Capitolo 5
Arrivo all'ospedale carica di buste e cose varie e i tacchi non aiutano per nulla in queste situazioni.
Entro dentro e un'infermiera mi aiuta a portare la busta con i vestiti. Entro nella stanza di mio padre dove trovo Haru addormentato in un lato con la testa sul lettino. Poso la busta con i vestiti e il contenitore con il pranzo sopra la scrivania e mi avvicino a papà. Poverino il mio papà, per renderci tutti quanti fieri di lui si è fatto tirare in qualche brutta situazione, so che l'ha fatto per questo.
Mi avvicino ad Haru, mi fa tenerezza. Sembra un cucciolotto. Gli accarezzo i capelli e gli do un leggero bacio sulla testa.
-Di nuovo lei? Che fa, mi segue? E quell'uomo addormentato lì, è suo marito per caso? Siete amici del detective Kogoro Mouri?-
Quella voce, la sua voce. Perché Shinichi è ancora qui, in questo ospedale? Doveva restare solo qualche ora. Non ha riconosciuto Haru, menomale. Confermerò quello che ha detto lui.
Gli rispondo senza girarmi.
-Si, io e mio marito siamo suoi clienti e siamo venuti a trovarlo. Piuttosto lei chi è?-
Sono curiosa di sapere cosa mi risponde. Prima ha affermato di essere un parente, adesso?
-Le ho già detto di essere un parente. La sua voce mi ricorda qualcuno, si può girare un attimo?-
-Non ci siamo mai visti prima, forse le ricordo sua moglie? O una delle sue figlie?-
Forse riuscirò a scoprire che fine ha fatto tutto queste tempo. Scoprirò se ha una famiglia e che lavoro fa.
-Non sono sposato e di conseguenza non ho figlie. Lei adesso mi sta infastidendo, posso sapere il suo nome?-
Sento qualcuno correre nel corridoio, qualcuno con i tacchi.
-Ran!-
Mia madre pronuncia il mio nome. Mi giro e prima di guardare lei il mio sguardo si posa su di lui. Ha gli occhi spalancati, è sorpreso. C'è rimasto di stucco. Non doveva scorprire chi ero.
Il tempo si ferma fra i nostri sguardi, tutto va a rallentatore, come a volerci far provare ogni singolo sentimento di tutto ciò.
Spero solamente che papà si rimetta subito e che io possa andarmene via di qui presto.
Tutto riparte e subito torno a guardare mia madre che è qualche passo dietro di lui, alla sua destra.
-Mamma, che è successo? Perché corri?-
-Papà si è svegliato? Aspetta, questo ragazzo chi è?-
Sorrido a quella domanda. Forse non lo vede bene in viso perché è messa dietro di lui. È davvero difficile non riconoscerlo. Smetto di guardare anche lei e mi giro dall'altro lato per sistemare il pranzo ad Haru per poi svegliarlo.
-Mamma, mi sorprendi. Il tuo occhio felino dov'è rimasto? È Shinichi, in dieci anni non è cambiato di una virgola-
Ma Shinichi sembra essere rimasto su un altro pianeta. Non da nessun tipo di risposta e nient'altro. Mi piacerebbe vedere la sua espressione, ma non posso girarmi, non voglio dargli troppa confidenza.
-Oddio, Shinichi! Non ti fai vedere da dieci anni! Sei qui per Kogoro? Grazie caro, veramente!-
Sembra ritornare su questa dimensione. Saluta mia madre e gli dice che è molto dispiaciuto per quello che è successo.
Ancora la sua voce, ancora i miei battiti. Io non posso cascarci di nuovo, io adesso amo Haru ne sono sicura.
-Haru, amore mio, svegliati! Dai, ti ho portato il pranzo!-
E quando mi sente pronunciare il nome di Haru, rimane ancora più a bocca aperta. Non l'aveva riconosciuto e probabilmente non si aspettava che stessi ancora con lui. Adesso rosica tu, ti spetta. Haru apre gli occhi e se li strofina. Solleva la testa dal cuscino e si alza dalla sedia. Mi bacia come solo lui sa fare e poi si gira a salutare mia madre. Nota anche lui, lo riconosce subito, ne sono sicura.
-Shinichi? Wow! Quanto tempo! Non stavi a Tokyo? La moglie, i bambini? Tutti apposto?-
-Non sono sposato e non ho figli. Si, abito a Tokyo centro, ma ho deciso di tornare dopo dieci anni soltanto perchè ho saputo dello zietto-
Non ci posso credere lo chiama ancora così. Non si sopportano, ma in realtà si vogliono molto bene, ne sono sicura!
-Che lavoro fai?-
-Che lavoro faccio? Ahahah. Ma se sono ogni cinque minuti in tv? Ovviamente il detective privato-
Ce l'ha fatta! È il solito esibizionista, ma è riuscito a coronare il suo sogno. Sono felicissima per lui, sono fiero del mio migliore amico, quello di una volta.
E mentre loro continuano a parlare io non lo guardo in faccia, ma mi sento i suoi occhi puntati addosso.
Finisco di sistemare la stanza di papà. Poi mi siedo vicino a lui, gli prendo la mano e lui si sveglia.
-Mamma, chiama il dottore!-
Subito mi alzo dalla sedia e mi metto vicino a lui. Gli accarezzo il volto e gli bacio la fronte.
Il medico arriva e ci chiede di uscire dalla stanza. Stiamo tutti fuori senza parlare almeno mezz'ora. Poi finalmente il medico esce dalla stanza. Mi precipito da lui insieme a mia madre che mi tiene la mano e agli altri.
-Dottore, quindi? Sta bene?-
-Si, signorina. È solamente stanco, ma sta bene. Potete entrare per qualche minuto, per salutarlo. Poi potrà restare solamente chi farà la notte. Chi sarà? Ho bisogno di segnarmelo-
Haru si fa avanti e dice che resterà lui. Entriamo tutti nella stanza di papà e restiamo più del tempo che ci era stato donato. Quando vede Shinichi si mette a piangere per la felicità. Pensavo che questa scena non l'avrei mai vista nella mia vita, giuro. Si emoziona pure quando vede me.
-Figliola, pensavo non saresti più venuta a Beika. Non sai quanto mi hai reso felice-
-Papà adesso stai parlando come un vecchio ahahah! Domani sera partiremo di nuovo, tanto sarai dimesso-
-Ma tornerai qualche volta, vero?-
-Papà, per favore, sai già la risposta. Quella di oggi e domani è stata un'eccezione. Partirò e staro via per sempre. Potrete venire tutte le volte che vorrete-
Vedo Shinichi diventare serio, poi distolgo subito lo sguardo. Restiamo un altro po', finché il dottore dice che dobbiamo andare per forza via.
-Mamma, tieni le chiavi della macchina vai a casa-
-E tu? Vieni, ti do un passaggio-
-Tranquilla vado a piedi, sei troppo stanca per farti fare piu strada-
Le do un bacio sulla guancia per convincerla ad andare, ma è irremovibile. Non vuole che vada da sola a piedi di sera.
-Eri, accompagnerò io Ran-
Shinichi sorride e mia madre si convince.
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