13.L'IRONIA DEL DESTINO VUOLE CHE...

Mi sveglio presto. Oddio, per modo di dire, perché sono le 10. Ci metto un po' a capire che di fianco a me ho Riccardo, e che sta ancora dormendo. Sono ancora sotto effetto di Mattia. Per me è una droga quel ragazzo. Mi alzo, corro in bagno a lavarmi i denti, odio il sapore che ho in bocca al mattino appena sveglia. Prendo i vestiti dai piedi dal letto, cerco di non far rumore, per non svegliare nessuno ma soprattutto per non farmi vedere in pigiama, è abbastanza imbarazzante. Mi accorgo che Carletto non è in camera, dalla sala sento la voce di Mattia e di Andrea. Schizzo in bagno, mi lavo la faccia, cercando di tornare alla realtà. Mi vesto, mi do una sistemata al volo ai capelli, faccio una leggera linea nera sugli occhi ed esco. Mi batte il cuore forte. Entro in sala e vedo i ragazzi al tavolo che stanno già facendo colazione. Saluto tutti cercando di non dar nell'occhio il mio imbarazzo. Mattia mi guarda.

"Buongiorno Chiara, dormito bene?" Vorrei rispondergli che se ero tra le sue braccia sicuramente sarei stata meglio, ma non posso e mi limito a dire "Si grazie" con un tono un po' timido.

"Ma Riccardo?" mi chiede Carletto, guardandosi in giro.

"Dorme" sospiro "come sempre"

"Ma come fa?" e scuote la testa in segno di disapprovazione. "Certo che poi uno si stufa" Dice Carletto a bassa voce, fulminandomi con lo sguardo. Sicuramente è riferito a ieri sera, ma faccio finta di non sentirlo, se gli da fastidio quello che faccio poteva anche non rimanere sul balcone a farmi da babysitter, ma rientrare, e poi, a parte ciò spiegazioni a lui delle mie scelte non devo darne.

Finita la colazione, mi siedo sul divano letto e prendo la coperta, oggi è un po' nuvoloso e fa un po' freddo. Mattia si alza e si avvicina al pacchetto di sigarette. Carletto anche, ma Mattia sembra solo giocherellarci. Appena Carletto esce sul balcone ed accende la sigaretta, Mattia si fionda sotto le coperte con me. E' vicinissimo, sento il contatto delle sue gambe vicino alle mie.

"Cugi cazzo fai il pensionato?" dice Andrea, ridacchiando, vedendo Mattia stravaccato sul divano.

"No, non ho voglia di fare un cazzo al mattino" risponde, sfregandosi gli occhi.

Andrea si sdraia anche lui ma un po' più in là e accende la tele. Nel frattempo Riccardo si è svegliato, entra in sala, saluta con la mano e va in cucina a farsi il latte. Si siede al tavolo, fa colazione e si imbambola davanti alla tele. Carletto fuma e tiene in mano il telefono, sono sicura che sta facendo finta di scrivere messaggi perché mi accorgo che sta controllando cosa faccio. Bè in fondo sono solo sdraiata vicino a Mattia, non sto facendo nulla di male, se non fosse che ad un certo punto il mio corpo e la mia mente cominciano a non riflettere più e, da sotto le coperte, senza farmi troppo notare e senza farmi troppi scrupoli, comincio a toccargli la gamba. Non dice nulla. Non si sposta. Non so cosa mi prende. Vado sempre più su. Cerco di toccarla delicatamente, l'accarezzo piano e sono sempre più su, fino ad arrivare vicino al suo inguine; Mattia, con indifferenza mi tocca la gamba, sento un brivido nella schiena e la mia mano, quasi d'istinto, si sposta su di "lui". Quel "lui" eccitato, l'accarezzo, su e giù, e poi ancora. Mattia aumenta il respiro. Nessuno si accorge di nulla. Dopo averlo eccitato abbastanza torno con la mano sulla sua gamba, lasciandolo a metà, tra il piacere, e la voglia. Quasi non ricordavo piu della presenza di Riccardo e Andrea, che ovviamente non hanno notato nulla perché impegnati a ridere di un programma televisivo come se fossero due bambini.

Mi alzo con indifferenza, come se non fosse successo niente, vado a prendere una sigaretta e esco sul balcone. Ho proprio bisogno di una boccata di aria fresca per calmare i bollenti spiriti che ho dentro. Non avevo mai fatto una cosa simile e con Riccardo non mi avrebbe mai sfiorato l'idea di "toccarglielo di nascosto" in mezzo alla gente. La mia timidezza sembra essere svanita. Dentro di me c'è una nuova Chiara che forse ho soffocato da troppo tempo. Amo il rischio. Amo provocare. Amo poterlo dominare.

"Carletto, ma è più di mezz'ora che sei qui fuori, non hai freddo???è vero che è maggio, ma oggi il tempo non è proprio bello!" dico guardandolo negli occhi, per farmi vedere forte e per non lasciargli intuire nulla.

"No, mi piace la montagna, anche il fresco...volevo godermelo un po'.." e si accende l'ennesima sigaretta della mattina. "Ti sei innamorata Chiara vero?te lo si legge negli occhi..." non mi lascia il tempo di rispondere " Non capisco come Riccardo non se ne sia accorto, tu fai quello che credi, quello che vuole il tuo cuore, ma non farti male, e ho paura che con questa storia ti farai malissimo..."

Faccio un tiro di sigaretta lunghissimo, non riesco più a guardarlo. "Non mi faccio male, se solo ho una possibilità io me la voglio giocare, o la va..o la spacca..."

"Fai bene, anche se sono preoccupato. Lo so è da tanto che ti dicevo che la tua vita ti stava stretta, ma non so se lui è la persona giusta per te...ti farà soffrire...e tanto..." spegne la sigaretta ed entra.

Esce Mattia "Cosa ti stava dicendo?"

"Nulla di che, solo che gli piace la montagna" mento.

"E a te vedo che la montagna fa bene...ti fa uno strano effetto..." e mi sposta i capelli dal viso.

Imbarazzata ma con la voglia di provocarlo rispondo avvicinandomi alla sua guancia e sussurro "A te non dispiace, immagino" e arrossisco.

"Ti sembro dispiaciuto?" e sorride provocandomi anche lui, ma la nostra conversazione è interrotta da Riccardo che esce "Ehi ragazzi facciamo le valigie che è ora di tornare?"

Sbuffo e rispondo: "Ma è solo mattina, non possiamo tornare pomeriggio? tanto non abbiamo nulla da fare..."

"Okok se per voi non è un problema va bene, allora io torno a dormire" e sbadiglia.

"Oh ma tu dormi sempre?" meno male questa volta è Mattia a chiederglielo. "non andare a dormire, usciamo a fare un giro, poi pranziamo e dopo pranzo partiamo."

"ok ci sto, mangiamo al Byblos?" e tira fuori il pacchetto di sigarette per accendersene una pure lui.

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Il viaggio del ritorno sta andando più o meno come quello dell'andata, stesse postazioni, stessa scemenza anzi peggio. Questa volta Mattia è più carico e canta a squarciagola con Andrea il ritornello della canzone Infinito di Raf e nel frattempo ogni suo sguardo provoca un subbuglio ormonale nel mio corpo. Basta che mi prende dentro che sento ogni parte di me rabbrividire e quando sfiora la mia gamba con le dita non riesco a trattenere il piacere.

Arrivati al paesello ognuno va a casa sua a lavarsi e rinfrescarsi un po' dopo queste due giornate.

«Ci vediamo dopo?»

Mi scrive Mattia appena sceso dalla macchina di Riccardo. Non è ancora arrivato alla porta del suo palazzo e si gira a guardare, prendendo dalla tasca del marsupio il cellulare.

«Certo che ci vediamo...ti è piaciuto?»

«Chiara me lo devi chiedere?? Vediamo se puoi fare di meglio»

«Certo, vedrai ti farò sognare»

Vado sotto la doccia, ci sto tanto e penso "Ma come farò a farlo sognare che dell'amore non so nulla?Con Riccardo non ho mai fatto niente di che...solo sesso...ma mai giochi strani...e mi sa che Mattia ama queste cose strane"

Esco, scocciata, dopo l'ennesima urlata di mia mamma "Chiara muovitiiiiiiiii....adesso tolgo l'acqua...."

Mi asciugo, mi phono i capelli, mi vesto e mi preparo per uscire.

"Sei appena tornata e già esci?" dice mia mamma un po' arrabbiata "Questo non è un Hotel" ogni volta la solita frase.

Non rispondo neanche, la lascio brontolare, prendo le chiavi della macchina e esco sbattendole quasi la porta in faccia.

Devo raggiungere Mattia. Lo desidero!


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