39. UNA DIFFICILE SCELTA
"Finalmente sei tornata" grida Sabatino, mi corre incontro e mi solleva di peso facendomi fare una giravolta.
"Saba, ciao!! Mi sei mancato tantissimo" e lo abbraccio forte.
"Fatti vedere un po'..." e indietreggia "wow!! Sei più bella del solito" e mi fa l'occhiolino.
Arrossisco, e come una bambina comincio a dondolare su me stessa dall'imbarazzo.
Diventa improvvisamente serio, mi guarda la pancia "Dai, entriamo in casa, i miei non ci sono e io e te a quattrocchi dobbiamo parlare un po' di qualcosa di molto importante" esclama, mentre mi prende per mano e mi trascina in casa.
Abita al primo piano di una palazzina bordeaux, nella via dietro i palazzi di Mattia. Ha un piccolo giardino, con l'erba ben curata, nonostante un vivace cane da caccia che corre spensierato.
La cucina è in noce, lineare, non molto grande, lunga e stretta. Il salotto è ben arredato, con mobili antichi e vetrine con soprammobili di svarosky. Tutte le pareti sono bianche. Andiamo nella sua cameretta, ci sono due letti, uno suo e uno di sua sorella Luna. Una parete è ricoperta con immagini e fotografie poliziesche e di vigili del fuoco, la passione di Sabatino. Sull'altra ci sono mensole con coppe di ginnastica artistica, diplomi e foto; Luna è una campionessa di ginnastica, fa spesso gare internazionali e ora allena delle bimbe con il suo stesso amore per le ruote, le travi, le capriole, gli anelli.
Mi sdraio sul letto di Sabatino, lui prende una sedia e si mette davanti a me. Mi sembra di essere in una stanza con lo psicologo.
"Chiara, ti sono arrivate?" Dice, sperando in una mia risposta positiva.
"No...non ho voluto pensarci in questi giorni" ammetto.
"Ok, fa niente...dimmi un po'...cosa vuoi fare ora? " e mi prende una mano.
"Non lo so, ho paura, vorrei Mattia, ma non voglio dirgli niente, non posso, sono arrivata tardi" mi viene un po' di magone.
"Chiara parlagli...capirà ne sono certo, non ti lascia sola in questo momento"
"È proprio questo che non voglio, non deve sacrificare la sua vita per me,"
"Sacrificare cosa?Avete scopato insieme, c'era anche lui Chiara, la responsabilità è di entrambi" dice, non badando al lessico volgare.
"Hai ragione, non posso negarlo. Ma per prima cosa ora sta con Antonia..." mi interrompe appena pronuncio questo nome.
"Cara, sveglia, se tutto va bene quella lo sta incastrando...sbattitene..." replica.
"Ascolta, ti sembreró stupida, ma io credo che questo non è il nostro momento; ho capito che per lui non sono una fra tante, me lo dimostra sempre, nonostante tutto! Ma non è pronto ad ammetterlo, come io non sono pronta a lasciare Riccardo, arriverà anche per noi il nostro momento, ma ora ha ancora bisogno di "giocare", passami il termine, ne ha passate troppe nella sua vita, questi ultimi mesi sono stati devastanti, la malattia della madre, la morte e in più lui che scopre di essere un malato degenerativo...deve vivere...ha bisogno di scoprire ancora tante cose di se stesso e curare troppe ferite...sono una cretina lo so, non puoi capirmi, nessuno mi può capire!" E una lacrima gocciola lungo il viso.
Alle mie parole rimane basito. "Sai cos'ho capito? Che sei disposta a sacrificare la tua vita per il suo amore. Non sei una stupida Chiara, sei una ragazza forte, innamorata, che sa mettersi in disparte e aspettare, in poche hanno questo dono, tu sei speciale" mi abbraccia, e aggiunge ridendo "se non eri innamorata di Mattia ci avrei provato io con te, avere una ragazza come te sarebbe una fortuna."
Si sdraia nel letto di fianco a me, e con carezze fraterne sulla fronte, aspetta che smetto di piangere, fino ad addormentarmi in un bagno di lacrime.
Mi sveglio un'ora dopo, un po' spaesata. Sabatino non c'è, ma sento dei rumori provenire dalla cucina: sta facendo il caffè.
"Ti ho svegliata? Scusa, ho fatto cadere la caffettiera" esclama dispiaciuto.
"No, figurati" e sbadiglio.
"Intanto che dormivi sono uscito e ti ho preso un test, fallo, ti prego, non aspettare, sarebbe troppo tardi" e me lo mette tra le mani. Ho paura, non ho mai fatto alcun test di gravidanza, non so nemmeno come si fa.
Insieme leggiamo le istruzione, sono agitata e nel contempo imbarazzata.
"Faccio il test, ma ti prego, non voglio sapere nulla, ne se è positivo, ne se è negativo" singhiozzo "quello che voglio te l'ho fatto capire prima, pensaci tu ti scongiuro" lo supplico.
"Allora Chiara, facciamo così, vai in bagno, fai il test, esci subito, lo prendo io, e poi qualunque sia il risultato andiamo in consultorio subito!" si asciuga il sudore dalla fronte, probabilmente è agitato quanto me, e sicuro del risultato.
"Sicuro che te la senti, Saba? Se non vuoi non è un problema, so che non è facile, ma ti giuro non scaricheró la colpa a te...anzi, ne sarò grata che mi hai aiutato. Solo che è più facile e meno straziante fare finta di non avere scelto io il futuro di questo possibile bambino." Dico, con un filo di voce soffocata dal pianto.
"Vai Chiara, prima che cambio idea, fai il test, lascialo sul lavandino e poi vai in macchina, aspettami che andiamo al consultorio" e mi stringe le spalle, visibilmente emozionato.
Prendo il test tra le mani, lo porto al petto e mi chiudo in bagno.
**************************
"Signorina Magni" dice una giovane donna, un po' bassa e in carne, con una cartelletta in mano. Mi alzo e Sabatino mi segue.
"Signorina deve completare questo foglio con tutti i suoi dati, si metta pure su quel tavolino" mi passa il foglio e una biro blu, vado al tavolino e comincio a scrivere. Sabatino si è fermato a parlare con questa donna, non so cosa gli stia dicendo, è girato di spalle e non vedo il suo labiale, gesticola poco, ogni tanto scuote il capo, e si ritira nelle sue spalle incrociando le braccia.
Controllo di aver completato correttamente ogni singola parte del foglio e lo riporto alla donna grassottella. Sabatino è appena tornato in sala d'aspetto, è nettamente provato.
"Allora...mmm" guarda il questionario "ecco, allora Chiara, seguimi pure, io sono la dottoressa Orlandi" mi stringe la mano per presentarsi mentre entriamo nell'ambulatorio. "Allora ti faro un'ecografia veloce e poi vedremo di capire cosa fare, sdraiati sul lettino e alza pure la maglietta" ubbidisco, sono agitata, non voglio sapere nulla di quello che mi sta succedendo, non voglio sapere se mio figlio c'è o no.
"Chiara riilassati, giro lo schermo, vedro solo io, tuo fratello mi ha raccontato tutto" dice mentre sulla pancia mi mette un gel freddo. Un po' sorrido all,idea che Sabatino si è appena spacciato per mio fratello. É l'unico che sa se sono incinta o no. Intanto che faccio l'ecografia mi viene da piangere, ma cerco di trattenermi.
"Ecco fatto" esclama la donna "pulisciti pure con questi fazzoletti" e mi porge una scatolina.
"Adesso ti chiamo tuo fratello, ti porterò un bicchiere con un po' di acqua e ti darò una pillola, una la prendi subito, e attendi un'ora in quella stanzetta, sdraita su quel lettino, l'altra la prenderai domani...ti arriverà subito il ciclo, magari sarà un po' doloroso...ma" s'interrompe e non continua la frase.
Mi fa sdraiare e mi fa prendere questa minuscola pastiglia, non so cosa sto prendendo, ma posso immaginare, visto lo sguardo di Sabatino, che mentre parla con la dottoressa si prende la testa tra le mani e torna da me con gli occhi lucidi. Dopo mezz'ora sento crampi lancinanti al ventre, e comincio a sentirmi vuota, persa e assassina.
Mi accarezzo la pancia per un'ultima volta, mentre guardo fuori da una piccola finestrella, piove e una guerra di fulmini e tuoni invadono il cielo nero.
La mia vita è vuota, il mio cuore è un puzzle senza più un pezzo: nulla per me ha più un senso, nemmeno vivere.
CIAO AMICIII😊😊😊
Finalmente sono al mare...se ci metto un po' a rispondere...capitemi...😛😛😛😛 sono sempre in spiaggia col piccolo che si diverte da matti!!!❤❤❤
Nel frattempo...spero che il mio libro vi stia piacendo...questo capitolo non è stato facile da scrivere e da raccontare...😢
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top