45.RINASCITA
"Ok Chiara...è il momento di riprendere la vita tra le mani" dico mentre mi avvicino al portone della nuova università. Già, dico nuova, perché ho chiesto un trasferimento di sede, da Torino, a Milano in Cattolica. Inizialmente volevo ritirarmi, non avevo assolutamente testa per studiare, poi, ho riflettuto che ultimamente ho privato di troppe gioie la mia vita, non era giusto buttare all'aria un sogno che avevo fin da bambina. Ricordo ancora da piccola quando mettevo tutte le bambole intorno a me, prendevo la lavagnetta con i gessetti colorati e fingevo di essere una maestra.
No, non era giusto rinunciare ai miei sogni per un amore malato.
Così, qualche giorno fa, mi sono messa a navigare su internet e ho letto tutte le recensioni di ogni università italiana con il corso di Scienze della Formazione Primaria. Ed ecco, la migliore è proprio questa, l'università Cattolica del Sacro Cuore. Ammetto che io e la chiesa siamo più nemici che amici, ma la preparazione che mi da questa scuola per diventare insegnante é una fra le migliori.
Eccomi qui, pronta per andare in segreteria a ritirare il mio nuovo libretto, il mio nuovo tesserino dello studente e per completare il trasferimento. Agitata come una bambina il primo giorno di scuola.
Mi sono messa un paio di jeans e una felpa blu con cappuccio. Ho indossato le mie scarpe nuove, le Converse color tiffany, cercando di essere il più comoda possibile per evitare di fare squallide figure il primo giorno.
L'edificio è maestoso, non si addice assolutamente al mio look casual: due chioschi eleganti e raffinati, con un prato ben curato, verde smeraldo. Lunghi corridoi con statue di vescovi e papi. Ogni cosa simboleggia ricchezza.
Le aule sono molto grandi e ben tenute. I ragazzi sembrano felici, salutano e sono cordiali, e soprattutto tutti eleganti, non come me.
"Numero 13" sento pronunciare da una donnetta bassa, magra, riccia e bionda. È il mio. Il mio numero preferito. Il numero del giorno dell'inizio della mia storia d'amante con Mattia.
Mi avvicino allo sportello, un po' agitata.
"Salve signora, ecco io sono Magni, mi avete inviato ieri una mail con l'accettazione del mio trasferimento..." dico, balbettando un poco.
"Oh signorina, ben arrivata in Cattolica, prendo subito la cartelletta" e si dirige verso una piccola porta, quando la apre si vedono tantissime cartellette. Con il dito, noto che le fa passare una per una. Prende quella verde ed esce soddisfatta.
"Eccola qui signorina" dice fiera aprendola. "Allora questo è il suo badge, il suo numero di matricola 077804 e infine ecco il suo libretto" e mi passa il tutto da sotto il vetro dello sportello. "Ah signorina dimenticavo, se vuole tra 10 giorni c'è l'esame di Lingua italiana, se le fa piacere può iscriversi direttamente da me oggi"
Ci penso un po', tra dieci giorni é prestissimo "ma si, mi iscriva pure, dove posso trovare il materiale da studiare?" Dico, preoccupata per il poco tempo a disposizione.
"Lo stampo io, non si preoccupi, mentre la libreria è all'entrata principale, quella grande vicino la polizia...ecco sulla destra, uscendo..." e gesticola con le mani per indicarmi la strada.
"Grazie signora, é stata gentilissima" esco e vado a comprare tre libri: uno sulla grammatica italiana, uno in latino, e non so cosa capirò e l'ultimo sulla letteratura italiana, un magnifico saggio sulla vita di Leopardi e le sue opere.
Mentre sono sul treno del ritorno guardo fuori dal finestrino e intravedo le immagini della mia vita passarmi davanti agli occhi.
E rivedo Mattia, questo diavolo travestito da angelo, che mi ha strappato brutalmente il cuore dal petto lasciandomi per troppo tempo sanguinante e inerme, senza forze.
Sto cercando di dare un calcio al passato, di cominciare a vivere nuovamente dopo questa lunga e lenta agonia, ma Mattia, puntuale come un orologio svizzero prende il sopravvento nei miei pensieri ogni giorno, e mi rassegno a convivere in eterno con il suo ricordo. E allora cerco di sorridere, pensando a chi eravamo fino a qualche giorno fa, lui che, nonostante sia incatenato ad Antonia, non ha mai smesso di cercarmi, non so per quale assurdo motivo; io, che ho cercato l'amore in altri ragazzi, ma nulla, solo lui: fisso, inchiodato nella mia mente. Lui, che ancora oggi, mi scrive e di nascosto mi sfiora una mano e io che mi allontano e scappo, stanca di vivere in bilico.
*********
«ciao sabatino, come stai? È da tanto che non ci vediamo, è passato più di un anno...volevo scusarmi con te per averti fatto prendere quella maledetta decisione, e non so neanche se basta un semplice messaggio di scuse...volevo dirti che, nonostante le profonde ferite, sto iniziando a mettere qualche punto di sutura e sono pronta a ripartire...ma senza Mattia...ti prego vediamoci...mi manchi.»
Attendo una sua risposta, mentre mi siedo alla scrivania e comincio a sfogliare i libri per l'esame.
Quello di Leopardi è magnifico, in un'ora lo divoro. Ricordo ancora le spiegazioni della mia professoressa di italiano, la passione e l'entusiasmo che ci metteva nel recitare l'infinito. Non lo studio neanche, mi basta questa semplice lettura per rinfrescarmi la memoria.
Il libro sulla grammatica italiana è estremamente noioso, ma grazie al cielo, è solo un lungo ripasso di tutto quello che ho imparato dalle elementari alla quinta superiore: articoli, nomi, verbi, aggettivi, avverbi, soggetto, predicato, periodi, complementi. Quante cose! Comincio a sfogliarlo e tralascio le parti più facili. Sono immersa dallo studio, o meglio dal ripasso, che non mi accorgo nemmeno del messaggio di Sabatino. Me ne rendo conto circa un'oretta dopo, quando prendo il cellulare per guardare l'ora.
«Chiara, non ti devi scusare di niente, sono sparito per tutto questo tempo perché ho avuto e sto avendo un grave problema di salute, se vuoi stasera pizza in macchina e birra così mi racconti un po' di cose belle, ma guidi tu, io non posso»
Povero Sabatino, ero così presa dal mio tormento che non mi sono nemmeno accorta che stesse male. Ma in che mondo ho vissuto fino ad ora?
«certo guido io, alle 20 sono da te, perdonami»
Riprendo il libro, sono le cinque del pomeriggio e ho ancora un po' di tempo a disposizione per concludere anche questo, così mi rimane solo quello sulla lingua latina, il più difficile e noioso.
Mi squilla nuovamente il cellulare, sarà Sabatino che mi ha risposto confermandomi l'orario. Apro senza neanche guardare.
«Chiara che fai? Non mi rispondi più? »
No, non può essere Sabatino; leggo il mittente, è Mattia. Come ogni volta che leggo qualche suo messaggio vengo colpita da un attacco di tachicardia. Non dovrei rispondergli, sarebbe meglio non farlo per non cadere nelle sue trappole passionali, ma in fondo che male c'è?
«ciao Matty, scusa in questo periodo sono un po' presa, tra lavoro e università, tu come stai?»
« io sto bene, ti sei convinta a studiare, era ora»
«ho cambiato università, e questa volta voglio fare sul serio, sono a Milano in Cattolica, l'unico problema che mi hanno accettato il trasferimento ma ripartendo da zero, dal secondo anno ripetente, va be!! L'importante è arrivare alla fine »
Mi accorgo di essermi dilungata troppo, non so a lui cosa importi.
«fa niente, l'importante è che ti laurei, ci siete stasera?»
«gli altri si, io arriverò più tardi perché esco a cena con Sabatino»
«ok, allora ci vediamo dopo, passiamo anche noi sul tardi»
E questo "noi" mi fa rivoltare lo stomaco e mancare il fiato, ma a testa alta devo continuare a vivere, pensare a me stessa, solo e soltanto. Rispondo con un semplice ok, continuo a studiare e tiro le otto per uscire con Sabatino.
Ciao amici!!
Allora cosa ne pensate di questa nuova chiara che lotta per riprendersi la sua vita tra le mani? Ce la farà?
Baciiiii!!!❤❤❤ ps grazie a voi sto vivendo un sogno magnifico!!!! Non pensavo di avere cosi tanti fan!!!!💕💕💕💕😘😘😘😘😘 non riesco a tagfarvi uno x uno perché siete veramente tanti...ma grazie di cuore a tutti voi che leggete, stellinate e commentate!!!❤❤❤❤❤
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