51. E RITORNO AD AMARE CON TE
Mattia mi sta aspettando nel posteggio della sua via, seduto sulla cinta, con in bocca una sigaretta. Quando mi vede arrivare sorride, mi viene incontro, aprendomi la portiera, sa che non voglio guidare. Salgo nel lato passeggero, solo ora ci salutiamo con un semplice ciao, con un po' di imbarazzo, perché non so bene come affrontare questa situazione. Nota la mia agitazione, e mi prende la guancia tra le dita, facendomi un tenero pizzicotto, che non ricevevo più da quando ero bambina. Il mio corpo al suo tocco s'infiamma, sento quell'emozione che solo lui sa farmi provare. Cerco di riprimerla, e imploro al mio cuore di non giocare brutti scherzi, gli ricordo le ferite profonde che questo amore ha causato, ormai è da un po' che non facciamo più l'amore, primo piccolo passo per allontanarlo dalla mia vita, non voglio più soffrire.
Immersa nei miei pensieri non mi accorgo nemmeno che Mattia ha appena posteggiato in piazza mercato di Galliate, da quanto tempo non venivo qui, in questo posto dove tutto è iniziato. Rimango stordita per qualche secondo: quanto ricordi questo posto, dai più belli, dolci e intensi con Mattia, ai più brutti con Ludovica, Carlotta, Francesco e tutti gli altri. E se arrivassero ora cosa direbbero a vedermi in macchina con lui? La mia vita passata mi ripassa davanti agli occhi, ma solo le cose belle, solo i momenti più passionali seduti in macchina, nascosti dai sedili a sfiorarci, fingendo di parlare, per non dar nell'occhio agli altri che nel frattempo erano intorno alla macchina a chiacchierare, fumare e a volte giocare col pallone. Intanto noi giocavamo con i nostri desideri, scaldavamo le nostre anime, aspettavamo la notte per scappare, nasconderci da occhi furbi e indesiderati, e facevamo l'amore. Eravamo io e lui, tutto il resto del mondo non esisteva.
Gli occhi mi si stanno riempiendo di lacrime, mi accorgo che Mattia mi sta fissando, forse ha riconosciuto questo mio viaggio nel passato, mi accarezza una guancia ma non dice una parola. Se solo sapesse quanto lo amo, quanto ho sofferto, cos'ho rischiato e cosa ho perso per sempre. Non ho il coraggio di confessargli chi sono stata realmente in questi lunghi due anni: una pazza innamorata folle, smarrita nel bel mezzo della vita.
Il suo sguardo é diverso, non è il solito triste e misterioso, è un misto di rabbia e di gioia. Il volto è rilassato. Per un attimo dubito che sappia di Antonia.
Ho la coda alta, un po' di aria entra tra i finestrini dell'auto e mi fa cadere un ciuffo ribelle sul viso, con un dito me lo sposta e non distogliendo gli occhi dai miei dice "grazie Chiara" .
"Non potevo nascondertelo, non volevo farti soffrire!" Esclamo.
"Grazie per essere stata sincera...ho chiuso, ha ancora la mia macchina e un po' di cose, ma per me è finita...forse non è mai iniziata". Questa sua ultima frase mi fa sobbalzare.
Lo abbraccio, il mio cuore è un cocktail di felicità e tristezza. Proprio ora che sto cercando di riprendermi la vita tra le mani il destino mi gioca questa dannata carta. Non posso. Devo continuare sui miei passi.
Racconto a Mattia dell'incontro con Antonia, per filo e per segno, svuoto questo segreto, confesso di non aver voluto aspettare per non ripetere l'errore fatto con Ludovica di tenerglielo nascosto. È sereno, continua ad esserlo, non mostra odio, anzi, sembra sollevato, ma forse è solo una mia impressione.
Tutte le sere da quel giorno passo a prenderlo, ci vediamo ma mai da soli, sempre con Riccardo e Carletto. Sono passati 12 giorni da quando non si vede più con Antonia, giorni bellissimi perché ho Mattia tutto per me, finché un nuovo amore non fiorirà nel suo cuore, e allora io mi metterò di nuovo in disparte, lo guarderò andar via, piangero e soffriro, lo so già.
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Oggi è il 13 maggio, ma del 2009, ben due anni dopo quella magnifica notte e da quei tre desideri, uno dei quali non si è mai avverato, era quello che più importante: stare con lui, non.ce l'ho fatta e ora vivrò per sempre con il rimpianto. Quella sera ci baciammo con passione, cominciammo teneramente a conoscere i nostri corpi e le nostre anime.
Oggi non ho voglia di vederlo, non voglio guardarlo negli occhi e rivivere quel meraviglioso giorno, dove tutto ebbe inizio.
Tolgo la suoneria dal cellulare per non essere disturbata da nessuno, è due anni che vivo questo giorno come un lutto.
Vado a lavoro e come sempre cerco di mettere l'anima per i miei bambini, anche se, in giornate come questa è veramente difficile, perché fisicamente sono tra i banchi di scuola, ma mentalmente sono ferma a due anni fa. Finito torno a casa e mi metto a studiare "Didattica della lingua italiana" per il secondo esame del mese di giugno. É molto più divertente del vecchio esame di lingua italiana, spiega come affrontare gli argomenti con i bambini, dalla scuola materna alla quinta elementare, proponendo diversi giochi, e diverse teorie pedagogiche: dalla Montessori a Rousseau.
Mi suona il telefono di casa, rispondo, un po' scocciata pensando dfossero le solite pubblicità della Telecom o di Sky, invece è Riccardo.
"Weilla!! Buongiorno!! È da stamattina che ti chiamo ma non rispondi al cellulare!"
"Ricky scusa, ho tolto la suoneria, sono andata a lavoro, sono tornata, ho mangiato velocemente e poi mi.sono buttata sui libri senza pensare al telefono...tutto bene?"
"Io si, tu?" Chiede.
"Si tutto bene...ascolta per tua gioia io e Carletto stasera non ci siamo che ci hanno invitato a una partita di calcetto"
"Cosa?" Grido "no ti prego, non lasciarmi sola con Mattia, ti prego...ti prego...ti prego!" Lo imploro.
"Chiara ma ti sei rincretinita?non è l',uomo nero... Non ha ancora mangiato nessuno" ironizza.
"Non è quello, è che non sono pronta a stare da sola con lui" confesso mentre agitata mi annodo i capelli intorno al dito.
"Sai a cosa non sei pronta? A schiacciare il tuo maledetto orgoglio" dice serio.
"No, non è quello, non mi voglio incasinare, proprio ora che ho deciso di ricominciare la mia vita da zero"
"Ascoltami bene Chiara, non sei obbligata a metterti insieme a lui, o a riprovarci, però questa volta la vostra vita sta per prendere la stessa strada, e dopo tutti i sacrifici e i dolori che hai passato, dopo tutta questa lunga attesa, hai la tua vera occasione per capire se ne è valsa la pena o no...ora sei ferma a un bivio con lui...o scegli di provare e percorrerete un nuovo percorso insieme, oppure svolti, ma se cambi direzione non ti devi più voltare indietro" le sue parole sono taglienti come lama di un coltello.
"Ricky, non voglio tornare sui miei passi, la mia decisione l'ho presa" dico e un po' mi viene il magone, non sono pronta a escludere Mattia dalla mia vita.
"Ti chiedo solo una cosa: non piangere quando non ci sarà più. Hai lottato in una lunga battaglia e ora scappi dalla vittoria! Non ti capirò mai! Comunque a domani ciao Chiara" e riattacca, quasi deluso dalla mia scelta.
Scrivo un messaggio a Mattia per dirgli che stasera non ci sarà nessuno, magari decide di non uscire invece...
«ci sono io non ti basto?»
Sorrido, "eccome se mi basti caro mio" dico tra me e me.
Passo a prenderlo alla solita ora. È la prima volta dopo che si è lasciato con Antonia che siamo soli, faccia a faccia, senza nessun tipo di problema. Sembra quasi un appuntamento.
"Cosa vuoi fare stasera?" Mi chiede dolcemente.
"Girare in macchina senza una meta, ascoltare musica tutta notte" dico chiudendo gli occhi.
"Ogni desiderio è un ordine" e parte.
Parliamo di noi, delle nostre vite da disperati single, ridiamo e ci prendiamo in giro.
"Oh Matty, io credo che partirò per l'Africa" esclamo ridendo.
"Perché per l'Africa?" Chiede curioso.
"Perché se è vero che tutti noi abbiamo un'anima gemella io devo trovarla e sicuramente la mia è una di quegli africani alti che ballano nudi intorno al fuoco urlando parole incomprensibili" e ridiamo. Ma ad un certo punto lui si interrompe, diventa serio, rallenta la guida, mi posa una mano sulla coscia, me l'accarezza dolcemente facendomi gelare.
"E se fosse qui la tua anima gemella?" Sento la macchina rallentare ancora un po' e le sue labbra appoggiarsi alle mie. Non mi sposto. Mi lascio baciare. Torna a guardare la strada, non riesco a parlare, sono paralizzata, mi prende la mano e la poggia sul cambio intrecciando le dita alle mie. E il mio cuore ritorna battere, un'atmosfera magica si è appena creata intorno a noi, mi sento viva, serena, rilassata, e innamorata.
"Era da tanto che ti aspettavo" sono le uniche parole che riesco a dire.
"E se fossi tu la donna della mia vita?" Chiede, ma non aspetta la mia risposta e aggiunge "si, mi sa proprio che sei tu"
Lo abbraccio, non troppo forte perché sta guidando, e meno male non nota le mie lacrime di gioia, mentre alla radio suona la nuova canzone di Renato Zero, che sembra scritta proprio per noi.
Non è mai facile un ritorno
Non è impresa da niente
Ma finalmente arriva il giorno che tu fai pace con te
Capire il vento, la ragione, il momento
Spogliarsi di ogni incertezza, inseguire un canto
Anche se per gli altri sarà follia
Ad occhi chiusi io riconoscerei la mia prima volta,
Tra quei sorrisi e quella sincerità il mondo era mio
Quella minestra calda quanto mi manca
Essere il primo a tutti i costi davvero stanca
Voglio respirare poesia,
La mia!
Ancora qui a dire di si ai miei sentimenti...
Abbracciami adesso perché è tempo di noi...
Ci fermiamo in un parcheggio. Ci baciamo con passione, il suo solito sapore miele misto fumo mi era mancato, mai mi sono sentita così bene. La sua lingua gioca con la mia, le sue mani tengono la mia testa, io afferro il suo volto, non voglio farlo scappare. E proprio oggi, due anni dopo, il destino ha incrociato nuovamente le nostre vite, ha voluto farci incontrare lo stesso giorno, a realizzato anche l'ultimo mio desiderio. Ed improvvisamente ricordo che il 19 ho il tatuaggio.
"Matty il 19 devo fare il tatuaggio delle stelle, vieni con me?" Dico, stacando le labbra dalle sue, allontanando il viso.
"Certo, non ti lascio scappare da sola" risponde e continua a baciarmi.
Ad un certo punto si stacca all'improvviso, mi guarda con occhi tristi, non capisco. Scende dalla macchina e accende una sigaretta.
"Ehi che succede?" Mi siedo sul marciapiede di fianco a lui.
"Non voglio farti soffrire...tu non mi meriti...c'è una cosa che non sai di me...e so che può portarti a stare male" dice con occhi lucidi.
Il cuore smette di battere, le mani mi tremano, non riesco ad aggiungere nulla.
"Chiara...io non so come dirtelo...la mia salute...insomma..."
A questa sua frase mi tranquillizzo, gli metto una mano sulle labbra e aggiungo "ho sempre saputo tutto, tranquillo, starai bene, l'affronteremo insieme, non sarai da solo, avrei me al tuo fianco"
"Ma ti rovinerei la vita, e io non ho mai voluto rovinarla proprio a te" le sue parole sono sincere, tristi, impaurite.
"Amore...tu non mi rovini niente, stai solo rendendo magnifica la mia vita" e involontariamente mi accorgo di chiamarlo amore.
"Chiara io...ho perso le parole" dice e mi bacia con passione, saliamo in macchina, le nostre mani giocano con il corpo, cercano invane il piacere e un attimo dopo ci ritroviamo a fare l'amore.
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