Capitolo 7
Pov's Yukihira (Ve lo aspettavate?)
Mentre chiudo la porta mi mordo leggermente il labbro
Questo ragazzo, come gli altri, è impazzito, per i miei occhi
Per il mio tesoro, che perlopiù è una maledizione
Perchè?
Perchè sono come lui
Mi ha divertito come raccontava la leggenda di quello Yukihira
Mi ha divertito di più, però, come cercava di resistermi, per la prima volta dopo anni
Mi divertiva sapere che avevo fatto breccia nel suo cuore
Mi divertiva, era ciò che mi diceva il cervello
Mi piaceva, invece, era ciò che mi diceva il cuore.
E, per la prima volta, anche io ho un problemino lì sotto.
Ma chiariamoci, chi non resiste ad un ragazzino biondo, con occhi azzurrini, come zaffiri, completamente rosso ed imbarazzato, che si dimenava sotto la mia presa.
Nessuno poteva resistergli
Ma tu lo hai fatto mi ripeteva il cervello.
Ed io gli davo ragione
Mai ho sbagliato così tanto
Ma ancora non me ne ero reso conto.
Semplicemente ho passato la lingua su quel collo, così pallido, così morbido.
L'odore di narciso mi era entrato nei polmoni, inebriandomi completamente.
Dopotutto, era un degno figlio di Narciso.
Continuai per poco a camminare per quei lunghi corridoi, arrivando alla camera che mi era stata assegnata, entrandoci.
Il mio sguardo viene attratto dalla gigantesca vetrata dove proveniva un miliardo di luccichii
Mi assicuro di chiudere la porta della mia nuova abitazione, per poi avvicinarmi curioso alla vetrata.
Davanti mi si presenta uno spettacolo assurdo.
Ogni tipo di pietra luccicante, o oggetto di valore, sempre luccicante, era ben esposto e messo in ordine in quella vetrata.
Zaffiri, Rubini, Smeraldi, Ametisti, Perle, Gioielli...
Di tutto.
Era meraviglioso
Ora ho capito perchè mi ha chiesto in cambio della terra con il nome strano.
Ero il pezzo più importante della sua collezione.
Stacco lo sguardo dalla vetrata, per osservare la camera.
È completamente bianca, con lievi sfumature di azzurro sparse qui e la.
Un letto gigante si mostra davanti ai miei occhi, rivelandomi di come essa fosse una camera da letto del principino
Del secondogenito
Emetto un debole sospiro, riiniziando ad osservare la camera.
Dal centro della sala si trovava un gigantesco e bellissimo candelabro fatto in vetro, sopra il letto
Bellissimo, ma, sinceramente fa un'ansia assurda.
Mentre dormo il candelabro potrebbe cadermi in testa
E spero di non essere l'unico con quest'ansia
Mi sdraio sul letto morbido, finalmente, e chiudo gli occhi, con comunque l'ansia accanto.
Comunque non so se te lo ricordi, ma lui ormai ti appartiene, lo hai morso si pronuncia finalmente lo stomaco
Non so il perchè, ma esso ha permesso solo che mi eccitassi ancora di più, facendo uscire il cuore che ormai non batteva più, fuori dalla gabbia toracica.
Ghigno sentendo il mio amichetto impazzire, e mi mordo istintivamente le labbra
È vero, l'ho morso
Ora mi appartiene
Ridacchio mentre tanti strani pensieri si fanno largo nella mia mente, mentre la mia testa esplodeva
Poi, ora che me lo chiedo, l'unica cosa che ci dovrebbe spingere a mordere qualcuno, a differenza dei vampiri, è per non fargli avvicinare nessun'altro, il quale morirà di una morte assurda.
La colpa, però, non ricadrà me su noi, ne su chi abbiamo morso.
Agli occhi di tutti gli altri, sarà un suicidio
Lascio perdere questi pensieri, dai quali mi stacco.
Ora lui è solo mio
È solo il mio passatempo, e di nessun'altro
Non si devono azzardare a toccarlo
Sento che se gli succede qualcosa, ammazzo tutti
Dal primo all'ultimo, tanto ne sono capace.
Però mi sbagliavo su una cosa,
In futuro capirò che lui non è solo il mio passatempo preferito, è di più
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