Capitolo 8.
Aaah, finalmente dopo quasi tre ore siamo arrivati, mi aspettavo ci mettessimo di più, ma va bene così. Anzi se ci mettevamo di meno non ne sarei uscita così pazza. La mia intenzione dopo aver stressato mia madre per una mezz'oretta abbondante per sapere almeno una della sue sorprese era quella di dormire. Ovviamente io, Alison la sfigata non ci riuscii, e questo perché? Avevo due bambini dietro che tiravano calci al sedile e uno neonato davanti che non faceva che piangere. Le mie preghiere per non sperare queste due cose furono inutili e anche quelle di farli smettere, Dio non mi ascolta mai, forse mi odia. Si, sicuramente sarà così, sennó non si spiega. L'unica cosa che riuscì a farmi mantenere la calma per tutto il viaggio fu quella di pensare e ripensare alle parole di mamma per cercare di capire, o per lo meno immaginare quale fosse la sorpresa. Naturalmente cercai di non immaginarmi cose troppo belle perchè mi sarei illusa inultilmente da sola. Però volevo saperlo, almeno una delle due, odio le sorprese e soprattutto quando una persona anticipa una cosa e dopo non la dice. Qual è il senso? Se è una sorpresa non avvisarmi per niente che c'è ne è una in arrivo per me, no? Oppure vai dritta al sodo senza troppi giri di parole. Piano piano pensando a tutte queste cose iniziai ad innervosirmi, a caso però. Sospiravo davvero nervosamente, mancava poco che la mia faccia diventasse tutta rossa e che il fumo mi uscisse dal naso e dalle orecchie. Ahahah, questa immagine di me mi fece abbastanza ridere che cercai di dimenticarmi tutto e rilassarmi, stavo a Miami accidenti, dovevo divertirmi.
Ci avviammo per prendere i bagagli e fu in quel momento che lo vidi. Un ragazzo alto, super figo che indossava una maglietta aderente bianca che faceva intravede i suoi muscoli, mio dio, se quella fosse stata una delle mie sorprese non mi sarei lamentata per i prossimi trent'anni. Mentre lo guardavo, prestando poco attenzione ai bagagli che passavano vicino a me senza cercare in nessun modo il mio, lui si giró e mi guardó. I nostri sguardi ci incrociarono e una scossa percorse il mio corpo e un brivido subito dopo, uau. Guardandolo meglio aveva un aspetto misterioso ed interessante. Ali, basta pensare a quel tizio, non lo rivedrai mai più mi disse il mio subconscio, ma qualcosa dentro di me mi disse che quel ragazzo avrebbe fatto parte della mia vita, non so come, ma me lo sentito.
Accesi il telefono per vedere se mi erano arrivati messaggi: sette da Seth, quattro da Naomi, due di Micol e uno anonimo. Cancellai quelli delle prime due persone senza neanche leggerli, ero qui e dovevo andare avanti, non mi riguardava minimamente quello che facevano quei due e aprii curiosa dello dell'anonimo. Ammetto che ero abbastanza spaventata ma decisi di leggero:
<< Ehy piccoletta, ne sono passati di anni, vero? Ma presto ci rivedremo ed è questo l'importante. Mi sei mancata tantissimo ma al momento non posso dirti altro, è una sorpresa. A tra poco. - Anonimus.>>
Ma qui sono tutti fissati con le sorprese? E addirittura con messaggi e lettere per dirmi le cose, che nervi. Ne ricevetti un'altro, sempre anonimo con scritto :<< Che fai? Non rispondi?>>. Okay, ora iniziavo ad avere un po' di paura di questo tizio, no che ne avrei dovuta avere, almeno credo, ma sono una persona paurosa ed è per questo che presi a braccetto mia madre guardandomi attentamente intorno per notare gente sospetta e ci incamminammo verso l'uscita. << Ali, basta andrá tutto bene, sarà un tuo amico che ha cambiato numero>> mi rassicuró mia madre, ma ancora in ansia stavo. Due minuti dopo ne ricevetti un altro:<< Invece di leggere e non risponde, girati cretina!>> ero confusa ma lo feci, non so per quale motivo ma mi voltai e mio dio, era...
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