Capitolo32- Maldicenze

La vacanze sono andate via velocemente così come sono arrivate, Javier è rimasto con me, anche per lui raggiungere l'Europa quest'anno era fuori discussione, è all'ultimo anno di dottorato in ingegneria aerospaziale e i prof pretendono la presenza in ufficio mentre loro sono in ferie, che dolci. A Capodanno Javi ed io siamo andati con la metro da Cambridge, dove si trova il MIT, al Boston Common, il parco della città dove si è tenuto l'evento First Night, è stato tutto così bello. Sono grata di aver trovato un amico così, è un po' anche lui un mio fratello maggiore, è divertente ma ambizioso e con i piedi per terra, è tranquillo la maggior parte del tempo ma sa scatenarsi alla grande quando vuole, insomma è l'amico perfetto per me. Quando mi ha detto di essere gay la prima sera ammetto di esserci rimasta un po' male, è così bello e dannato che potrebbe essere il protagonista di una fanfiction stile After.

<< Eli >> mugugna Javier scuotendomi per un piede.

<< Vattene via >> piagnucolo portandomi le coperte fin sopra la testa.

<< Se non ti alzi subito Alanna e Sierra arriveranno in facoltà per prime e parleranno male di te a Finnegan >>.

<< Chi se ne frega, mi serve solo il pezzo di carta, ho già un contratto con la Ferrari >> borbotto.

<< Va beh, credevo ti divertisse farle arrabbiare >> mi provoca e sa di aver fatto centro.

<< Amo vederle fumare di rabbia >> dico mettendomi seduta.

<< Lo so, anche io >> mi sorride lui << Forza vestiti, abbiamo poco tempo >>.

<< Con calma e per piacere >> rispondo fintamente arrabbiata facendolo ridere.

Nel giro di pochi minuti mi ritrovo nella hall del palazzo, il mio amico è in piedi che mi aspetta, indossa un semplice jeans chiaro con una felpa The North Face vintage che presto diventerà mia sotto un giubbotto Charhartt e sta guardando il suo cellulare stretto dalla sua mano piena di anelli.

<< Chi è che ti tiene incollato al telefono? >> domando curiosa una volta davanti alla caffetteria all'angolo.

<< Ho avuto un nuovo match su Grindr ieri sera >>.

<< Vedere, vedere, vedere >> dico sporgendo le mani come un bimbo che reclama il suo giocattolo.

<< Carino eh? >> chiede soddisfatto mettendosi in fila alla cassa.

<< Non male, devo ammetterlo >> dico studiando le foto del ragazzo in questione.

<< Non male? Ma lo hai visto? >> si lamenta << Un mocaccino e un caffè al caramello senza panna >> dice poi alla ragazza alla cassa, fa per porgerle la carta ma lo precedo.

<< Oggi tocca a me >> sorrido angelica nonostante sia la terza volta di fila che pago io, so che non se la passa benissimo economicamente mentre io ho uno stipendio, non mi pesa offrirgli la colazione.

<< Quando lo vedrai? >> chiedo incamminandomi verso il MIT tra le strade innevate di Cambridge.

<< Pensavo di vederlo questa sera >> scrolla le spalle.

Arriviamo a destinazione in pochissimo, Javier apre la porta e lascia passare me per prima, mi bacia la guancia e mi da appuntamento a pranzo in mensa per poi avviarsi verso il dipartimento di aerospaziale. Raggiungo l'ufficio del professor Finnegan in breve tempo, in questi due mesi qui ho imparato a destreggiarmi tra i corridoi senza perdermi e riesco finalmente ad arrivare in tempo a lavoro.

<<Miss Forti >> mi saluta il prof con il suo forte accento americano.

<< Buongiorno professor Finnegan >> sorrido cordiale e prendo posto su una delle sedie davanti alla sua scrivania << Le dispiace se le chiedo un consiglio? >> chiedo incerta.

<< Certo! >>

Apro il mio pc e mostro le mie tavole al docente che le osserva attentamente.

<< Sa... L'altra notte non riuscivo a dormire e mi sono messa a lavorare, pensavo di proporre questo motore nella tesi >>.

<< Interessante >> sussurra guardando attentamente lo schermo.

<< So che è presto per proporre la tesi ma voglio che sia tutto perfetto, vorrei presentare il progetto al mio capo dopo la laurea >>.

<< Penso che sarebbe perfetto sulla Ferrari del prossimo anno >> mi sorride soddisfatto << Dovremmo lavorarci ancora un po', sistemare alcune piccolezze ma potrebbe venirne fuori qualcosa di grande >>.

<< Grazie professore >> sorrido sollevata e, proprio mentre dico questo, gli altri quattro dottorandi fanno il loro ingresso nell'ufficio del professore.

<< Oh bene, ci siete tutti finalmente >> dice l'uomo e i quattro prendono posto sulle restanti sedie libere nella stanza << Volevo parlare con voi prima della lezione che vorrei tenesse la signorina Alanna oggi >>.

<< Ne sarei onorata >> sorride la smorfiosa mettendosi dritta sulla sedia e gongolando soddisfatta.

<< Intanto volevo chiedervi se aveste delle idee sull'ospite del seminario di fine semestre che terremo per i laureandi del master di quest'anno >>.

<< Potremmo invitare il CEO della Chrysler >> propone Josh.

<< Troppo banale, lo abbiamo già invitato milioni di volte >> boccia la proposta il prof.

<< L'AD della Lamborghini? >> prova Sierra.

<< Troppo difficile a livello logistico >>

Il silenzio cade nella stanza ed io penso a chi potrei proporre tra le mie conoscenze in campo ingegneristico.

<< Elisabetta >> mi richiama l'uomo.

<< Si?>>

<< Che ne dici di invitare il tuo capo e i suoi piloti? >> domanda con gli occhi che brillano.

<< Quando ha detto che si terrà il seminario? >> chiedo.

<< Il ventidue di febbraio, tra una settimana >>.

<< Mi dispiace >> dico << Ci sarà il lancio della nuova monoposto quel giorno >>.

<< Non ci avevo pensato >> mugugna il prof mentre noto lo sguardo soddisfatto degli altri quattro che aspettano solo la mia disfatta.

<< Potrei provare con la Red Bull però >> dico ricordandomi dell'evento che ci sarà in quei giorni in città di cui mi ha parlato Max.

<< Sarebbero disposti a farlo? >> chiede speranzoso.

<< Penso di sì, se vuole chiamo subito Max o Daniel per avere conferma >> propongo.

<< Sarebbe perfetto così lo potremo annunciare ai ragazzi a lezione oggi stesso >> sorride il prof.

Vedo che sono tutti fermi a guardarmi in attesa di qualcosa e...

<<< Ah volete che chiami qui davanti a voi? >> chiedo confusa.

<< E' un problema? >> chiede Alanna << Forse hai mentito, non conosci i piloti della Red Bull? >> mi sfida, non doveva farlo.

Prendo il mio cellulare e avvio la chiamata su FaceTime con Max sperando che risponda, non voglio dare modo a quei quattro di infastidirmi più di quanto già non facciano. Uno squillo, due squilli, al terzo squillo penso che non risponda, sono pronta agli sguardi soddisfatti dei miei coinquilini quando il volto del mio ex appare sullo schermo del mio cellulare.

<< Ellie, piccola! >> sorride Max, quanto mi manca.

<< Ciao Max! >> saluto ricambiando il sorriso sincero.

<< Come te la passi negli States? Ti manchiamo eh? >>

<< Con chi parli? >> la voce di Daniel irrompe nel nostro discorso.

<< Eli >>

<< Oh Elly Belly! Bestiolina, come stai? Mi ridarai mai la felpa? >>

Come sempre Dan riesce a farmi ridere e imbarazzare allo stesso tempo, il professore è un po' impaziente mentre gli altri quattro ascoltano la conversazione verdi d'invidia.

<< Siete in azienda? >> chiedo ricomponendomi e ignorando volutamente l'australiano, la felpa dei Celtics è sacra.

<< Si, pausa pranzo >> confermano.

<< Bene, ho bisogno di parlare con voi e con Christian, tipo ora >>.

<< Quanta prepotenza >> mi prende in giro Daniel mentre attraverso lo schermo vedo che si stanno avviando verso quello che credo sia l'ufficio del loro capo. In pochi istanti il volto di tutti e tre appare sullo schermo del mio telefono.

<< Elisabetta! Hai finalmente deciso di lasciare la Ferrari e lavorare con noi? >> mi saluta il team principal.

<< Ciao Christian, mi spiace ma sono fedele al Cavallino, lo sai >> sorrido << Vorrei presentarti il professor Ernest Finnegan, è il mio relatore per il dottorato qui al MIT >> continuo poi inquadrando anche il mio prof << Professor Finnegan, questo è Christian Horner, team principal della scuderia Red Bull >>.

Fatte le dovute presentazioni, proponiamo la nostra idea a tutti e tre, Dan e Max accettano con entusiasmo l'invito e pregano come due bambini il loro capo affinché accetti. Christian, stremato, pur di non sentire più quei due nelle sue orecchie decide di dire di sì e si accorda con il nostro docente per i dettagli della conferenza.

Arrivata ora di pranzo, mi attardo per qualche minuto nello studio del professore per finire almeno parte della relazione da argomentare al seminario con la Red Bull e, quando arrivo nella sala mensa, trovo Javier seduto da solo al solito tavolo che scrive qualcosa sul suo Iphone.

<< Scusami ho fatto tardi >> sbuffo accasciandomi sulla sedia accanto alla sua e posando il vassoio sul tavolo.

<< Sh >> mi zittisce e mi indica il gruppo dietro di noi: ci sono Alanna, Sierra, Josh e Brian con altri dottorandi che stanno parlando di quanto accaduto questa mattina.

<< Insomma ha preso il suo telefono e ha avviato la videochiamata >> dice Alanna imitandomi << Dovevate vederla come faceva tutta la smorfiosa con i piloti, Ricciardo ha anche chiesto indietro la sua felpa >>.

<< Che pezzente, se lo sarà scopato e gli ha pure rubato i vestiti >> ridacchia Sierra facendomi stringere i pugni sul tavolo.

<< Ah si e Verstappen l'ha chiamata " Piccola" >> sminuisce Josh facendo finta di vomitare.

<< E poi ha rifiutato il posto in Red Bull dicendo che lei è fedele alla Ferrari >> aggiunge Brian.

<< Che fosse raccomandata l'avevamo capito, ma non credevo che si fosse scopata tutta la griglia di Formula uno per arrivare lì >> dice una ragazza che non conosco.

<< Ora basta >> mi alzo, stufa di tutta questa dose di cattiveria gratuita << Ho lavorato sodo per arrivare dove sono oggi, ho studiato più di chiunque altro e il posto in Ferrari me lo sono guadagnato grazie al mio cervello, non a queste >> dico indicando stizzita il mio seno << Avrei potuto benissimo farmi i fatti i miei e tenere le mie conoscenze per me, invece ho invitato in questa università il team principal di un team di Formula uno che potrebbe benissimo decidere di tenere d'occhio qualche dottorando a cui poter offrire un lavoro in futuro ma voi pensate soltanto ai miei rapporti personali. Sappiate che semmai qualcuno nel paddock dovesse chiedermi se qualcuno di voi potrebbe essere valido per un posto in squadra, direi di no dopo aver capito quanto siate invidiosi e cattivi >>.

Detto questo non lascio loro tempo di dire nulla, recupero le mie cose, il vassoio con il mio pranzo e mi dirigo dall'altro lato della sala enorme, non voglio più sentire le loro voci almeno fino a domani.

<< Ti sei scopata Daniel Ricciardo e non mi dici niente? >> Chiede Javi stupito.

<< Ma ti pare? È il ragazzo di mia cugina >> dico << Gli ho rubato una felpa quando mi hanno ospitata da loro a Monte-Carlo >>.

<< Dio quanto vorrei la tua vita da ricca >> si lamenta.

<< Non sono ricca... Non ancora almeno >> sorrido per poi mangiare un pezzo della mia bistecca.

<< E Verstappen? Almeno lui te lo sei scopato? >> chiede speranzoso.

<< Siamo stati insieme solo tre mesi, certo che no! >> ridacchio.

<< Cioè il tuo ex è Max Verstappen e non ci hai scopato? Ma vuoi prendermi in giro? >>.

<< Non sarebbe stato giusto, non dopo che ho baciato Charles >> dico l'ultima frase in un sussurro ma lui capisce comunque.

<<Lo hai anche tradito? Ma sei matta? >> mi rimprovera tirandomi un pizzico.

<< Ahia! >> mi lamento << Scusami se mi sono innamorata di un altro >>.

<< E chi sarebbe di grazia? Chi è questo che ti impedisce di innamorarti di Max fottuto Verstappen? >>

<< Charles stronzo Leclerc >> sospiro e la tristezza si impossessa di me. Non lo sento da quando a capodanno, una volta sola nella mia stanza, l'ho chiamato ubriaca urlandogli contro che lo amo e che è uno stronzo ma mi manca da morire.

<< L'ho già detto che voglio la tua vita? >> chiede Javier facendomi tornare il buonumore.

<< Oh prenditela pure >> dico e gli racconto a grandi linee quanto successo lo scorso anno.

<< Allora >> dice lui sistemandosi la montatura spessa nera degli occhiali sul naso << Se quello stronzo non ha intenzione di lasciare la sua tipa tu puoi benissimo dimenticarti di lui andando a letto con Max Verstappen, non fa una piega >>.

<< Certo >> ridacchio << Perché ora che con Dilara è finita Max tornerà da me pur sapendo che sono ancora innamorata di Charles >>.

<< Chi ti dice che dovete tornare insieme? Tu hai il cuore infranto, lui anche, consolatevi per una notte quando sarà qui >>.

<< Non lo so... >> tentenno, voglio bene a Max ma amo Charles.

<< Penso a tutto io >> mi sorride Javi ed io inizio già a preoccuparmi, succederà un casino!

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