IL MIO POSTO

POV ANNAH

Tornammo a casa di corsa con la neve che ci cingeva le caviglie e ci costringeva a trascinarci.Vomitai per la strada.La visione di quel macabro spettacolo mi aveva uccisa.I palazzi intorno parevano inghiottirci.Grigi,spogli,sterili.Il silenzio era assordante.Noah mi aveva dovuta strappare da quella scena,io ero rimasta come una bambola di pezza,immobile.La mia mente si era bloccata e pensieri oscuri m'incatenavano la mente.Lo sentivo urlare ma ormai mi ero come isolata,in una bolla tutta mia dove quell'orrore non esisteva.Non esisteva la guerra,non esisteva il dolore,non esisteva più Noah e di conseguenza non esistevo io.
Li avevo lasciati da soli...li avevo lasciati morire.Non dimenticherò mai i loro occhi,mai i loro sorrisi e i mille sogni e speranze dei piccoli Sam,Shurm e Adele.Loro che più di tutti sognavano di diventare grandi e cambiare il mondo ma il mondo non voleva essere cambiato,aveva deciso che quei sogni dovevano cessare e così in quella mattina fredda e bianca li aveva portati via...

Quante volte si può cadere e rialzarsi?

Tante volte quante ce la farai...

Fu questa la risposta di mia madre quando persi Franz.Mamma...non ho mai detto quanto mi mancasse.E forse non avrei mai detto neanche a Shurm,Sam e Adele quanto mi sarebbero mancate le loro manine e le loro grida gioiose.Vi prometto che sarei tornata,vi prometto che vi avrei dato una degna sepoltura,vi prometto che vi avrei fatto vivere attraverso gesti quotidiani e che avrò cura dei vostri sogni,vi prometto che vi avrei raggiunti e protetti per sempre.

《Alzati Annah,chiudi gli occhi ti guido io ma dobbiamo andare via di qui》Continuava a ripetermi ad alta voce questa frase ma le mie gambe erano morte come lo ero io dentro.
Di colpo mi sentii sollevare come se fossi stata appunto quella stupida bambola rotta.

Noah,tu ci sei sempre stato per me,ci sei sempre stato nonostante rischi ogni fottuto istante la vita,ci sei stato nonostante io egoisticamente ti abbia sostituito con Franz,ci sei stato nonostante tutto.A volte penso che non sia degna di averti al mio fianco.Sono una stupida.Avrei dovuto lottare di più per impedire il matrimonio,avrei dovuto prendere la prima nave e venire da te,avrei dovuto sposarti e stare con te a Londra ma la mia cocciutaggine mi ha resa schiava,mi ha resa moglie di chi mi aveva lasciata.La verità è che sono solo una ragazzina viziata che si crede forte,che crede che con quattro urla possa salvare il mondo ma la realtà è diversa.Noah io ti ho perso da tempo.Non siamo più quei ragazzini spensierati,non siamo più liberi,non siamo più noi.Guardaci...Siamo flebili ombre di un glorioso passato.Portami via da questo indegno presente.Portami lontano dal dolore, portami dove la terra non sia rossa,dove le lacrime non siano per la tristezza,portami dove non ci sia paura,dove ogni giorno possa urlare liberamente quanto ti amo.Portami via.Portami nel tuo cuore,dove nessuno possa farci del male e finalmente potremmo essere felici . Perché sò che il mio posto è accanto a te.

Chissà se saremmo potuti invecchiare insieme...

Mi ritrovai a casa con una coperta di lana pogiata accuratamente sulle spalle e tra le mani una tazza colma di tè fumante.Non capivo nulla...Ero nella mia bolla sicura.

POV NOAH

La guerra la stava uccidendo.Vedevo ogni santo giorno i suoi occhi spegnersi,i capelli sbiadire ed ormai sul suo viso non compariva un sorriso da tempo.Me la stavano uccidendo.Eravamo rimasti schoccati da quella visione.Io avevo in tutti i modi cercato di non far trapelare il mio dolore misto a disgusto e rabbia ma da quel giorno sò che la notte e Morfeo sarebbero stati miei nemici.Raccontai tutto a John ma mi soffermai senza scendere nei dettagli,non avrei voluto turbare quell'omone perennemente preoccupato.

《Jhon,resta accanto ad Annah,io ho bisogno di un bagno caldo》.

Jhon annuì senza proferire parola.Io lentamente salì le scale trattenendo vomito e lacrime.Riempì la vasta e mi spogliai velocemente per poi immergermi completamente.Sott'acqua era tutto così calmo,tutto così silenzioso.Pensai che la morte doveva essere così,la fine di tutte le pene.Mi sommersi ulteriormente,restai lì e contavo quanto potevo resistere...Il nulla,la quiete...No Annah.Risalì e mi accusai d'egoismo.Come avevo osato minimamente pensare a ciò.Sarei vissuto almeno per portarla in salvo.
Di colpo i miei pensieri vennero cessati dal rumore rimbombante di passi e Jhon che urlava affannosamente. Me lo ritrovai aggrappato allo stipite della porta come un naufrago ad un tronco
《Noah,cazzo dobbiamo nasconderci hanno suonato alla fottuta porta.Di questo passò creperò qui altro che campi》.

Uscì dalla vasca frettolosamente,scivolai ma Jhon era lì ad afferrarmi come sempre.Presi gli abiti e corremmo in soffitta,ma dovevo assolutamente vedere prima chi fosse.Non avrei lasciato Annah in pericolo. Tornai indietro incurante dei sibilii e della presa di Jhon.Mi sporsi leggermente dal parapetto delle scale ma non riuscivo a scorgere nulla.Non udivo nulla.Allora decisi di infilarmi le mutande e scendere almeno due gradini,Jhon ormai era alle mie spalle.Non mi avrebbe lasciato fare un solo passo senza che lui fosse stato presente.

《Noah non fare lo stronzo,andiamo in soffitta》Continuava a ripetermi ma io non lo degnato neppure di uno sguardo.
Scesi ulteriormente, avevo i piedi ancora bagnati,fu la frazione di un secondo,un attimo.
Caddi violentemente dalle scale.Ogni gradino mi ricordava quanto fossi imprudente e di quanto avrei rischiato pur di starle accanto.Finalmente le scale cessarono ed a parte lividi e dolori constatai che potevo alzarmi ma non feci in tempo che uno stivale nero e lucido mi bloccò con la faccia al pavimento.Le urla di Annah e Jhon furono l'ultima cosa che udì prima che perdessi i sensi.

Annah...

Tu tu tum

Non capivo se fosse il mio cuore ma ero certo che non avrebbe portato nulla di buono.

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