Lo Scrigno delle quattro perle

Questa è la storia di Merina, una ragazza che viveva in un villaggio arroccato su alte montagne.

Rimasta orfana molto giovane, aveva continuato il lavoro del padre, che era pastore, e della madre, che tesseva la lana.

La tradizione ereditata dai suoi genitori e la bravura che lei stessa metteva in ciò che faceva la rendevano la migliore in quelle terre.

Un giorno Isael, il principe di quel regno, si recò in visita al villaggio; benché giovane, era anche saggio e sapeva di dover rimanere attento ai bisogni del suo popolo.

Nell'arco della giornata si era recato dal fornaio e aveva assaggiato il suo pane; rimasto deliziato, ne ordinò chili e chili da far consegnare al castello.

Passò quindi dall'armaiolo e, constatato che le sue spade erano di ottima fattura, aveva ordinato che il suo esercito fosse rifornito proprio di quelle.

Capitò infine anche alla bottega di Merina; la ragazza, che si trovava sul retro, sentì la porta aprirsi e invitò il cliente a farsi avanti: «Arrivo subito!» avvertì.

Isael si aggirò per i rocchetti e le vesti e ne notò la morbidezza, così come i dettagli e i colori brillanti; ma niente lo preparò alla vista degli occhi della fanciulla: l'ambra sembrava averli incastonati sul suo viso, come due piccoli gioielli.

«È vostro questo negozio?» chiese il principe, quando si rese conto che lei lo stava fissando in attesa che parlasse.

«Sì, mio signore» rispose lei, chinando il capo in segno di riverenza.

«La vostra merce è degna di essere indossata dal re.»

«Grazie, mio signore.» Merina fece un inchino, intimidita anche da quegli occhi, verdi come lo smeraldo, che non smettevano di ammirarla.

Per la prima volta da quando era sceso al villaggio, Isael sentiva di non voler andare più via: cominciò a parlare con lei, scoprì il suo nome, la sua storia e, più parlavano, più aveva voglia di ascoltarla.

Al calar della sera però dovette rientrare a palazzo, ma tornò il giorno dopo e quello dopo ancora, prima usando futili scuse di ordini per abiti da consegnare a palazzo, poi ammettendo liberamente: «Desideravo vederti.»

E più lui le faceva visita, più lei sentiva che la loro non era solo un'amicizia: voleva vederlo, sentire la sua voce calda uscire dalle sue labbra.

L'amore sbocciò tra i due ragazzi, ma nessuno di loro osava oltrepassare il limite degli sguardi e dei sorrisi. Sapevano, purtroppo, che molti a corte sarebbero stati contrari al loro matrimonio.

Infatti, prima che la passione potesse divampare, Vivenna, madre del principe, nonché esperta di magia oscura, decise di porre fine a quegli incontri, che ormai potevano dichiararsi disdicevoli per suo figlio.

Si recò nel suo laboratorio di magia, tirò fuori alcuni manoscritti e trovò ciò che le interessava: una volta generato un fuoco magico bluastro, vi gettò dentro uno dei rocchetti di lana di Merina e, pronunciando parole oscure, imprigionò l'anima della ragazza in una perla di rubino.

Condannò così Merina a un'esistenza senza vita e Isael a un'esistenza senza amore.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top