Capitolo 14.

"La tua casa non è dove sei nato. Casa è dove cessano tutti i tuoi tentativi di fuga."
-Fonte: Tumblr

Alice mi picchietta il braccio, senza però girarsi verso di me per non rischiare di essere sgridata dalla professoressa Sciabola che è piuttosto nervosa perché non riesce a fare funzionare la LIM come vorrebbe.

"Dimmi, Ali" sussurro appena e lei si mette dritta sulla sedia, avvicinandosi un po' più a me e mettendo la mano davanti alla bocca, in modo tale da non mostrare che sta parlando

"Ho incontrato Martina in bagno, stava parlando al telefono con qualcuno, credo Michaela, magari è assente, stavano chiacchierando di Matteo"

Alzo immediatamente gli occhi al cielo sentendo le sue parole e mentalmente mi chiedo come sia possibile che ancora queste due non si siano arrese. È passata più di una settimana da quando è successo l'episodio della biblioteca e poi Matteo ha parlato con loro, ma ancora non vogliono rassegnarsi, non capisco fino a che punto vogliono arrivare.

"Vabbè, non importa. Domani devo andare con lui per una partita in trasferta, conoscerò sua mamma." mi trema la voce mentre lo dico, sono così emozionata che, probabilmente, stanotte non riuscirò a chiudere occhio "Mi ha chiesto se me la sentissi, perché è lei che lo accompagna nelle partite fuori casa, e gli ho detto di sì." lui ha già conosciuto i miei, ufficialmente, conoscere sua madre che ci dà un passaggio non penso sia un grande problema. Solo che sono agitata alla sola idea di non piacerle.

Fregandosene della professoressa, Alice si gira verso di me e sorride sinceramente, coinvolgendo anche gli occhi. "Ma tutto ciò è bellissimo!"

Annuisco appena e le faccio segno di parlare più piano e non farsi prendere dall'entusiasmo, visto che la Sciabola ci osserva sempre e non aspetta altro che interrogare uno di noi a sorpresa per poter sfogare tutta la sua rabbia.

"Spero di piacerle..."

Mi lancia un'occhiata malefica e mi dà un pizzicotto sulla coscia, facendomi digrignare i denti per il dolore "così la prossima volta ci pensi due volte a dire una stronzata"

Scuoto la testa e trattengo una risata per il suo comportamento. Mi fa male fisicamente perché non ho autostima?! È un controsenso vivente. "Beh, grazie?" rispondo sarcasticamente, mentre lei mi fa l'occhiolino e annuisce come se il mio complimento fosse reale

"Non c'è di che." il suo sguardo poi si fa nuovamente serio "Davvero, Made, andrà benissimo. Lui ti ama e lei ti amerà di conseguenza vedendo quanto suo figlio è felice con te" spero abbia ragione.

*****

Saluto mamma con un bacio sulla guancia e scendo dall'auto, dirigendomi verso il piccolo cancelletto di casa di Matteo. Entro nel cortile, trovando aperto, e proprio mentre sto per mandargli un messaggio per avvisarlo, appare davanti a me con il borsone da calcio in spalla e già la divisa del Monza addosso. È così bello.

"Madi." il suo sguardo si illumina alla mia vista e si avvicina a me, stampandomi un bacio sulle labbra "Mamma sta uscendo, quindi partiamo subito. Sono contento di averti come tifosa anche oggi"

Sorrido intenerita dalle sue parole, cercando di concentrarmi solo su di lui e non mostrarmi agitata per l'incontro imminente con sua madre. "Beh, sarò felice di supportati. Durante il viaggio devo studiare un po', ma poi sarò tutta per te"

"Va bene, se vuoi ti do una mano." si offre volontario, poi mi accarezza dolcemente il viso, spostandomi un ciuffo di capelli dietro l'orecchio destro "E rilassati, mia madre ti adora già." alzo lo sguardo sul suo sentendo le sue parole, ma prima che abbia il tempo materiale di chiedergli come abbia capito cosa mi stava frullando in mente, sua madre ci raggiunge.

La osservo mentre chiude il portoncino di casa e poi mette le chiavi in una borsa carina ed elegante, poi posa lo sguardo su di noi e sorride. Immediatamente riconosco lo stesso sguardo dolce di Matteo e questo, di botto, mi tranquillizza.

"Ciao Madeleine, finalmente ti conosco." si avvicina a me e mi bacia sulle guance in modo educato "Io sono Roberta, Matteo mi ha tanto parlato di te, per questo mi sembra quasi di conoscerti già."

Vedo il mio fidanzato arrossire leggermente, mentre io ridacchio per le parole della mamma. "Piacere signora, è un piacere per me conoscerla. Spero che Matteo abbia detto solo cose belle" scherzo appena e lei ride, seguita a ruota da Matteo

"Nessun signora e dammi del tu, mi raccomando. Comunque cose bellissime, ma dal vivo sei ancora più incantevole di come ti ha descritto lui."

Questa volta sono io ad arrossire, mentre lui mi schiaccia un occhiolino e sua madre ci indica l'uscita dal giardino, incintandoci a raggiungere la macchina.

"Ti ringrazio, davvero..." mi sento un po' in imbarazzo a darle del tu, ma visto che me l'ha chiesto lei mi sforzerò di farlo e spero di abituarmi in fretta "Comunque avete una casa veramente molto bella, complimenti"

"Oh, ma che dolce, grazie. Una volta puoi venire a cena da noi comunque, così conosci pure mio marito e Carlotta. Naturalmente quando ti va, non c'è nessuna fretta" è così palese la differenza tra sua madre e mio padre. Lei è una persona a modo, mentre mio padre, con Matteo, si è comportato davvero in maniera tossica e di cattivo gusto, esaminandolo per tutto il tempo.

"Volentieri, organizzeremo senz'altro" ci scambiamo uno sguardo dolce e un sorriso e poi ci accomodiamo tutti nella sua auto, io e Matteo ci sediamo dietro, per comodità, poi partiamo immediatamente.

In questo momento mi sento completamente a mio agio, l'ansia è sparita totalmente. Non mi sono mai sentita così bene a primo impatto con delle persone, visto che solitamente ho molta paura di fidarmi, ma quelle vibrazioni positive che emana Matteo, le emana anche sua madre. Mi sento davvero nel posto giusto.

*****

Rubo una patatina dal pacchetto di Matteo e poi poso nuovamente lo sguardo sul mio libro, ma lui me lo toglie di mano e lo chiude, posandolo nel sedile del passeggero di davanti.

"Basta studiare, l'hai fatto per tutto il viaggio di andata, ora mi merito un po' di attenzioni per aver vinto la partita, no?" mette su un'espressione dolce, come per convincermi, e io scoppio a ridere immediatamente.

Siamo nuovamente seduti in auto, abbiamo preso da mangiare a McDonald's, ma non siamo ancora ripartiti. Sua madre sta telefonando fuori dall'auto per un problema a lavoro, mentre io e lui ne stiamo approfittando per mangiare.

Mi giro completamente verso la sua direzione e gli prendo un'altra patatina, mentre annuisco. "È vero, ti meriti un premio." gli regalo un bacio casto e sorrido "Sappi che amo vederti giocare, vorrei seguirti in ogni partita."

"Devi farlo assolutamente, Madi sei la mia supporter preferita." inclina leggermente la testa di lato, per guardarmi, poi allunga la mano verso il mio viso e passa le dita leggermente sulla mia guancia "Cosa mi hai fatto? Penso solo ed esclusivamente a te tutto il tempo" sussurra appena e io sento lo zoo nel mio stomaco correre da una parte all'altra, un esercito di animali completamente impazzito

"Non so rispondere, perché è lo stesso per me. Non ne ho mai abbastanza di passare il mio tempo con te" sorrido mentre osservo i suoi lineamenti e poi i suoi occhi. Ogni volta che mi perdo a guardarlo non posso non chiedermi come una persona possa essere così bella.

È così perfetto che ogni volta che lo vedo sorridere mi viene quasi da piangere. Piangere di gioia, piangere per l'emozione. Forse è stupido, ma sono grata di poter osservare ogni suo dettaglio, sia fisico che caratteriale. Mi fa innamorare sempre di più.

"Ti porterò alle partite ogni qualvolta si potrà fare. Madeleine Cavuoti, ti amo immensamente. E sappi che mia madre, mentre eri al bagno, mi ha detto che sei fantastica e che capisce perché sia così preso da te"

"Dici davvero?" sono leggermente sbalordita dalle sue parole, anche se avrei dovuto capire che le piaccio visto che con me è stata meravigliosa tutto il tempo. Durante la partita abbiamo fatto il tifo insieme e abbiamo chiacchierato tanto, sono stata davvero bene "Sappi che mi piace molto anche lei, è una donna davvero in gamba" gli rubo un bacio e poi passo una mano tra i suoi capelli leggermente spettinati, cercando di sistemarli "E ti amo anche io, non scordarlo mai, Teo"

Mi sorride e fa per rispondermi, ma si interrompe quando sua madre apre lo sportello e fa il suo ingresso in auto, scusandosi e informandoci del fatto che ora possiamo ripartire. Entrambi le diciamo che non deve assolutamente preoccuparsi. Dopodiché agganciamo nuovamente l'uno lo sguardo dell'altra, e riniziamo a guardarci negli occhi, senza neanche parlare.

Sento tutto l'amore che prova anche solo osservando le sue iridi scure e sento il mio cuore scoppiare di gioia per avere questa fortuna. Credo di non essermi mai sentita così bene come oggi, è stata davvero una giornata meravigliosa.

In realtà, però, non ne sono scioccata più di tanto, con Matteo, sono certa, potrò avere solo giornate così belle, se non di più. È il mio angelo custode personale, ci metterei la mano sul fuoco. Con lui accanto non devo temere nulla.

Nota: 2:05 Ehilà raga, come va? Spero bene.

Ecco a voi il nuovo capitolo. Vediamo Madi conoscere la mamma di Matteo e poi vediamo loro andare alla partita in trasferta di Matteo. Nella storia principale Madi dice più volte che in passato lo seguiva nelle partite fuori casa e che nel frattempo cercava di studiare, perciò eccoli qua. Madi lo considera il suo angelo custode, ancora non sa cosa condivideranno in futuro...

Che ne pensate?

Detto ciò, vi auguro una buonanotte/ un buongiorno. Un abbraccio, Ele 🤍

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