Capitolo 2
Arrivò domenica e quel giorno che era per lui sempre stato il preferito, gli sembrò invece triste e la sua casa gli riportava alla mente piuttosto un deserto arido e disabitato. Era la prima volta che avvertiva una sensazione del genere: lui, single quasi trentenne, aveva toccato il cielo con un dito quando era andato a vivere da solo e ora quella situazione invece gli sembrava del tutto insostenibile. Non si era mai fatto sopraffare dalla solitudine, né dall'inquietudine che il tempo passasse inesorabilmente. Non riusciva a credere che quello che sentiva nel profondo del suo cuore fosse un'insostenibile insoddisfazione.
Di che cosa poi? Lui che credeva di aver sempre avuto tutto, in realtà non aveva ancora nulla, nessuna stabilità né professionale, né affettiva...
L'amore soprattutto. Lo aveva mai incontrato l'amore vero?
Ma con chi se la prendeva adesso? Non era lui che aveva scelto di vivere senza nessuna relazione seria o che gli andasse troppo stretta?
Poi senza neanche rendersene conto si era ritrovato tra le mani di nuovo quel pezzo di carta che ormai conosceva a memoria.
Anche Miriana viveva da sola: come era possibile che quella diciottenne sapesse già badare a se stessa e cosa volere dalla vita, quando lui ancora non l'aveva capito?
"la domenica mattina...": i suoi occhi si fermarono su quella frase e istintivamente posò il foglio e uscì.
Miriana stava passeggiando sul lungomare, quando da lontano vide venirle incontro un volto conosciuto.
Cavolo, ma come le era venuto in mente di scrivere certe cose su quel foglio? Chiunque avrebbe potuto pensare a una richiesta di appuntamento, ma non pensava che il suo professore sarebbe venuto davvero.
Da quando Marco Bucci era entrato nella sua classe, lei arrossiva anche soltanto nel vedere un libro di matematica. Tra tutte le ragazze, lei era l'unica che non mandava occhiate maliziose all'irresistibile insegnante. La sua timidezza era insuperabile, eppure lui la guardava ininterrottamente.
"Dev'essersi accorto di qualcosa" pensava, "non c'è nessun'altra spiegazione!".
Stava per tornare indietro, ma era certa che lui l'avesse già vista.
Difatti lo vide alzare una mano in segno di saluto, ma lei per tutta risposta inciampò.
Per fortuna non cadde, ma perse solo l'equilibrio per un attimo.
Si accorse di avere un laccio sciolto, così si chinò per riallacciarlo velocemente.
"Accidenti! Chissà cosa penserà di me? Che ho trovato una scusa per aspettarlo!".
Nel frattempo, notò l'ombra del suo insegnante che si era fermato davanti a lei.
Si alzò di scatto e con un "buongiorno professore" schizzò via proseguendo lontano da lui senza girarsi.
Con la coda dell'occhio, si rese conto che lui si era fermato a guardarla.
Ma perché era stata così sciocca? Avrebbe pensato di sicuro che fosse pazza...
Marco l'avesa vista andare via senza trovare il coraggio di fermarla. Ma perché era fuggita?
Forse aveva capito che non era capitato lì per caso. Quindi, non era rivolto a lui quel messaggio? Ma che diavolo era andato a pensare, che quella ragazza gli aveva dato davvero un appuntamento?
Pensò che non fosse da lui comportarsi così con una donna, ma poi si corresse: dopotutto aveva a che fare con una ragazzina, per di più sua alunna.
Doveva stare lontano il più possibile da quella tentazione, così proseguì anche lui in direzione opposta: doveva smettere di pensare a lei, si era completamente rincretinito!
Mentre tornava a casa, sentì il telefono squillare.
- Pronto? - disse rispondendo.
- Pronto Marco? Per fortuna mi hai risposto!
- Tonio, cosa c'è?
- Elimina qualsiasi impegno per stasera! Ho bisogno di un favore: ho promesso a un'amica che saremo usciti in quattro.
- Accidenti, Tonio! Ma come ti salta in mente? Lo sai che decido io con quale ragazza uscire. Odio le serate combinate! - disse Marco contrariato.
- Solo per questa volta, ti prego!
- Di chi si tratta? - chiese allora, ma senza l'intenzione di cedere.
- È una neolaureata in medicina. L'ho conosciuta all'università, ma non è di qui. Non puoi lasciarmela perdere e poi la sua amica non è niente male...
- Tonio, questa sera sono già impegnato... – mentì.
- Non puoi rifiutare Marco, ho già detto che venivi!
- Questa giuro che me la paghi! - sbottò Marco, ma era già scoppiato a ridere.
Alla fin fine che male c'era: la sua fama di playboy non sarebbe stata smentita se per una volta non fosse stato lui a organizzare la serata con una donna. Forse distrarsi gli avrebbe fatto bene dopotutto.
Più tardi uscì dal cancello del suo stabile con la sua macchina e si recò nel luogo dell'appuntamento.
Quando arrivò riconobbe subito Tonio con altre due persone, allora parcheggiò e scese. Mentre si avvicinava guardò bene una delle due ragazze e quasi gli venne un colpo quando riconobbe Miriana.
Da lontano non l'aveva per niente riconosciuta. A scuola l'aveva sempre vista in jeans e anche quella mattina quando l'aveva incontrata sul lungomare, gli era sembrata una ragazzina, mentre la ragazza che ora era davanti a lui era quasi irriconoscibile: era vestita, truccata e pettinata come una donna.
Era una donna, nonostante i suoi 18 anni: finalmente se ne era reso conto!
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