Capitolo 16.
Non sapevo che fare, non avrei mai pensato che vivesse qui, a Miami. Tutta la rabbia che provavo per Cameron, il dolore, la tristezza, tutti i miei sentimenti non esistevano più.
Ero come paralizzata, quasi non riuscivo a parlare, non sapevo se dallo stupore8 o dalla felicità di averlo rivisto, e perché no, forse da tutte e due. Lo guardavo fisso in quegl'occhi in cui mi persi. A distrarmi fu proprio lui chiedendomi :<< Come ti chiami?>>
Quando sono agitata inizio a balbettare, penso che se fossi vissuta in epoca romana, avrei fatto parte delle popolazioni barbariche, solo per questa mia caratteristica di balbettare.
Feci un respiro profondo in modo da riuscire a rispondere senza sembrare una totale idiota, stavo per farlo ma il suo telefono squilló.
<< Scusami un'attimo solo. Pronto?>> dall'altra parte del telefono c'era una ragazza, probabilmente la sua ragazza abbastanza infuriata. Si sentivano le sue urla anche senza il viva voce. Lo stava riempiendo di insulti. Lui stava quasi totalmente zitto e annuiva, a caso credo, anche perché lei non era davanti a lui. Dopo quasi due minuti di urla il ragazzo finalmente parló << Sì Lauren, mi dispiace tanto, sto arrivando ma stai calma, ciao>> aveva un tono scocciato.
<< Scusami, era lei, e sto in ritardo, quindi penso devo proprio muovermi per non ricevere una telefonata peggiore di questa>> la prendeva molto a ridere e la sua risata era contagiosa. Lui fece per andarsi e nel momento in cui si giró per raggiungerla dissi:<< Comunque mi chiamo Ali>> si voltò e mi sorrise.
<< Gregg >> aggiunse dopo facendomi l'occhiolino e proseguendo per la sua strada.
Decisi di fare lo stesso tornando a casa.
Entrai facendo il minimo rumore per paura che i miei dormissero e per non svegliarli. Entrai in cucina per prendere qualcosa da mangiare e c'era mia madre.
<< Ehy tesoro, già di ritorno?>>
<< Emh sì... giusto per sapere, posso dormire nella mia camera adesso?>> senza accorgermene lo dissi con aria arrogante.
<< Non vedi l'ora eh, comunque stasera sì, abbiamo finito in mattinata, ecco la chiave. Sta nel seminterrato, seconda porta a destra.>>
<< Grazie mamma, buonanotte>>
<< buonanotte tesoro, ti voglio bene >>
<< anche io>>
Seguii le indicazioni di mia madre e arrivai difronte la mia futura camera. Sperai in qualcosa di decente visto che avevano fatto tutto da solo senza neanche consultarmi su qualcosa, proprio su niente, incrociai le dita ed entrai.
Ero senza parole, era bellissima.
Le pareti non erano grigie come avrei sperato ma andava più che bene.
Era una stanza abbastanza grande, davanti a me c'era un letto a una piazza e mezza, sopra al letto c'era disegnato sulla parete un planisfero in nero. Sulla destra c'era una scrivania, la libreria già piena di libri, il mio computer e una porta che dava sul giardino di dietro,sarei potuta uscire di nascosto e far entrare ed uscire tutte le persone che volevo, grandioso, mi sentivo già una ribelle. Sul lato opposto c'era una vetrata dove potevo vedere invece il giardino di davanti e sedermi per leggere un libro o studiare. La cosa più figa era una sottospecie di dondolo attaccato al soffitto, spero proprio che regga. Vidi in un angolo due porte affiancate, aprii la prima e mi ritrovai in una cabina armadio gigantesca, l'ho sempre voluta, il mio armadio era sempre troppo piccolo per tutti i miei vestiti. Aprii l'altra porta ed era quella del bagno. Avevo il bagno in camera, figo. Entrai nel bagno e c'era un'altra porta al suo interno. Ma questa casa è piena di porte o cosa? Troveró anche una porta che si apra nel bel centro di NewYork? Cercai di aprirla ma era chiusa a chiave. Mi dovrò ricordare di chiedere cose ci sia lì dentro.
Neanche il tempo di cambiarmi che mi buttai sul letto come un sacco di patate. Erano giorni che non dormivo su un vero letto, da Grace dormivo per terra su un materasso o sul divano, che a mio parere è molto più comodo del materasso. Mi mancava dormire sul letto, ne avevo proprio bisogno, era più morbido o comodo.
Mi misi sotto le lenzuola malgrado facesse davvero caldo, ma mi sentivo protetta. Senza di esse avevo paura che un mostro mi potesse rapire. Lo so, è stupido e infantile, ma fin da piccola, per colpa di Shawn che mi aveva raccontato una storia di una bambina rapita dagli alieni perché dormiva senza coperte mi sento meglio se mi copro. Il bello è che mi copro fino sopra la testa anche con 50 gradi, ormai è come un'abitudine.
So perfettamente che in questo capitolo non succede niente di che, ma è per introdurre quello successivo, volevo metterlo in chiaro. Buona lettura. ✨
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