8°capitolo:odio e tristezza
Vidi da lontano Alex avvicinarsi, era furioso.
Non appena i suoi occhi mi fissarono dei piccoli brividi invasero il mio corpo. Ero terrorizzata, lo guardavo mentre si avvicinava evitando a uno a uno tutti gli ostacoli che aveva per arrivare da me.
«Che cosa ci fai tu qui?» Sbottò in modo brusco.
Sentendo quelle parole mi paralizzai, non sapevo cosa dire. Cercai di sbloccarmi e di rispondere, ma lui non mi fece nemmeno aprire bocca continuando: «Lo sai benissimo che tu non sei la benvenuta, tu qua non dovevi nemmeno mettere piede, mi dai fastidio! » Sputò fuori come se quelle parole fossero veleno.
«Co-cosa? I-io s-sono venuta per te, p-perché m-mi d-dispiace per quello che ti è successo e a-adesso t-tu mi tratti in questo modo?» Balbettai con le lacrime che ormai scendevano come fiumi in piena.
«Non mi interessa, tu sei l'ultima persona che voglio vedere in questo momento, vattene o non so cosa ti faccio!» Esclamò pieno di odio.
Sentendomi dire tutte quelle cose congelai, mi sentivo inutile, un peso. Sapevo che andare a casa di Alex sarebbe stato un suicidio, ma io non volevo dar vinta, ancora una volta, al mio sesto senso, che se lo avessi ascoltato, mi avrebbe permesso di non trovarmi, ancora una volta, in quella terribile situazione.
Avevo paura, tremavo come una foglia, non riuscivo a pronunciare nessun suono. Ma a un tratto, per fortuna, intervenne Daniel che fino ad alcuni attimi prima era girato a parlare con la mia amica: «Ehi! Amico, ma cosa stai facendo? Non ti sembra che stai esagerando un po' troppo? Angelica è venuta...» Neanche lo fece finire che iniziò a gridare come un villano: «Non mi interessa, io la odio, lei non doveva nemmeno presentarsi e adesso è meglio che se ne vada, altrimenti non rispondo più delle mie azioni!» le sue grida attirarono l'attenzione di tutti gli ospiti che si girarono e iniziarono a guardarmi perplessi. Sentendo addosso gli occhi di tutte quelle persone, mi sentii sprofondare nell'oblio.
Mi sembrava di essere una ladra che era stata appena colta sul fatto, così presi le mie cose e corsi via piangendo. Annalisa cercò di afferrarmi per un braccio, ma io fui più rapida di lei e in un batter d'occhio scomparii dalla vista di Alex e da tutte quelle persone che mi guardavano malissimo.
Correvo e mentre lo facevo, amare lacrime scendevano lungo il mio volto, non potevo crederci: Alex mi aveva cacciata via in malo modo da casa sua e io stupida che mi ero preoccupata per lui.
"Mi ha umiliata!" Pensai piangendo. Tutto quello che avevo fatto per lui era stato inutile e io stupida che pensavo che forse il nostro rapporto poteva trasformarsi in qualcosa di più intimo e stretto piuttosto che limitarci a un semplice saluto. Ero solo una stupida illusa!
"Alex sei stato davvero uno stronzo! " Continuai a pensare mentre camminavo.
Tutto a un tratto iniziò a piovere e io a causa della mia goffaggine inciampai e caddi. Mi feci male, ero tutta bagnata provai ad alzarmi, ma non ci riuscii, mi faceva malissimo la caviglia, forse si era rotta come il mio cuore.
Poi, mentre provavo ad alzarmi, un ragazzo, alto, biondo e molto carino, mi diede una mano e mi sorrise.
«Tutto bene? Vuoi una mano?»
Mi chiese dolcemente e con una voce familiare.
«Sì grazie. »risposi imbarazzata, appena mi prese in braccio, come si prendono le spose, guardai il suo volto e sorpresa dissi: «Ma tu cosa ci fai qui?»Ero davvero senza parole.
Spazio autrice:
Ciao a tutti! Allora che ne dite di questo nuovo capitolo? Avete visto che stronzo Alex come si è comportato con la povera Angelica? E questo nuovo ragazzo misterioso che la protagonista sembra conoscere?
Bene se siete curiosi leggete il prossimo capitolo.
Ciao a presto!
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