Capitolo 2


Amelie's pov

Dopo essere arrivata a casa, andai a in camera mia per finire di preparare la mia valigia, mettendo ovviamente tutti i manga possibili dentro di essa e mi rimase addirittura un po' di tempo prima di partire, cosi decisi di guardare la mia serie TV preferita: Supernatural!

Anada's pov

Bene! Avevo appena finito di mettere i miei vestiti e tutto il necessario nella valigia, ora dovevo solo riuscire a chiuderla... la cosa più facile del mondo, ma a quanto pare non era lo stesso per me purtroppo.
Ero quasi certa che la mia valigia mi odiasse, perché ogni volta che io provo a chiuderla lei opponeva resistenza e questo succedeva sempre.

-Non è colpa della tua valigia se ogni santa volta che vai in vacanza non sai scegliere l'essenziale e mettere quelle poche cose che servono...-

Non è mica colpa mia se il mio essenziale e quello di ogni altra ragazza, è avere tutto quello che mi serve e di più, per ogni evenienza!”

-Eh, già. Come vuoi ma almeno non lamentarti ogni volta se non riesci a chiuderla!-

Ma è vero la mia valigia mi odia! Inosmma è vero che anch'io metto davvero tante cose, ma le altre valigie, tipo quella di Clamy, si chiudono senza oppore resistenza!”

-Ah si? E come mai Mary ed Amy non hanno mai questo problema? E per tua informazione... Clamy almeno ha un valigione e non una valigia nella norma come te! Almeno lei sa organizzarsi.-

"Beh non c'è molto da dire su quelle due pesti... a loro basta poco per essere belle ed essere apposto in meno di 15 minuti... invece per me e Clem è diverso.
Quando andiamo da qualche parte, feste e cose cosi, ci servono due ore per prepararci come si deve, dato che ci servono ore per scegliere il vestito che ci piace ed è addatto alla situazione! E poi loro sono più giovani di noi, non si curano tanto dell'aspetto! Clem invece ha preso quella valigia da suo padre."

-Mah come ti pare, io continuo semplicemente a pensare che tu sei incapace di prendere delle decisioni!! E con questo ti lascio che ti chiamano!-

Cosi dicendo chiusi la conversazione con la mia coscienza, che ovviamente finisce quasi sempre con lei che se ne va incazzata.
Andai a vedere chi mi chiamava, non appena vidi il numero cercai di trattenere tutta la mia rabbia e il mio odio che avevo accumulato col tempo verso quella persona.
Non riuscivo a perdonarlo per il suo comportamento ipocrita e superficiale.

«Pronto? Che vuoi Papà ?» dissi l'ultima parola con tutto l'odio e il disgusto di cui ero capace e che avevo, nonostante mi ripromissi poco prima di non essere troppo scortese.

«Ti sembra il tono con cui dovresti rivolgerti a tuo padre?» rispose lui freddo e distaccato... Come se gli fregasse qualcosa del tono che usavo, a lui bastava semplicemente avere tutti sotto al suo commando.

«Un padre che non vuole le proprio figlie e che per di più finge tutto il tempo per non averle vicine? Beh si in questo caso direi che è proprio il tono che devo usare.» gli dissi schietta.

«Bene, finito di litigare? Beh non mi interessa avrei preso il cellulare comunque...» rispose una voce maschile profonda e con tono divertito allo stesso tempo: Demon. Dalla voce sembrava stanco e malinconico.
«Cosa ce sorellina? Non riconosci più la mai voce?»

«Che cavolo vuoi? Dopo tutto questo tempo che non ti fai sentire pensi davvero che possiamo accoglierti di nuovo come un tempo? Anche tu ci hai abbandonate senza dirci un corno.» risposi senza pudore e fredda, ero veramente stanca dei loro modi di fare.

«Si lo so...ho sbagliato a non farvi neppure una telefonata durante questi tre anni, non ho nessuna scusa se non quella di essere stato iscritto, senza la mia approvazione, alla scuola a cui nostro padre era da giovane e di cui ora ne è il presidente. Comunque volevo rifarmi da quest anno ed invitarvi con me in vacanza non ci sarò solo io, ma anche Jacob... Volete?»

«Pensi davvero che verremo? Ma quanto stupide ci credi?! Meglio se-» venni interrotta da Clem che mi poggiò una mano sulla spalla "Quando cacchio è entrata nella stanza?! " mi fece un grande sorriso... dicendo poi:

«Vado e dico alle altre che cambiamo destinazione.» disse come se sapesse già la risposta alla domanda. Ma in fondo lei mi conosceva... Sapeva che volevo rincontrare quel idota.

Feci una lunga pausa poi risposi con un «...si...» rassegnata di fronte a tutta quella luminosità...poi in quel momento entrò Amy.

«Ma insomma! Che diavolo fate!? Mi avete fatto la ramanzina fin'ora perché guardavo un episodio di supernatural e non mi preparavo,  però ora vedo voi due quà a chiacchierare tranquille!?» strillo rompendomi i timpani.

Ero ancora al cellulare mentre Clem si era impietrita nel posto in cui era e guardava la mia figura con uno sguardo stupito, era in ansia per Amy, lei era da tanto che non sentiva Demon per volontà di papà che non voleva neppure farglielo incontrare, perché a detta sua avrebbe distratto Demon dal suo obbietivo. Però io qualche volta ebbi la possibilità di avere delle notizie da mio padre e qualche messagio da lui, ma questo solo all'inizio, poi tutto cessò e scese il silenzio anche tra noi due.

«Amy, vai ad avvisare Mary che annulliamo il viaggio in montagna e che andremo da un'altra parte, non vi dico dove e con chi, perché sarà una sorpresa!» dissi con un sorriso sforzato, Amy era furiosa e si vedeva dalla sua faccia, mi stupì il modo in cui reagì però, fece un profondo sospiro prese la maniglia e chiuse la porta tranquillamente.

«Amelie!» disse Demon. Al sentir pronunciare il nome della mia sorellina mi irrigidì, la sua voce sembrava carica di tristezza repressa per molto tempo.

«No, idiota sono Anada! E comunque ritornando a noi-» venni però interroga da lui che mi chiese una cosa, alcuato ovvia.

«Porterai anche lei?» domandò senza pensarci troppo.

«Che tu lo voglia o meno lei verrà! Ora però ritornando a noi dove ci porterai?»

Amelie's pov

Andai in camera di Mary, la vidi che stava cercando di chiudere la valigia, riuscendoci perfettamente al contrario di mia sorella che ogni volta ci impiegava anni per chiuderla, lo stesso discorso valeva per Clem.

«Bene hai fatto la tua valigia, brava!!! Ora però puoi pure togliere tutti gli attrezzi da shii e lasciarli a casa dato che cambiamo destinazione!» dissi col sorriso più raggiante che potessi fare anche per non vedere scoppiare dalla rabbia lei.

«Mi prendi per in giro?!» disse facendomi uno dei suoi migliori sguardi assassini per poi aprire la valigia e tirare fuori tutti i vestiti pesanti. Poco dopo aggiunse dei vestiti leggeri magliette canottiere e vario insieme a qualche vestito pesante.

«Hai fatto in fretta vieni e fai anche la mia valigia?» chiesi speranzosa.
Penso che la cosa che le ha dato più fastidio fosse stato il mio tono divertito mentre gli dicevo del cambio di destinazione.

«Ma dove andiamo di preciso?» domandò lei, fu la stessa domanda che mi feci anch'io e a cui non riscevetti nessuna risposta.
«Non lo so Anny e Clem hanno detto che è una sorpresa...»

«Mah dai andiamo in camera tua cosi mettiamo, o meglio metto, apposto anche la tua valigia e dopo ci mettiamo a guardare qualcosa» disse mentre si avviava tranquillamente verso la porta.
«Ci sto!» dissi seguendola poco dopo.

Clem, con un sorriso raggiante da far invidia sbucò, da dietro la porta poco prima che la ragiungessimo.
«Ragazze il posto in cui andremmo è abbastanza freddo quindi non togliete tutti i vestiti pesanti dalla valigia, ma tenete alcuni di loro, Ok?»

«Ok!» dicemmo all'unisono Mary ed io.

«Il mio instinto non sbaglia mai! » si girò Mary trionfante verso di me «Ora il mio instinto mi sta dicendo che tu, nella valigia hai più manga e fumetti che vestiti e robe varie...» disse rassegnata.

«Bene ora andiamo che devo mettere apposto anche la mia valigia?» dissi ignorando il suo commento.

«Oi....ma mi stai ascoltando?» rispose lei mentre la trascinavo verso la camera.

Dopo aver tolto, con mio grande diappunto, la maggior parte dei fumetti/manga dalla mia valigia e aver messo altri vestiti, ci guardammo un episodio di One piece e aspettammo che anche Anny e Clamy finiscano di fare le loro valigie così da poter andare in vacanza!
Dopo poco tempo infatti sbucarono le teste di Anny e Clem da dietro la porta.

«Bene ragazze siete pronte per la vacanza?» disse Anada un po' tesa.

«Ovvio che Si!» disse Mary alzandosi dal letto entusiasta e piena di energie.

«Sarei più pronta se sapessi dove andiamo...» risposi io con grande disappunto verso di loro...

«Niente lamentele! Vai e prepara la macchina tirala fuori dal garage e parcheggia davanti al cancello noi arriveremo tra poco con le valigie!» e cosi dicendo mi buttò letteralmente fuori casa, senza darmi neppure il tempo di replicare.

“Mah anche se ho la patente questo non vuol dire che io voglia anche guidare...” Pensai

-Allora che caspiterina sei andata a fare la patente?! -

“Ma buon pomeriggio mia cara Cosenza hai pensato anche tu di svegliarti? E comunque la patente l'ho fatta in caso mi servisse sono state le altre a obbligarmi a farla...”

-Ed era anche tempo! Eri l'unica della tua classe che non c'è l'aveva! Anche Mary ha la patente e non si lamenta come te se deve andare a parcheggiare una macchina!-

“Si lo so che quasi tutti i ragazzi della mia età hanno la patente qui in America ma ciò non vuol dire che anche io debba averla per forza!”

Dato che ero abbastanza infastidita dalla discussione con la mia stessa coscienza chiusi la conversazione e aprì il garage.
Tirai fuori le chiavi della nostra piccola SUV Suzuki Celeiro a cinque porte con la tinteggiatura blu acqua, era un'auto molto spaziosa e comoda per questo l'avevamo presa.

Mi misi al posto del guidatore e feci partire la macchina, ad un certo punto mi fermai però...stranamente mi sentii come osservata.... provai a guardare dietro di me ai posti dei passeggeri, ma non c'era nessuno, guardai a sinistra a destra ma neanche li non vidi nessun segno di vita.
Guardai davanti a me e lì la vidi, una figura col cappuccio in testa che era rivolta nella mia direzione. Non si vedeva bene perché era buio, in fondo eravamo sotto al piano terra! Perciò dovevo uscire con la macchina da dietro al palazzo... ma come potevo fare se quello mi stava davanti senza neppure muovesi?!

-Investilo-

“...........”

-Beh? Che c'e di male?! Sta li impalato a fissarci! È inquietante! -

“Hai ragione, ma non per questo devo investirlo... No voglio andare in prigione già a quest'età.”

-Uff allora parlagli e digli di spostarsi! -

"Ok, ok"

Abbasai il finestrino e gridai ad alta vice per farmi sentire «Scusami!! Ti puoi spostare da davanti! Devo uscire con la macchina e non vorrei investirti!» aspettai un po' e vidi che non aveva intenzione di spostarsi, cosi scesi giù dalla macchina e provai a parlargli.

«Hey, scusa ma mi hai sentito prima?» doveva essere un ragazzo si vedeva dalla sua corporatura muscolosa ed alta.

«.........» riuscivo a sentire il suo respiro calmo e delicato.

-A quanto pare il nostro caro personaggio incappucciato non ha voglia di starci a sentire.-

“Mi domando come mai...”

«Oi ma il gatto ti ha mangiato la lingua?! Perché non mi rispondi??» il ragazzo si girò verso di me, ma non riuscivo a vederlo dato che aveva il cappuccio davanti... "Forse è uno di quei ragazzi che gli piacciono far gli scherzi ma non~~" i miei pensieri vengono interrotti dal ragazzo che si girò per andarsene, ma non fece in tempo, che io lo bloccai prendendolo per un braccio allora lui si girò solo un po' mostrando solo la sua mascella e la bocca, sorrise e ad un tratto parlò con voce bassa e rocca.

«Che vuoi?» la sua voce come il suo respiro era calma, bassa e fredda mi faceva venire i brividi lungo la schiena, mi sembrava anche famigliare non capii perché, ma non mi sembrava una cattiva persona. Anche perché se lo era mi avrebbe già aggredito...

«N-n-nulla volevo solo sapere se tu eri reale o no... Altrimenti avrei pensato di essere una pazza che soffre di schizofrenia...» dissi, ed era vero, mi erano successe cose strane nel passato e volevo vedere davvero se quella fosse reale o falsa.

«Bene allora puoi lasciarmi il braccio» disse, con tono divertito e avvicinandosi per dirmelo,sentii il suo respiro sulla parte superiore del mio orecchio...

«Argh! Scusa scusa!!!» dissi imbarazzata e mi diressi verso la macchina in meno di un nanosecondo, ma poco prima di aprire la portiera il misterioso ragazzo mi fermò.

«Amelie, anche se tu forse non ti ricorderai di me, io ti sarò molto più vicino d'ora in poi.
ricordarlo, e ricordati di me...per favore... Ne ho bisogno della tua presenza.» mi disse queste parole sussurrando e posando le sue labbra dietro al collo in basso, mi girai di scatto ma non lo trovai.. "Come cavolo sapeva il mio nome? Chi era? Che cosa intendeva che ora mi stava più vicino? E sopratutto anche prima mi 'stava vicino'???" Decisi di lasciare stare, ero già abbastanza in ritardo e molto probabilmente le ragazze mi aspettavano di sopra ansiose, così salii in macchina e andai davanti, parcheggiando vicino al cancello e scendendo poco dopo per aiutare le ragazze.

«Perché cavolo ci hai messo cosi tanto?!» chiese Anada sorpresa della mia lunga assenza.

Caricai le valige nel porta bagagli:«Scusami ma avevo incontrato qualcuno...» dissi distratta, stavo ancora pensando a quel tipo, a ciò che aveva detto e a come me lo aveva detto... Sembrava distrutto.

Anada mi guardò preoccupata insieme a Mary e Clem « Sei sicura che sia tutto apposto? Non è uscito nessuno, dal pian terra nel lasso di tempo in cui c'eri anche tu lì....» la gaurdai stupita che fosse stata solo la mia immaginazione? Decisi di mettere da parte questo però, non volevo vederle preoccupate così feci il mio migliore sorriso e chiusi il porta bagagli.

«Suvvia tranquille sarà stato qualcuno che voleva fare uno scherzo!!» cercai di tranquillizzarle e per mia fortuna sembrò funzionare, quindi prima che qualcun'altra di loro mettesse altre domande partimmo per il luogo sconosciuto.
Io ero dietro sul sedile destro e Mary dietro a quello sinistro, al volante c'era Anny, come al solito, vicino a lei c'era Clem che stava leggendo “The Vampire diaries” Tutto normale insomma fin quando...

«Amy! Amy! Senti questa canzone!!» disse Mary mi passò una cuffietta, andai un po' più vicino a lei e me la mise.
La canzone era abbastanza macraba ma non abbastanza da far venire i brividi a Mary, che ogni volta quendo le facevo ascoltare io una canzone di quel genere le venivano sempre i brividi e andava in camera sua.

«Che carina!! Ma dove l'hai trovata?» chiesi stupita DSL fatto che ci fossero cose del genere sul suo portatile.

«Girovagando su YouTube... Ho visto un video con su scritto creepypasta e ci ho cliccato sopra senza pensarci due volte, visto che so quanto le adori quelle storie,» però anche se non lo diceva, anche lei adorava le creepy in fondo. Le uniche a cui non piacevano veramente erano Clem e Anny, solo che Anny ne era veramente terrorizzata...

«Chi c'è nel video??» domandai sporgendomi in avanti per vedere chi stava occupando la schermata del laptop, usava l'Internet del suo cellulare come rete per il computer.

«Qualche volta cambia schermata ma principalmente ci sono tutti i creepy più qualcuno di nuovo...» infatti dopo un po' l'immagine cambiò, al posto dell'immagine di Slander c'era quella di un ragazzo col cappuccio nero e un teschio sulla schiena con dei rampicanti spinosi e una rosa sull'occhio destro, sul cappuccio invece cerano delle borchie a sinistra e a destra, portava dei pantaloni neri e larghi.

Il ragazzo guardava da dietro la spalla destra con uno sguardo infastidito con i suoi occhi ghiaccio dalle sfumature cremisi, mentre il suo viso era incorniciato dai dei cappelli ribelli nero corvino che guizzavano da tutte le parti. Sotto al occhio c'era una scritta con delle rune antiche, vicino a lui c'era scritto il suo nome d'arte, Evil Angel, sotto ancora invece c'era la frase che usava sempre dopo che uccideva qualcuno I'll stay by your side.
Mi ricordava il disegno che ho fatto per il mio migliore amico delle medie, che oramai non lo vedevo più da tanto tempo anche lui.

Lo difendevo sempre dai bulli che se la prendevano con lui, dato che io sapevo come combattere e difendermi, in fondo era utile a qualcosa essere la figlia adottiva di un militare dopotutto... Eppoi non volevo che il suo splendido sorriso venise rovinato da qualcuno, almeno non più di quanto non lo era già... Volevo solo proteggerlo finché potevo.

«Amelie!!! Ma questo disegno l'hai fatto tu per quel ragazzo alle medie!!! So che anche lui amava i creepy per ciò ti ha chiesto di disegnare questo disegno! Voleva che tu usassi la tua fantasia per fare quel disegno somigliante a lui, ma più creepy, mi sfugge il suo nome...» disse Mary, per poi diventare pensierosa...

«Cameron Gregory» dissi tristemente, no, non era morto, ma lo sembrava dato che scappò di casa lasciandosi dietro una scia di dolore...
Clem si girò mentre Anny mi guardò dallo specchio, entrambe mi guardavano in modo strano.
Ma sorrvolai sulla faccenda dato che Anny fece un annuncio molto importante.

«Bene ragazze dopo circa quasi sette ore di macchina siamo arrivate a destinazione... Ecco a voi dove si svolgerà la nostra vacanza e con chi!!!» disse Anny con tutto l'entusiasmo, più finto, che poteva mettere in scena. Comunque sia io non sapevo ci fosse qualcun'altro che passava le vacanze con noi, oppure e penso che fosse quella l'opzione più plausibile, me lo ero dimenticata. Scesi giù dalla macchina e andai a prendere i bagali ma una voce e un braccio mi fermano.

«Amy stai tranquilla! Ai bagagli ci penso io piccola!!» Mi girai verso quella voce così famigliare, davanti a me mi trovai Jacob che era cambiato tantissimo col passare del tempo.
Jacob era il miglior amico del mio fratello eravamo cresciuti insieme e per me lui era come un secondo fratello, ma almeno con lui avevo mantenuto il contatto a differenza di Demon...
Certo era che Jacob fu molto diverso dall'ultima volta che l'avevo visto, ovviamente era cresciuto.
Mi sorpassò in altezza ed era molto più muscoloso, lo fissai con una faccia impassibile, almeno finché non prese la mia valigia e quella di Mary per poi sorridermi e posarmi un bacio sulla guanci dicendomi che gli ero mancata. Dietro a di Jacob c'era qualcun altro di molto famigliare che ricconobi quasi subito...

Demon! Era cambiato, i suoi capelli biondo cenere disordinati come era solito tenerli erano molto più folti e anche più lunghi, non abbastanza da chiamarlo cappelone però. Era più muscoloso, e anche più alto! Molto più alto! I suoi occhi smeraldo sembrano quelli di un bambino, mentre le sue labbra si incurvavano in un candido sorriso, uguale a quello di nostra madre...

«Ellie!! Mi sei mancata!!» e così dicendo, quel ragazzo che avevo tanto aspettato in quei anni, mi inchiodò in quel posto con un abbraccio di ferro. Che stranamente non ricambiai anche se volevo, non appena mi lasciò la mia prima reazione fu quella di...

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