15.E POI ABBIAM FATTO L'AMORE
Sono quattro giorni che non vedo Mattia e sono anche quattro giorni che cerco di nascondere la gioia, mista alla tristezza perché non potrà mai essere mio. In più sto impazzendo di imbarazzo perché so di avere la coscienza sporca, soprattutto con Riccardo. Povero. Non si merita tutto questo. Non merita una come me al suo fianco, piano piano sto diventando una persona diversa, gioco sporco, imbroglio, inganno, tradisco la sua fiducia. Dentro me si scontra l'angelo che ero e il diavolo che sono. L' amore a volte fa proprio male.
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Alla sera esco, vado in piazza mercato, di solito mi incontro con Sabatino, Carletto e Ricky, anche se ultimamente esce poco, e se esce sta in giro pochissimo. Infatti sono un paio di settimane che non mi passa più a prendere. Esco sempre con la mia macchina, che in verità mi fa comodo almeno non sono vincolata da lui.
Le nostre serate sono sempre le stesse tra me e Riccardo; sta andando tutto in fumo e solo ora me ne sto rendendo conto di quanto non c'entriamo nulla l'uno con l'altra. Lo guardo. Mi guarda con gli occhi da fratello, da amico ma non da innamorato e io faccio lo stesso, o forse peggio. Ma cosa devo fare? Non voglio lasciarlo, ho paura dei cambiamenti che andrò incontro, sono spaventata dalla solitudine, sono terrorizzata di non averlo più al mio fianco, so che una parte di me avrà sempre bisogno di lui..
"Chiara, quando vuoi dobbiamo parlare..." Mi dice Sabatino interrompendo ogni mio pensiero. E' serio. Troppo. Non l'ho mai visto così. Mi preoccupa.
"Saba, che succede?"Chiedo, con aria preoccupata, sicuramente ancora problemi con la compagnia.
"Adesso non mi sembra il momento di dirtelo, è meglio se domani alle due passi al lavoro da me, dove saremo solo io e te, te e io." dice tenendo la voce bassa per non farsi sentire da Riccardo, Carletto e Giacomo.
"Ok, mi devo preoccupare?" dico, sempre con aria forse troppo preoccupata.
"Non lo so, forse lo farai, o forse no, non lo so. Hai sentito Mattia per caso?" mi si gela il cuore, sicuramente riguarda lui, forse sa di noi, è il mio migliore amico magari è arrabbiato perché a lui non ho detto nulla. Non posso dire niente. E' solo il mio segreto..e di Mattia ovviamente. O magari la mamma sta peggiorando. Di questo Mattia non ne ha mai parlato e io ho paura chiedere.
"Ci sentiamo sempre, tutti i giorni, è sereno, e stasera dovrebbe passare. Non si è fatto vedere in questi quattro giorni perché ha avuto da fare e poi era stanco almeno così mi ha detto...Saba cazzo sta succedendo?" Non so perché ma sono colta dalla paura.
"Domani..." rimane in silenzio e guarda dietro alle mie spalle. Sento una mano toccarmi la testa, la riconosco subito: è lui. "Ciao Mattia!!" dice Sabatino. Mi volto di scatto. Lo vedo. Com'è bello. Indossa un paio di jeans, le silver nere, una maglietta nera con la scritta bianca. Non ha il cappellino, ma ha i capelli ben pettinati a spazzola. Ha fatto la barba, e percepisco l'odore del dopo barba. Tiene in mano una sigaretta spenta e ci gioca. Mi batte il cuore fortissimo. Le mani un po' mi tremano e in attimo mi scordo della conversazione con Sabatino e soprattutto mi dimentico della presenza di Riccardo.
"Ciao ragazzi, cosa fate qui da soli?Chiara ogni volta sempre più sconvolta!! Sabatino cosa gli hai fatto?" sorride Mattia e mi fa il solletico mentre parla.
"Nulla stavamo chiacchierando dell'università...lasciami....mi fai il solletico" mento, urlo e rido. Le sue mani le vorrei sempre addosso.
Mi libero e Mattia va a salutare Riccardo, Carletto e Giacomo. Sabatino ci ha osservato ridere e scherzare in questa frazione di secondo, si avvicina e all'orecchio mi dice "Ragazzi, voi due siete perfetti, voi non vi rendete neanche conto..." arrossisco e mi giro verso Mattia. Intanto che parla con gli altri ha acceso la sigaretta, una nuvola di fumo lo circonda, rendendolo ancora più tenebroso, nell altra mano tiene il cellulare. Mi sa che sta scrivendo un messaggio. E in quel momento vibra il mio.
«Dopo hai da fare?»
È Mattia. Cerco di non incrociare il suo sguardo, non mi può parlare a voce?ammetto che così è più intrigante. Mi alzo e vado verso di lui. Sabatino mi segue. Tolgo la suoneria e scrivo.
«per prima cosa non devo fare nulla, secondo leva la suoneria»
«Usciamo io e te?»
Oddio, tra un po' svengo davanti a tutti. Rileggo il messaggio un po' di volte, mi pizzico una guancia per capire se sto sognando o se è realtà. Ahia che male!! Sono sveglia! Ora sento il mio corpo tremare in ogni singola parte.
Riccardo mi coglie alla sprovvista... "Chiara chi è?" io vado in ansia e Mattia se la ride.
Rispondo senza pensarci troppo, per non dar nell'occhio. "Una mia compagna d'università che mi deve passare degli appunti...mmm...di pedagogia infantile"
"Hai ripreso a studiare?" Mattia dice, prendendomi in giro.
"Ogni tanto faccio anche questo!!" rispondo guardandolo dritto negli occhi. Mi perdo nel suo sguardo. Occhi marroni e profondi. Tristi. Mentre il resto del volto imbroglia sorrisi e nel frattempo scrivo il messaggio che non avrei mai pensato di dirgli.
«Ho voglia di fare l'amore con te»
«Anch'io»
«Matty ma come facciamo»
«Lascia fare a me ti fidi tu vienimi a prendere in fondo alla mia via quando te lo dico io aspetta il mio messaggio»
Tremo e me ne accorgo dalle mie mani.
Mi guardo intorno. Non voglio incrociare di nuovo i suoi occhi. Penso a cosa rispondere a quest'ultimo messaggio.
Carletto, che secondo me ha capito che mi stavo messaggiando con Mattia interviene. "Ma sembra che messaggiate insieme..." e ci guarda con aria di sfida.
Mattia risponde prima di me. "A dirti la verità io sto scrivendo con Ludovica, che è a casa con la febbre, ti pare che per parlare con lei che è di fronte a me gli scrivo messaggi?sono scemo ma non fino a questo punto"
Carletto scuote la testa. Sabatino guarda l'orologio. "Ragazzi, io vi devo salutare che domani faccio il primo...Chiara ricordati alle 14 al lavoro da me..."
"Certo memorizzato sulla mia agenda.." e gli faccio l'occhiolino. A dir la verità me ne ero già dimenticata.
Riccardo butta la sigaretta, prende il marsupio appoggiato sulla panchina, lo indossa e alza il braccio come se fosse il papa.
"Ragazzi vado pure io...Ciao a tutti...ciao Chiara, fai la brava, e scrivimi quando torni.." Riccardo se ne va, dandomi una carezza sulla guancia. Sale in macchina. Vorrei piangere, la malinconia e i sensi di colpa mi distruggono nuovamente. Lo guardo andar via.
"Va bè a questo punto vado pure io, sono passato per stare un po' qui ma visto che ve ne andate tutti mi avvio verso casa..." dice Mattia, guardandomi e cacciando tutti i miei pensieri.
Carletto ferma subito Mattia per un braccio "Io rimango ancora un po', Chiara anche, tanto lei fino a mezzanotte non se ne va mai...fumati una sigaretta...e facciamoci una chiacchierata dai.."
Ma chi gli ha dato il permesso di intervenire per me? Mi innervosisce quando fa così. Sembra di uscire con mio padre.
È troppo possessivo. Dovrebbe trovarsi una ragazza, costruirsi una vita propria. Forse gli farebbe bene. Non è mai stato fidanzato. Non ha mai sfiorato una donna. Ha 25 anni, ma ne dimostra 40. È basso e un po' grasso. Indossa gli stessi occhiali con le lenti ingiallite dal fumo da più di 10 anni. Ha i denti tutti marci e quando parla emette un odore molto sgradevole. Non si cura. Però è un ottimo amico, mi ha sempre aiutato nei periodi peggiori della mia vita, dandomi sempre una spalla su cui piangere. Senza abbandonarmi finché non era sicuro stessi veramente bene.
"Va bene dai una la fumo..." dice Mattia. Lo guardo e sbuffo.
Mi accendo una sigaretta e metto in moto la macchina. Ho troppa voglia di stare con lui, sono troppo agitata e ho bisogno di stare un po' da sola. Gli ho appena detto che voglio fare l'amore con lui e mi ha risposto che anche lui vuole farlo con me. Mentre i due uomini chiacchierano io mi gusto la sigaretta lentamente, cercando di tranquillizzarmi. Accendo lo stereo e mi perdo un po' nella musica.
Alle undici dico: "Carl, Matty io vi lascio che sono cotta, oggi i bambini mi hanno fatto disperare e ho troppo mal di testa" Non do il tempo a nessuno di rispondere, Mattia mi osserva mentre tiro su il finestrino della macchina, con la speranza di non essere seguita da Carletto.
"Ciao ragazzi a domani!" E me ne vado.
Mi nascondo in un posteggio e aspetto il via di Mattia. Chissà quanto dovrò aspettare e se verrà al nostro appuntamento. Nel frattempo mi guardo allo specchietto. Sono pronta per fare l'amore? è da così tanto che non lo faccio che tra un po' non so neanche più come si fa...sono nervosa, ho paura di non piacergli a letto, a parte la classica posizione non ho mai provato altro. Non ho mai neanche goduto. Non sono mai neanche venuta. Oddio che vita amorosa squallida.
«Dove sei? Due minuti esatti e vieni a prendermi»
«Ok volo da te»
Eccolo lo vedo. Era nascosto dietro un cespuglio, è buffo da vedere. Sono agitata. Troppo. Mi ripeto nella mente di mantenere la calma.
"Guido io spostati dall'altra parte..." mi dice saltando sulla mia macchina e spostandomi con una spallata.
Sto zitta perché sono agitata e se parlo dico stronzate o balbetto.
Posteggia la macchina in una via in mezzo ai campi, non dice nulla nemmeno lui, il silenzio è imbarazzante. Spegne la macchina e blocca le portiere. Tira indietro il sedile. Mette il cellulare sul cruscotto. Mi fissa negli occhi. "Allora vuoi fare l'amore con me?" Accenno un si con la testa e abbasso lo sguardo. Mi prende il mento con due dita, lo alza e comincia a baciarmi e a togliermi i vestiti. Prima la maglietta, poi il reggiseno. Mi bacia il collo. Mi tocca la pancia. Mi lecca i capezzoli, facendomi saltar via dal piacere. Tolgo anche a lui la maglietta. Le sue braccia muscolose mi circondano. Lo bacio. Gli tocco la pelle. Mi slaccia i jeans, lentamente me li toglie; io cerco di slacciare la sua cintura, ma non riesco e ci pensa lui a levarseli. Infila la mano nelle mutandine. Mi infila un dito...e con l'altra me le sfila. Scende con la lingua. È la mia prima volta. Nessuno mi aveva mai baciato lì. Ricambio il favore. Girandomi e facendo una sessantanove su un sedile della macchina che nel frattempo scricchiola. Starei ore e ore a farmi toccare. Dopo più di un'ora di "Coccole" prende dalla portiera il portafoglio, lo apre e prende un preservativo. Sono imbarazzata e se ne accorge. "Sei pronta porcella?" non dico nulla. Mi sdraio sul sedile, apro le gambe e sento che affonda dentro di me, con movimenti lenti, mentre mi bacia, così delicato così travolgente e eccitante. Ansimo, sempre più forte, emetto gemiti, vengo e affondo le dita nella sua schiena. Il mio primo orgasmo. Riprendo le forze, lo giro e mi metto sopra di lui, non so come si fa, ma non mi importa io mi muovo, ansimo. Lui gode, gli piace, mi tiene per i fianchi, siamo sudatissimi. Mi muovo più veloce. "Si Matty, ti piace?" mentre ansimo. "Non ti fermare, tu mi vuoi fare impazzire..." e ansima più forte anche lui, mi stringe più forte, mi rigira, ora è di nuovo sopra di me, da colpi più forti, e entrambi veniamo. Lo sento appoggiarsi alla mia spalla, ho gli occhi chiusi , le forze dopo due orgasmi mi mancano. Ci rimane per un po' e non si accorge che nel frattempo mi scende una lacrima, una lacrima di gioia. E' stato stupendo. E' stata la prima volta che ho fatto il vero "Amore". Era diverso dalle altre volte. Non era sesso. Ho sentito un brivido strano.
Vorrei dirgli che lo amo ma non posso, sono solo la sua amante e se lo sapesse se ne andrebbe. Non posso permettermelo: morirei senza lui.
Lo abbraccio e non penso più a niente. Gli accarezzo i capelli sperando che questo momento duri in eterno.
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