9. Colloqui di orientamento professionale

Scusate il ritardo ma esami e università sfiniscono

James
La professoressa Mcgranitt sentì bussare alla porta e vide i volti dei due ragazzi più casinisti della scuola apparire sulla soglia del suo ufficio. Fece un sospiro profondo e poi si rivolse ai due

-Signor Potter prego, si sieda- esclamò -E signor Black le dispiacerebbe aspettare fuori? Non è il suo turno-

-La prego Minnie mi faccia restare, lo sa che senza di me James non riuscirebbe a sostenere il colloquio-

-E poi così potrebbe farne due in uno e risparmiare tempo- concluse il corvino facendole l'occhiolino

-E va bene, basta che iniziamo- commentò la donna già esasperata

-Allora Potter, ha già qualche idea su quello che vorrebbe fare una volta fuori di qui?-

-Mi sembra ovvio, voglio diventare il cercatore migliore che esista e far vincere all'Inghilterra la coppa del mondo- rispose convinto il ragazzo mentre stava stravaccato su una delle due sedie di fronte alla scrivania facendo ridere Sirius seduto accanto a lui

-Sogna Prongs, sogna-

-Vedrai Pad, fra qualche anno ti troverai sulle tribune di un grande stadio a vantarti di conoscermi-

-Se davvero succedesse una cosa del genere non sarei in un posto qualsiasi, ma in prima fila a tifare per mio fratello e prenderlo in giro per ogni cazzata- commentò Sirius facendo l'occhiolino all'amico che sorrise entusiasta del suo appoggio per poi ricordargli che lui non avrebbe commesso nessun errore

-Potter, Black devo mettervi in punizione anche durante il colloquio di orientamento?- li interruppe la donna

-Ma professoressa, come potrebbe mai mettere in punizione due ragazzi brillanti e affascinanti come noi?- le chiese James portandosi una mano al petto come a dirsi offeso

-Sappiamo che in fondo la nostra presenza le dona gioia e la forza di alzarsi dal letto ogni mattina. Senza la prospettiva dei nostri entusiasmanti scherzi non sarebbe noioso lavorare qui dentro?- continuò Sirius dando man forte all'amico

La donna li fulminò con lo sguardo e poi si rivolse di nuovo a James

-Se il suo piano di sfondare nel Quidditch non funzionasse che lavoro vorrebbe fare?- chiese

Il ragazzo si fece serio e disse -Visto quello che sta succedendo negli ultimi tempi vorrei diventare Auror, non posso starmene con le mani in mano a guardare quello che fanno Voldemort e i suoi seguaci- mentre parlava il suo tono si faceva sempre più arrabbiato, non riusciva a pensare a quelle atrocità senza arrabbiarsi.

La professoressa Mcgranitt si fece sfuggire un breve sorriso nel vedere quanto ancora una volta quel ragazzo apparentemente arrogante e incurante di tutto fosse invece coraggioso e altruista, un degno Grifondoro. Sapeva quanto era disposto a sacrificare per le persone a cui teneva e vedere che era pronto a fare lo stesso per tutto il mondo magico la rese estremamente orgogliosa.

-Sono felice di sentirglielo dire- disse -Il percorso come Auror è estremamente difficile, prendono solo i migliori, ma sono convinta che lei possa farcela-

-Grazie Minnie- sorrise lui facendole ancora una volta l'occhiolino

-Deve avere un minimo di cinque MAGO e nessuno con un voto inferiore a 'Oltre Ogni Previsione'. Poi ci saranno una serie di rigorosi esami attitudinali e psicologici nell'ufficio degli Auror. Ci sarà da studiare molto anche una volta fuori di qui, quindi mi aspetto che metta da parte le sciocchezze per impegnarsi al massimo. Credo che come materie le serviranno soprattutto Difesa Contro le Arti Oscure, Trasfigurazione, Incantesimi e Pozioni- spiegò fingendo di non notare la smorfia del ragazzo al sentire l'ultima materia.

-Non accetto nessuno che non abbia preso almeno 'Oltre Ogni Previsione' al GUFO nella mia classe di MAGO e per il professor Lumacorno vale lo stesso, quindi si impegni. Per quanto riguarda Difesa Contro le Arti Oscure e Incantesimi la professoressa Herbert e il professor Vitious prendono anche studenti con 'Accettabile', ma ovviamente il voto dovrà migliorare nel corso dei prossimi due anni-

Sirius
Una volta finito di esporre a James tutto l'impegno che avrebbe dovuto mettere nello studio la donna rivolse lo sguardo al ragazzo al suo fianco

-E lei invece che carriera vorrebbe percorrere, Black?-

-Le ho detto mille volte di chiamarmi per nome Minnie-

-E io le ho sempre risposto che non la tratterò in modo diverso dagli altri studenti-

-Gli altri studenti non devono vergognarsi nel sentir pronunciare il loro cognome- ribatté lui come ogni volta che avevano questa discussione

-E lo capisco. Sono felice che lei non si sia fatto influenzare dalla sua famiglia e sia cresciuto con le sue idee, ma non posso evitare di usare il suo cognome. Ora che abbiamo chiarito questo punto potrebbe rispondere alla mia domanda?-

-Certo! Vorrei tanto comprarmi una motocicletta babbana, modificarla un po' per renderla stupefacente, magari farla volare o renderla estremamente veloce e infine vorrei partire e viaggiare per il mondo in modo da non dover più vivere troppo vicino alla mia famiglia-

-A quanto mi risulta lei non vive con la sua famiglia-

-Non certo che no e adoro stare dai Potter, ma fino a che resterò in Inghilterra non sarò mai abbastanza lontano dai Black. Tornerò solo per le partite di Jam e per venire a trovare lui, Rem, Pet, i signori Potter, Dromeda e sua figlia- commentò il ragazzo

-Va bene- sospirò la professoressa con tono di voce incerto -Ma è consapevole che questo non è un lavoro?-

-Certo. Mi sa che se non avrò modo di vivere senza lavorare seguirò Jam negli Auror, non posso mica permettere che si faccia uccidere, cosa che senza di me potrebbe succedere visto che si distrae troppo facilmente-

-Parla quello che è sempre attento- ribatté il corvino fingendosi offeso

-Taci cornuto io sono perfetto-

-Nei tuoi sogni pulcioso, nei tuoi sogni-

-Ragazzi- li riprese ancora una volta la professoressa

-E poi sono sicuro che la cosa darebbe enormemente fastidio a Orion, Walburga e tutti quegli altri spostati a cui sono mio malgrado imparentato- nonostante le parole astiose la professoressa si rese conto ancora una volta di quanto il ragazzo fosse cresciuto bene nonostante gli insegnamenti sbagliati che gli erano stati imposti. Era orgogliosa di lui, quasi più che di altri suoi studenti, perché in pochi avrebbero saputo uscire con coraggio e così saldi principi morali da una situazione come quella che fin da piccolo aveva dovuto affrontare, molti si sarebbero piegati.

-Allora quello che ho detto a James vale anche per te Sirius- disse la donna chiamandoli per una volta col loro nome -È una strada difficile, ma sono sicura che impegnandovi diventerete due grandissimi Auror-

Sorrise orgogliosa ai due che nonostante la facessero impazzire rimanevano tra gli studenti a cui teneva maggiormente, per lei ogni studente di Hogwarts era come un figlio acquisito, uno di quei figli che non aveva mai potuto avere.

-Ora andate, avete perso anche troppi minuti della lezione di Incantesimi- disse tornando seria e severa come sempre

-Non si preoccupi Minnie sappiamo già tutto sugli incantesimi di invisibilità- le rispose Sirius ammiccando

-Non ci serve seguire la lezione e poi Rem è stato così gentile da offrirsi di prestarci gli appunti- concluse James anche lui con un occhiolino

-Per questa volta fingerò di credervi. Ora andate muovetevi- esclamò la donna cacciandoli dall'ufficio per far entrare Frank che aveva appuntamento subito dopo Sirius.

I due se ne andarono e, superata l'aula di incantesimi, si diressero verso il parco. Avevano proprio voglia di correre un po' sotto forma di animali.

Remus
Il giorno prima James e Sirius erano tornati dal loro colloquio di orientamento comune soddisfatti e sorridenti, ma questo non aveva tranquillizzato Remus. Sapeva che non avrebbe potuto svolgere alcun lavoro a causa del suo piccolo problema peloso, come lo chiamava James, e si chiedeva perché si stesse presentando al colloquio, ma non avrebbe mai ignorato il volere di un insegnante.

Bussò alla porta dell'ufficio e dopo aver sentito la professoressa Mcgranitt rispondere "Avanti" entrò e si sedette su una delle sedie di fronte alla scrivania. Era stato in quell'ufficio diverse volte, non di certo quante James e Sirius, ma poteva dire di conoscerlo decisamente bene.

-Salve professoressa-

-Buongiorno Lupin, sono felice che almeno lei mi dia del lei-

-James e Sirius non sono contenti se non fanno le cose di testa loro- rispose il ragazzo alzando gli occhi al cielo

-Lo so- rispose la donna -ma non siamo qui per parlare di loro. Che carriera le piacerebbe intraprendere una volta finita la scuola?-

-Mi piacerebbe molto insegnare. Anche fare l'Auror non mi dispiacerebbe visto quello che sta succedendo, ma insegnare era il mio sogno fin da bambino-

-Si può contrastare Voldemort anche se si fa l'insegnante, guarda Silente. E anche io ti assicuro che non me ne sto con le mani in mano-

-Ne sono sicuro, non era questo che intendevo-

-Lo so- lo rassicurò lei -Insegnante di cosa?-

-Non ne sono sicuro, ma credo Difesa Contro le Arti Oscure-

-Secondo quello che dice la professoressa Herbert è una materia che le è molto affine e io sono convinta che sarebbe un ottimo insegnante. Dovrà ovviamente avere 'Eccezionale' nel MAGO della materia che vuole insegnare e anche ottimi risultati nelle altre, ma questo non mi sembra un problema per lei che è sempre stato un ottimo studente-

-Grazie professoressa- sorrise lui -ma sono perfettamente consapevole che non potrò insegnare, non con la mia maledizione-

-Le assicuro che il professor Silente non è d'accordo signor Lupin. E io nemmeno-

-Ma tutti i genitori la penserebbero come me-

-Io dico che un giorno lei tornerà qui come insegnante di Difesa, vedrà che ho ragione-

-Vedremo-

-Lei si impegni, con le sue capacità può arrivare ovunque-

-Grazie mille- disse ancora il ragazzo prima che la professoressa dichiarasse concluso il colloquio e gli consigliasse di tornare a lezione, cosa che il ragazzo fece immediatamente.

Peter
-Salve signor Minus è in ritardo-

-Mi scusi professoressa, sono rimasto incastrato nel gradino della scalinata che porta al terzo piano-

-Si sieda che iniziamo- sospirò la donna che non capiva come potesse dopo cinque anni non aver ancora imparato quali erano gli scalini difettosi

Il ragazzo prese posto in una delle due sedie di fronte alla scrivania e prese a torcersi le mani agitato, non era abituato a trovarsi al cospetto di un insegnante senza che i suoi amici fossero con lui e si sentiva particolarmente nervoso all'idea di dire qualcosa di sbagliato. James e Sirius gli avevano detto che doveva stare tranquillo perché la Mcgranitt non gli avrebbe fatto nulla di male e Remus era quello che l'aveva rassicurato più a lungo ripetendogli fino allo sfinimento che doveva semplicemente essere sé stesso e dire alla donna quello che gli sarebbe piaciuto fare una volta adulto. Peter però non si era minimamente tranquillizzato, anche perché non aveva idea di quello che avrebbe voluto fare.

-Signor Minus, cosa le piacerebbe fare una volta finita Hogwarts?- il ragazzo rimase a guardarla in silenzio per qualche secondo come per scegliere cosa dire, poi prese la parola

-Forse andrò a lavorare nel ristorante di famiglia- la famiglia del ragazzo infatti possedeva un piccolo ristorante per maghi nel paese in cui abitavano

-Forse?- chiese la professoressa

-Mia madre ci tiene, ma non so ancora se è quello che voglio fare. Ho bisogno di pensarci ancora-

-Va bene, sappia solo che per alcune carriere sono necessari dei MAGO piuttosto che altri quindi le materie che sceglierà di studiare il prossimo anno influenzeranno quello che potrà fare in futuro-

-Me ne ricorderò- disse il ragazzo preoccupato all'idea di avere solo pochi mesi per scegliere

-E ricorda anche che deve migliorare i suoi voti, soprattutto in alcune materie come Trasfigurazione- disse ancora la donna

-Lo farò- rispose lui con voce incerta

-Bene, il colloquio è concluso. Arrivederci signor Minus, mi raccomando torni a lezione quando esce-

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