RICORDAMI
Le parole in corsivo sono ricordi
Quanto manca alla fine dei miei giorni?...
Solo nostro Signore sà la risposta fratelli e sorelle,solo Dio...
Tu tu tum.
《Smettetela di tirare calci alla panca dinanzi a voi 》
La mia bàlia non faceva altro che rimproverarmi ed io puntualmente non le davo retta neppure durante la predica,vedevo le mie gambe oscillare su e giù,non toccavo neppure il pavimento marmoreo della sinagoga.Ricordo solo che ero felice.Fissavo le mie scarpine verdi lucide ed ero felice.
Tu tu tum
Mi sentivo cullare ma non era mia madre...Lei non c'era,lei non c'era più.
Una botta secca mi fece battere la testa al suolo freddo...metallo,si era metallo.Un liquido caldo e viscoso mi scivolava giù per il viso fino a raggiungere le labbra secche.Il sapore era ferroso,portai le mani alla tempia e constatai che quel liquido cremesi era sangue,ve ne era altro secco all'estremità dell'attaccatura dei capelli.Da quanto mi trovavo lì?.Avevo un occhio gonfio che a malapena s'apriva e con l'altro vedevo appannato.Mi tornò l'udito e sentivo solo pianti d'infante e lamenti umani.Sentivo l'odore di ogni singolo individuo che mi era praticamente addosso.
Ero all'inferno.
《Noah Levi,sai dirmi i 10 comandamenti?》
Fissai il rabino e poi il mio amico Adam che sghignava.Il rabino mi riprese e dovetti improvvisare.Non avevo mai aperto un libro da lui assegnatomi.
Mi schiarì la voce e trattenni una grassa risata.
《Si rabino,non voglio finire all'inferno》.
Non l'avessi mai detto.Il rabino andò su tutte le furie e un solenne ceffone fece capolinea sulla mia nuca.
Mi tirò per l'orecchio destro e mentre mi conduceva fuori dall'aula urlava per richiamare l'attenzione degli altri ragazzi che erano lì per studiare per il Bharnitzvà.
《Non diventerai mai un uomo.Sei un ignorante e indegno》.
Con un calcio nel sedere mi scaraventò fuori dalla Sinagoga ed al mio seguito vidi ruzzolare anche Adam che rideva come un matto . Nonostante l'umiliazione e le botte noi ridavamo come due stolti
《Tu perché sei stato cacciato?》
Chiesi con le lacrime agli occhi e un sorriso a trentadue denti al mio amico
《Noah,l'inferno per noi ebrei non esiste ma io ti ho assecondato con il rabino》
《Ma sei idiota?Perché l'hai fatto?》
Adam mi diede un pugnetto sulla spalla e mi sorrise
《Non mi andava di seguire la lezione,mi ero annoiato,forza andiamo a prenderci un frullato》.
Freddo.Nonostante i corpi ammassati attorno a me sentivo degli spifferi d'aria fredda che penetravano fino alle ossa e intorpidivano le membra e gli arti impedendo ogni movimento,il freddo mandò in stend bye la mia mente,impedendo ogni pensiero concreto.
《Noah,oggi ti và d'andare al bar dopo la pesca?》Annuì ed in sella alle nostre bici raggiungemmo il laghetto ghiacciato.Eravamo gli unici due stolti che nel gelo erano lì.
《Ma fa freddo.Tu sei pazzo Franz io torno a casa》feci per andar via ma lui mi tirò a sé tenendomi per la sciarpa.
《Si pazzo di te》Fece con una vocina da donna mal riuscita e imitando gesti femminili mentre tentava di baciarmi.
《Neanche se fossi Annah ti bacerei》.
Franz con tutta la rabbia in corpo mi gettò nell'unico punto dove il ghiaccio era meno spesso.In men che non si dica mi ritrovai nelle acqua gelide del lago.Era come avere mille spilli nella pelle il dolore era atroce stavo per affogare,tutti i miei sensi si erano spenti.Ero finito...poi mi sentì tirar sù.
Sputai tutta l'acqua che mi era finita nei polmoni e vidi che a salvarmi fu il mio stesso aguzzino.Le fiamme che prima bruciavano nei suoi occhi ed erano alimentate da rabbia e gelosia si erano spente e tornò in men che non si dica la quiete ma nel mio cuore la scintilla di vendetta avampava e non avrei mai e poi mai mandato giù tale affronto.
《Era per placarti i bollenti spiriti》Con uno strattone mi tirò su e senza fiatare mi mise la sua giacca addosso e ritornammo a casa.
Capì finalmente dove mi trovavo ma prima di proferire parola con qualcuno mi sentì tirare giù e scaraventare nuovamente a terra.Il mio sangue si mischiava con terra e neve rendendo il tutto una poltiglia.Ero un tutt'uno con la terra.
Da polvere sei nato e polvere tornerai.
Era lì incisa sul cancello all'entrata del cimitero
Questa frase mi tormentava ogni qualvolta andavo a portare i fiori a mia madre.
Lei che aveva dato la mia vita per me.Era andata via troppo infetta lasciandomi solo.
《Sei uguale a lei》Mi ripeteva la zia ma io di lei non avevo nemmeno una foto.Mio padre dopo la sua morte aveva nascosto ogni traccia di lei,i ricordi ravvivano il dolore mi diceva.
Avrei voluto accarezzarla ed avere il bacio del buongiorno,avrei voluto farle collane di fiori e disegni.Avrei voluto fare i capricci per avere la sua attenzione. Avrei voluto dire la parola MAMMA.
Io che ero tanto simile a lei portavo dolore a mio padre tanto da non meritare un abbraccio nè un gesto d'affetto da parte sua.
Io ero ciò che aveva fatto cessare il suo cuore ed ero la causa per la quale mio padre aveva dovuto veder morire l'amore della sua vita.
《Alzati feccia》Le urla si fecero sempre più acute ad aggiungersi al coro di dolore stà volta c'era l'abbaiare dei cani ed urla autoritarie miste a risa.
Con un sibilo di voce chiesi dove mi trovassi,mi sentì tirare un calcio come risposta ed una voce con tono beffardo si rivolse al mio orecchio la sua voce tagliava come lama《Benvenuto all'inferno,la tua presenza qui farà senz'altro piacere al nostro tanente colonnello》.Poi un liquido caldo e viscoso mi venne gettato sul volto,era sputo.
Il tu tu tum era cessato.Erano le rotaie di un treno che mi aveva strappato da lei.Allora promisi che non sarei morto prima di saperla felice.
Ragazzi mi scuso per il ritardo.Inoltre volevo avvisarvi che i successivi capitoli saranno un pò tosti come ritengo giusto che sia,stò sviluppando la storia secondo un criterio logico che inevitavilmente e logicamente mi porta ad una storia concreta e reale ed e per questo che volevo chiedervi cosa ne pensate di questo sviluppo?.
Baciiiii😚😚😚😚
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