1°Capitolo: presentazione(Corretto)

Attenzione!
Qualsiasi riferimento a persone, cose o animali è del tutto casuale.

Vi siete mai chiesti qual è il vostro posto nel mondo?

Io non facevo altro che domandarmelo da quando ero piccola, ma non riuscivo ancora a trovare una risposta che mi soddisfacesse pienamente. E da quando quegli occhi nocciola erano entrati nella mia vita, non trovavo più neanche quelle insoddisfacenti.

«Angelica! Posso mettere i miei trucchi nell'armadietto accanto ai tuoi?» Mi riportò alla realtà Annalisa, la mia migliore amica. Era bella, sicura di sé e aveva dei lunghi capelli neri come la notte, un grazioso nasino all'insù e due grandi occhi azzurri come due Topazi Svizzeri. Io non riuscivo a reggere il confronto. Ero carina sì, ma non come lei, i miei capelli erano biondi, avevo un fisico accettabile, però invidiavo quello della mia amica. Avevo un orribile naso a patata che se fosse stato per me, avrei già fatto la plastica facciale, delle labbra carnose e rosee e l'unica cosa che mi associava a lei era proprio il colore degli occhi.
«Ok, basta che la smetti di rubarmeli» la canzonai seria.

«Ehi! Così mi offendi! Io non ti ho mai rubato neanche un rossetto! Li ho solo presi in prestito, e poi" tesò", se vuoi, i miei io te li posso anche prestare senza problemi!» mise il broncio fingendosi offesa, ci guardammo per un po' negli occhi, per poi scoppiare in una fragorosa risata. Eh sì, io e Annalisa eravamo completamente l'opposto, ma era la cosa che ci legava di più.

Io amavo cantare, mi piacevano i videogiochi e rimanere ore e ore a guardare film strappalacrime. Isa invece amava la moda, i trucchi e soprattutto ballare, la sua passione più grande. Consideravo il suo modo di danzare unico che la differenziava da tutti gli altri ballerini. Era il suo dono.

Lei era molto estroversa, sapeva come relazionarsi anche con i ragazzi che non conosceva, a differenza mia che riuscivo a parlare a malapena con il mio migliore amico, Daniel. Ero proprio un caso perso. Quindi tutto ciò dovrebbe bastare per farvi capire quanto la nostra amicizia fosse un frullato di caratteri.

Isa da due anni si era fidanzata con Dani ed erano perfetti insieme. Lui era un bellissimo diciassettenne, dolce e gentile, aveva degli splendidi capelli biondi sempre in ordine, tenuti fermi con un po' di gel, dei magnetici occhi azzurri come diamanti e dei muscoli appena accennati. Gli volevo un mondo di bene, eravamo inseparabili fin dall'asilo, era come un fratello per me. Era il mio angelo custode pronto a proteggermi in qualsiasi momento. Quando mi dissero che si erano fidanzati, mi venne un colpo, ero un po' scombussolata dall'idea che quei due potessero stare insieme, ma la cosa mi rendeva molto felice.

Quella sera eravamo a casa mia, a guardare le stelle. Il giorno dopo sarebbe iniziata la scuola, e Annalisa mi aveva chiesto se poteva dormire da me, io felicissima ovviamente accettai.
La osservavo mentre sistemava i suoi oggetti nel bagno della mia camera, era incredibile con quanta delicatezza lo facesse, come se si potessero rompere da un momento all'altro, anche se tutto ciò era screditato dai suoi fastidiosi lamenti per l'indomani.

«Uffa! Io non ce la faccio più Angelica, ma per forza domani dobbiamo ritornare a scuola?» non era per niente felice di iniziare un nuovo anno. Conoscevo Isa dalla terza media e da allora non ci eravamo più separate. All'inizio non mi era molto simpatica onestamente, i suoi modi di fare la rendevano altezzosa e sgarbata, ma poi riuscii a capire il perché si comportava in quel modo: era stata ferita così tante volte da persone a cui teneva e che considerava amiche, che ormai aveva perso le speranze.

«Non abbiamo ancora iniziato e già ti lamenti? Ma stai scherzando?» dissi sarcastica mettendomi a ridere. Sinceramente anch'io non avevo voglia di riniziare a svegliarmi presto e di vedere per un altro anno quell'idiota di Alex, o meglio il ragazzo più insopportabile della Terra e soprattutto l'orgoglio fatto in persona.

Quell'anno avremmo frequentato il quarto anno del liceo di Scienze umane a Milano. Amavo studiare, però Alex complicava sempre tutto, ogni giorno mi stressava con le sue stupide frecciatine che non riuscivo nemmeno a capire.

«Cavolo! Un' amica più disponibile non me la potevo proprio trovare ehh?Ahh! Faremo come vuoi tu » sbuffò alzando gli occhi al cielo nervosamente, mentre prendeva il pacchetto di sigarette dalla scrivania, per poi dirigersi verso il balcone per accenderne una. Io rimasi ferma, al mio posto, guardandola contrariata, visto tutte le volte che le avevo ripetuto quanto potesse farle male fumare, ma lei come sempre fece di testa sua. Sospirai sconfitta e la seguii.

A un tratto, mentre ero assorta nei miei pensieri, notai una coppietta molto carina che era seduta sulla panchina di fronte a casa. All' improvviso il ragazzo si avvicinò lentamente per baciare la ragazza che timidamente si sporse verso di lui. Fu una scena così bella che mi si strinse il cuore, anch'io avrei voluto qualcuno che mi avesse amata in quel modo. Mi rattristai ripensando a Vincent, il mio primo vero amore, al quale mi ero ripromessa di non pensare più. Non avevo mai raccontato a nessuno di lui, neanche alla mia migliore amica, credevo di averlo dimenticato ma ho fallito.

"Non si può cancellare una persona dalla propria mente se è incisa nel proprio cuore!"

«Angy...che cos'hai? Perché piangi?» Mi domandò all'improvviso preoccupata.

«Cosa?» domandai asciugandomi le lacrime fingendo che non fosse successo niente. Era strano, le lacrime mi erano scese senza che me ne accorgessi.

«Perché stai piangendo? È successo qualcosa?» mi chiese nuovamente con uno sguardo penetrante.

«Non ho niente tranquilla, ho pensato solo a una sciocchezza e mi sono messa a piangere come una stupida, scusa Isa, non volevo farti preoccupare.» mi si avvicinò lentamente e mi strinse in un abbraccio.

«Ho capito...sai se hai bisogno di sfogarti con qualcuno io sono qua.» concluse intrecciando le nostre mani e a quel contatto io mi sentii subito meglio. La mia amica poteva avere tutti i difetti del mondo, però era l'unica in grado di risollevarmi il morale, aveva una sensibilità incredibile che nessuno poteva eguagliare e per questo le volevo un bene immenso.

«Grazie di esserci sempre per me. » le sorrisi sinceramente.

«Ti voglio bene Angy. »

«Ti voglio bene anch'io».

« Comunque... speriamo che quest'anno sia migliore dei precedenti.» dissi cambiando discorso.

«Ehh magari incontrerai l'amore della tua vita!» mi fece l'occhiolino.

«Seh come no!» dissi rientrando in casa.

Spazio autrice:
Salve a tutti, ed eccomi qua con un nuovo libro, spero che questa storia vi piaccia, ho voluto scrivere questa storia perché un po' mi rappresenta, scusate se ci sono errori, ma io sono proprio negata con la punteggiatura, comunque vorrei sapere cosa ne pensate, quindi commentate e se vi piace votate per favore, grazie a presto.

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