22/4/19

Cara me del futuro,
Chissà se ti ritroverai a leggere queste righe, queste parole scritte così come vengono giù dalla tua testa con la musica triste che rimbomba nella testa, alto volume, ma con le cuffie, ci sei solo te, la musica e il telefono dove stai scrivendo questo. Se un giorno lo starai leggendo sarà per nostalgia forse, forse perché non leggi da tempo o non scrivi e non ricordi più dove sei arrivata, oppure ti sei messa a leggere queste righe perché stai male, magari sola, ti senti il mondo cadere addosso come già è successo, ti rifugi in queste righe, per fare un viaggio all'indietro, per leggere cosa mi passava per la testa nei momenti giù passati la tempesta e ora come ora si vede il sole, ma a volte si annuvola. Avrai mille pensieri per la testa, come sempre, chissà cosa starai affrontando, chissà se avrai ancora l'app, o almeno la userai, ti conosco, non avrai mai il coraggio di cancellarla, non cancellerai mai l'app che ti ha salvato quando stavi per annegare. Chissà cosa ti passa per la testa, ora come ora spesso penso se sarei stata più grande sarebbe stato più facile, ma più ci penso più dico di no, se fossi stata più grande ora non conoscerei la mia migliore amica, non conoscerei il mio ragazzo, ripeto se fosse stato destino sì, ma non passerei tutte le emozioni che provo ora, le prime vere emozioni, il primo vero amore, il primo bacio, tutte queste cose che non rimpiangerò mai, sto bene, sono felice da tempo e allora non sarà mai stato un errore, qualsiasi cosa succeda. Avrò sbagliato a cambiare squadra? Se fossi rimasta e l'anno prossimo sarei andata a giocare in serie D perché la società deve fare la squadra? Ma sarei rimasta davvero? Non avevo più voglia di allenarmi e giocare, non giocavo più, vedevo le altre e se entravo mi consideravano come un peso, come una che non era alla loro altezza, sentivo che non riuscivano a giocare con me, sentivo che volevano escludermi in tutti i modi. Se fossi rimasta sarei andata all'Easter Volley, sarebbe stata una grande esperienza, ma avrei giocato? Chissà. Ora invece mi è tornato la voglia di giocare, l'adrenalina di quando gioco e non voglio perdere, l'adrenalina di quando il pallone è in gioco da tempo e nessuna delle due squadre riesce a buttarlo giù, lì che dai di tutto per fare punto anche se siete all'inizio, il sorriso di quando vinci, gli occhi tristi di chi non voleva perdere, ma la gioia che ti emette la squadra che vede che stai andando in palla perché continui a sbagliare, loro che ti aiutano e ti sostengono per rilassarti e iniziare da zero, come se nessun errore fosse successo. Questa secondo me è la vera squadra, anche se non vinciamo sempre, la squadra è quella che ti sostiene sempre, non quella che ti cerca di escludere e non ti aiuta quando sei in difficoltà, dicono che è scarsa, deve stare in panchina, si chiedono perché è stata presa, che dicono che non può migliorare qiindi è meglio isolarla perché è peggiore di noi, questa non è squadra. Però ho paura di aver sbagliato.

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