Capitolo18- Caos




Venerdì, primo giorno di questo mio weekend anticipato, primo giorno di stesura della tesi ed io non ho la minima idea da dove partire quindi decido di fare ciò che mi riesce meglio: rimandare. Ho puntato la sveglia per le otto e trenta, ma l'ho rimandata alle otto e quarantacinque e poi ancora alle nove quando è arrivato il momento di tornare ad essere un membro produttivo della società. Vorrei fare colazione ma mi rendo conto di non avere nulla in casa, questa giornata inizia davvero alla grande, mi costringo a indossare un paio di Jeans e la felpa del merchandising ufficiale di quel matto di Daniel Ricciardo e, con gli occhiali da sole calati sul naso, mi avvio verso il supermercato più vicino. Sono quasi arrivata quando l'odore paradisiaco del caffè di un bar mi attira come il miele con le api, entro senza pensarci, mi siedo ad un tavolo e ordino cappuccino e cornetto, bentornata colazione italiana! Ho messo da parte i social in queste ultime due settimane di trasferta, ho postato davvero poco così decido di fare una foto molto tumblr di parte di me con la mia colazione e di postarla nelle storie.

" Buongiorno Elly Belly "

Max Verstappen mago della puntualità mi ha inviato un messaggio pochi istanti dopo il caricamento dell'immagine.

" Ma ci vivi su instagram? " rispondo mentre mi appresto a mangiare la mia colazione.

" Ho attivato le notifiche per il tuo profilo "

" Balle "

" Giuro"

" Sei fuori di testa "

E sorrido, sorrido per davvero, certo è un po' insolito e strano ma mi fa piacere che un ragazzo dimostri così tanto interesse nei miei confronti, non sono mai stata corteggiata da qualcuno, sono sempre stata io quella che faceva i salti mortali per gli altri per poi ricevere il solito palo. E' bello sentirsi coccolati ogni tanto, se poi a farlo è un pilota di Formula uno il tutto è ancora più speciale ed elettrizzante. A volte vorrei sapere cosa si dicono le mie ex compagne di liceo, quelle che mi ritenevano troppo strana per stare con loro, troppo concentrata su sogni a loro parere irrealizzabili, quando vedono la vita che conduco. Perché loro sanno cosa faccio, sono sempre in prima linea sul mio profilo, non perdono un mio post o una storia, alcune hanno anche tentato di recuperare i rapporti, è successo lo scorso autunno, avevo postato una foto ad Abu Dhabi con Seb e il suo trofeo del terzo classificato al GP, hanno commentato e hanno anche provato ad invitarmi per una " rimpatriata tra amiche" ma non ho nemmeno risposto. Crescere in fretta, con potenzialità sopra la media ha i suoi pro e i suoi contro, gli anni dell'adolescenza sono i più duri, sono quei momenti in cui i ragazzi sono più cattivi e selettivi, tendono a escludere il diverso. Beh io ero la diversa, quella che frequentava i corsi avanzati all'università al posto di fare i compiti nel pomeriggio, quella che partecipava alle gare di matematica e fisica anziché uscire il sabato sera, quella che non aveva mai baciato un ragazzo. Avere Federica e Sandro dalla mia parte è stata la mia salvezza, loro mi hanno aiutato, mi hanno fatto vivere esperienze da vera adolescente, mi hanno fatto capire che un po' di normalità avrebbe solo giovato al mio essere speciale e avevano pienamente ragione. Uscire, distrarmi, conoscere persone nuove mi ha fatto capire che non esiste solo il successo, è importante avere qualcuno con cui condividerlo, acquista più valore in questo modo. Forse è per questo che mi sento così in sintonia con Max e Charles, hanno sacrificato la loro infanzia per raggiungere i loro sogni, hanno studiato da privatisti, hanno rinunciato ai sabato sera con gli amici per i weekend di gara.

" Sbaglio o quella è la felpa di Daniel? "

Il messaggio di Max mi risveglia dai miei pensieri ricordandomi che ho una vita da mandare avanti e non posso passare la mattinata a rimuginare sui miei anni del liceo. Mi dirigo alla cassa per pagare e poi procedo a passo spedito verso il supermercato.

" Ti piace? Me l'ha regalata perché sono la sua preferita " mi vanto ridendo tra me e me.

Prendo un carrello e inizio la mia passeggiata tra le corsie piene di cibo, prendo tutto l'essenziale per sopravvivere in questi giorni e per poter preparare la cena quando tornerò a lavoro e mi dirigo verso il banco dei surgelati, ho bisogno di dolci. Mi illumino alla vista del Ben and Jerry's dietro i vetri e ne prendo tre barattoli di gusti diversi, ne avrò bisogno in questi giorni di studio matto e disperato. Sono in fila alla cassa aspettando il mio turno quando leggo la risposta di Max.

" E' inaccettabile, quando ci vedremo a Shanghai te ne darò una delle mie! "

" Mister Verstappen queste proposte indecenti! " rispondo scherzando.

E' il mio turno, pago e sento vibrare il mio cellulare mentre imbusto il mio bottino, riesco a rispondere per un pelo alla chiamata di Max.

<< Ho quasi rovesciato la spesa sul marciapiede per rispondere >>.

<< Non dovevi parlarmi di proposte indecenti >> ribatte lui senza scusarsi.

<< Aspetta un attimo >> gli dico, cerco le cuffie nascoste nei meandri della mia borsa e le collego al cellulare così da poter portare i sacchetti con entrambe le mani << Eccomi. Dicevamo?>>.

<< Che mi hai parlato di proposte indecenti >>.

<< Tu hai detto che vuoi darmi una tua felpa >> .

<< Intendevo una del mio merchandising ma se ne vuoi una mia personale non mi oppongo >>.

<< Max >> rido << Calma i tuoi bollenti spiriti >>.

<< Va bene faccio il bravo >>.

Il pilota olandese mi fa compagnia per tutto il tragitto di ritorno verso casa, parliamo del più e del meno, mi racconta di aver intensificato gli allenamenti in vista dell'inizio del campionato e che non vede l'ora di tornare in pista, io gli parlo della mia tesi, delle mie preoccupazioni e il tempo vola. Mi ritrovo a casa in un batter d'occhio, parlare con Max è stato così piacevole, mi ha fatto compagnia fino a che non ho dovuto mettermi seriamente a studiare e mi è dispiaciuto chiudere la chiamata, sorprendentemente mi sento molto in sintonia e a mio agio con lui. Però non è Charles, con lui ho voglia di aprirmi, di raccontargli quello che sento nel profondo, sento di aver bisogno del suo sostegno e tutto questo mi spaventa da morire. Mi sto legando a questo ragazzo in una maniera pericolosa che potrebbe far soffrire entrambi e tanto anche. Con questi pensieri per la testa mi metto al lavoro sulla mia tesi, ho così tante idee e troppi dati da elaborare che a stento mi fermo per preparare il pranzo, ci sono dei grafici che non mi convincono, sono sballati e i conti non tornano. Sono le sette e mezzo di sera quando torno al mondo dei vivi, ho passato otto ore sui libri fermandomi solo per andare al bagno e prendere il gelato dal freezer, il pavimento del mio salotto è cosparso di fogli con calcoli e grafici di ogni genere ed io ho il cervello in fumo ma non posso fermarmi. Suona il citofono ma lo ignoro, sto cercando di risolvere un'equazione differenziale particolarmente bastarda, ci sto lavorando da ore ma non riesco a capire dove sia l'errore. Il citofono suona ancora e ancora e ancora così alzo il volume della musica urlando al nulla un " Non esisto per nessuno!". Forse il mio misterioso ospite mi ha sentito o si è semplicemente stancato di aspettare ma ringrazio il cielo che abbia smesso di far risuonare quel fastidioso rumore nella mia testa stanca. Ho la discografia dei Muse che va in loop da quando ho iniziato, mi aiutano a concentrarmi e a risolvere i calcoli più ostici, di solito uso Plug in Baby quando mi trovo in difficoltà, mi da la carica necessaria ad affrontare gli ostacoli.

<< Tu sei da internare! >>

Mi viene quasi un infarto quando mi rendo conto di non essere più da sola.

<< Ma sei un coglione! >> urlo.

Charles è fermo sulla porta di casa mia con un'espressione stupita sul volto e il portiere del complesso dietro di lui che si affaccia da dietro la sua spalla.

<< Grazie signor Germano, è tutto a posto >> si volta verso l'uomo e questo fa un cenno di assenso prima di sparire dalla mia visuale.

<< E' da un'ora che ti chiamo >> mi rimprovera Charles entrando e facendo lo slalom tra i fogli sparsi per terra.

<< Sto studiando, non so dove sia il telefono >>

<< E il citofono? >>

<< Quando studio non voglio nessuno intorno >>

<< Mi hai fatto spaventare, temevo ti fossi sentita male. Ho chiesto al portiere di aprirmi per verificare che stessi bene >>.

<< E poi sarei io la matta >>.

<< Si, continui ad essere tu la matta >>.

Gli dedico un dolcissimo dito medio e decido alzarmi per mettere a posto il gelato.

<< E' scoppiata una bomba qui >>

<< Che vuoi, Moccioso? >> chiedo stizzita.

<< Voglio che ti stacchi dai quei libri e riposi il cervello >>.

<< Non posso >> ribatto e torno a dedicarmi ai miei calcoli.

<< Puoi e devi >> si accovaccia accanto a me e mi toglie la penna di mano.

<< Ti uccido >>.

<< Mi ringrazierai >>

E quando la sua pelle tocca la mia, quando le sue braccia circondano la mia vita io non capisco più niente, i calcoli, la tesi, il lavoro, nulla ha più importanza, esiste solo Charles.





NOTE DELL'AUTRICE:

Nuovo capitolo tutto per voi, il rapporto tra Eli e Max inizia a consolidarsi, come andrà a finire? Lo scopriremo solo leggendo!

La storia cresce sempre più in fretta e i lettori aumentano di giorno in giorno quindi GRAZIE, grazie di cuore per i voti e i commenti.

a presto

baci

SCHEGGIA<3

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