CAMBIAMENTI
ANGOLO AUTRICE
Salve a tutti, questo capitolo sarà la svolta decisiva, c'ho messo un pò di tempo per elaborare ciò, perché è qualcosa di inaspettato .
vi ringrazio come sempre è vi auguro una buona lettura .❤
POV ANNAH
Erano le dieci di sera , io e Franz eravamo intenti a raccontare le nostre avventure di quando eravamo adolescenti e spensierati, avevo saputo appena della fratellanza che vi era fra lui e Noah ,del fratello scomparso , e del ballo dato dal generale Guderian ma nonostante questo turbinio di informazioni che mi avevano sconvolta, noi due eravamo seduti su quel divano a ridere come due bambini.
D'un tratto si sentì bussare alla porta di villa FonVaier ovvero la nostra residenza.
Ci guardammo per un istante, come se uno chiedesse all'altro chi fosse mai a quell'ora a bussare come un forsennato alla nostra porta.
Franz si alzò lentamente dal divano e mi pogiò la mano sulla gamba delicatamente come per bloccarmi e farmi restare lì seduta.
-:"resta qui , vado a vedere io".
Feci come mi era stato ordinato e restai ferma in attesa di sapere chi fosse piombato a quell'ora a casa nostra.
Nonostante origliassi non udivo alcun rumore , neppure un sospiro, decisi di disobbedire all'ordine impostomi da Franz e mi alzai dalla mia postazione decisa a vedere chi fosse e cosa volesse .
Il ticchettio dell'orologio andava a ritmo del mio battito cardiaco, mille preoccupazioni presero vita in me creandomi timore,
e se fosse stato un assassino?, o se fosse un ladro ?,no Annah i ladri e gli assassini non bussano alla tua porta, non sono educati , pensai.
I passi erano lenti e silenziosi, percorsi il piccolo corridoio che divideva il salottino dall'entrata e mi ritrovai bloccata sulla soglia.
Quattro uomini in divisa stazionavano davanti alla porta aperta ed uno di loro aveva una divisa diversa ed era intento a parlare con Franz che con un cenno della mano l'invito cortesemente e con estremo rispetto ad accomodarsi all'interno.
Il suo sguardo finalmente inquadrò la mia figura ferma lì inerme con tanto di grandi occhi sgranati , avevo bisogno di spiegazioni , ne avevo bisogno ora.
Avevano scoperto il perché di quelle assunzioni?, il perché assumessi ebrei?erano venuti a conoscenza del tradimento di Franz e del fatto che io conoscessi dei campi di sterminio?.
L'uomo con la divisa differente dagli altri tre si accomodò sulla poltrona che vi era nel grande salone dorato e verde, veniva aperto solo in occasioni speciali, come feste o il ricevimento di ospiti importanti.
Fissai attentamente da lontano senza farmi vedere la divisa di quell'uomo, non era un semplice soldato ma bensì un tenente colonnello .
-:" Buona sera signora FonVaier "
-:" Buona sera a voi, non è orario consono per ricevere ospiti, quindi perdonatemi la domanda ma cosa vi porta qui a quest'ora tarda ?"
dissi all'uomo mentre mi avvicinavo a Franz con passo deciso e fiero, lui era seduto sulla poltrona di fronte a quella del tenente colonnello, mentre gli altri tre erano inpiedi accanto alla porta; pogiai la mia mano sulla spalla di mio marito e continuai a guardarlo in attesa di una valida giustificazione.
Fissò Franz , poi i suoi occhi di ghiaccio puntarono la mia sagoma e la scrutarono attentamente fino a raggiungere il mio sguardo severo.
Lui non si scompose minimamente ma si rivolse al mio coniuge continuando ostinatamente a fissarmi.
-:" Non avete detto nulla alla vostra dolce e direi anche bella consorte tenente FonVaier riguardo la vostra promozione?".
POV FRANZ
Annah era al mio fianco , inpiedi e sfidava con lo sguardo il tanente colonnello Graf, un uomo robusto sulla quarantina dai tipici lineamenti ariani .
Fissava mia moglie come se volesse spogliarla con gli occhi, lo avrei ammazzato se non avesse distorto lo sguardo da lei , come osava guardarla e farle apprezzamenti, bruciavo di rabbia, gli avrei staccato quella testa vuota che si trovava su quel sacco di letame che era il suo corpo.
-:" Le cose che comunico o meno a mia moglie sono affari miei , con tutto il dovuto rispetto la prego di dirmi il perché di questa visita notturna, inoltre la prego anche di non continuare a fissare così insistentemente la mia sposa né di fare apprezzamenti che non vi concedo minimamente osar dire o pensare o sarò costretto ad invitarla ad uscire dalla mia dimora, con le buone o con le cattive".
Stavo per alzarmi dalla poltrona ed ero pronto a sgozzarlo, sentì il mio corpo inrigidirsi e diventare un fascio di nervi tesi pronti a flettersi come un arco pronto a scoccare la freccia e colpire, allo stesso modo ero io pronto a sgozzare Graf ma Annah mi tenne bloccato facendo leva con la sua mano sulla mia spalla destra;
i suoi uomini fecero scattare velocemente le mani sul fodero della pistola e le tennero lì ferme in attesa di una mia reazione negativa, la tensione che vi era in quel salone era tattile.
-:" Mi scuso con voi tenente FonVaier e con vostra moglie, non era mia intenzione offendervi in alcun modo, vi prego d'accettare le mie più umili e sentite scuse"
con un lieve cenno della mano invitò i suoi uomini ad abbassare la guardia.
-:" Bando alle ciance tenente colonnello Graf, venga al dunque"
l'uomo accavallò le gambe e si mise comodo sbottonandosi due bottoni inferiori della giacca, poi chiese educatamente un goccio così da far allontanare dalla sala mia moglie.
-:" Il Fuher ha bisogno di un uomo capace e che sappia farsi temere e soprattutto che conosca l'arte del comando e dell'ordine "
-:"ed io cosa c'entro con ciò? "
sapevo benissimo a cosa servivo ma stranamente la mia mente rifiutava tutto ciò è non si sarebbe arresa finché non mi fossero state dette quelle fatidiche parole.
-:" Tenente , voi siete stato chiamato alle armi, gli uomini d'ufficio non
c'occorrono , non ora la Francia e l'Inghilterra c'hanno inviato un ultimatum, ma voi lo sapete meglio di me che non ci piegheremo a quella gente, il Fuher non ha accettato tale affronto e voi lo sapete meglio di me che non possiamo starcene qui a giocare con le scartoffie , la Germania ha bisogno di uomini valorosi come voi, altri già sono occupati al fronte in Polonia ed ora tocca anche a noi".
Già, la Germania aveva invaso il giorno prima (1 settembre 1939) la Polonia alle 4:45 del mattino con cinque armate della Wehrmacht che contavano 1250000 uomini, 2650 carrarmati e 2085 aerei della Luftwaffe , impiegando una nuova tattica militare; la guerra lampo.
Il mio sguardo era perso nel vuoto, ero bloccato,il cuore per un istante lo sentì fermarsi e la vista si appannò, mi ero allontanato per un istante da tutto e tutti, la voce del tenente colonnello Graf era un lontano bisbiglio al mio udito, vedevo solo le sagome di ciò che mi circondava , tutto era sbiadito.
-:" Franz, Franz ...stai bene?"
era Annah , era dinanzi a me in ginocchio, il suo viso era corrugato in un espressione di turbamento, mi pogiai una mano sulla fronte, poi gli sorrisi come se nulla fosse successo
-:" si cara , tutto bene, è la stanchezza, è stata una lunga giornata ".
Il tenente Graf, era lì inpiedi d'avanti a me, visibilmente preoccupato ma non per me ,era stato chiamato anche lui alle armi, il comodo e sicuro ufficio sarebbe stato solo un piacevole ricordo.
Fissai quello che era l'amore della mia vita, non avrei rivisto più quel candido e rassicurante viso e quei grandi occhi da cerbiatta.
-:" Tenente Graf"
-:" si mi dica tenente FonVaier "
-:" raggiungerò la caserma al più presto, il tempo di salutare mia moglie e preparare l'occorrente "
Annah mi guardò preoccupata, era confusa, il suo sguardo slittò con rapidità sul tenente Graf.
-:" co..cosa vuol dire ? no..no Franz "
i suoi occhi erano lucidi , prese a tremare mentre era ancora inginocchiata dinanzi alla poltrona dove siedevo.
Mi alzai scostandola, le sue mani non volevano lasciare le mie.
-:" Tenente FonVaier, vi lascio solo con vostra moglie, vi attendo in caserma fra due ore, non di più signore"
posò la mano sulla spalla di Annah come a volerla confortare ma lei si scostò, tratteneva a stento le urla ed il pianto, sapevo che una volta andati via quei sgraditi messaggeri un'tornado si sarebbe abbattuto su di me ; accompagnai il tenente ed i suoi uomini alla porta e tornai nel grande salone dove ad attendermi ci sarebbero stati quei grandi occhi neri ricolmi di odio e tristezza.
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