51° capitolo: un giorno da non dimenticare mai!
Sei la mia droga preferita, colui che mi porta in paradiso e poi mi fa sprofondare poco a poco all'inferno.
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Alex
«Sei bellissima, Angelica... E no! Non dire che non è vero perché è così. Sei la ragazza più dolce e incoerente che io abbia mai visto e purtroppo mi sono innamorato di te»le sorrisi dolcemente e poi unii di nuovo le mie labbra alle sue in un bacio casto e delicato.
«Alex... Tutto questo è sbagliato» mi guardò con le lacrime agli occhi. Era spaventata e la capivo benissimo.
«Shh... Lo so, ma tu non pensarci» le dissi mentre continuavamo a baciarci.
Iniziammo a sentire entrambi caldo, i nostri cuori battevano velocissimi e contemporaneamente, era una melodia bellissima, era una sensazione che non avevo mai provato.
Pian piano il nostro bacio non fu più casto, ma divenne passionale. Iniziammo a baciarci con foga, entrambi volevamo di più... Ne ero sicuro!
«Alex! Aspetta fermo!» mi spinse via Angelica con tutta la forza che aveva.
«Perché?»
La guardai perplesso e lei divenne rossa in viso.
«Perché è la mia prima volta e...ho...paura...» mi rivelò tremante.
«Piccola, sta tranquilla, farò piano e se tu non vorrai mi fermerò ok?» cercai di convincerla. Aspettavo quel momento da troppo tempo, non vedevo l'ora che Angelica fosse finalmente mia.
Mi fece cenno di sì con la testa e ricominciai a baciarla. Gli lasciai piccoli baci sulla bocca, scendendo fin sopra al collo, sentivo il suo corpo che emanava piccoli brividi e a ogni mio bacio sentivo lei ansimare. Osservavo il suo corpo che mi desiderava, incoraggiandomi a continuare...
Pian piano scesi con la mano fin sopra al suo seno iniziando a toccarlo. Il mio amichetto fremeva dalla voglia di uscire, al punto di iniziare a farmi male... Angelica se ne accorse, era molto imbarazzata, ma decise di fare qualcosa anche lei... Mi sbottonò i pantaloni, passò la sua mano sui boxer facendomi eccitare come un dannato.
«Oh Dio piccola!» Urlai dal piacere. Solo lei riusciva a eccitarmi così tanto soltanto toccandomi ed era una sensazione fantastica.
La desideravo da morire, aiutò il mio amico ad uscire fuori, mentre io gli slacciai la camicetta facendo fuoriuscire il suo seno, scesi con la lingua fin sopra al capezzolo, iniziando a leccare, aveva un sapore di vaniglia, il suo bagnoschiuma preferito.
«Mhm, Alex...» ansimò ancora più forte, anche lei mi desiderava.
La mia piccola era eccitata, iniziò a giocare con il mio membro facendo su e giù sempre più forte.
"Dio sono in paradiso... " Pensai felice.
La mia mano si intrufolò nelle sue mutandine, era tutta bagnata, che goduria sentirla già pronta per me... Decisi di infilare un dito per farla abituare alla situazione, succhiando i suoi capezzoli, muovevo il dito dentro di lei, mentre lei continuava a fare su e giù.
Era talmente eccitata che spingeva il suo corpo verso il mio dito.
«Alex...ti prego.» mi disse all'improvviso cercando di trattenere bassa la sua voce il più possibile. Eravamo in macchina e il pericolo che ci vedessero era molto alto, ma a me questo non importava, anzi... Il rischio mi eccitava di più
Capii quello che voleva. Abbassai i sedili della macchina e mi sovrapposi sopra di lei, tra le sue gambe. Eravamo entrambi sudati...
«Piccola adesso ti farà un po' male, io farò piano ok? Te la senti?» la guardai intensamente negli occhi, anche io ero preoccupato, non volevo assolutamente farle del male. Intanto misi il preservativo, non volevo metterla incinta, era ancora troppo presto.
Però, fuori da tutte le mie aspettative, fece cenno di sì. I miei occhi si spostarono sul suo corpo, aveva il respiro affannato e teneva chiusi gli occhi, era molto imbarazzata, ma aveva lo stesso voglia di me. Così mi posizionai dentro di lei, poco alla volta per fare in modo che il suo corpo si adeguasse, spinsi un po' e vidi che si stava facendo male, però poi mi diede il permesso di continuare. Iniziai a spingere e piano piano anche lei si muoveva con me, i nostri corpi si volevano, le nostre lingue continuavano ad intrecciarsi e le mie spinte si fecero più intense.
L'eccitazione ormai era alle stelle,
ansimando assieme stavamo per raggiungere l'apice, intensificai le spinte facendo scoccare i nostri bacini e venimmo insieme urlando: «Alex!»
«Piccola!»
Ero al settimo cielo, ero felice, spensierato e libero. Ne ero sicuro: Angelica era la ragazza giusta, però avevo paura che le mie azioni la potessero allontanare da me. Al solo pensiero di perderla mi si strinse forte il cuore.
Mi sedetti nuovamente al mio posto rimettendomi i boxer, i pantaloni e la magliettina, mentre la mia piccola mi guardava intensamente, era come se avesse la bava.
«Lo so che sono belli i miei pettorali, ma se continui a guardarmi così, mi sciupi» iniziai a ridere come un matto, era una frase già sentita mille volte, ma faceva sempre il suo effetto.
«Alex, smettila! Ecco lo sapevo, fai sempre il cretino» mi diede dei piccoli pugni sul braccio. Era diventata rossa come un peperone.
«Ok, ok, scusa... Non parlo più» continuai a ridere.
«Beh... Lo spero per te» mi fece la linguaccia.
E io di nuovo non riuscii a trattenere la risata.
Era strano lo so, ma...con lei la situazione era diventata comica.
Dopodiché Angelica si vestì, anche se io volevo che non lo facesse, mi piaceva vederla nuda, aveva un bellissimo corpo.
"Cazzo, sono di nuovo eccitato! Ma devo contenermi, Angelica non è ancora pronta a farlo di nuovo e io sono un fottuto adolescente in preda agli ormoni sballati" pensai mordendomi il labbro inferiore dovevo pensare ad altro.
«Alex! Smettila, sembri un pervertito» mi disse lei guardandomi perplessa mentre si abbottonava velocemente la camicia.
«Scusami, piccola, ma sei bellissima» inghiottì la saliva cercando di farmi passare l'eccitazione.
«Guarda da un'altra parte per favore, mi vergogno!» mi spinse il viso verso il finestrino. Io volevo controbbatere dicendole che l'avevo già vista nuda e che quindi tutto questo nervosismo era inutile, ma mi morsi la lingua e mi girai. Feci il suo gioco.
«Ho finito, puoi girarti» mi disse passati alcuni minuti.
«Ok!» mi girai e la guardai sconvolto. Le sue guance erano rosse, forse dal calore che i nostri corpi avevano emanato alcuni attimi prima. Le sue labbra erano più gonfie del normale, dovute forse, ai nostri baci e i suoi capelli biondi erano scombinati a causa dell' atto che avevamo appena compiuto, però la cosa che mi colpì di più fu il suo viso ormai cambiato, non raffigurava più una bambina ingenua e insicura, ma una donna a tutti gli effetti.
«Che c'è? Ho qualcosa fuori posto? Perché mi guardi così?» mi domandò Angy in preda al panico.
«Tranquilla, sei perfetta, non hai niente fuori posto» le risposi e poi le diedi un altro piccolo e innocente bacio sulle labbra, adoravo troppo baciarla.
«Ok» mi sorrise.
«Bene! Che ne dici? Andiamo a mangiare qualcosa? Ho una fame!» mi leccai le labbra con la lingua, avevo fame sì... Ma di lei.
«Va bene, ci sto» acconsentì tranquilla.
Dopodiché accesi la macchina e partimmo.
Angelica mentre camminavamo accese la radio e mise una bella canzone: Perfect di Ed Sheran, canzone molto azzeccata.
Canticchiammo fino a quando non arrivammo a destinazione.
«Prego, principessa» le aprì lo sportello.
«Grazie» mi diede la mano.
«Alex... Dove siamo? » mi chiese confusa.
«È un bel locale per famiglie, tranquilla non è pieno di persone losche» cercai di tranquillizzarla.
«Ok, come si chiama?» mi domandò ancora curiosa.
«La Fenice» le risposi.
«Bel nome, andiamo dai... Ho fame» mi sorrise e mi tirò per un braccio e io la segui a ruota. Era divertente stare con lei, era bello stare tranquilli per alcune ore a non pensare a niente, solo a noi.
Entrammo e ordinammo: io un panino con le patatine, mentre Angelica una fettina di carne e un'insalata.
«Allora? Ti piace?» le chiesi, quella situazione era strana.
«Sì, è un bel posto qui...» mi disse.
«Già»risposi vago. Non sapevo cosa dirle, noi non stavamo mai insieme, non parlavamo mai tranquilli, litigavamo solo e adesso avevo paura di dire o di fare qualcosa di sbagliato e di perderla per sempre questa volta.
«Alex! Pronto? Ci sei?» mi richiamò Angelica vedendomi assente.
«Sì, sì, eccomi... Dicevi?» le risposi imbarazzato.
«Umh... Dicevo prendiamo anche il dolce?» mi guardò con i suoi occhi da bambina, era troppo tenera.
«Sì, va bene» avevo fame, il sesso mi metteva sempre una gran fame e forse anche Angelica era così.
A un tratto però, qualcosa la sconvolse.
« Alex, dammi un minuto, vado in bagno» e subito dopo corse via, senza darmi il tempo di rispondere.
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