PROLOGO

1949(è un salto temporale ma nei prossimi capitoli riprenderò da dove avevo lasciato la storia don't worry😊)

L'unica cosa che mi metteva il sorriso era quel poster con un gattino appeso ad un filo con la scritta TIENI DURO appeso alle pareti di un bianco immacolato.

Le sedie di plastica arancioni erano scomode ed emanavano un odore di candeggina,per la verità qualsiasi cosa lì puzzava di disinfettante.Le luci bianche illuminavano quell'ambiente asettico e m'irritavano gli occhi ormai stanchi.

Dondolavo i piedi e fissavo il pavimento plastificato blu mentre aspettavo il mio turno.Ero lì dalle otto del mattino ed avevo perso la cognizione del tempo finché non distorsi lo sguardo da terra e lo puntai sull'orologio giallo affisso sul muro di fronte a me,segnalava le 13:00.
Diamine,ero in quel posto da ben cinque ore,l'attesa era estenuante ma necessaria.

《Prego,venga con me,ci dispiace per la lunga attesa,ma il dottore era pieno d'appuntamenti》.
Era la voce dolce e gentile di un'infermiera,poteva avere circa quarant'anni ma il suo sguardo stanco e cerchiato da scure occhiaie la faceva apparire molto più vecchia.

Ci diriggemmo in silenzio verso lo studio del medico fino ad arrivare ad una porta di plastica ed alluminio bianca.L'infermiera bussò tre volte ed una voce forte e maschile ci diede il permesso d'entrare.

《Può andare ora》senza distogliere lo sguardo dalle scartoffie il medico congedò l'infermiera che mi aveva accompagnato.

《Si dottor Mckellen 》
L'infermiera si diresse alla porta uscì e la richiuse delicatamente alle sue spalle,era come se fosse andata via una sicurezza alla quale agagrapparmi.

《S'accomodi 》Disse il dottore distogliendo finalmente lo sguardo da quei fogli e puntandolo sulla mia figura.

Mi sedetti finalmente su qualcosa di più comodo ovvero una poltroncina di un grigio scuro e malinconico.La stanza puzzava di medicinali ed era piena di libri di medicina,tac e radiografie che erano appese ai muri.

《Allora dottore?Cos'ha per me?Mi dica e non si divulghi la prego》dissi portando il busto in avanti mentre tamburellavo  il piede destro a terra.

《Vuole che sia diretto?》Il dottore aveva un tono molto professionale ma c'era un velo di sconfitta nella sua voce.

Con il capo feci cenno di si 《Dica pure》

《Vede...》si fermò e mi scrutò attentamente,sembrava essere in pena per me, ma mi conosceva appena,cosa poteva mai essere ?

《Continui la prego non mi tenga sulle spine》 Il mio cuore sembrava una macchina da corsa.Veloce sempre più veloce ma mi stavo per schiantare.

《Vede dalle analisi noi...noi》s'interruppe ma poi d'un tratto proseguì e mi gettò addosso tutto d'un colpo ciò che aveva da dirmi《abbiamo trovato un carcinoma alle ossa ma possiamo...》

Tumore...Avevo un fottuto tumore,cosa poteva fare?Era alle ossa.Per un'attimo avevo creduto d'aver trovato la felicità ma ora l'avevo persa.Non avevo il coraggio di tornare a casa,fissare quegli occhi e sputargli in faccia che prima o poi da un giorno all'altro tutto sarebbe finito.Non avrei più visto i miei affetti né stargli vicino e rassicurarli. La vita mi stava abbandonando,mi stava scivolando dalle dita come sabbia.Io ero una clessidra ed erano giunti i miei ultimi granelli.

Il dottore mi strinse la mano e cercò di consolarmi ma cosa poteva consolare?Come si consola un condannato a morte?.

《 Vede,c'è un nuovo medicinale,non sappiamo la cura a lungo termine che esiti ha ma potremmo tentare con queste chemio》

《Dottor Mckellen, la ringrazio ma mi rifiuto,voglio vivere i miei ultimi giorni in pace, a casa con i miei cari senza sperare in qualcosa che non ha esiti》.

Il dottore abbassò lo sguardo e poi attaccò ancora,era disposto a tutto pur di farmi fare quella maledetta terapia appena uscita, ma il mio fu un no secco e deciso.
Presi il mio cappotto e mi diressi  alla porta senza salutarlo. Ero alla fine,al diavolo tutti.Sbattei la porta ed a passo sveltò uscì fuori da quel luogo che per me sapeva di morte. Il freddo mi pungeva  la pelle  così mi strinsi nel cappotto,piccole nuvolette uscivano dalla mia bocca ed incominciai a tremare ma diamine quel viale innevato mi portò indietro nel tempo e per un'istante allontanai tutto il dolore e rividi quegli occhi.Li avrei rivisti ogni giorno della mia miserabile vita.

Angolo autrice.
Finalmente dopo millenni eccomi qui con un nuovo capitolo anzi no...Con un prologo.Lo sò che è triste come inizio e mi scuso ma era necessario.Piccolo quesito. Secondo voi chi è che ha scoperto questa dura realtà? Fatemi sapere amorini miei .Detto ciò vi abbraccio (virtualmente )e spero di poter aggiornare al più presto

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