64° capitolo: ci vuole proprio un miracolo
Alex:
«Oggi andremo a trovarla, tranquillo Daniel».
Sentii la voce di Angelica dal piano di sotto che aveva risposto al nostro amico. La sua voce era allegra, forse era successo qualcosa di bello o d'inaspettato, magari Annalisa si era svegliata.
Così mi alzai dal letto e andai in bagno, mi sciacquai la faccia e scesi giù. Quel giorno era il ventitré dicembre, Natale era vicino, quindi un miracolo, se doveva arrivare, era un ottimo momento. Non so cosa sarebbe successo se a quei due, Dio gli avesse tolto una persona così speciale per loro. Molto probabilmente sarebbero impazziti o peggio, il nostro gruppo indissolubile si sarebbe sciolto per sempre e non era quello che avrei voluto io.
«Buongiorno tesoro. » mi salutò Angelica lasciandomi un dolce bacio sulla guancia destra.
«Giorno cucciola». Ricambiai con un sorriso. Daniel invece mi salutò solo con un cenno di capo. Era molto cupo e pensieroso, chissà cosa gli passava per la testa. Mi sedetti su una sedia e fissai entrambi.
«Oggi pomeriggio andremo a trovare Anna, abbiamo ottime notizie: forse molto presto si sveglierà.» si sedette sulle mie gambe e mi sorrise.
«Ottimo, sono felice. »
«Anche noi, verrai, vero?»
«Certo.»
«Perfetto, vado a fare il letto, voi chiacchierate se volete.»
«Tua madre è tornata? » Gli chiesi curioso e soprattutto nervoso.
«Certo! Ma sta dormendo, è così distrutta. » mi informò e il mio cuore iniziò a battere velocemente. Conoscere sua madre era ancora troppo presto, soprattutto se ancora non eravamo sicuri di cosa eravamo. Anche se lei aveva già conosciuto mio padre, ma quell'occasione non si poteva di certo considerare un incontro ufficiale, eravamo solo amici.
«Ok».
"Fantastico, così non mi dovrò presentare subito e avrò del tempo per studiare cosa dire e fare. " Pensai buttando giù un sospiro di sollievo.
Angelica si alzò e salì al piano superiore lasciandomi in compagnia del mio amico.
«Ehi Daniel, siamo silenziosi stamattina? » Gli chiesi un po' sorpreso dal suo silenzio.
«Tieni mangia, le ho fatte io questa mattina quando tu ancora dormivi».
Mi porse serio delle crepes che aveva uscito dal frigorifero.
«Ah! Ottimo, grazie. » gli sorrisi, ma lui continuava a guardarmi in una maniera molto inquietante.
«Si può sapere cosa ti prende? »
A un certo punto, stanco di sentirmi addosso il suo sguardo, presi io la parola.
«Cosa mi prende? Ti sembra che sono così stupido? » iniziò ad alterarsi, ma cercando lo stesso, di tenere basso il tono della voce.
«No, certo che no, dimmi cosa c'è che non va, su, coraggio! » lo incitai a rispondere. Non sopportavo quando lui mi teneva il broncio e non mi diceva cosa c'era che non andava.
«Ti avverto Alex, fai soffrire Angelica e non esiterò a prenderti a pugni!».
Mi minacciò afferandomi per il colletto della maglietta.
"È proprio un vizio eh!? "Pensai infastidito da quel gesto, ma respirai profondamente, chiusi le mani in due pugni e poi risposi :« Non preoccuparti, io amo Angelica e non ho nessuna intenzione di farle del male».
Lo guardai fisso negli occhi e poi con tutta la calma che potessi avere, gli tolsi le mani dal colletto. Era il primo a cui confessavo di provare davvero qualcosa di profondo per Angelica. Prima di allora ero riuscito a confessarlo solo a me stesso e in maniera superficiale alla diretta interessata, ma mai ero stato così deciso e sicuro di me, come con Daniel. Quel ragazzo riusciva a tirare fuori tutto dalle persone, anche i segreti più oscuri. Però, a volte, certe cose era meglio se restavano in profondità dei loro cuori.
«Lo spero per te, Angelica è la mia migliore amica, non permetterò a nessuno neanche a te, di farla soffrire.» mi chiarì fissandomi arrabbiato.
«Lo so, non c'è niente di cui devi temere, stai tranquillo. »
«Va bene.» concluse addolcendo il suo sguardo e poi se ne andò nel salotto a guardare la televisione e io ne approfittai per stare un po' da solo a riflettere.
Dopo alcune ore Angelica scese giù con un sorriso raggiante sul volto, mi diede un bacio delicato sulle labbra e poi con Daniel si recò in cucina per preparare il pranzo, mentre io mi seddetti sul divano a guardare un film.
A un certo punto vidi la madre di Angelica scendere le scale, sbadigliava e aveva due occhiaie ben pronunciate sotto i suoi occhi azzurri. I capelli neri con le mesch rosse erano scompigliati e indossava un pigiama di seta.
«Buongiorno signora. » mi alzai dal divano e le porsi la mano.
«Ciao, tu devi essere... Alex, giusto?» mi chiese titubante. Io invece non sapevo se presentarmi come il ragazzo di sua figlia o come un semplice amico.
«Sì, esatto signora, sono io. » le feci un sorriso forzato e Angelica vedendomi in difficoltà si precipitò in mio aiuto:«Mamma! Ben svegliata, io e Daniel abbiamo già preparato il pranzo.»
«Oh grazie tesoro, in cambio allora, preparo la tavola. » le sorrise e poi guardò me: «Su Alex, dammi una mano per piacere. »
«Subito signora. » esclamai un pò troppo euforico. La sua presenza mi metteva in agitazione, non sapevo cosa fare.
Angelica mi porse i tovaglioli e le posate, mentre sua madre metteva la tovaglia.
Dopodiché mangiammo e mentre la madre di Angelica lavava i piatti, noi tre iniziammo a prepararci per andare in ospedale. Eravamo sprofondati in un silenzio opprimente, nessuno aveva voglia di aprire bocca, pensavamo solo a vestirci e andare il più presto possibile a trovare Annalisa.
"Dio mio che ansia" pensai alzando gli occhi al cielo. Quei due sembravano due robot, erano veloci e silenziosi, forse avevo premuto per sbaglio il tasto del muto. Sul mio viso spuntò un piccolo sorriso. Era strano lo so, ma pensare che i tuoi amici erano in realtà delle macchine, faceva ridere.
Daniel, come il suo solito, mi lanciava qualche occhiata minacciosa. Era stancante, molto, ma era il suo modo di fare per proteggere Angelica. Ogni volta che mi comportavo male con lei lui faceva così. Però quella volta era diverso, io non le avevo fatto niente, quindi poteva smettere, perché quel suo comportamento da bambino incazzato mi stava urtando.
«Alex, sei pronto? » mi chiese Angelica facendomi tornare alla realtà.
«Quasi tesoro. » le feci un sorriso e lei divenne rossa in viso.
«V... va b... bene» balbettò sorpresa dal mio nuovo nomignolo. Però ero sicuro, dalla sua reazione, che quella volta le piacque.
«Mamma noi siamo pronti, andiamo a trovare Anna a dopo. » Angelica avvisò sua madre prima di chiudere la porta.
«Va bene tesoro» rispose la donna e dopo uscimmo.
Salimmo in macchina, accesi l'auto e partimmo.
Speravo davvero che Anna si svegliasse, vedere i miei amici soffrire mi faceva sentire uno schifo.
E soprattutto vedere la ragazza per cui il mio cuore batteva così forte triste e con le lacrime agli occhi, mi faceva morire dentro.
Spazio autrice:
Buon giorno gente! Ho appena finito di scrivere questo bel capitolo, certo è un po' noioso ma è solo di passaggio, nel prossimo capitolo spero di inserire dei bei colpi di scena. Un bacio dalla vostra sfigata scrittrice e come sempre votate e commentate. A presto con un nuovo capitolo.
Vi voglio bene anime belle!
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