Capitolo 1.

"Mi ricordo ancora il primo giorno che ci siamo incontrati.
Tu eri bellissimo.
Io ero triste, ma poi hai sorriso."
-Fonte: Tumblr

Ottobre 2013

Rilascio un sospiro di sollievo quando la campanella, che sancisce la fine dell'ora, suona e la professoressa Sciabola è così costretta a interrompere le interrogazioni sulle equazioni di secondo grado.

Per fortuna per oggi me la sono scampata, non avrei saputo rispondere ad una sola domanda visto che non ho capito assolutamente nulla su questo argomento e non ho potuto approfondire dato che ieri ho studiato tutta la sera per l'interrogazione di storia sulla caduta dell'impero romano d'Occidente.

Tutto ciò che ha a che fare con i numeri è per me incomprensibile, infatti mi chiedo ancora come mai io abbia scelto un istituto tecnico. Non mi darò mai una risposta soddisfacente, lo so già.

Mi abbasso verso il mio zaino e ci frugo dentro per recuperare la mia merenda, visto che è finalmente ora di ricreazione, ma sbuffo nervosamente quando mi rendo conto di essermela dimenticata. Maledetta Madeleine, come ho potuto dimenticare il mio panino con la Nutella? L'ho lasciato triste e solo sul tavolo della cucina.

"Ali" richiamo l'attenzione della mia compagna di banco e migliore amica dai tempi delle elementari, la quale è già accomodata accanto a Ilaria e Gemma, che sono sedute all'ultimo banco della bancata opposta alla nostra "mi accompagni giù alle macchinette? Mi sono dimenticata la merenda"

Annuisce immediatamente, così afferro il mio portafoglio e insieme usciamo dall'aula. Solitamente preferisco passare le ricreazioni in classe, anche perché i corridoi della scuola sono colmi di gente e, tra l'altro, le ragazze più grandi si divertono a prendersi gioco di noi e di come siamo vestite. Menomale che dovrebbero essere loro quelle più mature.

"Madeleine, non ricordo nulla di storia. Stavolta la professoressa Fregato mi mette 4 senza esitazioni" Alice, al mio fianco, piagnucola spaventata davanti alla prospettiva di essere interrogata. Lei studia sempre e tanto, ma quando dev'essere interrogata si fa prendere dal panico e spesso le capita di fare scena muta per un po', ma poi si riprende sempre.

"Non farà in tempo, tu studia per domani, vedrai che oggi interroga me, Lorenza e Nicola." anche perché l'altra volta ci ha interrogati per ultimi, quindi stavolta tocca per forza a noi "Anche se chiamasse te, andrei io volontaria, tranquilla"

Le brillano gli occhi sentendo le mie parole e mi fa fermare in mezzo al corridoio per darmi un abbraccio veloce, poi riniziamo a camminare fino ad arrivare alle macchinette automatiche. Come sempre c'è una fila lunghissima, perciò ci mettiamo in coda, poi inizio ad osservare un po' intorno.

Mi soffermo a guardare i professori che chiacchierano nell'androne con un bicchierino di caffè in mano, i bidelli che leggono il giornale e spettegolano, poi gli studenti che si godono la ricreazione passeggiando per il cortile, visto che la giornata di oggi è freddina ma soleggiata. Improvvisamente, però, mi blocco quando i miei occhi si posano su un ragazzo.

Sento il cuore fare un tuffo nel petto mentre lo osservo più attentamente. È alto, molto più di me, ha i capelli scuri e un sorriso dolce che mi fa sciogliere letteralmente. Lo continuo a fissare spudoratamente, come rapita, non riesco a distogliere lo sguardo dalla sua figura, mentre lui ride divertito con alcuni suoi compagni, negli scalini alla mia destra. È fuori, ma non è distante da me, perciò lo vedo perfettamente.

"Madeleine, ehi" Alice mi dà un colpo sul braccio e io mi giro di scatto verso la sua parte, come tornando alla realtà "ti eri incantata? Tocca a te!" indica la macchinetta ora vuota e io mi avvicino velocemente, mentre annuisco.

Mi sento scossa, vorrei sapere il nome di quel ragazzo. Ha un non so che di particolare, nessuno aveva mai attirato la mia attenzione in questo modo. "Ali" mi schiarisco la voce come a darmi un contegno, mentre digito il numero per comprarmi un pacchetto di patatine classiche "mi sai dire chi è per caso quel ragazzo là fuori?"

Faccio un leggero cenno con il capo, indicando gli scalini, ma senza girarmi. Sono sicura che se lo guardassi ancora rimarrei nuovamente incantata.

Alice, curiosa, si sporge ad osservare, ma poi confusa riposa lo sguardo su di me "non c'è nessun ragazzo?" Come?

Mi volto di scatto e mi rendo conto che ha ragione, i gradini ora sono vuoti e di quel ragazzo non c'è nemmeno l'ombra. Me lo sono immaginata per caso? "Alice, era lì. È moro, alto, ha un bel sorriso e indossava una divisa sportiva, magari la sua classe oggi ha ginnastica!" se guardiamo gli orari appesi nel corridoio potremmo capire magari in che classe sta.

Mi inchino a raccogliere il pacchetto di patatine dalla macchinetta, poi mi avvio verso le scale per poter tornare al nostro piano, con Alice accanto che mi guarda con aria maliziosa, sollevando e abbassando le sopracciglia, riesco a vederla anche solo con la coda dell'occhio. "Madeleine Cavuoti che si interessa a un ragazzo così, dal nulla, wow"

Le tiro una leggera gomitata e mi sento arrossire leggermente, ma mi nascondo tra i capelli per non darglielo a vedere. "Sei un cretina, era solo carino, tutto qua." Beh era più che carino, ma questo è meglio non dirlo se non voglio che non smetta mai più di assillarmi

"Mah, farò finta di crederti" mi ruba il sacchetto di patatine dalle mani e ne prende una, per poi ripassarmelo "Mi offendo con il destino se tu ti fidanzi prima di me eh"

Scoppio a ridere sentendo le sue parole ricche di melodramma e poi la prendo a braccetto, scuotendo la testa. Senza di lei le mie giornate scolastiche sarebbero davvero vuote e insapori.

*****

Mi sistemo meglio lo zaino sulle spalle e mi lascio scappare uno sbadiglio mentre mi avvio verso l'uscita. Sono veramente esausta, ma almeno ho preso 8 nell'interrogazione di storia, perciò questo mi fa sentire un po' più attiva. Aver studiato tutta la sera ha dato i suoi frutti.

"Ehi, scusa" sento una voce maschile dietro di me e poi una mano picchiettarmi una spalla, così mi giro immediatamente, curiosa e stranita. Mi si spezza il fiato quando il mio sguardo si incastra con quello del ragazzo che ho visto all'ora di ricreazione. Ha dei bellissimi occhi scuri.

Mentirei se dicessi che non ho pensato un po' a lui durante le ultime ore, ma non ero sicura che l'avrei rivisto presto visto che nel nostro istituto ci sono ben 5 indirizzi di studi, perciò più di 700 alunni.

"Ehi, come posso aiutarti?" tento di mostrarmi calma e di non sorridere come una deficiente

Lui alza il braccio e mi mostra una giacchetta blu, la mia giacchetta blu. Maledizione, era incastrata nello zaino e mi dev'essere caduta, che figuraccia. "L'ho vista cadere e ho pensato di portartela"

Sento il sangue affluirmi alle guance e annuisco timidamente mentre la afferro. "Grazie, sono un po' sbadata. Sei stato molto gentile"

"Figurati, per così poco." mi regala un sorriso, più dolce di quello che gli ho visto fare stamattina, e poi si allontana velocemente, raggiungendo i suoi amici che sono fermi accanto al campo da basket.

Io resto imbambolata per qualche secondo, con la giacca stretta tra le mani e un sorriso da ebete sul volto, mentre ripercorro la conversazione che abbiamo appena avuto. Certo che il destino è proprio strano, solo stamattina mi sono accorta di lui e a distanza di qualche ora proprio lui ha notato la mia giacca cadere?

Scuoto la testa e mi obbligo a riprendermi, mentre esco finalmente da scuola. Sono sicura che oggi sarà difficile concentrarmi nello studio, perché sono troppo curiosa di scoprire come si chiama questo misterioso ragazzo dal sorriso dolce.

Probabilmente domani andare a scuola sarà un po' più piacevole, la sola speranza di rivederlo ancora mi fa sorridere come non mai.

Questo ragazzo mi fa uno strano effetto.

Nota: 2:31ehilà girlz, come va? Eccomi tornata con una nuova storia, il tanto atteso prequel di Matteo e Madi.

AAAAA in questo capitolo vediamo un po' come procede la vita scolastica di Madi, un po' come quella di tutti gli adolescenti, poi vediamo la prima volta che vede Matteo e la prima volta che si parlano. Sono così minii, una versione piccola di loro.

Ammetto che è strano scrivere una storia dal punto di vista di un'adolescente, soprattutto dopo aver scritto una storia con contenuti un po' più maturi come quella di Jorginho, ma mi sono divertita a scrivere questo primo capitolo e sono un po' tornata indietro nel tempo a quando anche io avevo 15 anni.

Detto ciò, aspetto i pareri per questo primo e nuovo capitolo. Buonanotte/ buongiorno, vi amo immensamente, Ele 🤍

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