Capitolo 9
Sono passate due settimane dal nostro ritorno. Anche stamattina l'alba qui è stata meravigliosa. In questi giorni ho sentito papà. La mamma sta dormendo là per tenerlo d'occhio e lui si sta riprendendo alla grande. Qui tutto è tornato normale, Shinichi è di nuovo un lontano ricordo. Io e Haru facciamo la vita di sempre.
Fra una settimana lui prenderà qualche giorno di lavoro e andremo tre giorni ad Osaka, da Heiji e Kazuha. L'ho già avvertita e, come ormai faccio da dieci anni, le ho chiesto di dire ad Heiji di non dire nulla a Shinichi. Loro sono rimasti sempre in contatto anche se Shinichi non ha detto nulla della sua vita a Heiji. Non li va a trovare mai quindi non c'è pericolo che lo possa incontrare, ma è meglio che lui non sappia nulla. Non voglio rivederlo dopo l'ultima volta.
Sto sistemando tutte quante le cose mie e di Haru e dopo andrò a preparare il pranzo. Oggi non tornerà a pranzo e nemmeno a dormire, viene a mangiare solo una volta a settimana. Solitamente se ne va la mattina e torna la sera verso le dieci, ma stasera ha un'uscita con dei colleghi fuori città e resterà a dormire in albergo. Il giorno sarò completamente sola. Mi piacerebbe avere un figlio di cui occuparmi. Io e Haru non siamo tipo quelli che non vogliono figli fuori dal matrimonio. C'è stato un periodo, circa due anni fa, in cui abbiamo provato ad avere un bambino, ma non ci siamo mai riusciti. Abbiamo fatto dei controlli ed entrambi stiamo bene, non abbiamo nessun tipo di problema.
Solamente non è mai stata la volta buona e dopo abbiamo smesso di provarci. Adesso voglio riprovare, tentar non nuoce. Sarebbe la gioia più grande. Ancora ad Haru non ho detto nulla. Lo farò quando ne avrò l'opportunità, quando sarà tranquillo e riposato. Sono sicura che sarà felice di tentare di nuovo!
Quando saremo finalmente con una piccola creatura, la nostra vita sarà finalmente completa. Ci amiamo e ci ameremo di più in futuro. Però al posto di continuare a pensare a questo, dovrei andare a fare la spesa.
Mi metto un cerchietto per abbassare il mio ciuffo (quando fa caldo mi da fastidio), lego i capelli in uno chignon e sistemo un po' il trucco. Il supermercato è un po' distante da casa mia, vado con la macchina. Prendo le chiavi dell'auto e la mia borsa ed esco. Fuori si muore dal caldo, qui l'estate è sempre così. Raggiungo la parte commerciale di Hokuei e poso la macchina. Mi va di fare un giro, magari potrei comprarmi qualcosa in qualche negozio. Mi piace fare shopping da sola. Infatti succede spesso, qui mi conoscono tutti. C'è chi mi crede una riccona per il mio modo di vestire. Porto spesso i tacchi e le gonne strette. Metto anche le giacche più carine. Insomma molto formale. Sembro un avvocato a volte ahaha. A volte mi sento come la mamma. Devo dire che non è il mio stile preferito, preferisco le felpone e le scarpe da tennis, ma Haru mi ha sempre detto che è giusto che vesta così dato che sono la quasi moglie di un imprenditore di successo. Quando sono andata a Beika ho vestito in modo molto sobrio. L'unica cosa elegante erano i tacchi. Tanto nessuno conosce bene Haru lì.
Entro in vari negozi: faccio la spesa e poso le buste in macchina, poi torno per fare un po' di shopping.
Compro delle scarpe nuove rosse con i tacchi a spillo, e delle ballerine. Mentre sono qui vado anche alla s.p.a, tanto non ho fretta. Faccio la manicure e la pedicure e anche qualche massaggio. Perdo almeno un'oretta lì dentro e quando esco decido solamente di andare nel mio negozio preferito per poi tornare a casa. È un negozio di abiti come quelli che porto, però sono veramente belli. Entro e mi giro un po' in torno. Vedo una ragazza che mi sembra familiare e mi avvicino leggermente. Non ci credo, che ci fa lei qui? È Shiho. La vedo con quella sua solita espressione tenebrosa che cerca vestiti e li mostra a qualcuno. Non riesco a capire con chi parla, ho un manichino davanti. Forse ci sarà il dottor Agasa. La vedo dirigersi verso un camerino con degli abiti molto professionali in mano e vedo qualcuno seguirla: è solamente una commessa. Se mi vede scoprirebbe dove abito e non posso. Potrebbe raccontare tutto a Shinichi. Se esco e saluto la commessa mi sentirà, il negozio non è grandissimo. Mi giro intorno e prendo il primo completo che mi piace e mi dirigo verso l'altro camerino. È meglio affrontarla e chiederle di non dire nulla a Shinichi. Vestita così non mi ha mai vista, e neanche senza il mio ciuffo. In più ho questi vestiti sulle braccia. Probabilmente non mi riconoscerà. È l'unico modo che ho per superare tutto ed uscire da qui.
Prendo coraggio ed esco dal mio nascondiglio. Gli passo davanti senza dare troppo nell'occhio. Lei mi vede. Mi giro e la guardo negli occhi, sono sicura che mi abbia riconosciuta.
-Shiho-
-Ran, allora è qui che sei scappata?-
Perché ha detto "scappata"? Io non sono scappata proprio da nulla.
-Scappata? E da cosa?-
-Dai tuoi sentimenti, mi sembra ovvio-
È sempre stata diretta, anche quando credevo fosse una semplice bambina. Sarà il suo modo di essere, e anche se è molto fredda, mi fa tanta tenerezza. Shinichi mi aveva raccontato della sua infanzia e di sua sorella.
-Non sono scappata da nessun tipo di sentimento. Ero abbastanza grande da prendere le mie decisioni. Ho scelto di andare via solamente per avere una vita serena-
-Hai detto bene, serena. Ma non hai una vita felice, non l'avrai se continuerai a stare con lui. Ma questi non sono affari miei. Ti va di prendere un caffè?-
Strana richiesta da parte sua, ma accetto con piacere. Usciamo dal negozio e andiamo in un bar qualche metro più avanti.
-Quindi come mai qui, Shiho?-
-Lavoro, vado via fra due giorni-
-Senti, ti volevo chiedere di non dire nulla a Shinichi riguardo al luogo in cui sono. Perfino il dottore Agasa non gliel'ha detto-
Molto lentamente le vedo mettere lo zucchero dentro la tazzina e mescolare con cucchiaino. La tensione si taglia col coltello.
-Sai Ran, Shinichi in questi dieci anni non si è mai fatto vedere né sentire da nessuno. Tranne da una persona. Non è vero che io non ero in contatto con lui-
-Strano...da come l'hai salutato due settimane fa non sembrava che l'avessi visto di recente-
-Infatti, non lo vedevo anch'io da dieci anni. Ma lo sentivo periodicamente per telefono. Non ha mai smesso di cercarti, voleva sapere che fine avessi fatto-
Non credevo che Shinichi mi avesse seriamente cercato per dieci anni di fila. Allora c'era qualcuno che conosceva la sua vita. Continuamo a bere il caffè e parliamo di quello che abbiamo fatto negli ultimi anni. La tensione non è ancora andata via. Lei si alza per prendere la borsa e sistema la sedia sotto il tavolo. Entra dentro, paga i caffè ed esce di nuovo.
-Il caffè lo offro io, come segno di pace, okay? Ah, un'ultima cosa. Sai cosa ho chiesto a Shinichi una volta al telefono?-
-No, ovviamente-
-Gli ho chiesto se non era stanco di lottare, di cercare. Lui mi ha risposto in questo esatto modo "Non mi stancherò mai di lottare per lei, di cercarla". Hai ragione, sentire quelle parole...ha fatto male-
Sussurra l'ultima frase per non farsi sentire e poi va via lasciando una me un po' intontita sul tavolo del bar. Ho sentito quello che ha detto, "ha fatto male". Ha sofferto per Shinichi anche lei.
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