IV. Rosso scarlatto

Lo Yoshan del secondo livello subì una sorte molto simile e perfino il presuntuoso Pekim del terzo livello si rivelò soltanto un'inutile perdita di tempo. Ezlyn rimase intoccata, nemmeno una goccia del suo sangue venne versato finché le cose non si fecero più complicate davanti al demone Anma, il protettore del quarto livello. Gli Anma erano demoni incorporei, la loro essenza era fatta di semplice polvere demoniaca e, di conseguenza, nel suo caso non c'era un corpo fisico che potesse bruciare. Non erano particolarmente forti, ma erano praticamente impossibili da catturare, erano imprevedibili e velenosi: un contatto diretto portava a morte certa. Gli Anma, tuttavia, avevano un punto debole: non potevano bagnarsi, l'acqua corrodeva come acido la loro polvere divina.

<<Se solo l'avessi saputo avrei portato dell'acqua!>>si lamentò Ruel.

Ezlyn fissò l'Anma da dietro la sua maschera. La sua polvere demoniaca era del colore della notte, era sottilissima e quasi invisibile, ma dalle pieghe e grinze che stava formando in aria si poteva quasi distinguere una sagoma. Se quell'Anma fosse stato umano avrebbe avuto di certo le sembianze di un ragazzino dispettoso. Ezlyn giurava che lì, tra la polvere velenosa, si nascondeva un ghigno malefico.

Un fischio esplose nell'aria e la polvere che componeva l'Anma si sparpagliò nell'esagono. Era pronto a combattere, ma Ezlyn lo guardò di nuovo e benché nessuno potesse vederla in viso lei sorrise, e con quello stesso sorriso raccolse i lembi del suo mantello e si sedette a terra a gambe incrociate.

Ruel la fissò dall'alto a occhi spalancati.

<<Che succede?>>

<<Vuoi un biscotto?>>chiese lei.

<<Hai portato del cibo?>>

Ruel si sedette al suo fianco ed Ezlyn spostò lentamente le pieghe della sua camicia, né tirò fuori un fazzoletto in lino che custodiva cinque o sei dei biscotti che avevano mangiato alla locanda quella mattina.

<<Ovviamente.>>

C'erano poche certezze nel mondo di Ezlyn, ma una di queste era che in un modo o in un altro lei avrebbe sempre trovato da mangiare, che fosse sul punto più alto delle Vette Nere o nei meandri dell'abisso più oscuro. La ragazza offrì due biscotti a Ruel e il resto lo tenne per sé. Mangiò con tutta calma, quasi non vedesse la polvere demoniaca che si agitava e vorticava in su e in giù, a destra e sinistra, come impazzita.

<<Sai come liberarti di questa scocciatura?>>

<<Certo.>>

Ruel si girò aggrottando le sopracciglia.

<<Hai anche dell'acqua con te?>>

Ezlyn scosse la testa morendo, a malincuore, il suo ultimo biscotto. Non aveva mai apprezzato molto la cucina Alkiahna, ma doveva ammettere che sapevano fare dei dolci buoni quanto quelli dell'Impero.

<<Allora perché sei così calma? Gli Anma non possono bruciare!>>

Sul volto di Ruel c'era un'espressione a metà tra paura e sorpresa, qualcosa che rendeva ancor più marcata la forma dei suoi occhi.

<<Lo so.>>

Ezlyn mandò giù il suo ultimo boccone dopodiché, con placida calma, si spolverò il mantello dalle briciole prima di rimettersi in piedi. L'Anma non sembrava intenzionato ad attaccare per primo. Strideva e si dimenava, la sua polvere si divideva per poi ricongiungersi in aria come uno stormo di uccelli in volo. Rimpiccioliva fino a sembrare un ago e poi si ingrandiva a sufficienza da coprire l'intero soffitto della caverna. Ezlyn aveva un'idea, ma perché questa andasse in porto quella mostruosità doveva placare i suoi bollenti spiriti, di conseguenza doveva farla stancare abbastanza perché non potesse più dimenarsi in quel modo imprevedibile.

<<Bene- la ragazza sospirò sguainando Heyse dalla sua fodera- vediamo se riesci a prendermi.>>

L'Anma era veloce, cambiava forma in un battito di ciglia, ma Ezlyn spariva ancor prima che il demone potesse sfiorarla.

Bang, bang, bang.

Il demone si stava lanciando con tutta la sua forza su di lei, eppure continuava a sbattere contro le pareti della caverna senza averla toccata nemmeno una volta. Lo stridio divenne più forte, il soffitto iniziò a tremare e scaglie di roccia rotta iniziarono a precipitare dai punti colpiti. Ezlyn volteggiava leggera da un lato all'altro dell'esagono, la sua figura stabile, e rideva sguaiatamente ogni volta che l'Anma la mancava.

A un certo punto Heyse lasciò la sua mano, scivolò a terra e lama affilata della katana si conficcò nel suolo come uno spillo. Ezlyn si poggiò in punta di piedi sul pomolo della spada, in equilibrio sopra di essa sembrava un tutt'uno con Heyse. Guardò l'Anma dall'alto, braccia incrociate e mento all'insù.

<<Non sai fare di meglio!?>>lo provocò con un'altra rumorosa risata.

Di nuovo, se quel demone avesse avuto le sembianze di un umano in quel momento sarebbe apparso come un bambino sul punto di piangere per la frustrazione. Il suo stridio divenne così forte da poter ferire le orecchie, la sua rabbia così esasperante che iniziò a muoversi senza alcun contegno. Si scagliò contro le pareti e il soffitto ed il suolo in un turbine di polvere ed esplosioni, ora l'intero livello tremava come scosso da un terremoto. Ezlyn sentì Ruel gridare mentre tentava di ripararsi dalle frane, rocce grandi e piccole colavano a picco su di loro in una pioggia mortale. L'Anma andò avanti per un paio di minuti e poi calò il silenzio, d'improvviso tutto quel clamore cessò lasciandosi alle spalle un disastro. Il padiglione esagonale era completamente distrutto, così come il piccolo trono al centro della stanza, delle numerose torce di fuoco lucro alle pareti solamente quattro erano rimaste accese. La sala era calata nella penombra, ma tra le macerie la polvere del demone Anma si era finalmente placata. Ora era concentrata tutta in un unico punto e sembrava addirittura più sottile di prima.

Adesso!

<<Sai, non so esattamente come funziona il corpo di voi demoni- disse Ezlyn- ma so molto bene come funziona quello di noi umani. Ad esempio...so che il nostro sangue è composto dal cinquantacinque percento d'acqua.>>

Heyse brillò improvvisamente della luce del fuoco lucro e in istante la lama tagliò profondamente il palmo della mano di Ezlyn. Sangue scarlatto colò a terra con un agghiacciante tic, tic e tic, mentre nell'aria si spigionò un putrido odore ferroso. L'Anma stridette, tra panico e stupore. La sua polvere demoniaca tentò furiosamente di dispersi tra le insenature delle macerie, ma Ezlyn non gli diede il tempo di battere in ritirata. Raccolse una manciata del suo sangue nel pugno e poi la gettò lì dove la polvere era riunita. Il demone stridette ancora, più forte, si dimenò e si agitò mentre il sangue di Ezlyn colorava la sua essenza di rosso. Fu come vedere un bambino piangere. L'Anma si sgretolò, pian piano perse la sua vitalità e quella che era la sua essenza demoniaca si consumò fino a scomparire nel nulla. Al suolo restò solo una manciata di granelli di polvere.

<<È stato facile.>>si congratulò Ruel con una leggera pacca sulla spalla.

Ezlyn aggrottò la fronte sotto la maschera, la sua espressione era scettica.

<<Fin troppo- commentò- c'è qualcosa di strano, non trovi?>>

<<Mmh? Cosa intendi?>>

C'era questa irritante sensazione che le tormentava la base dello stomaco, qualcosa che le ripeteva che non poteva essere così facile. I demoni dei primi quattro livelli erano una spina nel fianco, fastidiosi ovviamente, ma erano davvero il meglio che Alkiah potesse offrire? Ezlyn non poteva dire di avere molta esperienza con i demoni, ma aveva combattuto Yoshan in passato che si erano dimostrati molto più pericolosi di quello del secondo livello. E quell'Anma? Era chiaramente un demone giovane e senza alcuna esperienza nel combattimento, temibile per natura, certo, ma non a sufficienza da metterla in difficoltà o da poterla fermare.

Il suo presentimento si tramutò in dubbio e il dubbio in una teoria mentre scendevano le scale per raggiungere il quinto livello. Arrivati al penultimo gradino un ruggito raggelante squartò l'aria e fece vibrare la caverna. Ruel incespicò sui suoi piedi, ma Ezlyn fu veloce ad afferrarlo per una manica per impedirgli di cadere.

Quel ruggito...

<<Oh...>>mormorò Ruel mentre la teoria di Ezlyn si dimostrava esatta.

I demoni dei primi quattro livelli erano deboli perché non avevano un reale valore, erano lì solo per intrattenere gli sfidanti inutili. Il vero protettore della torre era soltanto uno e in quel momento si ergeva in tutta la sua gloria al centro dell'esagono.

Un demone bestia. Una creatura leggendaria e senza tempo. Nei libri venivano descritti come gli ultimi discendenti dei draghi, mortali e indomabili, gli Alkiahni li chiamavano Ceyos.

Ezlyn mai aveva pensato di potersi trovare davanti un demone simile e per la prima volta da quella lontana notte d'inverno un tremito di paura tornò a baciare la sua pelle. Il Ceyos era alto abbastanza da sfiorare il soffitto con il capo, le sue squame erano di un rosso sgargiante e ipnotico e le sue ali...Dio! Un altro orrido ruggito si riverberò dalle sue fauci spalancate. I suoi piccoli occhi gialli erano incastonati in una testa piena di aculei e le sue zanne, affilatissime e lunghissime, affondavano nella roccia sgretolandola. Davanti al suo cospetto Ruel ed Ezlyn erano minuscoli come formiche.

<<E-Ezlyn...>> Ruel borbottò come se non avesse più aria nei polmoni, il suo viso era diventato pallido d'improvviso.

Il Ceyos ruggì di nuovo e una delle sue zampe cremisi partì all'attacco in direzione dei due. Ezlyn afferrò Ruel per un braccio e con una spinta di gambe si allontanò giusto in tempo, un secondo più tardi e sarebbero finiti in pezzi tra i suoi artigli. L'incantatore tentò di gridare nel panico, ma la ragazza gli tappò la bocca riportandolo su per la scalinata.

<<Un Ceyos! Ezlyn dobbiamo scappare, ora, adesso...non puoi, non possia->>

<<Fermati!>>

Ruel tremava come una foglia tra le sue braccia, non c'era più traccia di alcuna audacia in lui.

<<Ascoltami bene, Ruel, risali i livelli ed esci da qui. Ormai non c'è nessuno che possa impedirtelo.>>

Il mezzo Pekim scosse la testa.

<<Vieni via con me, ti prego!>>

Nonostante il cuore impazzito che le martellava nel petto, Ezlyn si costrinse a fare un profondo respiro. Alzò la testa e raddrizzò le spalle, le mani le tremavano ma le nascose tra le pieghe del mantello prima che Ruel potesse notarlo.

<<Ho affrontato creature più pericolose, posso farcela.>>lo rassicurò, ma la menzogna le bruciò la lingua e l'anima.

Nessun essere umano aveva mai combattuto un Ceyos, o almeno, nessun che ne fosse uscito vincitore. Ezlyn non era tanto vanitosa da poter credere di essere la prima; ma per nulla al mondo si sarebbe tirata indietro.

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Snow White ❄️

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