La festa
Trisha cammina sospesa nell'aria, nonostante i piedi siano poggiati sull'asfalto, le mani tremano, i battiti del cuore riecheggiano a ritmo incessante nelle orecchie e pensieri sconnessi emergono dagli anfratti di una mente intorpidita dagli eventi inaspettati.
È il suo primo bacio. Labbra che combaciano, sapori che si mischiano, respiri che si fondono.
Un bacio mai bramato, giunto inaspettato e che ha lasciato sulle sue labbra il sapore della speranza.
Trisha viaggia in auto con Luke per arrivare alla festa, ma i due si chiudono in un imbarazzante silenzio e la ragazza inchioda lo sguardo fuori dal finestrino, perdendosi a rimirare il paesaggio costiero di Bar Harbor.
Luke agguanta, dinanzi all'ingresso dell'Angels Night, la mano di Trisha e fa scivolare le sue dita tra quelle della ragazza, dopo aver posato un lieve bacio sulle nocche.
Trisha osserva il ragazzo che ha impiegato poco tempo per rinfrescarsi negli spogliatoi, il completo da basket è stato abbandonato nel borsone e sostituito da un paio di jeans chiari che fasciano le gambe muscolose e una camicia bianca che risalta sul colorito della sua pelle.
La penombra del locale è rischiarata appena da alcune piantane, sparse lungo il perimetro, che emettono fasci luminosi, Trisha si lascia condurre da Luke poiché non riesce a vedere nulla oltre gli sguardi indiscreti e perplessi che si posano su di lei.
Arrivano, mano nella mano, fino a un tavolo basso circondato da divani di pelle rossa, dove ad attenderli ci sono alcuni membri della squadra. Un sospiro di sollievo si posa tra le labbra della ragazza quando scorge la presenza della sua amica Rose, sebbene quest'ultima le rivolga solo un lieve cenno di saluto e ritorna a bisbigliare nell'orecchio di Cody che circonda con possanza le sue spalle.
«Luke, complimenti per oggi, sei stato eccezionale. Dovevi essere particolarmente ispirato. Trisha, è un piacere averti qui con noi e suppongo che dobbiamo ringraziare te per l'ottima prestazione del nostro capitano.»
Le guance di Trisha s'imporporano per la soggezione, diventando più rosse dei capelli di Helena, rea di averle fatto un complimento.
«Ciao, ragazzi!» Luke occupa lo spazio accanto a Rose, lasciando un posto vuoto tra lui e la ragazza affinché Trisha possa sedere vicino all'amica, conscio che sia imbarazzata oltremodo dalla presenza di studenti che non conosce e che la osservano curiosi.
«Rose, dov'è Bryanna?» Trisha tira la manica della camicia dell'amica per richiamare l'attenzione, come risposta riceve un cenno del capo in direzione di un altro tavolo. Trisha si volta e vede Bryanna, in piedi, mentre parla con Ryan. Alle loro spalle, stravaccati sul divano ci sono Austin e Caroline, famelici sono gli occhi del ragazzo rivolti verso Trisha che, in un moto di stizza, stringe le mani intorno al bordo del tavolino quando vede i due baciarsi.
«Non sapevo che venissero anche loro», Trisha distoglie le pupille dalla scena che le fa torcere le viscere ed esprime il suo disappunto a Luke.
«È loro abitudine festeggiare la vittoria qui, proprio come noi», Luke stringe le spalle, mostrando indifferenza nei confronti della loro presenza nello stesso locale, e attira la ragazza verso sé poggiando i palmi sul suo volto.
Trisha è calamitata dai movimenti del giovane, stringe le labbra tra i denti e inchioda con occhi dardeggianti quelli di Luke.
«Posso morderlo io?» Luke si bea del rossore che accende il viso della ragazza che, intimidita, abbassa la testa. La mano del giocatore giunge fino al mento di Trisha affinché i loro occhi tornino a incastrarsi.
I due avvicinano lentamente i propri volti, fino a quando le labbra si accarezzano e i gemiti si fondono tra loro con ardore. È un bacio urgente come quello che l'ha preceduto, i ragazzi affannano e si staccano per incamerare ossigeno. Trisha non stacca gli occhi da lui che, invece, sorride soddisfatto guardando un punto preciso della sala. Trisha segue le sue pupille e realizza cosa stesse osservando con gaudio: la ferocia impressa sul volto di Austin, che sembra infastidito dal loro bacio.
Trisha si alza, liscia una piega immaginaria dei suoi jeans e chiede a Luke di indicarle la strada per il bagno, che le mostra la direzione puntando l'indice alle sue spalle.
Trisha osserva una ragazza diversa nello specchio: ha i capelli arruffati, la bocca gonfia e le iridi adombrate da un desiderio sconosciuto.
Ode il battente della porta collimare contro la parete, un tonfo che la avverte che non è più sola, ma non presta attenzione a chi è appena entrato nel bagno. Le pupille fissano, attraverso il vetro, il nuovo arrivato solo quando alle sue orecchie giunge, inaspettato, un rimprovero pronunciato da una voce maschile, profonda e calda. «Credevo fossi più intelligente.»
«Non riesci proprio a fare a meno di offendermi, vero?» Trisha sorride rassegnata, soffoca la rabbia nei meandri oscuri della sua anima avvelenata, asciuga le mani e si volta per poter tornare nel locale.
«Scusa, Trisha, non è mia intenzione offenderti e, credimi, sono davvero preoccupato per te. Non puoi immaginare quello di cui è capace Edwards!» una ruga taglia in due la fronte di Austin che le ostruisce il passaggio fermandosi sulla soglia della porta.
«Credimi, mi preoccupa più quello di cui sei capace tu. Non posso allontanare dalla mia vita una persona che mi rispetta e che mi vuole al suo fianco perché a chiedermelo è qualcuno il cui scopo nella vita è umiliarmi. Austin, non so perché tu mi abbia seguito in bagno, ma noi due non siamo amici, non siamo più nulla. Non riuscirai a farmi cambiare idea né su di te né su Luke. Mi hai deluso troppe volte e vorrei conservare i ricordi di quello che eravamo, non distruggere tutto con quest'atteggiamento. Ti prego, torna a ignorarmi!»
Il ragazzo china il capo, le mani sono poggiate sui fianchi, si scosta dalla porta e consente a Trisha di oltrepassarlo e uscire. La ragazza passa accanto a lui, sfiora con il braccio l'arto del ragazzo e avverte brividi incessanti rotolare sulla pelle, che raggrinzisce nonostante siano entrate in contatto solo le stoffe del loro abbigliamento. Un luccichio intenso risplende nelle iridi di entrambi quando s'incastrano, Austin ghermisce il polso della ragazza, che vibra al suo tocco. «Trisha...»
La ragazza si sottrae alla presa e fugge per rientrare nella sala, modella le labbra per imprimersi un sorriso e torna a sedere accanto a Luke, il ragazzo per il quale nutre stima e affetto sincero benché nessun fremito scuota il suo corpo quando lui la bacia. «Dove eri nascosta? Perché ho impiegato tutto questo tempo per trovarti?» la ragazza sorride compiaciuta, Luke sa bene quali corde toccare per infonderle la sicurezza di cui è stata privata.
Raggiungono il centro della pista da ballo, Luke poggia entrambe le mani sui fianchi di Trisha e la attira a sé con possesso; altri ballerini occupano lo spazio intorno a loro, volti sconosciuti si confondono con quelli noti. Rose e Cody sembrano gli unici a divertirsi, mentre Ryan e Bryanna danzano senza celare l'imbarazzo provato a stare abbracciati.
Austin incrocia le mani sulla schiena di Caroline, i biondi capelli della ragazza solleticano il suo mento; a Trisha non sfugge il fastidio che mostra quando la vede stretta tra le braccia di Luke e avverte le sue membra avvampare sotto il suo sguardo dardeggiante.
È notte fonda quando Luke riaccompagna Trisha a casa, il veicolo è spento e il giovane attira la ragazza per baciarla con ardore. Trisha si stacca quando il respiro inizia a mancarle e poggia la testa sul petto del suo accompagnatore per chetarsi. «Buonanotte.»
«Aspetta, dove scappi? Ti piacerebbe andare al parco domani? Potremmo andare dopo pranzo», Luke le propone di uscire nuovamente insieme e la sua voce tradisce la speranza che lei accetti.
«È un'ottima idea, a domani», Trisha annuisce con veemenza e posa ancora le labbra sulle sue per un ultimo saluto prima di separarsi, scende dall'auto e si avvia verso il portone d'ingresso, ode alle sue spalle il rombo della vettura di Luke mentre si allontana.
«Ti sembrerò un pazzo, ma, per favore, lasciami parlare cinque minuti, dopodiché non ti disturberò più.»
Trisha sobbalza per lo spavento poiché non aveva udito i suoi passi, si ferma per redarguirlo ma, osservandolo, nota le sue labbra tremare e il volto divenire pallido.
«Cinque minuti, Austin, e, poi, questa storia dovrà finire!» sfinita dalla sua insistenza, Trisha accetta di ascoltarlo.
«Mi dispiace per come mi sono comportato negli ultimi anni con te, non credevo che ci rimanessi così male. Era naturale per me, eri lì, ci sei sempre stata. Volevo una vita diversa, sentirmi importante, potente, e non m'importava delle conseguenze delle mie azioni. Poi, ti ho sentito parlare con Luke e sono stato assalito dal senso di colpa. Volevo rimediare evitandoti di commettere errori. Tu, però, non mi credi, preferisci fidarti di quello lì. Forse, hai il diritto di sbagliare e cadere per poi rialzarti da sola. Inoltre, penso che non ci sia nulla da poter recuperare tra noi, ormai le nostre vite viaggiano su due binari paralleli. Non potranno mai più sfiorarsi. Mi auguro davvero che tu non soffra per colpa di Edwards», Austin fatica a parlare, affanna e tossisce appena pronuncia l'ultima parola.
«Per una frazione di secondi, ho sperato che tu volessi scusarti. Suppongo che tu non sia né pentito né dispiaciuto di aver perso un'amica. I tuoi sensi di colpa non m'impietosiscono. Rispondi a questa domanda: se avessi l'opportunità di tornare indietro nel tempo, cosa sceglieresti, l'amicizia per me o la tua amata popolarità?»
Austin china il capo regalando alla vecchia amica un silenzio che parla più di mille parole, Trisha non ha bisogno di altro per capire di non essere stata mai abbastanza per lui. «I cinque minuti non sono scaduti, ma non ho più voglia di ascoltarti. Fingiamo che non sia mai successo nulla, continuiamo a ignorarci. Buonanotte!»
Il respiro del ragazzo si spezza in gola, porta le mani al collo sentendosi soffocare, il sudore cola lungo le tempie e le pupille roteano verso l'alto.
È una scena agghiacciante che scorre innanzi agli occhi di Trisha, la quale urla quando lo vede schiantarsi al suolo. Quelle della ragazza sono grida che destano gli abitanti della casa, i Rogers accorrono all'esterno e vedono il corpo esanime del proprio figlio riverso al suolo, mentre il capo è sorretto dagli amorevoli palmi di Trisha.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top