Capitolo 29.
Mi sentivo stupida, una vera idiota, ma mi tormentavo con la medesima domanda : << perché aveva provato a baciarmi?>> non aveva senso, non ci sentivamo da mesi, a mala pena parlavamo e mo?
Feci tre giri della scuola, giusto per schiarirmi le idee e nella speranza di trovare qualcuno che per pure caso mi offrisse un passaggio. Non avevo proprio voglia di camminare ed ero sicura che stare sola non mi faceva bene, proprio come adesso. Quando sono sola si alimentano i miei pensieri più remoti, e per non dire i ricordi.
Sono una ragazza a cui piace immaginare che alcune scene fossero andare diversamente.
Fu così che conclusi il mio quarto giro intorno alla scuola sbattendo contro Gregg. Ma io e questo ragazzo ci incontriamo solo in questo modo pensai.
<< Ehy >> mi sorrise. Ma perchè ogni volta che mi saluta e sorride rimango imbambolata? Dio, ma è legale quel sorriso? Per non parlare delle labbra. La maggior parte dei ragazzi le ha fine o piccole, ma lui..mmh, solo a pensare alle mie labbra sulle sue. Sono grandi e carnose, e uau, sto rosicando per mia sorella che le ha provate. Ali, stai davvero fantasticando sulle sue labbra? Torna sulla Terra, ehilaà.
Ricambiai il sorriso con un leggero ritardo, che stupida.
<< Che ci fai ancora a scuola?>> mi chiese.
<< Potrei farti la stessa domanda>>
<< Ho appena finito di fare allenamento e stavo per tornare a casa, ma mi sono ricordato di aver lasciato un libro nell'armadietto e sono tornato a riprenderlo.>> ci fu un attimo di silenzio prima che lui mi chiese se volevo un passaggio, i miei quattro giri nella scuola sono serviti a qualcosa allora. Anche se di questo passo ora sarei arrivata a casa, ma dettagli, accettai con molto piacere.
Da gran gentiluomo che è mi aprì persino lo sportello della sua auto, il mio cuore accelleró i battiti in un solo secondo. Partimmo e iniziai a parlare per non rendere la situazione imbarazzante. Parlammo del più e del meno, scoprii tante cose che mai mi sarei immaginata; era nato a Los Angeles e alla morte della madre, il padre decise di trasferirsi a Miami per ricominciare da capo. Infatti ora ha una nuova famiglia, il padre convive da più di due anni con una donna di qui e presto si sposeranno. La matrigna è ok, gentile e carina, lo tratta come l'altro figlio, l'unico problema è appunto "l'altro figlio", il suo fratellastro. Evitó di parlare di lui, ha semplicemente accennato che ha la sua stessa età, frequenta la nostra scuola e mai e poi mai rivelerà a nessuno chi è.
Ero davvero impressionata dal fatto che mi aveva raccontato così tante cose. Io non sarei mai riuscita a raccontare la mia vita a qualcuno, soprattutto per il fatto che l'ho scoperta qualche settimana fa e ancora non l'avevo messa in chiaro.
Per raccontarmi tutto fece più volte il giro del quartiere, e ne fui felice, non volevo scendere da quella macchina.
Gli squilló il telefono e accostó lungo la strada, mentre lui parlava io ne approfittai per leggere dei messaggi. Se non fosse per Gregg il mio telefono sarebbe ancora defunto, sia lodato chi ha inventato i caricatori portatili. La maggior parte erano messaggi di Lena e Grace e alcuni di Cam, decisi di aprire prima i suoi.
<< Dove sei? Ho finito allenamento.>>
<< Vuoi un passaggio?>>
<< Ehy? >>
<< Ah vero, hai il telefono scarico.>>
<< Un giorno di questi ti va di uscire? Anche solo a prendere un caffè? >>
Okay okay okay, Ali, rilassati, forse hai letto male. Rilessi l'ultimo messaggio milioni di volte mentre Gregg parlava al telefono, ma quanto ci mette? Uffa. Tralasciando il fatto che solo l'odore del caffè mi da fastidio, figuriamoci il sapore, blah. Decisi però di accettare lo stesso l'invito, semplicemente per il fatto che mi aveva aiutato, un gesto di cortesia, giusto? Subito dopo che risposi Gregg riagganció e si scusó per il contrattempo.
Accostó sul vialetto di casa mia. Lo ringraziai del passaggio e lo salutai.
<< Ehy aspetta... ti va un giorno di questo di... beh magari... di uscire? A prendere un gelato...Da amici ovviamente, sai che sto con Lauren>> ed accennó un sorriso triste al nome 'Lauren'. Mi uccisi mentalmente, ormai avevo accettato l'invito di Cam, non potevo "uscire" con due ragazzi, che palle. Poi io amavo il gelato, lo mangio anche quando fa freddo, e non poterlo fare con lui mi rattristó, meglio un gelato che un caffè.
<< Non sai quanto mi piacerebbe, anche perché sono stata benissimo durante questo viaggio, ma ho accettato l'invito di un altro ragazzo meno di dieci minuti fa.>>
<< Ah.. posso sapere chi è?>>
<< Non so se lo conosci, Cameron, Cameron Dallas.>>
<< Emh, si, scusa devo andare.>> chiuse lo sportello senza neanche salutarmi e se ne andó infuriato.
Chi preferite tra Gregg e Cam? 🌹
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