21.UNA BRUTTA TELEFONATA

"Riccardo...accendi il fuoco che abbiamo fame" grida Mattia.

Io , Carlotta e Ludovica prepariamo la tavola, tagliamo i peperoni, le zucchine e le melanzane. Incartiamo le patate nella carta stagnola e le portiamo a Riccardo.

Oggi i miei non ci sono. Stamattina presto sono partiti per la montagna per accompagnare mio fratello e mia nonna che resteranno fino a fine agosto.

Fino a qualche anno fa lo facevo anch'io. Partivo appena finita la scuola, quindi intorno all'otto, dieci giugno e tornavo qualche giorno prima dell'inizio, intorno a metà settembre, sempre con la nonna. I miei genitori venivano a trovarmi nel week end e ad agosto facevano le due settimane centrali. La montagna è la mia seconda casa. Ho un legame con i monti che non so spiegare, più guardo quell'immensa bellezza più mi sento libera e protetta. Saranno oramai 20 anni che ogni estate parto per tre mesi e in inverno ogni weekend...tranne in questi ultimi anni che sto con Riccardo. Ho rinunciato ai miei "giganti buoni" per stare con lui, e ora mi accorgo di non amarlo abbastanza. E mi mancano quelle lunghe estati al fresco, tra i boschi, ascoltare la voce della natura e il suono delle cascate. Mi manca quell' aria che odora di pino. Mi mancano i miei amici e le lunghe nottate sotto le stelle. Mi mancano quelle improvvise nuvole che lentamente coprono le montagne fino a immergerti in una sorta di nebbia. Mi prende un po' di malinconia.
In quell'istante Mattia mi sfiora un braccio passandomi accanto..un brivido inaspettato.. lo guardo, gli sorrido...e mi soffermo a osservarlo: le sue braccia muscolose e forti, un po' un gigante buono anche lui, lo sguardo sempre triste,oggi più del solito, il viso perfetto, un po' di barba incolta, mani grandi che danno un senso di protezione..Solo a guardarlo mi vengono le palpitazioni. Comincio a viaggiare con la mente, vorrei sbatterlo sul tavolo, leccargli la pelle, baciarlo e farmi affondare dal suo piacere. Non lo tengo per me questo pensiero. Me ne frego della presenza di Ludovica e Riccardo, prendo il cellulare e gli scrivo un messaggio per dirgli che lo desidero più di ogni altra cosa. Lo fisso mentre lo legge, alza lo sguardo e mi provoca mordendosi il labbro inferiore e strizzandomi l'occhio. Mi sposto e cerco di deviare i suoi occhi...mi fa impazzire.

Torno a tagliare le verdure con Carlotta.
Ludovica è andata da Riccardo alla griglia, Niccolò e Carletto sono sul dondolo e Mattia li raggiunge.

Io e Carlotta non ci parliamo molto, è molto fredda, fatica a guardarmi in faccia e quando parla con me mi rivolge domande strane senza mai guardarmi negli occhi. Ma cosa mi sta nascondendo?

"Ei Chiara ma con Francesco come siete rimasti?" mi chiede Carlotta.

"Penso che ci odiamo entrambi...ma non so perché..." rispondo, guardandola negli occhi. Velocemente abbassa lo sguardo, sembra pensare a qualcosa e poi " ma hai scoperto qualcosa su chi ti tira dietro tutta quella merda?" Continua a non guardarmi negli occhi, e finge di cercare qualcosa in borsa; sembra imbarazzata, è strano un comportamento così, qualche incertezza comincio a percepirla. "No non so nulla ma credo che prima o poi i nodi vengano al pettine" Sorrido con molta indifferenza e cercando di mantenere la calma. Carletto dal dondolo ha seguito la nostra conversazione, scuote la testa, e appena Carlotta si allontana mi si avvicina e sottolinea" Chiara non ti ha mai guardata in faccia...non mi piace". Non rispondo. Mi fa male pensare che la mia migliore amica mi stia tradendo.

Nel frattempo...Ludovica è abbracciata a Mattia, lo bacia sulla guancia e dentro mi sale l'odio. Ma so che non dovrei odiarla anzi, dovrei odiare solo me stessa per essermi innamorata di lui, per non avere il coraggio di dirgli che la sua donna si scopa un altro uomo,  per non riuscire a farlo diventare mio e soprattutto dovrei odiarmi per tradire Riccardo.

Niccolò continua a stare attaccato a Carlotta, non parla con nessuno, ha scambiato solo due parole con Carletto e Mattia: è strano da lui.

Mangiamo, ridiamo, beviamo. Io e Mattia, in un momento di desiderio ci nascondiamo in garage e ci scambiamo un bacio fuggitivo ma intenso mentre gli altri sono al tavolo sotto il portico a fumare una sigaretta e bere caffè.

Ad un certo punto il telefono di Mattia squilla. Si blocca. Sembra aver paura rispondere. Mi accorgo che qualcosa non va. Risponde...vedo i suoi occhi riempirsi di lacrime, ma rimane calmo. "Arrivo subito".

"Ragazzi, devo scappare a casa, mia mamma è peggiorata, tanto..e..." Interrompe la frase, ma ci lascia capire che sta morendo. Non oso neanche immaginare cosa in quel momento stia provando.

Lo abbraccio, lo bacio sulla guancia "Chiamami se hai bisogno"...

"Grazie Chiara! ciao ragazzi" e corre verso la macchina.

Ludovica gli corre dietro "Aspettami, voglio venire con te, non ti lascio solo!!!"

E mi viene da urlargli dove cazzo era prima. Gli è piaciuto fino ad ora farsi gli affari suoi e adesso, deve farsi vedere la fidanzata modello. Ma sto zitta e guardo Mattia allontanarsi.

Anche Carlotta e Niccolò tornano a casa. Carletto e Riccardo rimangono ancora. Si fanno la doccia da me e alla sera usciamo. Sono preoccupata per Mattia. Vorrei scrivergli ma so che c'è Ludovica con lui, e, in un momento del genere ho paura di essere troppo invadente.

"Chiara scrivi a Mattia, ha bisogno di te, non di Ludovica" mi dice Riccardo.

Lo abbraccio, ho bisogno di un amico per avere la forza, per non crollare e ora sento che Ricky è l'unico che possa farlo.

Arriviamo in piazza mercato e ci sono anche gli altri simpaticoni. Francesco si avvicina "Ragazzi scusate, però la mamma di Mattia non sta bene, è alla fine...dobbiamo stargli vicino. E forse noi dovremmo andare un po' più d'accordo"

Ma senti un po' che belle parole questo stronzo...sicuramente ha in mente qualcosa. Ma sono troppo triste per Mattia, mi fa male l'idea di non essere con lui, di non poter fare nulla. Non rispondo e mi giro dall'altra parte risalendo in macchina.

Arrivano anche Antonia e Sigrid con Andrea. Chiacchiero con loro, non mi stanno troppo a genio, ma meglio degli altri della compagnia.

Nel frattempo avviso Sabatino degli ultimi accaduti, ovviamente non sapeva nulla e mi raccomanda di stare il più possibile vicino a Mattia.

Mi scambio il numero con Antonia, non capisco perché ma fa di tutto per essermi amica.

Sono distrutta, alle undici mi faccio accompagnare a casa.

Non riesco a prendere sonno. Mi arriva un messaggio. Prendo il telefono di fretta con la speranza fosse Mattia invece...

«Chiara sono Anto domani ti va di andare al mercato insieme?»

«va bene ti passo.a prendere alle 10»

Non so perché ho accettato, forse  perché non voglio rimanere casa a pensare a Mattia. Ho bisogno di distrarmi.

Mi suona di nuovo il telefono ma aspetto un po' prima di guardarlo tanto sarà Antonia che risponde.

Mi giro e mi rigiro nel letto piena di pensieri che mi dimentico del cellulare, solo dopo mezz'ora, mentre accendo lo schermo per vedere l'ora, ricordo che poco prima mi era suonato. Apro il messaggio e a mia sorpresa è Mattia.

«Che fai?»

«Matty ciao ero nel letto ma non riesco a dormire..tu come stai?»

«Bene, sono arrivati tutti i parenti, mi fai sognare?»

Cavolo, come può dire bene in una situazione del genere? E soprattutto come può pensare che riesco a farlo sognare? Probabilmente ha solo bisogno di svagarsi...decido che in questo momento è giusto assecondare​ la sua richiesta.
Non so come possa sentirsi, non oso neanche immaginare. Una mamma è colei che ti mette al mondo, con sofferenza e dolore ti mette alla luce donandoti ogni giorno un amore immenso, unico, l amore materno è indescrivibile. La mamma ti stringe forte se piangi, cura ogni tuo dolore, ti da la forza, è l'unica che crederà sempre in te. È il cardine di tutta la famiglia, tiene unito tutto...senza di lei potrebbe andare tutto in sfascio, anche se stessi.

Finiamo di messaggiare alle 7 del mattino. Si sentono gli uccellini cinguettare, i primi raggi di sole cominciano a passare tra le fessure della persiana. Mi accorgo che, anche se lontani, abbiamo passato l'intera nottata insieme.

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