37°capitolo:Il vero Vincent!

Cercando di essere ciò che non siamo, cessiamo di essere ciò che siamo!
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e ne ero appena andata dal parco dietro la scuola, dove fino a pochi minuti prima ero in compagnia di Daniel.
Finalmente avevo capito,
Alex non era il tipo di ragazzo che immaginavo.

«Stupido, avevamo deciso di combattere insieme ricordi? Perché non mi hai detto tutto fin dall'inizio? Mi dispiace di averti allontanato così bruscamente dalla mia vita, ma ora ho capito e faremo pace noi due, puoi starne certo!» Borbottai con le lacrime agli occhi. Alex era solo e spaesato e io crudele lo avevo abbandonato al suo destino, ero davvero senza cuore.
Non avevo riflettuto, le parole di Daniel mi lasciarono senza parole: Alex in realtà era un ragazzo molto dolce che faceva di tutto per aiutare le persone che erano in difficoltà senza pensare alle conseguenze e quindi adesso sapevo cosa fare. Ero decisa, volevo una spiegazione dal diretto interessato. Volevo chiarire, e chissà forse anche fare pace.

Senza rendermene conto erano già le otto e mezza di sera,
ma convinta e piena di coraggio decisi comunque di andare a casa sua.

Ma mentre ero per strada, una panda rossa suonò il clacson attirando la mia attenzione, io mi girai di scatto e purtroppo incontrai Vincent.

«Ehi! Piccola dove vai?»

Stranamente mi apparse diverso dal solito, il suo modo di fare era cambiato, anche la sua voce era cupa, stonata e confusa.

«Vi...Vincent, ciao! Sto andando a casa, dove potrei andare secondo te?»
Risi nervosamente, se gli avessi risposto che stavo per andare da Alex di sicuro non sarebbe finita bene quella giornata.

«Capito, su sali! Ti accompagno io».
Quella risposta mi spiazzò, non sapevo cosa fare, se accettare oppure no.

«No grazie, cammino a piedi, sai così mi tengo in forma e poi non voglio disturbarti» Gli dissi a disagio.

«Su dai non dire sciocchezze, sei la mia ragazza no?»
Aprì lo sportello e si avvicinò a me.

«Dai vieni ti porto a casa».
Mi prese il braccio e mi accompagnò alla macchina. Sentivo che c'era qualcosa di diverso in lui, era ubriaco l'odore di alcool era molto forte.

«Vincent stai bene?»
Lo guardai dritta negli occhi non appena mi sedetti sul sedile accanto a lui.

«Sì certo, perché?»
Mi rispose poco convinto.

«Non so, sembri strano, hai bevuto?»
Gli presi la mano, era pur sempre il mio ragazzo e gli volevo tanto bene.

«Sì ma poco».
Inghiottì la saliva senza guardarmi in faccia.

«Non capisco». Non riuscivo a dire altro, il suo comportamento mi turbava.

«Sto benissimo tranquilla, però...»
si fermò per cambiare marcia.

«Però? Continua».
Gli strinsi di più la mano.

«Vorrei sapere con chi sei stata fin'ora». Tolse la mano turbato.

«Come mai vuoi saperlo?»
Alzai il sopracciglio come punto di domanda.

«Perché sono molti giorni che mi eviti, non ci sarà mica un altro?»
La sua risposta mi spiazzò completamente.

«Cosa? No certo che no, sono stata un po' con Daniel»

«Sicura? Perché fra noi non ci devono essere segreti».
Si fermò con la macchina vicino a un bar.

«Sì certo, sai benissimo che non sono il tipo di ragazza che tradisce».
Risi nervosamente, sapevo in cuor mio che ero in errore. Già molte volte avevo baciato un altro, ma Alex per me non significava niente, invece Vincent era il mio ragazzo.

«Capisco... bene adesso che abbiamo parlato mi sento meglio.» sospirò dandomi un favoloso bacio sulle labbra, e io sorrisi come un ebete a causa di quel gesto.

«Però non voglio ancora accompagnarti a casa e da tanto che non usciamo io e te, che ne dici di andarci a divertire?»Mi guardò in modo malizioso.

«Ok, dove andiamo?»
ero molto stanca, però alla sua richiesta non riuscii a dire di no.

«Ti va di andare al Black & White?»
Mi chiese guardandomi dritta negli occhi.

«Certo! Ottima idea».

Era da tanto che volevo andare lì. Il Black & White era un locale fantastico dove i ragazzi della mia età si riunivano per passare una bella serata in compagnia.

«Perfetto andiamo».
Accese il motore e partimmo

***

Il locale si trovava nella via principale della città, entrando vedemmo il bancone dei liquori dove il barman stava preparando dei cocktail da servire. Andando avanti c'era una grande sala dove vi erano dei ballerini che davano spettacolo e all'estremità c'erano dei divanetti con dei tavolinetti.

Vincent gentilmente mi tolse il giubbotto e lo appoggiò sul divanetto che avevamo scelto, il locale era già affollato.

A un tratto incontrammo degli amici di Vincent, che erano appena entrati nel locale e così si avvicinarono a noi.

«Ciao Vincent» lo salutò uno dei ragazzi non appena ci notarono.

«Ciao Francesco»
Vincent si alzò e iniziò a salutarli tutti, erano cinque ragazzi tutti molto affascinanti.

«Chi è questa stupenda ragazza accanto a te?»
Chiese uno di loro.

«Ah sì scusate, ragazzi lei è la mia fidanzata, Angelica, loro sono i miei amici, vieni te li presento»
Mi fece il gesto con la mano di avvicinarmi a lui.

«Allora il biondo con il volto da angelo è Francesco, il tatuato con il giubbotto di pelle è Julian è spagnolo, ed è qui da due anni, il ragazzo moro con il piercing al naso è Massimo, il nostro gigante buono con i capelli corvini è Stefano e infine il capellone con la barba sempre curata è Fabrizio.»
Ognuno di loro mi salutò con dei gesti un po' maliziosi. Solo Massimo mi sembrò molto timido, pensai che io e lui saremmo potuti diventare ottimi amici.

Si sedettero accanto a noi e iniziarono a ordinare dei drink.

«Angy che cosa prendi?»
Mi chiese Vincent sorridendomi.

«Eh? Niente tranquillo»
Non volevo bere, avevo un brutto presentimento.

«Su Angy non vorrai fare brutta figura davanti ai miei amici?»
Mi canzonò Vincent. Strano, lui non insisteva mai.

«Ok, ok, mi hai convinta, prendimi un bicchiere di vino rosso»
Risposi stufa di quella situazione.

«Bene, allora vado a ordinare al bar»
Si alzò e mi lasciò un bacio tra i capelli.

«Ti consiglio di non bere se non vuoi metterti nei guai»
Mi bisbigliò a un tratto Fabrizio avvicinandosi a me.

«E perché non dovrei farlo?»
Le sue parole mi lasciarono un po' perplessa.

«Io ti ho solo avvertita, poi sei libera di accettare il mio consiglio oppure no».
Ritornò nuovamente al suo posto e dopo dieci minuti tornò Vincent con i nostri drink.

«Il miglior bicchiere di vino rosso alla mia bellissima dolce metà.»Mi porse gentilmente il vino baciandomi la guancia destra e successivamente si sedette accanto a me.

Iniziai a sorseggiare il liquido rosso, e stranamente mi sembrò più buono del solito, ma oltre a essere delizioso mi apparse anche più forte. All'improvviso sentii la testa girarmi forte.

«Io ti avevo avvisata»
Mi disse piano Fabrizio che si trovava di fronte a me.

«Angelica stai bene»
Mi chiese preoccupato Vincent.

«Forse non regge bene l'alcool»
Rispose Francesco continuando a bere il suo drink.

«Su andiamo Angelica ti va di ballare? Forse così ti sentirai meglio».
Si alzò Vincent porgendomi la mano gentilmente.

«Sì forse è meglio».
Strano mi sentivo confusa e io di solito non ero ubriaca al primo bicchiere.

Iniziammo a ballare un lento, e mentre eravamo abbracciati lui mi sussurrò tante parole dolci che mi resero felice.

Non appena finimmo di ballare ritornammo ai nostri posti. Stefano mi porse un altro bicchiere di vino e io senza pensarci due volte bevvi tutto velocemente. Non appena finii di bere mi sentii male, iniziai a sudare, così Fabrizio stufo di vedermi in quello stato mi prese per un braccio e mi portò fuori dal locale.
Iniziai a vomitare e dopo alcuni minuti mi sentii meglio.

«Ma sei davvero una stupida».
Mi urlò violentemente a un orecchio.

«Ma che problemi hai?»
Sbottai io per difendermi, se gli davo tanto fastidio bastava non parlarmi e farsi gli affari suoi.

«Che problemi ho? No tu sei pazza, ti ho detto di non bere e tu che fai? Bevi, odio le donne come te, sai?»
Mi disse toccandosi nervosamente i capelli.

«Beh ti odio anch'io e poi non ti ho chiesto di farmi da badante».
Oddio volevo picchiarlo, quel deficiente mi ricordava Alex.

«Già, scusami tanto se non voglio che finisci all'ospedale!».
"All'ospedale? Ma che problemi ha?" pensai rossa dalla rabbia

Ero così arrabbiata che non riuscivo più a parlare, sospirai e dopo cinque minuti che lo guardavo negli occhi, iniziai a sentirli pizzicare.

«No aspetta, non mi dirai mica che ti stai mettendo a piangere?»
Mi disse preoccupato.

«Fottiti Fabrizio, sei uno stronzo.» Iniziai a vedere sfocato.

«Aspetta dai, io non volevo farti piangere scusami».
Mi guardò dolcemente. Non ci potevo credere,perché quel ragazzo mi ricordava così tanto Alex? Da sottolineare però, che il corvino non mi avrebbe mai chiesto scusa dopo un litigio.

«Ok, ti perdono, però voglio ritornare dal mio ragazzo.» Gli chiesi asciugandomi gli occhi. Sospirò e mi accompagnò nuovamente da Vincent.

«Ma che cazzo fate?»
Sentii solo la voce di Fabrizio gridare contro i suoi amici e Vincent che rideva come un assatanato e una strana polvere bianca su uno dei tavolinetti, poi mi sentii girare violentemente la testa e persi i sensi.

Spazio autrice :
Buon giorno miei cari amici lettori , allora vi chiedo scusa per la mia lunga assenza, ma vi ricordo che io non ho capitoli pronti quindi devo prepararli e curarli in ogni minimo particolare prima di pubblicarli, ho riletto mille volte questo capitolo per non fare uscire un obbrobrio, ma se notate qualche errore vi prego di dirmelo così andrò immediatamente a corregerlo.

Spero che questo capitolo vi piaccia e se avete delle domande da farmi non abbiate paura non vi mangio!

Qui sotto vi lascio i prestavolto degli amici del nostro Vincent ciao e a presto con un nuovo capitolo .
Baci la vostra Rosy😘😘.

Il nostro Francesco, non fidatevi di questo viso d' angelo lo vedremo successivamente come il demonio in persona .

Questo è Stefano un personaggio innocuo.

Fabrizio un uomo molto misterioso che sarà molto importante per la nostra Angelica.

Julian.

Massimo.

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