Capitolo6- Mattinata impegnativa
Sono passati quattro giorni dalla chiamata di mio fratello, è il sei di marzo, sono alla sede della Prema e sono solo le sette del mattino. Ho deciso di arrivare presto oggi per cercare di finire il mio lavoro prima della mia partenza per Barcellona oggi pomeriggio, non voglio che René e Mario pensino che dia più importanza a questa breve consulenza alla Ferrari piuttosto che al mio lavoro con loro. Da quando Maurizio ha chiamato il mio capo per avvisarlo che avevano bisogno di me, in azienda si è sparsa la voce, Andrea, Antonio, Anna e Mario si sono subito complimentati ma non sono stati gli unici a parlare di me, alcuni hanno iniziato a pensare che io sia una raccomandata, che ottengo tutto questo perché sono imparentata con qualcuno o peggio perché vado a letto con qualcuno. Non mi vergogno della mia famiglia, affatto ma ho sempre cercato di tenere nascosto il mio rapporto di parentela con Sandro, specialmente da quando sono entrata nel programma giovani talenti della Ferrari, sono l'unico membro destinato al reparto corse, Federica è nel mio stesso programma ma per il reparto stradale e poi c'è Giancarlo, un ragazzo un po' fuori dal comune che è nel programma grazie alle sue competenze smisurate nel campo chimico. Ritengo che siamo i tre ragazzi più fortunati al mondo ma siamo dove siamo grazie ai nostri sforzi, tutti e tre ci siamo distinti per le nostre capacità, ci siamo laureati nelle università più prestigiose del mondo, siamo il meglio del meglio basta guardare i nostri curricula.
<< Eli! >> esclama René sorpreso quando alle otto e dieci entra nel garage e mi trova seduta sotto la macchina di Antonio con il pc sulle gambe.
<< Buongiorno >> gli sorrido.
<< Che ci fai qui a quest'ora? >>
<< Sono arrivata alle sette, voglio finire il lavoro prima di partire>> spiego.
<< Ma non ce n'era bisogno >> si siede accanto a me.
<< Sì invece, sono qui per dare il mio contributo e non voglio venire meno ai miei impegni perché il " supremo" ha richiesto il mio aiuto >> ridacchio pensando al nome dato in azienda ad Arrivabene.
<< Sei unica >> mi scompiglia i capelli << Come va? Fammi vedere >> si sporge verso lo schermo del computer.
<< Non riesco a capire cosa ci sia che sballa i valori, sono due giorni che impazzisco su questi dati e non riesco a venirne a capo >>
<< Hai rifatto tutti i calcoli? >>
<< Due volte >> mi lamento
<< Prova a parlarne con Adriano, magari è colpa di qualche componente elettronica >>.
<< Lo farò! Grazie >>.
<< Vieni, andiamo a fare colazione >> dice il capo alzandosi.
<< Magari dopo, finché non risolvo il problema non mi muovo da qui >>
René scuote la testa sorridendo e sussurra un " stacanovista" prima di allontanarsi verso la mensa lasciandomi nuovamente sola nel garage.
Decido di dare ascolto alle sue parole, metto da parte il pc e mi concentro sulle componenti elettroniche della monoposto del pilota italiano, dovrà pur esserci qualcosa che non va.
<< Anna aspetta! >> la voce di Andrea rimbomba appena fuori la porta del laboratorio.
<< Andre buongiorno >> risponde la donna.
Lo so, non dovrei origliare ma sono così carini insieme, voglio aiutare Charles a far nascere una storia tra di loro e ogni informazione può essere cruciale.
<< Io...Io volevo dirti che mi dispiace per l'altra sera, dopo il kartodromo >> dice l'uomo.
<< Figurati, eravamo brilli >>
<< Oddio >> sussurro e mi porto le mani alla bocca << Devo dirlo a Charles, dobbiamo indagare >>.
La coppia si è allontanata ed io non riesco più a sentire cosa si stiano dicendo perciò decido di tornare a concentrarmi sul mio lavoro, ho troppo poco tempo.
Non so quanto tempo io passi con le mani tra cavi e bulloni ma il garage ormai è pieno di dipendenti e la voce di Mario entra nel mio campo uditivo.
<< Eli, sei una matta >> mi saluta.
<< Buongiorno capo >> rispondo rimettendomi finalmente in piedi dopo tempo immemore.
<< René ci ha detto tutto a colazione >>
Scrollo le spalle e mi pulisco le mani su di un panno giallo che avevo incastrato nella tasca posteriore della mia divisa.
<< Non dovevi >> riprende l'uomo.
<< Dovevo e credo di aver risolto >> sorrido soddisfatta.
Avvio la simulazione sul mio computer aziendale e ho il cuore a mille, ci tengo a fare bella figura e spero davvero di aver risolto il problema, c'è così tanto lavoro dietro queste auto che mi dispiacerebbe se non riuscissi a dare il mio contributo.
<< Si! >> esultiamo il mio tutor ed io.
<< Elisabetta Forti sei un genio! >> mi bacia i capelli Mario ed io arrossisco.
<< Che succede? >> si intromette Antonio seguito da René.
<< La piccoletta qui ha risolto il problema sulla tua monoposto >>
<< Beh... René mi ha dato l'idea, io ho solo seguito il suo consiglio >> mi giustifico.
<< Balle, hai fatto tu il grosso del lavoro >> si complimenta il team principal.
<< Grazie Eli >> mi abbraccia stretto Antonio ed io sorrido felice, ora posso partire più tranquilla.
<< So che sei qui già da più di due ore e che dovresti essere a casa a fare le valigie, ma ti andrebbe di darmi una mano veloce con la macchina di Charles? >> chiede Mario.
<< Assolutamente sì, andiamo >>.
Saluto il team di Antonio e mi reco dal lato opposto del garage verso la postazione del monegasco che ancora non ho visto in giro stamattina.
<< Avrei bisogno che controllassi i dati mentre eseguo delle manovre >>.
<< Yessir >> rispondo facendo il saluto militare e con un piccolo balzo mi siedo sullo scaffale che ormai viene lasciato libero per me. Giovanni, uno dei meccanici, mette in moto la monoposto e Mario, aiutato da Sergio, il secondo ingegnere, eseguono delle manovre con il volante e alcuni pulsanti all'interno del veicolo. I dati appaiono in fretta sullo schermo ed io cerco di individuare delle anomalie, per il momento sembra tutto nella norma, passiamo alcuni minuti sugli stessi movimenti e i coefficienti appaiono tutti nella norma. Una volta spento il motore, lancio il programma di analisi creato da Sergio e attendo che mi dia dei risultati.
<< Strano >> dico pensierosa.
<< Cosa? >> domanda Mario.
<< Il chi quadro è altissimo ma ho controllato i dati, sono nella norma >>.
<< Ne sei sicura? >> chiede.
<< Credo di si >> sospiro << Facciamo così, vado in mensa a mettere qualcosa sotto i denti perché non mangio da ieri sera e porto con me il computer così analizzo dato per dato >>.
<< Potevi dirmelo prima, corri immediatamente a nutrire i tuoi preziosi neuroni >> indica verso la porta ed io obbedisco tra una risata e l'altra.
Con il pc sottobraccio ciondolo per i corridoi della Prema iniziando ad accusare i morsi della fame. Sono quasi arrivata in mensa quando un braccio si posa sulle mie spalle.
<< Buongiorno Elly Belly >>
<< Buongiorno Carletto >>
<< Ho incontrato René poco fa e mi ha detto che sei arrivata all'alba stamattina per lavorare sulla macchina di Antonio >>.
<< Geloso? >> chiedo alzando un sopracciglio.
<< Un pochino, sei il genio della mia squadra >> mi scocca un occhiolino non proprio così perfetto perché gli si chiude anche l'altro occhio ed io scoppio a ridere.
<< Non sai fare l'occhiolino >> lo prendo in giro.
<< Stronza >> dice in francese.
<< Questa stronza sta sacrificando la sua colazione per controllare i dati della tua monoposto >> lo riprendo nella stessa lingua.
<< Mi rimangio tutto, siediti comoda e ci penso io alla tua colazione >> mi spinge verso il tavolo libero accanto alla vetrata e mi lascia da sola con i miei numeri.
Ricontrollo uno per uno i dati raccolti ma nulla sembra essere fuori posto così prendo carta e penna e decido di eseguire il test a mano.
<< Conosci anche l'ostrogoto? >> scherza Charles guardando i miei calcoli per poi posare un cornetto al pistacchio e un cappuccino davanti a me.
<< Come facevi a sapere che volevo il cappuccino e non la spremuta? >> chiedo.
<< Ho fatto i compiti: a stomaco vuoto la mattina preferisci il caffè con un bel cornetto al pistacchio o al cioccolato ma, se hai già preso il caffè a casa, preferisci bere una spremuta d'arancia con poco zucchero >>.
La mia mascella cade al suolo, non credevo mi avesse osservata così attentamente, ci conosciamo da meno di una settimana e lui già conosce le mie abitudini.
<< Sono...>> non trovo le parole.
<< Sbalordita? >>
<< Sorpresa >> termino facendo ridere Charles.
<< Mi piace studiare i nemici >> sussurra a un soffio dalle mie labbra.
Sto andando in iperventilazione, respira Elisabetta, è un tuo collega, non fare mosse azzardate.
Con le mani che tremano ancora, distolgo lo sguardo da quegli occhi verdi così tentatori e mi schiarisco la voce prima di tornare a lavoro.
<< Non capisco >> sussurro.
<< Che succede? >> domanda il monegasco imburrando il suo toast.
<< Ho eseguito il test del chi quadro a mano e sono sicura di aver fatto i calcoli giusti ma non combaciano con quelli del computer >>.
<< Sicura di essere più brava di una macchina? >> domanda.
<< Sicura >> dico convinta e mi viene un'idea << Chissà se...>>.
<< Lo sapevo! >> esclamo battendo il palmo sul tavolo facendo sobbalzare Charles.
<< Tu sei matta >> sospira.
<< Devo correre da Mario prima che mandino a quel paese tutti gli altri test >>.
Mi alzo di scatto mentre tengo quello che resta del mio cornetto tra i denti lasciando il povero pilota con la fetta di pane ancora a mezz'aria.
<< Mario! >> strillo facendolo sobbalzare.
<< Eli dovresti essere a colazione>> mi riprende ed io gli mostro il cornetto come prova che sto realmente mangiando.
<< Ho trovato l'errore >>.
<< Davvero? >> chiede felice.
<< Sì, c'era un errore di segno nella formula del chi quadro >> spiego.
<< Che idioti >> si sbatte il palmo della mano sulla fronte << Grazie Eli, sei stata preziosissima >>.
<< E' il mio lavoro >> scrollo le spalle.
<< Ripeto i test precedenti con la formula corretta se serve >> propongo.
<< Dovresti tornare a casa a preparare le valigie >> mi riprende bonario.
<< Sono già pronte nello spogliatoio femminile, parto direttamente da qui >> spiego.
<< Ce ne fossero di giovani come te >> mi guarda soddisfatto come farebbe un padre con la propria figlia ed il mio cuore si riempie di gioia.
<< Hai dimenticato questo di là >>
Il bicchiere con dentro il mio cappuccino entra nel mio campo visivo, seguo con lo sguardo il profilo della mano che lo stringe, risalgo per il braccio e infine incontro quei dannatissimi occhi verdi.
<< Grazie >> gli sorrido e mi scosto leggermente per fare spazio a Charles sul mobile dove sono seduta.
Lancio il secondo test sul pc e mi concedo un sorso del mio cappuccino.
<< Non devi trascurare i pasti, ti fa male >> mi riprende.
<< Lo so, ma volevo finire tutto prima di Barcellona >> mi giustifico.
<< A che ora parti? >> domanda.
<< Ho il volo alle sedici >>.
<< Ti accompagno io in aeroporto se ti va >>.
Lo scruto per qualche secondo e la pelle d'oca riaffiora sul mio corpo, non farlo Eli, non infatuarti di lui, sei qui per lavoro.
<< Mi faresti un grosso favore >> cedo, dannate emozioni.
NOTE DELL'AUTRICE:
Ed ecco a voi l'aggiornamento giornaliero! Ammetto che mi sto divertendo molto a scrivere questa storia e spero che i risultati siano soddisfacenti, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate.
Se vi va questi sono i miei contatti:
Instagram-> littlescheggia_wattpad oppure little_scheggia
Twitter-> JustGiuliaM
Grazie di tutto
A presto
Baci
SCHEGGIA<3
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