Capitolo 9
Amelie pov's
Cercai di scappare di nuovo, ma la "cosa" mi sbatté contro una grande roccia e dopo avermi immobilizzata mi afferrò il collo, stando attenta a non decapitarmi.
«Allora, hai cambiato idea, mia piccola pulcina?» disse il mostro con voce grottesca.
«Smettila...non accetterò mai di venire in quel villaggio!» dissi tirandole un calcio.
«Tu piccola~» con la "mano" libera mi tirò uno schiaffo, provocandomi quattro piccoli tagli sulla guancia. Poi cercò di colpirmi di nuovo, ma prima che ci riuscisse le afferrai il polso, lo portai sopra la spalla e con tutta la mia forza catapultai quell'essere sovrumano sopra la roccia sollevandolo di peso. Questi atterrò sulla parte più appuntita di quel grande masso, vidi un piccolo rivolo di sangue...nero che pian piano stava scendendo dalla roccia. Col cuore che mi martellava contro la cassa toracica mi avvicinai alla creatura
«Ho imparato quella mossa grazie a mio fratello, che ne pensi?» in risposta ricevetti un calcio dal suo piede, che mi mandò a sbattere contro un albero.
«Tu....tu piccola mocciosa che non sei altro....come ti sei permessa di alzare le mani su tua madre!?» disse con la voce che si abbassava sempre di più diventando sempre più inquietante e rocca, se prima la sua voce aveva qualche inclinazione o anche trasmetteva qualcosa di umano, ora poteva considerarsi una delle voci più terrificanti che abbia mai sentito...la prima della classifica... si radrizzo e si alzo dalla roccia girò la testa e si guardo la schiena«Che mocciosa maleducata...sei sicura che sia stata io a educarti? Aveva ragione mio marito quando aveva detto di lasciarvi nel bosco, non aver mai dovuto prendervi...me ne sono pentita solo quando ho visto come cambiavate col tempo...» disse la creatura.
«Cosa...» dissi mettendomi in piedi a fatica e con poca grazia le lancia addosso un sasso. «Non dire cavolate che non sai! Nostra madre, mia e di Anny, ci ha adottate!» dissi avviandomi verso di lei, mi fermai a metà strada...
C'era qualcuno dietro di lei...e non sembrava avere delle buone intenzioni verso la creatura che mi stava davanti...dalla corporatura sembrava un lui, era in un vestito elegante in uno bellissimo smoking nero, la sua faccia però era oscurata dal ombra di un albero. Si vedevano soltanto le sue labbra e il suo collo.
L'uomo si portò un dito sulle labbra come per dirmi di fare finta che lui non ci sia e di fare silenzio sulla sua esistenza in quel posto.
La creatura avanzo di qualche passo.
«Mocciosa... Tu non sai tutto. Io e tuo padre vi abbiamo trovate in una forseta abbandonate li... Se non mi credi, possiamo chiederlo pure a tuo padre, non appena muore e ci raggiunge!» disse balzando su di me. Mi bloccò le mani e i pedi contro il terreno.
«Allora? Veni con me mia piccola pulcina?» si piegò verso di me rimanendo a pochi centimetri di distanza, riuscivo a sentire sentivo il suo alito sulla mia faccia.
«No.» dissi decisa « Non abbandonerò la mia famiglia»
«Famiglia? Ma se ti ho appena detto che tu una famiglia non c'è l'hai! » strinse ancora di più la stertta intorno ai miei polsi e alle mie caviglie.« L'unica di cui hai bisogno sono io» disse con uno sguardo truce «Non ti basto? » piano piano la creatura riprese la sua forma... Quella di mia madre.
«....No...» dissi fredda e mantenendo il suo sguardo«Perché desideri così tanto che io venga con te? » chiesi.
«Come perché? Per tutto questo tempo sono stata qui tutto il tempo ad aspettarvi e ad accogliervi...sola con solo la speranza di rivedervi...» incominciò a piangere.
«Posso capire che tu ti senta sola. Ma non posso restare con te, sono sicura che loro mi aspettano, e anche che esiste un modo per ritornare indietro. Perciò, lasciami andare.» la supplicai. Purtroppo però lei non ne voleva sapere di lasciarmi andare, cercai di liberarmi mentre lei stava cambiando forma e anche mentre si alzo di poco, ma lei sembrava avere una forza sovrumana con cui mi inchiodava al pavimento.
«Beh...visto che non vuoi venire con me» disse mentre alzava piano piano la testa e mentre cercai di dimenarmi ancora di più «Ti farò semplicemente fuori» la sua faccia si contorse e ne uscirono degli denti aguzzi come le lame. Si avventò verso la mia faccia ero preparata fisicamente a ciò che stava per accadermi...ma sicuramente non ero preparata mentalmente a perdere tutto ciò che avevo...le mie adorate sorelle...mio padre...mio fratello...e la persona che ho sempre amato dal mio più profondo del mio cuore, anche se lui mi ha abbandonata, l'unica cosa che volevo, era quella di vedere la sua faccia un'ultima volta, volevo vederla sorridente insieme a tutta la mia famiglia. «Non voglio morire...voglio ancora vedervi un ultima volta...» sussurrai in lacrime e mentre il mostro mi morse il braccio. cominciai a perdere molto sangue e la mia vista cominciò ad annebbiarsi. «Vi amo dal più profondo del mio cuore» dissi sorridendo.
«Mi scusi, ma temo proprio di non poterla lasciare andare oltre.» una voce maschile rocca e profonda con un tono beffardo mi fece riaprire gli occhi. Aprii lentamnte gli occhi, e ciò che vidi mi lasciò senza fiato. Un uomo stava lentamente sollevando la creatura prendendola per il collo «La....sciam...i» la voce dell'essere pian piano si affievolì sempre di più e ad un certo punto smise anche di dimenarsi....a quel punto la buttò malamente conto un albero. L'uomo si girò verso di me e solo allora vidi il suo viso e il suo corpo. Aveva degli occhi come il ghiaccio la mascella ben scolpita, mentre una parte dei suoi capelli nero corvino incorniciava il suo viso da un lato era rasato, aveva dei piercing sul sopracciglio sinistro e altri sulle orecchie era in un completo molto elegante, teneva la cravatta un po allentata e le mani nelle tasche dei pantaloni. Dopo che smisi di fissarlo mi accorsi che si stava avviando verso di me a passo lento e con un sorriso...strano, stampato sulla bocca.
Cercai di arretrare ma ebbi una forte fitta alla ferita.
«Tranquilla Ellie» disse con voce profonda «non sono qui per ucciderti, bensì per aiutarti» in pochi istanti mi raggiunse e mi prese il viso tra le mani.
«Cosa stai face~» non riuscii a finire la domanda che l'uomo prima si abbassò poi piano piano si avvicinò alla mia faccia finché non eravamo a pochi millimetri di distanza.
«Te l'avevo detto no?» disse facendo un sorriso strafottente e guardandomi dritto negli occhi «Sarei stato più vicino a te d'ora in poi» e detto ciò annullo ogni distanza esistete tra di noi, e mi baciò. Odio i tipi come lui, quelli che fanno i strafottenti e guardono le persone dall'alto in basso...però non capivo bene...ma quel bacio mi scaldo il cuore come se non fosse il primo bacio che mi dava... Come se l'avessi già conosciuto in passato...
Un liquido caldo attraversò la mia bocca e scese lungo la mia gola, le mie forze ritornarono come all'inizio se non anche meglio e le mie ferite guarirono e l'uomo si staccò da me e si pulì la bocca da ciò che sembrava sangue.
«Ma, che diavolo...? Che cos'era! Come ti permetti!? Ti pare il modo?! È così che agisci tu! Vai in giro a baciare le persone!» dissi col sangue che mi ribolliva dentro.
L'uomo cominciò a ridere, sempre più forte, sembrava che la cosa che lo facesse ridere così tanto fossi io...
«Perché diavolo ridi così tanto?» chiesi alzandomi in piedi e cercando di mettermi apposto la mia maglietta col lupo sopra, la spallina ormai era andata e oltre a quello era tutta sporca di sangue e terra. L'uomo si avvicinò a me. «Toglitela e prendi la mia camicia» alzai il capo e vidi che si era tolto al giacca e la camicia rimanendo in maglietta.
«....no grazie» dissi disgustata e penso che anche la mia faccia lo era....
«Ingrata... Sei sempre rimasta la stessa nonostante siano passati più di tre anni da quando non ci vediamo...» riprese fiato e girandosi e abbracciano se stesso disse«Mi sono sentito così solo senza di te, A-M-E-L-I-E!» cerco di abbracciarmi saltandomi addosso ma riuscii a scappare dalla sua presa all'ultimo minuto .
«Sei disgustoso...e per di più non ti conosco! » cerco ancora di afferrarmi e stavolta riuscì a prendermi e mi abbracciò. «Che stai dicendo... Siamo sempre stati così intimi, Ellie tu sei quella che mi conosce più di chiunque altro,anche se non so se ti piacerà sapere quello che sono diventato....» abbassò la voce sulle ultime parole, e poi, avvicinandosi piano piano mi baciò il collo, a quel in preda all'imbarazzo e alla disperazione, gli tirai un calcio ai gioielli di famiglia e mi girai e cercando di sorridere per sembrare il più stronza possibile, dissi:
«È stato un piacere signor come ti chiami ci si vede un'altra volta ora devo andare via.» dopo aver detto ciò, mi incaminai verso il bosco... neanche a raggiungerlo bene e andai a sbattere contro un albero, o almeno così pensavo. Guardai davanti a me e vidi una creatura molto alta in smoking con la cravatta rossa.
«Ciao Amelie, che ne dici di tornare a casa?» mi chise la creatura, che riconobbi come Slanderman.
«Tu... » non riuscivo a trovare le parole per esprimere tutte le mie emozioni verso quella creatura... i miei occhi si riempirono di lacrime e il mio naso diventò rosso, presi le distanze da lui e gli puntai il dito contro.
«Se sono qui è tutta colpa tua! Se fossi stato più attento, avresti capito che non era stato nessuno della mia famiglia a rubare il tuo stupido foglio!!» gli gridai contro, mentre le lacrime scendevano caldamente sul mio viso e il mio cuore batteva contro la cassa toracica.
«Non hai tutti i torti... » allungo la sua mano verso di me «Se fossi stato più attento niente di tutto questo sarebbe successo. E tu, e la tua famiglia non ne avreste risentito... » poi,come se fosse un uomo di altri tempi si inginochiò davanti piego il capo e si mise una mano sul cuore e prima che potessi dire qualcosa «Mi dispiace...» provò ad accarezarmi la testa, ma prima che ci riuscisse la strana ragazza coi occhi rossi uguale a me comparve fra di me e di lui, afferrandoli la mano.
«Non ti permettere di toccarla.» disse con tono indignato e disgustato.
«Cosa?» Slander sembrò sorpreso, poi però si ricompose e si alzo. «COSA sei?» disse sottolineando il "Cosa"
«Non sono affari tuoi. Comunque sia siamo dei alterego... Anche se non siamo poi così tanto diverse dalle nostre creatrici...» disse la ragazza.
«Perché stai parlando al plurale? » chiesi allarmata.
La mia Alterego si girò verso il bosco e parlò ad esso, o meglio, ciò che nascondeva «Ragazze, venite fuori.»
Non appena fini di dare l'ordine tre ragazze sbuccarono fuori dalla foresta... Stranamente anche loro erano tutte uguale identiche alle mie amiche e alla mia sorella, l'unica differenza era che la mia altersorella aveva gli occhi ambra e le pupille simili a quelle del gatto, l'alterClamy invece aveva gli occhi azzurri come il cielo e luminosi nella penombra in cui si trovava, l'alterMary invece aveva dei occhi più simili ad un rettile erano di un colore smeraldo...
«Che cosa significa...? » dissi sbalordita difronte alla scena che mi si presentava davanti...
«Mi stupisco che tu ancora non lo abbia capito è ovvio no noi siamo i vostri poteri»
Non capivo cosa intendesse con quella frase, ma una cosa era certa, nonostante lei dicesse la verità oppure mentisse era ovvio che lei e le altre ragazze in un modo o nell'altro erano legate a noi, e non solo in modo fisico, ma anche in modo spirituale. Quella ragazza non voleva la mia morte, questo era più che ovvio...
Slanderman guardo da capo a piedi tutte e quattro le ragazze.
«No» disse infine «Non verrete con noi, purtroppo io riesco a portare solamente una persona, e anche se questo fosse il vostro ultimo desiderio, non potrei esprimerlo, mi dispiace ma dovete trovare qualcun altro che vi.»
La alterAmelie divenne tutta rossa
«Cosa vuol dire che non ci puoi portare con te?! Ne le mie sorelle ne io te lo abbiamo chiesto! Quindi datti una calmata non sei indispensabile. Comunque sia useremo il colpo della mia Padrona per uscire da questa dimensione, eppoi non sarà un problema, io provengo dal suo corpo mentre le mie sorelle provengono dal corpo delle rispettive alterego provengono dal corpo del loro rispettive padrone, quindi sono compatibili anche con la mia.» poi di girò verso di me
«Potrà sembrare una cosa assurda specialmente per lei padrona Amelia ma deve credermi quando le dico che lei non è una ragazza comune, lei come tutte le sue sorelle... noi non le daremo fastidio durante il viaggio in alcun mondo, ci trasformeremo in quattro anelli che lei dovrai mettere sulla sua mano sinistra, ovviamente all'inizio si sentirà strana come se qualcuno o qualcosa fosse sotto la sua pelle e attraversasse il suo corpo e la sua mente, ma può stare tranquilla siamo solo noi. Non le faremmo del male, specialmente perché lei è la nostra unica via d'uscita...e mi dispiace anche per il tono scortese che ho usate mentre lei era in pericolo... Ma doveva ricordare» disse la ragazza in tono gentile e con un sorriso caldo stampato in faccia.
«No, no, no, no! Non è nulla tranquilla... E mi puoi darmi del t~» non riuscii a finire neppure la frase che tutte e quattro le ragazze si trasformarono in degli Anelli«~u» . La mia altrego si trasformò in un anello di colore rosso con una rosa rosso sangue e i suoi rampicanti con le spine che salivano, l'alterego di Clamy si trasformò in un anello azzurro bianco con delle nuvolette che salivano, quello di AlterMary invece era un semplice anellino che però sembrava contenesse una galassia dentro e che le stelle che vi erano all'interno si muovessero, lalterAnada invece si trasformò in un anello di colore ambra di colore oro con dei rampicanti che andavano su per il dito.
Slenderman raccolse per me gli anelli, nel mentre io ero ancora seduta giù per terra con lo strano ragazzo, che mi salvo la vita, dietro di me a sorreggimi le spalle.
Mi scostai appena in tempo per alzarmi e prendere gli anelli dalla mano di Slanderman prima che li butasse dentro al bosco.
«Cosa stai facendo?» chiesi shockata dal suo gesto e dalla sua freddezza...
«Le sto "buttando"... Ora sono più esposte che mai. E anche la tua alter ha la bocca chiusa...finalmente...» disse piegando il capo verso di me.
«Ma non puoi!» persi gli anelli e me li misi sulla mano sinistra «Si sono idate di noi... Se se hanno dovuto sopportare tutto qielo che ho sopportato io, e anche di peggio, allora non voglio di certo abbandonarle. » Slanderman sospirò rassegnato, poi si passò una mano sulla testa priva di capelli.
«Va bene... Presumo che io non posso persuaderti col mio fascino... Magari se chiamo mio fratello......» lo vidi rabbrividire e poi mettersi le mani sulle braccia abbracciandosi «No. Meglio di no» disse in fine.
«Quindi portiamo anche loro?» dissi entusiasta e piena di speranza.
«Beh, non ho altra scelta che dirti di sì...» dissi lui con un tono rasegnato... Una starana sensazione si impossessò del mio corpo...molto probabilmente per colpa degli anelli, ma dopo pochi secondi se ne andò e poco dopo mi incamminai verso il una strana luce, con Slanderman mano nella mano... La sua mano dava un senso di sicurezza e di protezione... Per certi versi mi ricordava la mano di mio padre...
«Bene, visto che non ho più nulla da fare qui... Me ne vado dal mio padrone» poco prima di entrare nella luce sentii quella voce... La voce del uomo che mi aveva salvata... Mi girai poco prima di andare, per inquadrarlo, gli feci un sorisso a trentadue denti e mimai un grazie con le labbra, lui arrossì di colpo e si coprì la bocca con la mano guardando giù per terra.
«Amelie» disse infine e alzando la testa con un sorisso sadico e affascinate allo stesso tempo, un sorriso fin troppo famigliare. «Adesso ho capito perché il mio padrone ti vuole così tanto e ti ha cercata. Eh già, purtroppo io sono un subordinato suo, e io lo aiuterò ad averi.. Ma non penso che a te darà chi sa quale fastidio.» e dopo aver detto ciò scomparve trasformandosi in una marea di farfalle tutte nere e blu.
"Cosa?"
-Kyaaaaaaa che figooooooh!-
"Dove diavolo sei stata finora?! E perché sei tornata proprio ora?! "
-Sono la tua coscenza, torero sempre. E prima ero andata a farmi una doccia...-
"....non ti sopporto più"
«Chi era? » domandò Slander voltandosi anche lui e interrompendo la mia discussione mentale.
«Il ragazzo che mi ha salvato la vita... Perché? » dissi io curiosa del suo improvviso interessamento a quel ragazzo, poco prima lo stava totalemte ignorando...
«Così...! » disse soltanto.«Dai andiamo, che a casa ti stanno aspettando tutti... Ho anche trovato una stanza molto bella per te. E ovviamente anche per le tue sorelle..» rimasi shockata....
«Cosa vuol dire che hai trovato delle stanze per me e le mie sorelle.... Noi abbiamo già una casa!» dissi mentre il grottesco paesaggio intorno a noi cominciava a scomparire.
«Lo capirai meglio quando ti sveglierai.» disse cominciando a scomparire piano piano.
«Aspetta...» tesi la mano verso il suo di lui, ma ormai non riuscivo neppure a sfiorarlo.
«....come faccio a sapere se mi sveglierò o meno...» sentì dei strani rumori e una voce, cominciai pian piano ad alzare le palpebre........
Poco dopo aprii gli occhi in una stanza buia... Con solo i primi raggi del sole ad illuminarla...
ANGOLO AUTRICE
SIIII sono ancora viva, chiedo scusa per il ritardo, purtroppo però dati alcuni problemi di salute che ho avuto non sono riuscita a scrivere più di tanto... E che dire per farmi perdonare ho scritto un capitolo più lungo degli altri sperando che vi piaccia.
Come al solito aspetto vostri commenti sulla storia, e se vi piace lasciate piccola stellaina!!! Un abbraccio e al prossimo capitolo!
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