2.Gufi e ricordi

La mattina dopo Ginny era alla sua scrivania a controllare gli appuntamenti del giorno, aveva un sonno che se la portava via, la notte l'aveva passata in bianco a girare per casa, il comportamento di Harry l'aveva mandata fuori di testa.
Il picchiettare di qualcosa sul vetro la fece sussultare, si girò e un bellissimo gufo reale la guardava dal vetro, aprì la finestra e l'animale si posò sul suo tavolo, Ginny prese la pergamena dalla sua zampa e lo accarezzo', era davvero bello le ricordava Edwige.
Srotolo' la pergamena

Gentile signorina Weasley,

Ho letto con attenzione i fogli che mi ha lasciato ieri, alcune date sono per me impossibili ma tuttavia vedrò di cambiare qualche mio impegno lavorativo, ho notato, non so se si è sbagliata che il nostro primo impegno è questa sera.
Per me non ci sono problemi ma dovrebbe dirmi dove dovrei presentarmi e a che ora, sui fogli che mi ha lasciato non c'è scritto molto, neanche che tipo di impegno sarà.
Attendo una sua risposta

Lucius Abraxas Malfoy

Ginny cadde quasi dalla sedia sotto lo sguardo curioso del gufo, cercò subito la copia dei fogli che aveva lasciato a Malfoy e con suo grande stupore notò che l'uomo aveva ragione...se ne era dimenticata...avrebbe dovuto portarlo a cena nella Londra babbana e lei se ne era dimenticata! Sbuffo', impreco' e si diede della stupida, come aveva potuto scordarlo? Va bene non c'era problema, sarebbe andata, certo che sarebbe andata, più morta che viva ma sarebbe andata, prese una pergamena e una piuma e cominciò a scrivere la risposta

Gentile signor Malfoy

Mi scuso per l'incompletezza del prospetto che le ho lasciato, questa sera ci vedremmo per andare a cena in un ristorante nella Londra babbana, vediamoci alle 20:30 al paiolo magico, mi raccomando abiti babbani e niente bacchetta.
Posso chiederle come si chiama il suo gufo? Se ha dubbi sono qui per chiarirli.

Ginevra Molly Weasley

Legò la pergamena alla zampetta del gufo e lo vide spiccare il volo, era davvero maestoso, lei un suo gufo non l'aveva mai avuto, ma la sua famiglia non era certo ricca e non aveva un nome blasonato, lei i suoi vestiti li comprava di seconda mano, sua madre cercava di accontentarla in tutti i modi, era la piccola di casa e l'unica femmina ma di certo lei sapeva bene che non poteva chiedere troppo, anzi a dire il vero lei non chiedeva quasi mai nulla.
Fu distratta dall'arrivo del gufo di Malfoy, atterro' direttamente sulla scrivania

Signorina Weasley,

Per rispondere alla sua domanda il mio gufo si chiama Ernst, si è per caso comportato male? È molto giovane e un po' indisciplinato.
Tornando al nostro impegno, vestiro' assolutamente babbano, ma giusto per non essere fuori luogo devo vestirmi in modo elegante o sportivo?
L'unica mia perplessità riguarda il fatto di non dover portare la bacchetta, è sicuro di questo? Sinceramente, le confesso, che non mi muovo mai senza.

Cordiali Saluti

Lucius Abraxs Malfoy

-E così ti chiami Ernst

Il gufo per tutta risposta aprì le imponenti ali sbattendole e facendo vento sul viso di Ginny che si mise a ridere, prese un pacchetto di crackers dal cassetto e ne offrì uno al gufo che la guardò strano

-Sono buoni Ernst...chissà che ti da il tuo padrone...quindi se vuoi uno spuntino mentre rispondo devi accontentarti

Il gufo sembrò capirla e cominciò a magiare il cracker mentre lei rispondeva a Malfoy

Signor Malfoy,

Il suo gufo è bellissimo e simpaticissimo ed anche molto educato, siamo quasi diventati amici.
Dunque questa sera indossi qualcosa di non troppo sportivo, andiamo in ristorante molto bello, e per la bacchetta non si preoccupi, non ne avrà bisogno, so che non è facile e che questa è forse la parte più difficile dell'integrazione con il mondo babbano, ma confido che lei supererà questo scoglio con facilità.

Cordiali saluti

Ginevra Molly Weasley

Legò la pergamena alla zampetta di Ernst dopo averlo accarezzato un po' e di nuovo si trovò a guardarlo mentre volava via, libero e fiero.
Guardò al suo tavolo e notò che nonostante un comportamento all'inizio scettico, alla fine l'animale aveva gradito lo spuntino.
Si rimise a lavorare, aveva deciso che non sarebbe uscita troppo tardi dall'ufficio voleva riposarsi un po' o sarebbe crollata nel piatto davanti a Malfoy, e questo non sarebbe stato molto professionale.

Malfoy Mannor

Lucius Malfoy se ne stava seduto alla sua scrivania nello studio dentro la sua casa, andava pochissimo in ufficio, preferiva la sua solitudine o come diceva lui la sua tranquillità. Draco lo andava spesso a trovare cercando smuoverlo da quella specie di torpore in cui si era avvolto dopo la morte di Narcissa, ma qualunque cosa provasse a fare non vi riusciva, Lucius non si schiodava dal Mannor, tranne che in alcune rarissime occasioni.

"Ma guarda che mi tocca fare, andare a cena fuori e per giunta senza bacchetta...maledetto Potter lo so che vuole rispedirmi ad Azkaban, ma io li non ci metterò mai più piede...Merlino...piuttosto mi ammazzo...se Narcissa non si fosse aggravata in quel modo...io...mi ha salvato senza saperlo, mia povera Narcissa...sono stato un pessimo marito..."

Quattro anni prima

L'uomo se ne sta rannicchiato in un angolo di quel buco che era la sua cella, la puzza era terribile, sangue e urina ma lui non ci fa più caso, lui aveva deciso che voleva morire, dopo due anni di quello strazio quotidiano, di quel dolore, di tutte quelle umiliazioni Lucius non si sentiva più un essere umano, non si sentiva più lui, non avrebbe più rivisto il bel volto di sua moglie e quello giovane del suo amato figlio, quanto aveva sbagliato con loro, quanto aveva fatto soffrire la sua Cissy e il suo Draco, non aveva neanche avuto l'occasione di chiedergli scusa perché dopo la sentenza di condanna a cinque anni di reclusione ad Azkaban era stato letteralmente trascinato via mentre sentiva l'urlo straziato di sua moglie che lo guardava e aveva visto gli occhi pieni di orrore di suo figlio che in quel momento era diventato uomo, ed era lì in piedi ad abbracciare e sostenere sua madre.
Pensava ai bei volti di sua moglie e suo figlio Lucius, quando sentì aprirsi la porta della sua cella, istintivamente si rannicchio' contro la parete, in un disperato tentativo di proteggersi.

-Malfoy alzati forza

Non era una voce a lui conosciuta, si alzò lentamente, non aveva quasi più forza ma sapeva bene che era meglio assecondarli quando entravano nella cella. L'uomo si avvicinò, aveva dei fogli in mano, li guardava e lo guardava

-Merlino come sei ridotto...ma che diavolo ti hanno fatto...forza vieni con me

L'uomo lo prese con delicatezza sostenendolo, Lucius non sapeva che pensare, ma di certo non aveva la forza di ribellarsi

-Arthur presto aiutami

Davanti a lui c'era uno sconvolto Arthur Weasley che lo guardava cercando di ritrovare in quel fantoccio con gli occhi spenti il vecchio Lucius Malfoy

-Lucius...ma...

-Non lo so che glia hanno fatto ma dobbiamo sbrigarci, forza portiamolo alle docce

-Lucius da quanto non mangi?

-No...no...so

La voce era uscita bassa, quasi un sussurro pieno di dolore

-Kyle vai a prendergli del cibo e pozioni ricostituenti lo porto io alle docce e sbrigati!

-Si Arthur

-Stai tranquillo Lucius è finita

L'uomo annuì, entrarono nel locale delle docce, Arthur prese una sedia e la posiziono' sotto il getto dell'acqua

-Ecco Lucius, ce la fai a lavarti da solo

L'uomo annui

-Gr...a..zi...e

-Di niente Lucius ora lavati e vestiti lì ci sono i vestiti puliti, ti aspettiamo fuori

Arthur lasciò solo quel che rimaneva di Lucius Malfoy e aspetto fuori, in silenzio, dopo una buona mezz'ora la porta si aprì ed uscì fuori un uomo che ricordava solo da lontano il vecchio Lucius.

-Ecco prendi queste, e mangia qualcosa, dobbiamo sbrigarci

-Dove andiamo?

-Lucius...devi sapere che un anno fa, a Narcissa è stato diagnosticato un cancro allo stomaco già in fase...terminale...si è aggravata...da qualche giorno non si alza dal letto, Draco è con lei

-So...solo

La voce...un sussurro incrinato dal dolore

-No, Molly è con loro però dobbiamo sbrigarci

-Cissy...

L'uomo crollo sulle ginocchia, le mani a coprire il volto, Arthur gli fu subito vicino e l'aiuto ad alzarsi

-Coraggio Lucius hanno bisogno di te, Draco ha bisogno di te

Lucius annui, ed Arthur si chiese se quell'uomo che era l'ombra di se stesso potesse davvero sostenere suo figlio e vedere sua moglie morire, ma ora non c'era tempo da perdere o tutto sarebbe stato vano, i suoi sforzi, quelli di Kingsley tutto sarebbe andato perso se quell'uomo non fosse arrivato in tempo.
Dopo un ora circa erano al portone del Malfoy Mannor, un elfo che lui non conosceva aprì, aveva gli occhi pieni di lacrime, Lucius provò a non soffermarsi troppo su quell'immagine, salì le scale che portavano alle camere da letto, arrivò davanti a quella che era la loro camera

-Vai da solo Lucius, noi stiamo qui

L'uomo annui e aprì la porta, davanti a lui c'era Narcissa stesa in quel letto che era stato teatro della loro passione, aveva un pallore mortale, vicino a lei Draco, spalle curve, testa bassa, teneva la mano a sua madre, su una poltrona Molly Weasley che lo guardò senza dire nulla, si alzò, gli passò vicino carezzandogli un braccio ed uscì chiudendo delicatamente la porta

-D..raco

Il ragazzo alzò la testa verso di lui, ci mise un attimo a riconoscerlo, suo padre un uomo alto, imponente era li davanti a lui smagrito, il viso scavato, uno zigomo nero, ma era lui, era suo padre, si alzò e corse verso di lui

-Papà

Si strinse a lui sciogliendosi in lacrime, sentiva il corpo di suo figlio scosso da singhiozzi disperati

-Sono qui figliolo

-Mamma...lei...

-Lo so...ci sono io ora

Le lacrime uscivano dal volto dell'uomo senza che lui se ne accorgesse

-Lucius...sei tu?

La voce quasi impercettibile fece voltare i due uomini

-Lasciami un attimo solo con tua madre

Il ragazzo annuì, mentre Lucius radunando tutte le sue forze si avvicinò a sua moglie prendendogli la mano

-Lucius...amore mio...che ti hanno fatto

Sentì il tocco della mano di sua moglie sullo zigomo

-Non preoccuparti, io sto bene

-Bugiardo...

-Ti amo Cissy...perdonami...

-Shhh non ho nulla da perdonarti amore mio, sei stato il mio unico amore e lo sarai per sempre

-Cissy

Le lacrime scendevano dagli occhi dell'uomo senza controllo

-Lucius devi farmi una promessa

-Si amore dimmi

-Anzi due...prenditi cura di Draco, è un ragazzo così fragile, ha bisogno di te e promettimi che sarai felice come lo eravamo noi e anche di più

-Cissy

-Ti prego Lucius

-Lo farò mi prenderò cura di Draco ma...io non so...

-Ci riuscirai...chiama Molly e Draco ti prego

Lucius le diede un bacio sulle labbra e fece come gli aveva detto

-Molly...grazie...grazie per come ti sei presa cura di me e di Draco...

-Narcissa...non preoccuparti di niente

-Draco amore mio, sei la luce della mia vita lo sai vero

Il ragazzo non riusciva a parlare, aveva la gola chiusa e le lacrime correvano sul suo viso

-Mamma ti ama, ora ci sarà tuo padre con te io sarò sempre nel tuo cuore come te nel mio

Draco capì che sua madre lo stava per lasciare per sempre e scoppiò in lacrime, singhiozzi disperati, si buttò sul letto vicino a sua madre cercando conforto, la donna gli mise una mano tra i capelli

-Piccolo mio, sarai un grande uomo come tuo padre

Lucius si avvicinò al letto e li strinse entrambi a se, sentì Narcissa rilassarsi tra le sue braccia

-Ti amo Cissy...ti amo...

E sentendo l'ultima dichiarazione d'amore di suo marito Narcissa Black Malfoy spiro' in un giorno di un assolto settembre dopo aver combattuto come una leonessa una malattia da cui sapeva non aver scampo.

Malfoy Mannor

Lucius sentì una piccola lacrima salata rotolare piano sulla sua guancia...i ricordi facevano male...troppo male...le aveva promesso che sarebbe stato felice...non aveva più toccato una donna da...quanto...quattro anni forse più...quella sera sarebbe uscito dal suo rifugio, doveva farlo, non poteva evitarlo, Ernst plano' sulla sua scrivania e Lucius lesse la pergamena

"E va bene niente bacchetta..."

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