DETERMINATO

Ho voluto aggiungere questa canzone perché nell'ultima parte del capitolo mi sembrava carina, mi dava l'idea dell'ambiente. ..va bhe l'ho messa perché mi piace mo se non c'azzecca sti ca**i , leggete e capirete hahah vi auguro buona lettura baci baci.😄

POV NOAH

Alla radio inglese non si faceva altro che parlare della Notte dei Cristalli avvenuta dopo la morte per attentato al diplomatico Ernest Vom Rath .

Ero sempre più deciso a ritornare a Berlino, ero un pazzo , si pazzo d'amore, non avrei resistito un' altro giorno senza di lei.

Le strade londininesi erano piene di vita ed io seppur circondato da migliaia di persone , ero solo .

Stavo seduto fuori ad un bar con le gambe accavallate e il sigaro fra le dita, ebbene si avevo preso a fumare , cercavo di distrarmi in tutti i modi ma così facendo mi facevo solo del male.

Avevo dato appuntamento in quel bar al signor Hiddelton  ma era già passato un quarto d'ora e non vi era ancora alcuna traccia  .
D'un tratto vidi un uomo alto e snello di mezz'eta camminare a passo svelto verso di me era completamente vestito di grigio, strizzai gli occhi per focalizzare meglio la figura .
Era Hiddelton, alzava il braccio e mi faceva segno.

"Noah ...Noah ".

Era di una felicità assurda.
Ora lo avevo di fronte a me , il suo sguardo era quasi paterno; mi alzai e gli porsi la mano in segno di saluto ma lui se ne infischiò e mi strinse nelle sue braccia magre, poi mi scostò prendendomi per le spalle e mi scosse leggermente.

"Sei un uomo ora, guardati ".
I suoi occhi cerulei erano ricoperti da una patina trasparente, erano le sue lacrime, era felice di vedermi.

"Signor Hiddelton, me la ricordavo più giovane ".

Ero contento di rivederlo, era una delle poche persone di cui mi fidavo.

" Non ci vediamo da dieci anni Noah , non si è giovani in eterno.
Mio Dio sono felice di rivederti e di saperti qui a Londra sano e salvo lontano da quelle brutalità, appena ho saputo della tua presenza qui ho voluto rivederti ma vedo che hai fatto prima tu a richiedermi di incontrarci ".

Mi bloccai , lo fissai con un velo di malinconia, il mio tono gioviale si spense e divenni serio e scostante,lui mi guardò, il suo sguardo pareva volesse dirmi ti ho fatto qualcosa? cos'hai ora? .

" Non resterò qui a lungo, ho intenzione di ritornare a Berlino ".

Lui si scostò era incredulo alle mie parole.

"Noah , tua zia non è ebrea, anzi seppur inglese è pur sempre la vedova di un rispettabile cittadino tedesco, se è per lei che torni in Germania, non pensi sia più ragionevole scriverle per farla venire qui?".

Scossi il capo per tre volte tenendo lo sguardo basso, poi lo rialzai.

" Ho qualcosa che mi è più caro della vita e sono disposto a qualsiasi sacrificio per riprendermelo".

Il signor Hiddelton mi diede una pacca sulla spalla e mi fece un malinconico sorriso.

"Figliolo , allora lotta , non badare all'esito della battaglia ma ai passi ed ai sacrifici compiuti per farla, ciò è quello che ti rende onore,ciò è quello che ti rende uomo".

Sta volta lo abbracciai io, per un momento mi risentì figlio.

"Chi ti aiuterà a tornare lì? "

mi chiese con un occhiatina di curiosità.

" Ho già pronto tutto tra quattro giorni salperà la nave e voglio un ultimo favore da lei"

Era sorpreso della mia proposta ma scosse la testa lievemente su e giù in segno di approvazione.

"Bene , allora tenga questa lettera , qui ci sono le istruzioni, se non dovessi far ritorno qui c'è scritto cosa fare"

Il suo volto s'incupi e le mani tremavano tenendo ferma a stento quella busta .

" Tu tornerai ..."

mi disse fissandomi dritto negli occhi.

Me ne andai da lui voltandogli le spalle prima che il dolore si facesse largo sul mio volto.

"Noah...tornerai".

Lo sentivo urlare alle mie spalle ma non mi voltai, volevo che lo sguardo di felicità che gli avevo letto sul viso poco fa non fosse rimpiazzato da quello angustiato.

La sera stessa mi recai dal Messere per ritirare i documenti falsi.

Solito pub , soliti scagnozzi, solita ora.
Come al solito non dovetti aspettare molto perché si facesse vivo.

"Ah , ragazzo eccoti qua , sempre convinto del massacro in cui vai in contro?".

Ero sicuro e non mi sarei mai tirato indietro.

"Certo che lo sono, allora dove sono i documenti? "

Anche lui era compassionevole nei miei riguardi ed anche lui come il signor Hiddelton mi fissava quasi come se fossi già morto e pregava per la mia anima.

" Entra , ti offro una birra pazzo suicida".

Fece cenno con il capo ai suoi scagnozzi di andare via, poi mi aprì la porta del retro del pub e mi fece segno d'entrata con la testa.

Era tetro e puzzava di alcol e sigari, c'erano panche e tavoli di legno ed un grosso bancone di legno dipinto con del porpora , davanti c'erano cinque sgabelli alti con il sedile foderato con della stoffa arancione, al suo retro invece vi erano tanti scaffali con bottiglie di ogni genere di alcolico .

Il barista era un uomo sulla sessantina dall' aria losca e la sua igene lasciava al quanto a desiderare.

" Due boccali e muoviti Jo"

gli ordinò il Messere con tono arrogante.

" Vorrei almeno sapere perché vuoi andare a morire".

Il barista ci servì i boccali colmi di birra al bancone mentre io mi facevo leva sulla gamba per sedermi su uno di quei sgabelli.

Pogiai i gomiti e gli avanbracci al bancone , mentre con lo sguardo ero intento a guardare il boccale di vetro.

"Lì ho la mia anima , tu non scenderesti all'inferno pur di riprendertela? ".

Mi scrutava stranito .

" Fammi capire bene, tu hai lasciato la tua donna lì? "

Seppur stranito aveva colto in pieno ciò che volessi dire.

"Non per mia volontà, sono stato tradito da quello che tempo fa era mio amico".

Fece una smorfia arriccianado le labbra tendendo a portare l'angolo della bocca in alto e di conseguenza anche il sopracciglio, poi prese il boccale e ne bevve un sorso pulendosi i baffi con la manica della camicia.

" Bene, allora và e rompigli il culo a questo idiota e riprenditi la tua donna, io so cosa vuol dire, la mia la trovai nel letto con uno dei miei scagnozzi..."

Si fermò facendo una risata compiaciuta , poi riprese.

" e sai cosa gli ho fatto a quel bastardo? "

Scossi il capo e schioccai la lingua in bocca.

"Gli ho tagliato le palle , così impara a prendere la roba del Messere ".

Appunto , solo nell'aspetto era nobile.

Iniziò a ridere e di conseguenza sorrisi anch'io diabolicamente.

Avrei goduto da matti nel fare lo stesso a Franz ma lui doveva soffrire di più, tutto il dolore che mi aveva recato doveva scontarlo e limitarmi all'amputazione non era abbastanza.

Il Messere alzò il calice poi con voce solenne disse al barista di versare birra a tutti i presenti, una volta offerta la birra volle fare un brindisi .

" Al mio nuovo amico..."

Mi fissò fiero e contento

"Che tu possa tornare in questo pub con le palle di quel verme ".

"Porterò molto di piu"
dissi alzando il calice.

" Salute"
urlò a gran voce.

Sarei ritornato con Annah , l' avrei portata a vivere nella tenuta estiva di famiglia nello Yorkshire ed avremmo avuto tre bambini , l'avrei vista lì seduta nei campi in fiore sotto la grande quercia a giocare con i nostri figli mentre io ero intento a leggergli storie di dame e cavalieri.

Il mio cuore sperava e la mia anima pregava .

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