ARRIVO ...
I Fatti in questo capitolo sono accaduti durante la mattina dello stesso giorno in cui Franz verrà chiamato alle armi a sera tarda.
( la canzone degli ac/dc è azzeccatissima per la scena finale😉).
POV NOAH
Finimmo in fretta quella che si può definire colazione e con le poche cose che avevamo lasciammo l'osteria dove avevamo alloggiato alcuni giorni in attesa dell'ultimo corriere.
-:" corri Jò , faremo tardi "
ma Joseph era più lento di una vecchina che porta la spesa.
-:" Ho il fiatone Fred, diamine morirò prima d'arrivare"
disse mentre si pogiava sulle
ginocchia.
-:" ecco , ora ti concedi anche il lusso di fermarti"
tornai indietro di qualche metro e lo strattonai, dovevamo fare presto perché non ci sarebbe stata un' altra occasione per partire, era la nostra unica chance.
-:" ok Fred , se morirò sarà a causa della tua fretta "
Joseph non perdeva mai Il suo spirito, potevano esserci anche i bombardamenti per quanto ne sò avrebbe continuato a fare battute e ridere come un pazzo.
Arrivammo in paese che erano le 8:25
-:" vedi Jò , se non ti avessi strattonato , saremmo arrivati a corriere partito ".
Aveva il fiatone ed era una spugna impregnata di sudore.
-:" Fa..fam..mi pre..ndere. .. fiato"
disse , mentre aveva il braccio disteso e la mano aperta verso di me, come per dire aspetta e taci .
Mi strappò un sorriso quel grande e possente omone con l'animo di un ragazzino .
Il corriere tardava ad arrivare,non vi era l'ombra degli altri viaggiatori, le poche persone che vedavamo andavano di fretta ed avevano tutte un aria turbata mista alla paura .
Ero intento a scrutare attentamente il paesaggio e la gente che ci circondava, ero perso nei miei pensieri, perché quelle espressioni e perché il corriere non arrivava?.
-:" Fred!"
D'un tratto vidi Jò dall'altro lato della stradina che richiamava la mia attenzione agitando il suo massiccio braccio in aria.
Mi alzai dal marciapiedi dove ero seduto, mi pulì con le mani il retro dei pantaloni e andai a passo spedito verso di lui .
-:" cosa c'è? "
con l'indice indicò il titolo della prima pagina del giornale che aveva preso nel bar dove ora siedevamo .
SCOCCA L'ORA DECISIVA (titolo originale del corriere della sera .
La Francia dichiara guerra alla Germania.
-:" cosa vuol dire Fred?"
era palesemente turbato e chiedeva una risposta.
-:" Jò ma non hai letto l'articolo? "
chiesi scocciato ed innervosito,ed ora come avrei raggiunto casa ? e soprattutto chi sarebbe stato accanto ad Annah, chi l'avrebbe protetta?, dovevo in tutti i modi raggiungere Berlino anche se ciò avrebbe compromesso la mia vita.
Distorsi lo sguardo dall'articolo e lo puntai dritto negli occhi di Jò.
-:" ecco il perché del l'agitazione generale, sapevamo dell'attacco alla Polonia e dell'astio che vi è tra Francia e Germania , dovevamo aspettarcelo, era palese ed inevitabile Jò, resteremo bloccati qui diamine".
Il mio pugno fece vibrare il tavolo dove eravamo seduti in quel bar; Jò posò la mano sulla mia chiusa
-:" non ti preoccupare, ho un piano , arriveremo a Berlino prima di sera , prima dell'inizio di questa follia, vedrai c'è la faremo, siamo al confine e da qui ci vogliono sei ore appena di viaggio, vedrai possiamo farcela fratello".
Lo fissai per un attimo con aria di sufficienza, era stolto o pazzo? era impossibile raggiungere Annah, migliaia di soldati erano posti ai confini e ricordiamoci che io ero ebreo .
-:" sei impazzito per caso Jò, è impossibile ciò che dici oltre ad essere illogico ".
sfoderò il suo sorriso a trentadue denti e il suo sguardo mi rassicurò per un istante,poi si avvicinò a me ed iniziò ad origliare al mio orecchio attento.
-:" senti Fred o come cavolo ti chiami nella realtà , sò chi sei, ed ho intenzione di facilitarti la vita,tu ascoltami e non te ne pentirai".
Mi scostai da lui incredulo e devo ammettere anche impaurito, come faceva ad avere queste informazioni riguardo la mia persona?, ero spiazzato, dovevo farlo fuori prima che lui avrebbe fatto fuori me, sporco crucco , mi hai ingannato pensai, doveva essere una spia tedesca, non si piegava altro.
-:" No , cosa diamine dici, io sono Frederich Gudenberg e non altri"
Il suo volto compiaciuto non cambiò in un altra espressione anzi rimase intatto in quel sorrisetto.
-:" ho preparato io le valige, risulti crucco al cento per cento ma chissà perché al tuo affare manca un pezzo, t'ho visto urinare ciccio"
le sue risate rimbombavano nel locale semi deserto, le poche persone che vi erano lo guardavano in malo modo, eravamo sul baratro della guerra e lui prendeva questa notizia come un bambino apprende la notizia dell'arrivo del Natale .
-:" tu che ne sai?, sei un mangia crauti sotto copertura?,"
avvicinò il suo volto al mio poi disse qualcosa a voce talmente bassa che mi fu quasi impossibile udire ma capì che dovevamo uscire fuori dal bar e trovare un posto più sicuro dove mi avrebbe spiegato tutto ciò che volevo sapere.
Ci alzammo e pagammo il nostro caffè.
-:" vieni , abbiamo bisogno di in auto Fred"
lo guardai sbigottito
-:" non abbiamo denaro necessario per comprarne una, cosa stai dicendo?" gli chiesi sempre più confuso.
Mi guidò al parcheggio sul retro del locale , era deserto e vi erano solo tre auto e non delle migliori.
-:" penso che dovremmo accontentarci , tu guarda se arriva qualcuno "
disse mettendosi le mani ai fianchi e guardando quelle auto quasi disgustato.
-:" cosa hai intenzione di fare Jò? , non possiamo rubare un auto".
dissi sgranando gli occhi.
Lui mi fece cenno con il dito pogiato alle sue labbra di tacere e fare come mi aveva ordinato.
Prese dalla sua valigia un filo di ferro e lo inserì in una piccola fessura che vi era fra il finestrino e la cornice di ferro dell'auto.
-:" cosa?, come mai hai quel ferro ?,"
mi guardò e sorrise compiaciuto e soddisfatto, c'era riuscito , aveva aperto la portiera.
-:" Okay, non è la prima volta giusto?"
dissi poco sbalordito , ormai nulla più mi sorprendeva più con Jò.
-:" No , infatti , ora la metto in moto facendo fare contatto ai fili , tu renditi utile e tieni d'occhio se arriva qualche guastafeste ".
Jò staccò i fili da sotto lo sterzo e li fece far contatto finché l'auto non partì .
- : " Fred sali , forza non perder tempo".
Feci come mi aveva detto e salì velocemente nel veicolo, avevo l'adrenalina alle stelle e Jò a fianco che urlava come un caw boy .
-:" Fred , Berlino c'aspetta, per la cronaca , no non sono un crucco né una spia tedesca, sono anch'io ebreo con documentari come i tuoi".
-:" cosa?, allora tutti quello che hai detto nella locanda era falso?"
-:" No, sono sempre mezzo austriaco e mio padre Americano ma ciò non vi è sui documenti, anche mio padre risulta austriaco ed io sono Warner Otto ".
Pogiai il gomito sulla portiera, il finestrino era completamente abbassato.
-:" bene, due uomini con documenti falsi e un auto rubata che cercano di passare il confine con una guerra alle porte, d'altronde un americano non sarebbe stato il ben venuto in Germania , perché a me hai detto il tuo vero nome è le tue origini?"
mi scrutò con ansia ed io pendevo dalle sue labbra serrate in un mugughio di negazione.
-:"perché mi ispiri fiducia Fred"
gli sorrisi , poi guardai avanti
-:" ci stò, c'è la possiamo fare".
dissi urlando anch'io a squarciagola .
La strada era davanti a noi e l'asfalto nero scorreva sotto la nostra auto mentre il vento ci scompigliava i capelli.
-:" siamo due fottuti figli di buona donna Franz".
Disse ridendo Jò.
Già due figli di puttana diretti all'inferno.
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