4.Il tempo non guarisce
Dopo il primo devastante incontro Ginny fu praticamente perfetta, ma in realtà non doveva fare un grande sforzo, Lucius era molto collaborativo e la seguiva passo passo senza mai una protesta o una nota di disappunto.
Ginny si ritrovò a pensare che quell'uomo così ubbidiente e così disciplinato non era Lucius Malfoy, o meglio era lui ma solo esteticamente, non c'era più traccia dell'uomo di un tempo, il che per un certo verso era una cosa positiva ma quello che lei vedeva tre volte a settimana da ormai tre mesi era un uomo spento, sembrava portasse avanti la sua vita senza alcun interesse, si lavorava ma oltre quello se ne stava rinchiuso nella sua lussuosa casa da solo, senza vedere mai nessuno tranne che nelle rare occasioni in cui era richiesta la sua presenza.
Così Ginny, sempre cuore indomito e altruista decise di fare una cosa poco professionale, e cioè presentarsi nel suo ufficio in un giorno non concordato così per caso per vedere come conduceva una sua normale giornata.
Erano le 15:00 di un freddo giovedì di dicembre quando Ginevra Weasley si trovava davanti alle porte a vetri della Malfoy Inc.
Entrò con passo sicuro, ovviamente non sapeva dove si trovasse l'ufficio di Lucius e così si avvicinò al desk
-Buon pomeriggio, sono Ginevra Weasley e desidererei vedere il signor Lucius Malfoy
-Il signor Malfoy non c'è, se vuole c'è Draco
-Ah è malato?
-Ehi Weasley
La voce che la raggiunse alle spalle era inconfondibile, era quella del furetto, Ginny si voltò sorridente
-Draco ciao come stai?
Il ragazzo si avvicinò anche lui sorridente e l'abbraccio'
-Bene e tu che ci fai qui? Vieni andiamo fuori a prenderci un caffè
-Ma certo con piacere, sono qui per tuo padre
Draco si rabbuio' e le aprì la porta di una caffetteria che si trovava all'angolo degli uffici di Malfoy, si sederono in silenzio, il ragazzo si passò una mano sul volto
-Perché continuate a torturarlo? Che volete ancora lui? L'avete ridotto l'ombra dell'uomo che era
-Draco...io sono d'accordo con te, non so perché Harry ha fatto una cosa del genere, tuo padre era ormai perfettamente riabilitato ed è...ecco facile lavorare con lui...
-Grazie non è più lui...
-Ma cosa gli è successo?
-Azkaban...tu dovevi vederlo quando è uscito...le urla la notte le sentivo io non Potter, ero io che correvo in camera sua a cercare di svegliarlo...tuo padre lo sa...sa cosa ha passato, chiedi a lui
-Mio padre?
-Si, lui l'ha tirato fuori di lì così che fosse con me quando mamma...
-Oh Draco, io farò di tutto per aiutarlo, ma devo sapere cosa gli è successo
-Io...io non lo so...lui non me l'ha mai detto, ho provato a chiedere a tuo padre ma anche lui ne sa poco...mio padre non ne parla, ma solo sentire il nome Azkaban comincia a sudare freddo
-Lui non ci tornerà lì, te lo garantisco, piuttosto come mai non è in ufficio?
-Mio padre non viene mai qui...lavora sempre da casa, verrà qui forse una o due volte al mese...Ginny, lui non esce mai da casa, vuole solo stare solo...
-Non...lo sapevo Draco...
-Sai che ti dico, sono contento che sta facendo questo reinserimento con te, almeno esce, sta fuori da casa
-Senti se vado al Mannor lo trovo lì quindi
-Si certo
-Bene, ci vediamo presto Draco
-Ma il tuo caffè?
-Devo parlare con tuo padre
-Grazie...
-Stai tranquillo furetto, farò del mio meglio per aiutarlo
Draco le sorrise, e per un attimo in cuor suo spero' che davvero quella testa calda di Ginevra Weasley potesse fare qualcosa per aiutare suo padre.
Malfoy Mannor
Lucius guardava i documenti davanti a lui senza un reale interesse, il natale si stava avvicinando e lui soffriva molto più del solito in quel periodo dell'anno, un po' per l'assenza di Narcissa, un po' perché si ricordava l'inizio della sua detenzione ad Azkaban, era entrato in quell'inferno giusto in quel periodo dell'anno, il tribunale l'aveva subito fatto incarcerare non appena era finito il processo...
Azkaban
Due guardie poco gentili lo strattonavano per i lunghi corridoi della prigione, cercava di mantenere un contegno ma il sudore freddo gli scorreva sulla schiena, non era riuscito ad evitare quella condanna, ma almeno aveva salvato la sua adorata Cissy e suo figlio Draco.
Il silenzio era irreale, ad un tratto sentì la guardia che lo afferrava per un braccio e lo sbatteva senza alcun riguardo in una stanza quasi completamente buia, illuminata solo dalla luce flebile di qualche candela.
Aveva freddo e le manette gli stringevano i polsi a sangue, rimase in piedi in attesa, il silenzio era opprimente.
-Benvenuto ad Azkaban signor Malfoy
La voce piena di risentimento che aveva sentito alle sue spalle lui non la conosceva.
Si sentì tirare i capelli in modo violento, ma non disse nulla, non un lamento o un gemito, nulla.
-Allora signor Malfoy, tra un po' la porteranno nella sua suite...contento?
Silenzio, Lucius non parlava, un dolore intenso e violento lo colpì di sorpresa, cadde' in ginocchio, qualcosa l'aveva colpito con inaudita violenza dietro la gamba sinistra, ma ancora nulla, nessuno lamento
-Dovrebbe ringraziare per questo trattamento di favore...non crede signor Malfoy
Altro dolore, cadde' per terra, questa volta era stato un calcio diretto in faccia, sentiva il sapore metallico del sangue in bocca e il freddo pavimento di pietra sotto il suo viso, silenzio, non un gemito.
-Fa il duro signor Malfoy? Peccato...
Sentì il tacco di uno stivale contro la sua guancia, la faccia premuta contro la pietra, la pressione esercitata era così forte che pensava che gli occhi gli sarebbero usciti dalle orbite, silenzio, no lui non si sarebbe lamentato, non avrebbe invocato pietà, la pressione diminui', il dolore no.
-Come è coraggioso il signor Malfoy vero Ben?
-Molto...meglio sarà più divertente...
Due mani lo afferrarono per le spalle mettendolo in piedi, il viso tumefatto gli pulsava senza sosta, il sangue lo sentiva in bocca e anche nel naso, di nuovo qualcuno gli tirò i capelli.
-Ora giochiamo signor Malfoy, le piacciono i giochi vero?
La giacca gli fu tolta e la camicia strappata, sentì due mani che gli toccavano l'ampio torace e scendevano fino alla cinta dei pantaloni, respiro' a fondo, nella sua mente si ripeteva di pensare a Narcissa e Draco, che presto li avrebbe rivisti, che tutto sarebbe andato bene.
Era immerso così profondamente in questi pensieri che il suono della zip dei suoi pantaloni che veniva aperta lo riportò a bruscamente in quella stanza semi buia, i pantaloni scivolarono giù fino alle caviglie insieme ai boxer, una mano gli afferrò il pene con violenza, ma ancora silenzio, non disse nulla.
-Però che bel bocconcino che è il signor Malfoy...guarda qui,' chiappe sode, fisico statuario e anche un bell'arnese...peccato che non lo userai più...
Una risata volgare dietro di lui e due mani che lo spingevano brutalmente sul tavolo
-Secondo te è vergine?
-Credo di si...ma lo scopriremo subito
Una zip che si apre, il sangue che si gela, il sudore freddo sulla fronte, no, non stava succedendo davvero, era un incubo, solo un maledetto incubo.
Dolore, un dolore lancinante, carni che si strappano, dignità calpestata...lui Lucius Malfoy violentato, abusato, umiliato...ma ancora imperturbabile silenzio, solo due lacrime uscirono dai suoi occhi
-Oh come è stretto, eh si è proprio vergine...anzi lo era...
Altra risata sguaiata e dolore, dolore sempre più forte, più intenso
-Prova te adesso
Altra zip che si apre, altro terrore e altro dolore, un dolore che Lucius non pensava esistesse, altre due lacrime
-Ah cazzo signor Malfoy che gran bel culo che hai...ci divertiremo tanto con te
Risata, e dolore, si stava lacerando ne era certo, ma non un suono uscì dalle sue labbra
-Smettila o l'ammazzi...abbiamo tempo per sfondarlo per bene
-Giusto...
Una mano gli alzò la testa tirandolo per i capelli
-Apri la bocca signor Malfoy
Lucius non ubbidi, calcio in faccia e finì a terra, nudo sulla pietra, di nuovo una mano che lo afferra per capelli
-Apri la bocca signor Malfoy
Schiaffi, tanti, a ripetizione, sentiva che stava quasi per svenire, una mano lo afferrò ed esercitando una pressione mostruosa sulla mascella lo costrinse ad aprire la bocca e qualcosa di duro gliela riempì, in quel preciso istante Lucius Abrax Molfoy voleva morire, che senso aveva vivere ormai, la sua dignità di essere umano non esisteva più, era stato violato in ogni modo possibile, sentì qualcosa di caldo scivolargli in gola e poi la mano che lo teneva per i capelli lo lasciò e lui cadde a terra con gli occhi vitrei fino a quando un conato di vomito lo raggiunse violento si alzò leggermente e diede di stomaco su quel pavimento duro e freddo.
-Alzati signor Malfoy
Lucius non ne aveva le forze, un calcio, un calcio diretto nello stomaco, dolore no anzi niente dolore, non lo sentiva più ormai il dolore, non sentiva più niente.
Dopo un po' si alzò, si mise quello che gli diedero le guardie e fu portato finalmente nella sua cella, dove cadde su un letto o meglio su una specie di materasso buttato per terra che puzzava di urina e sangue, non ci fece caso tanto ormai non era più un uomo e non lo sarebbe mai più stato.
-Ci vediamo domani signor Malfoy...abbiamo tanti bei giochi da fare insieme...
Risate sguaiate, e finalmente silenzio e lacrime, lacrime che scendevano su quello che una volta era il bel volto di Lucius Malfoy, lacrime salate che bruciavano, lacrime di chi ha la consapevolezza che il peggio non era passato che i giorni a venire sarebbero stati ben peggiori.
Forse non sarebbe sopravvissuto, anzi se fosse stato fortunato non sarebbe sopravvissuto.
Prima di cadere addormentato l'ultimo pensiero andò a sua moglie e suo figlio e gli chiese mentalmente perdono per essersi arreso, per essersi piegato, ma lui in quel contesto, in quella situazione non poteva lottare, non poteva ribellarsi, solo incassare sperando di morire in fretta.
Malfoy Mannor
Lucius ricordava ogni cosa di quel giorno, gli odori, i colori, il dolore e le lacrime, già le lacrime, proprio come quelle che gli scorrevano sul viso in quel momento
-Signor Malfoy
Si girò di scatto, sapeva di essere solo in casa e non aspettava visite, ma quella voce lui la conosceva bene, non disse nulla, si volto di nuovo verso la finestra.
-Scusi l'intrusione, sono passata a cercarla in ufficio ma non l'ho trovata, ho pensato che stesse male e sono venuta a vedere come sta
-Grazie della premura signorina Weasley, sto bene grazie
Ginny si avvicinò, anzi era in realtà davanti a lui, ma era come se lui non la vedesse, invece la donna aveva visto chiaramente le lacrime sul viso di Malfoy, si inginocchio' davanti a lui in modo di essergli davanti, gli tolse delle lacrime da una guancia
-Signor Malfoy cosa le succede?
Finalmente Lucius si riscosse dai suoi atroci ricordi, sentì il tocco gentile di quella mano calda e delicata sul suo volto
-Niente signorina Weasley, va tutto bene
Lo sguardo della ragazza era carico di dolcezza e affetto, gli sorrideva con quei suoi grandi occhi caldi. Sentì la mano posarsi sulla sua e prenderla con delicatezza, la vide alzarsi e tirarlo delicatamente, si alzò anche lui e la seguì in silenzio.
Ginny si sedette sul divano facendolo sedere accanto a lei, senza lasciare mai la la sua mano.
-Lucius, guardami
L'uomo ubbidi e la guardò, quanto dolore trovò Ginny in quello sguardo, quanti demoni, rimorsi e sofferenza c'erano dietro quegli occhi bellissimi.
-Lucius perché soffri così? Cosa ti hanno fatto?
-Niente...
Aveva abbassato la testa e le spalle si erano leggermente curvate come se dovessero sostenere un peso troppo grande, in quella risposta Ginny capì che c'era invece tutto, lo abbraccio', lo strinse a se, incredibilmente lui rispose al suo abbraccio, si aggrappo' a lei e le lacrime uscirono libere mentre lui tentava in ogni modo di trattenere i singhiozzi.
-Lucius, va tutto bene, qualunque cosa ti abbiano fatto ora non possono più fartela, hai capito
-Sono davanti a me, sempre, giorno e notte, sono lì loro sono lì
I singhiozzi questa volta uscirono liberi senza freni, Ginny lo strinse più forte a se e lui le si aggrappo' ancora di più
-Lo so, lo so, fatti aiutare ti prego
-Nessuno, nessuno può aiutarmi
-Si Lucius, fatti aiutare, fatti dimostrare che ti sbagli
-Ginevra vai via, sei giovane, il male, il dolore che ho provato non puoi, non devi
Lo strinse ancora un po', mentre gli accarezzava i capelli
-Sono una Weasley, ho la testa dura, sono una grifondoro, sono il coraggio fatto persona fidati di me
-Perché vuoi aiutarmi?
-Mi manca il ghigno di scherno di Lucius Malfoy
Lucius sorrise e si allontanò da lei per guardarla in viso
-Grazie...io non merito questo...io ti ho quasi fatto ammazzare
-È passato Lucius passato, non tornerà mai più
Lui le sorrise e le accarezzo' una guancia
-Vieni qui
Ginny batte' la mano sulla sua gamba e Lucius la guardò perplesso
-Appoggia la testa forza
-Ma...
-Dai, devi rilassarti e sul serio prima di tornare al tuo lavoro e di portarmi a cena fuori
-Ma oggi non è martedì?
-Si ma ho voglia di sushi ma odio andare al ristorante da sola
Lucius sorrise di nuovo e fece come gli aveva detto Ginny, appoggiò la testa sulle sue gambe e lei cominciò ad accarezzargli i capelli con delicatezza, sentiva le dita della ragazza sulla sua testa, si sentiva rilassato, tanto, troppo
-Dormi Lucius, nessuno ti farà mai più nulla di male
Ginny era sconvolta dallo stato in cui era Lucius, era sconvolta del fatto che ora lui dormiva placidamente sulle sue gambe, era sconvolta dal male che c'era in quella maledetta prigione, dal dolore che quell'uomo portava dentro di lui, sotto vestiti di elegante fattura.
Lei l'avrebbe aiutato perché era giusto, perché quell'uomo bello ed elegante come un tempo stava andando alla deriva e lei non poteva permetterlo, gli sarebbe stata accanto, l'avrebbe portato fuori da quella reggia che lui chiamava casa a costo di passare con lui ogni giorno fino ad arrivare al momento in cui lui le avrebbe parlato di quello che aveva subito e lei a quel punto avrebbe potuto rimettere insieme i pezzi di quell'uomo così sofferente.
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