5. Intervista a IreneGobbi

Irenegobbi

Ho conosciuto Irene proprio grazie a questo progetto. Avevo commentato dicendomi di prenderla in considerazione per un'intervista e io, appena ho avuto tempo, sono andata a dare un'occhiata. 

Sono rimasta piacevolmente sorpresa nel vedere che quasi tutti i suoi lavori sono stati pubblicati nella categoria "NARRATIVA STORICA", una delle categorie più snobbate di Wattpad. 

Già a quel punto avevo deciso di intervistarla, ma poi è arrivata la ciliegina sulla torta: ho visto che aveva scritto una storia sui Romanov, una dinastia a me molto cara sin da bambina. Non ho potuto fare altro che leggere il primo capitolo e godermi ogni singola parola. Mi è bastato poco per capire che la ragazza sa cosa scrive e sa come scrivere.
Il libro si intitola "Figlio di questo tempo" e fa parte di una trilogia, ovvero: "The Imperial Revenge Trilogy". Di seguito vi lascio la trama.

Ekaterinburg, Russia, 1918.L'intera famiglia imperiale è caduta ormai vittima della più sanguinosa rivoluzione della storia dell'uomo.
Vladimir Il'ič Ul'janov - meglio conosciuto con il nom de guerre di Lenin - ha preso il controllo dell'impero che i Romanov si erano prodigati a governare per più di trecento anni. Perso in questa babele di sogni infranti, lo zar Nikolaj tenta inutilmente di salvare l'unica cosa che gli sia rimasta al mondo. Ma cosa potrebbe accadere, se l'ennesima ingiustizia gratuita perpetrata dalle guardie bolsceviche gli facesse germogliare nel cuore il desiderio della vendetta? Quali potrebbero essere le conseguenze per lui, per sua moglie e i suoi figli?E quanto sarebbe disposto a sacrificare, pur di vederli tornare a casa vivi? 


♔♔♔ 


 [Estratto dal capitolo Quindici.]
 Nikolaj non rispose. Era così felice che le lacrime avevano preso a rigargli il volto senza che lui ne avesse il benché minimo controllo. «Lazar...» mormorò. «Ma perché fai questo per me?»«Non lo faccio per pura carità cristiana, se è questo che intendi» rispose lui. Ne aveva abbastanza del fumo, e infilò due dita nella montagnola di tabacco per soffocare la fiamma. Con gesti frettolosi rovesciò la cenere sul pavimento e la disperse con la suola dello stivale. Poi si voltò verso Nikolaj, indicandolo con il lungo cannello di ebano graffiato. «Tu mi servi, Nik'laj» asserì a bassa voce. «Sei il mio lasciapassare per uscire da qui.»


Ho intervistato Irene il 14 Settembre 2016.


Ho visto che quasi tutti i tuoi lavori sono nella categoria "narrativa storica" (ed è proprio per questo motivo che ho scelto di intervistarti. Sono un'appassionata.)E' complicato scrivere un romanzo storico? E come scegli gli argomenti?

Proprio la domanda che mi aspettavo per cominciare! :'D Tanto per sfatare un mito: no, scrivere un romanzo storico non è affatto più complicato che scrivere un fantasy, un racconto di fantascienza o una storia di vampiri. Come in tutto, occorre molta passione, curiosità e voglia di approfondire. Niente di più.E riguardo agli argomenti che scelgo... direi piuttosto che sono loro a scegliere me ajajajajaj. A parte gli scherzi, dato che trascorro 3/4 del mio tempo a sfogliare riviste tipo Focus Storia, mi capita alquanto spesso di incontrare personaggi o vicende che stuzzicano la mia fantasia, e non posso letteralmente opporre resistenza. Se poi continuano ad interessarmi dopo qualche settimana, allora meritano senza dubbio di essere messi su carta, e il gioco è fatto


Credo che la cosa più difficile, sempre se vogliamo definirla in questo modo, e sempre se vogliamo trovare qualche differenza, sia rispettare il periodo e soprattutto conoscerlo. Quanto è spessa la linea tra storia e fantasia? Pensi ci sia un limite che non deve essere assolutamente passato?

Su questo hai assolutamente ragione, e infatti non è mai saggio cominciare a scrivere senza avere un minimo di conoscenza riguardo all'ambientazione temporale della trama (e parlo per esperienza personale, come quando da ragazzina avevo iniziato a scrivere un racconto sulle Crociate salvo poi scoprire di dover cancellare una mezza dozzina di descrizioni anacronistiche e di dialoghi troppo moderni per quel periodo... ora ho imparato la lezione XD). Ergo, per certi versi quella famosa linea deve essere messa ben in chiaro fin dall'inizio, e soprattutto deve essere spessa a sufficienza per tenere alla larga tutte quelle imprecisioni a cui inevitabilmente la fantasia potrebbe esporre. Ma a parte questo, dopo anni e anni passati a scrivere ucronie e fantastorie, credo che un buon autore possa anche permettersi le sue debolezze, a patto però di avvisare prima il lettore. Ed ecco perché non penso che esista e debba esistere un limite in questo senso. Non si tratta di falsificare la Storia, ma di renderla (spesso) più affascinante agli occhi dello spettatore. Probabilmente nemmeno io vorrei leggere un romanzo storico privo di eventi mai accaduti o di personaggi partoriti dalla creatività dell'autore.


Esattamente! Quindi tu prima di iniziare a scrivere ti documenti? Oppure inizi a scrivere e soltanto successivamente vai a controllare?

Adesso sì, mi documento sempre. Anzi, a volte mi documento per mesi e mesi su storie che non avrò mai il tempo di scrivere :'DIn ogni caso, so per certo che troppo sapere uccide la fantasia, quindi cerco di studiare i nuovi argomenti limitandomi al contesto politico/sociale (ad esempio: la dinastia regnante in quel particolare periodo, le guerre combattute, la religione, i ceti presenti, la condizione dei cittadini nella città in cui si svolgerà la storia e via discorrendo), lasciando tutto il resto (cibi, abbigliamento, usanze, modi di dire, tabù, mentalità) per un secondo momento. Anni fa, quando internet non era ancora arrivato in quella specie di malga alpina in cui abito, mi toccava controllare ogni minima informazione sull'Enciclopedia universale, e posso dirti che quelle sono state le esperienze più sfibranti di tutta la mia vita. Ma fortunatamente ora mi basta spulciare tre o quattro siti specializzati per ottenere ciò che cerco! *^*


Spulciare siti specializzati in storia è uno dei migliori usi che si possa fare di internet xD
Ma veniamo a noi! Appena ho visto che hai scritto una storia incentrata sui Romanov sono praticamente saltata dalla sedia. Sin da bambina sono sempre rimasta affascinata da questa dinastia. Come mai questa scelta?

Ahahahahah! :'D Non dirmi che pure tu hai iniziato ad interessarti ai Romanov dopo aver visto "Anastasia" della Disney! Ho scelto proprio di scrivere un libro con lo zar Nikolaj come protagonista perché quello è uno dei film d'animazione migliori che abbia mai visto (seguito a ruota da tutti gli anime di Miyazaki, ma questa è un'altra storia...). Credo che la fine dei Romanov sia un vero e proprio scrigno del tesoro per gli appassionati di ucronie come me: ho letto un vecchio romanzo dove un sosia dello zar si fingeva sopravvissuto al massacro di Ekaterinburg e dava il via ad una sommossa contro i bolscevichi; un altro dove il piccolo Aleksej, sfuggito alle guardie, vagava per la Russia in cerca di vendetta; per non parlare poi di tutte le autobiografie scritte dalle presunte "Anastasie" che hanno da sempre affollato la mia biblioteca...At last but not least, ho scelto di scrivere una trilogia dedicata all'ultimo zar per omaggiare in qualche modo le mie origini, dato che mio nonno era russo e da buon ortodosso mi mostrava talvolta le icone della famiglia imperiale, trafugate - parole sue - prima di arruolarsi nell'Armata Rossa. Penso che averlo conosciuto da bambina abbia influito parecchio sul mio immaginario ahahahah


Beccata! ahahah
Beh, ti assicuro che sarò tra le tue lettrici. La cosa che ho apprezzato (ho letto soltanto il primo capitolo) è che hai usato i nomi in russo e non quelli italianizzati. Lo so, sono piccoli particolari, ma a me fanno sempre piacere. Comunque, cosa vuoi dire a chi parte prevenuto quando si parla di romanzo storico?

Grazie! Ho cercato di utilizzare una traslitterazione il più vicino possibile alla pronuncia russa per rendere al meglio l'atmosfera. E diciamolo pure: mio figlio lo chiamerò sicuramente Nikolaj, non certo Nicola. Puah. Comunque... a chi storce naso, bocca e occhi quando legge una data che non sia 2016 nella sinossi di un romanzo, vorrei dire: AL ROGO GLI ERETICI! BWAHAHAHAHHAHAAHA.[...]A parte gli scherzi, non credete a chi dice che il passato è sempre noioso. Molto spesso è di gran lunga più avvincente del presente.

Condivido. Spesso, su questo sito, ma anche nella vita di tutti i giorni, sento dire che il romanzo storico non piace perché il lettore non riesce ad immedesimarsi. Cosa diamine vuol dire? Allora i fantasy? Voglio dire, io non sono un hobbit, eppure ho sofferto insieme a Frodo. Cambiamo argomento. Qual è, secondo te e per te, il modo migliore per scrivere?

Esatto! Senza contare il fatto che tutti i fantasy non sono nient'altro che romanzi storici dove la fantasia ha prevalso sui fatti reali. Tanto per citare un esempio illustre, la trama di Trono di Spade è stata presa pari pari (e neanche tanto velatamente) dalla Guerra delle due rose... e dopo questo taccio, perché altrimenti comincio a snocciolare date peggio di un computer.Dal mio punto di vista uno stile di scrittura si può definire davvero buono se riesce ad immergere fin da subito il lettore nella storia, e per far questo è necessario evitare due errori tanto terribili quanto imperdonabili: l'infodump e l'eccesso di descrizioni. Per quanto mi riguarda, la parola d'ordine da tenere a mente è: equilibrio. Equilibrio nei dialoghi, equilibrio nell'uso degli avverbi e degli aggettivi, equilibrio fra azioni presenti e flashback, equilibrio di ritmo e di sintassi. Soltanto un elemento può (anzi, deve) sottrarsi a questa indicazione, e quell'elemento è la trama. Senza un pizzico di condimento ad insaporirlo, perfino il piatto di uno chef di fama mondiale risulterebbe insipido. Ecco, con i romanzi è lo stesso: personalmente amo le storie forti, crudeli, con personaggi del tutto fuori dalla norma, che cerco di rendere digeribili per i lettori.Tuttavia credo che, al di là della trama, il vero scrittore sia colui che riesce a rendere interessante una vicenda o un particolare del tutto normale ed insignificante solamente grazie al suo stile di scrittura.

Equilibrio! Lo penso anch'io. Ti pongo l'ultima domanda: quale delle tue storie consiglieresti a chi non ha mai letto un romanzo storico?

Direi proprio "Killing Mozart", che consiglio inoltre a tutti gli amanti della musica. L'ho appena iniziata (siamo solo al terzo capitolo!), ma promette tante belle scene sia da scrivere che da leggere... senza contare che Gilda von Essenbeck, la protagonista, è uno dei miei rari personaggi inventati di sana pianta, e quindi è molto più facile da comprendere rispetto a re, zar o condottieri rinascimentali. E questo ovviamente lo dico sperando di non offendere nessuno, vero, Nikolaj? 

Spero non si offenda e già che ci sei porgi i miei saluti! xD Grazie per avermi dedicato il tuo tempo!

Grazie a te e... До свидания! *-*(Non ti ho insultata, era un arrivederci ahahah)


Che dire? Non fermatevi alle apparenze. I romanzi storici possono essere molto belli, ricchi di emozioni e assolutamente "leggeri". Non nascono per insegnare la storia, proprio no, fidatevi.

LaMantide

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