19.VISITE DI CONTROLLO

Ludovica l'ho sentita questa mattina mentre stavo lavorando. Mi ha chiamato per chiedermi se con Mattia andava tutto bene. Ovviamente ho risposto di si, che non c'erano novità, era sempre il solito e non sospetta nulla di lei. Ha tirato un respiro di sollievo e io altrettanto. Non mi piace mentire, credo di non averlo mai fatto in vita mia, a parte quando ero piccolina che ho finto di avere una sorella gemella. Forse perché desideravo tanto avere fratelli, e finalmente è arrivato, anche se un po' tardi. Mi raccontò di lei e Roberto, di come hanno trascorso la settimana. Lavorano insieme quindi hanno l'opportunità di vedersi per molte ore al giorno all'insaputa di tutti.

«Chiara che fai?»

Mattia mi ha scritto un messaggio e mi distrae dai miei pensieri.

«Nulla sto aspettando per andare a pagare l'assicurazione dei miei vuoi venire?»

«Se vuoi ti accompagno io»

«certo che lo voglio ma c'è anche mio padre non è un problema?»

«No tranquilla ti passo a prendere tra 5 minuti»

"Papy, ci porta Mattia dall'assicuratore!" grido dalla cameretta "Ma sei pronto? perchè tra cinque minuti è qui fuori"

"Pensavo aspettassi Riccardo" mi dice "Comunque sono pronto ... aspettavo te..."

Mi squilla il telefono "Chiara sono già fuori uscite?" E' Mattia

"Caspita che velocità..."dico.

"Ero appena uscito dalla dottoressa per delle impegnative, pomeriggio non ho lavorato" mi risponde.

D'istinto dico "Tutto bene?"

Ma non risponde alla domanda e cambia discorso.
"ti muovi o no?"
Odio le persone quando deviano gli argomenti, ma credo non sia ancora pronto per parlarne, probabilmente deve ancora metabolizzare lui stesso.

A mio papà sembra piacergli molto Mattia, chiacchierano del lavoro e della macchina, e mi sembra essere più in sintonia con lui che con Riccardo. In effetti Riccardo è uno di poche parole e trovare dei discorsi da fare con lui non è per niente facile. Mio padre scende dalla macchina, entra nello studio e Paga l'assicurazione mentre io e Mattia lo aspettiamo in auto. Non posso fumare perché i miei non lo sanno. Di nascosto ci diamo un bacio, e ci teniamo per mano fino a che mio padre non esce dallo studio. Più che due amanti sembriamo una vera coppia di fidanzatini. Mi guarda per un secondo in silenzio, poi tenendo gli occhi bassi dice:
"Hai da fare domani?"
"Si, devo andare a prendere il regalo di Riccardo...è il suo compleanno e poi dovrei andare da lui, anche se non ne ho voglia, ma devo prima che sospetta di noi..." rispondo, e faccio il faccino triste. "perché Matty avevi bisogno?"chiedo.
Scuote la testa e poi aggiunge
" nulla di importante...volevo solo chiederti se mi accompagnavi in ospedale a fare delle visite domani pomeriggio, poi se ti va andiamo insieme a prendere il regalo per Riccardo" . Come faccio a dirgli di no? non ci riesco proprio.
"Va bene, ti accompagno volentieri, avviso Riccardo che andrò da lui per cena..." Sorrido e gli stringo la mano ancora più forte. Mi chiedo se Ludovica sa dei suoi esami che dovrà fare. E soprattutto perché l'ha chiesto a me e non a lei?

Mio papà ha finito, risale in macchina e ricominciano a parlare, ma quanto parlano?Nel frattempo scrivo un messaggio a Riccardo.

«Ricky scusami non ti arrabbiare ma domani devo accompagnare Mattia a fare delle visite credo di controllo ti spiegherò giuro ti dispiace se vengo per cena»

Risponde subito.

«No figurati anzi devi stare con Mattia lo sai che ha bisogno di te ne approfitto per tagliare il prato se no mio papà rompe i coglioni»

Non mi accorgo che siamo già a casa e sento mio papà che saluta Mattia e gli dice: "Ok allora stasera se non funziona ti chiamo!"

"Si si, tanto io alle otto sono con Chiara, chiama lei che arriviamo subito!" Mattia fa un cenno di saluto con la mano. E mio padre scende dalla macchina ed entra in cortile.

"Ah si alle otto sono con te?non lo sapevo! e cosa devi fare con mio padre?" e gli faccio i pizzicotti sul fianco. E' così bello quando ride.

"Con tuo padre sistemare una cosa al campo sportivo...e con te alle otto...ti faccio quello che vuoi" me lo dice con un tono di voce basso, vicino all'orecchio, mi fa venire i brividi.

"E se lo volessi adesso?" Non se lo lascia ripetere due volte, parte con la macchina, mi tocca la gamba e mi sposta la gonna, le mutande e in un secondo affonda le dita.

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Il giorno dopo l'accompagno a fare le visite. Sono in ansia ma non posso farglielo capire.

"Ehi come mai devi fare la visita al cuore?" chiedo incuriosita.

"La faccio tutti gli anni, mia mamma mi ha attaccato il vizio, non è nulla, è solo per il soffio al cuore" Mi risponde mentre siamo nella sala d'attesa del cardiologo. L'ospedale mi mette un non so che di paura.

Esce un medico, un po' anzianotto "Mattia è il tuo turno"

Il mio cuore batte all'impazzata, forse avrei bisogno io di un cardiologo in questo momento. "Arrivo subito" mi dice Mattia strizzandomi l'occhio.

Sento che parlano. Il medico lo conosce bene gli chiede addirittura come sta sua mamma. Per la prima volta sento Mattia parlare di lei "Insomma, a volte bene, a volte male, ora la mandano a casa..." e la sua voce si rattrista. Quel tono mi ha fatto capire che la situazione è veramente grave. Forse non c'è più nulla da fare.

All'improvviso sento un rumore strano, il suo battito. Che bello!!! Mi perdo ad ascoltarlo. Poi sento il medico che dice" ok Mattia, siamo a posto, va tutto bene, il tuo cuore è perfetto...a parte quel piccolo difetto... auguri Mattia"

Eccolo, lo abbraccio "Ma era il tuo cuore?Era bellissimo"
"Si Chiara..non avevi mai sentito un battito?"
Scuoto la testa. Finalmente usciremo di qui.

"Chiara devo farne un'altra, giù dal neurologo" Mi dice. Sicuramente è per la sclerosi ma non dico nulla. Questa sua malattia mi spaventa tanto. Ma devo essere il suo sostegno non la sua rovina. Ultimamente sto iniziando a farmene una ragione, lui sta bene ed è forte, questo mi rasserena. Mi guarda, mi tira per un braccio e mi catapulta dentro l'ascensore. Ha capito che ho avuto un attimo di smarrimento. "Devo fare la visita per vedere se va tutto bene...ricordi che sono stato ricoverato?? è solo un controllo di routine dopo che ti dimettono lo fanno a tutti..."

So che mente, e mentre si mette in fila allo sportello mi da delle carte in mano da tenere. Quella maledetta diagnosi purtroppo è scritta in stampatello e mi cade l'occhio proprio li. Maledizione a questa stronza di una malattia. Riprende i fogli e entra a fare la visita. Il tempo sembra non passare, ho paura, gioco col telefono per perdere tempo, mi alzo e cammino avanti e indietro nella sala d'aspetto, non esce più. Mi viene da piangere perché sono in panico, ma resisto, non sono più una bambina. Poi finalmente esce, come sempre ha il sorriso, io forse un po' meno.

"E' tutto ok?" dico, e ho paura della sua risposta.

"Si tutto ok...che è quella faccia....??dai andiamo, usciamo di qui...e andiamo a prendere il regalo di Ricky" le sue parole come sempre confortano me, e io mi sento così stupida.

Il tempo con lui è meraviglioso, ogni attimo si tatua sul mio cuore, nella mi anima, e so che li ci resterà per sempre.

Da quando abbiamo scelto di essere amanti la mia vita è cambiata molto. Mi sento rinata. Mi sono veramente accorta di essere stata per troppo tempo un'altra persona.

Non so ancora bene come mi devo comportare, cosa deve fare un'amante. So solo che tra le sue braccia io sto bene. Non so se anche per lui è così.

Mattia è la mia favola. E mi viene in mente quando lo guardavo e lo desideravo. Pensavo fosse un'utopia, invece, siamo due amanti perfetti.

...SPERARE IN UNA FAVOLA NON VUOL DIRE SOGNARE A OCCHI APERTI...MA RIUSCIRE A REALIZZARE I PROPRI SOGNI...

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