31.ARRIVEDERCI AMORE MIO
Sono i primi giorni d'agosto, luglio è volato.
Qualche giorno dopo che Andrea mi ha detto che Mattia esce con ragazze diverse, Sabatino ha prenotato per andare al mare a Varazze due giorni, per far sì che staccassi un po' dalla realtà e avessi il tempo di sfogare ogni mio pensiero lontano da tutti, ma non è servito nulla.
Riccardo non l'ho visto molto spesso, ci sentiamo tutti i giorni, gli confesso che alla sera esco con Mattia e passiamo molto tempo insieme, non ho coraggio di dirgli che lo sto tradendo, anche se credo che se lo immagina dopo che gli ho detto di essermi innamorata.
"Chiara, devi capire cosa vuoi dalla vita, tu lo sai, io sono qui, e in un modo o nell'altro ci sarò sempre, ricordatelo"
Queste sue parole mi fanno male, ho paura ammettere che la nostra storia è appesa a un filo sottile, devo solo imparare a farmene una ragione, a prendere delle decisioni senza avere paura delle conseguenze. Ma come si fa?
Stasera sono uscita presto, non avevo voglia di stare in casa, così ho accettato l'invito di Antonia di mangiare un panino al Mc Donalds e poi siamo andate nel piazzale della piscina. Nel frattempo mi ha perseguitato con mille domande su Mattia, con quell'aria da grande donna, superba, a volte i suoi modi mi ricordano Crudelia, mi chiede se tra noi c'è del sentimento; all'ennesima sua domanda, fatta con quel tono di voce stridula, provocatoria, sono scoppiata, non sono riuscita a mantenere il controllo rivelando il peggio "cazzo Antonia, ma cosa vuoi sapere? Se me lo scopo? Be no no no" mento e aggiungo "per me lui è tutto, mi sono affezionata, gli voglio un bene dell'anima, e sono stufa che continua a stare con una che non se lo merita neanche un po', che si scopa un altro, sono stufa di tutto, di questo segreto, di te che mi perseguiti di domande...dimmi dove vuoi arrivare??a sapere se mi sono innamorata?? Si porca puttana ti basta?" La zittisco per qualche secondo, poi ridacchia, prende il telefono, legge un messaggio come se niente fosse, mentre io ho le mani che tremano dalla rabbia e fatico anche ad accendere la mia Camel blu. Ad un tratto mi guarda e dice "ah ok, be Mattia è Mattia...non so se riesci a scopartelo...." scuote la testa e aggiunge "anche tu" . Ma che risposta è? Intanto entra nel posteggio Andrea con Sigrid e Antonia sale sulla macchina, lasciandomi da sola seduta sul marciapiede del piazzale della piscina. Meglio così, avrei voluto tirarle un pugno in centro del viso; con quell'ultima sua frase ho avuto la conferma che anche lei è una delle tante che si porta a letto.
Scrivo a Riccardo, senza pensarci, perché se mi fermo a riflettere so che me ne pentirei amaramente.
«Ciao Riky, ho pensato alle tue parole, forse hai ragione, devo capire cosa voglio, per questo ho deciso che domani pomeriggio partiamo, andiamo su in montagna io e te, devo capire cosa stiamo diventando e salvare un rapporto»
Sempre se mai si potrà salvare. Invio, è giusto così, non posso continuare a uscire con uno stronzo, non sono un oggetto, ora ha Antonia al suo fianco, ha qualcun altra con cui sfogarsi, non è solo. Speriamo solo valga il detto lontano dagli occhi, lontano dal cuore. Per me invece sarà arrivato il momento in cui mi dedicherò a un futuro incerto, forse quello che non voglio, mi ritroverò a piangere con discrezione senza dar nell'occhio a nessuno. Mi ritroverò a pregare per lui, affinché possa avere tutto ciò che vuole, asseconderò ogni suo desiderio se un giorno mi vorrà ancora, se deciderà di cambiare le carte in tavola, e sarò sempre pronta accanto a lui quando il tempo gli restituirà quello che ha dato, sarò la sua spalla e se un giorno la malattia peggiorerà sarò il suo bastone. Non sarò io a cercarlo, lo aspetterò in ogni istante della mia vita e custodiró nel cuore e nei miei sogni ogni singolo momento insieme. Mi metterò lontana, sarò la sua ombra indiscreta.
"Che cazzo fai tutta sola alle 19,30?" Dice una voce improvvisa. È Carletto.
"Ciao comunque!! Sono uscita prima del solito, volevo imitarti..." e gli faccio un sorriso. Carletto passa ore infinite in macchina da solo ad ascoltare musica, esce prestissimo e a volte dorme in macchina tutta notte. Speravo non uscisse.
Stasera devo trovare una scusa per evitarlo, mi sono accordata con Mattia di passare la nottata insieme per vedere l'alba, non l'ho mai vista e vorrei immortalare questo momento con lui. Ad una certa ora ci dobbiamo trovare al posteggio delle giostre di Trecate, controllo tutta sera il cellulare, sono un po' in ansia. Racconto della mia partenza immediata di domani e lo invito a salire in montagna a trovarci. Al momento di andare, Carletto fa apposta a intrattenermi, da sempre sospetta che Mattia è il mio amante, comincia discorsi che non hanno un filo logico e che sinceramente non ascolto neanche perché in questo momento non mi interessano, quindi, per smollarlo fingo di ricevere una telefonata, scappo sulla mia macchina, e appena lui si gira gli do un colpo di clacson per salutarlo e me ne vado, veloce come una furia.
Il posteggio è buio e deserto, in un angolo, nascosta vicino a due grandi alberi, vedo la macchina di Mattia, accende le quattro frecce per farsi riconoscere, mi metto di fianco, mi fa segno di posteggiare la mia auto e salire sulla sua. Inutile dire che sono tranquilla, ho le palpitazioni come sempre, ma stasera sarà una notte strana, ho deciso che, dopo la rivelazione di Antonia e le parole di Riccardo, è ora che una decisione la prenda, e questa sarà la nostra ultima volta, e so già che soffriró, il dolore al petto comincia a prendere il sopravvento, ma non ci voglio pensare, devo vivermelo un'ultima volta prima di arrivare al nostro orribile capolinea.
Salgo in macchina, lo bacio, tanto é notte e non c'è nessun occhio indiscreto. Il suo sapore di miele non lo scorderò mai più. Indossa pantaloni corti di jeans e una maglietta rossa e blu a maniche corte, non ha il berretto e i capelli sono ben fatti. Questa sua immagine l'ho tatuata nel mio cuore. Fa la retro, parte, mi mette una mano sulla gamba, mi sposta la gonna nera scosta la mutandina, mentre guida mi infila un dito e mi perdo nel piacere. Si ferma in mezzo a un campo di granoturco, mi tocca, mi bacia e io faccio altrettanto. Sento il suo piacere duro tra le mani e poi tra la bocca. Facciamo l'amore con tanta passione, gridiamo, ansimiamo, e ci perdiamo l' uno nelle braccia dell'altra.
E abbiam fatto l'amore, prima di partire, è stato come morire, potrò mai dimenticare?
Esce da dentro di me, con delicatezza.
"Cavolo Chiara, si è rotto il preservativo..." lo osservo mentre lo controlla "si è rotto lateralmente, non fa niente, in teoria non è uscito nulla" lo guardo, lo osservo, ma non l'ascolto. Penso che è stato magnifico, che mi mancherà il suo corpo, il suo contatto, il suo profumo. Non gli dico che questa sarà l'ultima volta, forse non ne sono sicura, ma gli confesso che domani partirò con Riccardo, senza dargli motivazioni, non voglio fargli sapere che la sua amante si è stupidamente innamorata.
"Parto per due settimane con Riky, ho bisogno di fresco..."
Non capisco se la sua espressione è di dispiacere o di stupore. Poi aggiunge
"Anche Ludovica domani parte!" Mi si gela il sangue dalla rabbia. Come può partire e lasciare il suo ragazzo qui da solo dopo quello che ha passato e sta passando? Sono sconvolta, non me lo sarei aspettata, pensavo che un briciolo di cuore l'avesse.
Lo abbraccio e gli dico "tu sai che, anche se sono via, mi puoi scrivere..."
E appoggio la testa sulla sua spalla. Manca pochissimo all'alba, in lontananza si vede un trattore che viene verso di noi, probabilmente il contadino deve bagnare i campi, ma all'ultimo svolta nella vietta sterrata prima di noi. Meno male perché siamo ancora nudi. Il cielo comincia a colorarsi d'arancio con una venatura rosa, comincia a schiarirsi, non è più blu scuro, ma tende all'azzurro; si vede da un lato il sole sorgere e dall'altro la mezza luna svanire dolcemente, un po' come farò io tra pochissime ore. Lo stringo forte, sento di avere bisogno di lui, so di amarlo tanto, so che non amerò mai nessuno come lui, un amore vero sa tacere e soprattutto silenziosamente soffrire. Arrivederci amore mio.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top