Confusione
Sono confusa, il mio cervello va e viene, non mi capacito di quel messaggio, non lo capisco, sono lusingata che qualcuno alla fine si sia accorto che esisto " ciao, sono qui, sai esisto, ci sei? " ricordo con un pò di tristezza. Così all'improvviso mi sembra quasi un brutto scherzo per abbattermi definitivamente e non vorrei pensarla in questo modo.
"Forse è come dice lui" penso ancora " è strano, non ci credo" mi butto giù di nuovo sul letto con il cuscino sulla testa e qualche lacrima che scende da sola.
Che tristezza... In questi casi sono proprio negativa, il mondo mi odia. No,io mi odio probabilmente.
Non so se confidare questa cosa alla mia amica Aria o no. Amica, è così per dire, ci definiamo amiche anche se una delle due non riesce proprio a non stare al centro dell'attenzione sempre e si arrabbia pure se tenti di parlare di altro che non riguardi lei.
Mi avvento sul telefono per cercare un segno di verità nelle sue parole, verità che non trovo poiché i messaggi non esprimono sentimenti, a meno che non te li immagini. Di fantasia ne ho tanta ma non in questo momento, l'ho persa tutta.
Il non riuscire a credere a ogni parola sua mi consuma, mi attanaglia il pensiero "se quello che mi dice è vero sono felicissima" anche se non so quasi niente di Stefano. Non posso mica dirgli "si, ti amo anche io" sarebbe una bugia. E se non mi innamorassi mai di lui?
Perché farlo soffrire così gratuitamente, non è il mio solito modo di comportarmi.
Vediamo domani che succede, mi spaventa già abbastanza dover tornare a scuola, quelle facce sprovviste di ogni gentilezza e piene d' odio mi sanno di criminali senza cervello, ovviamente non tutti, ma la maggior parte.
Sono le 18:00 e bussano alla porta, so già chi è, non apro e vado a cenare con rape e salciccia, non so cosa pensare... Il mondo mi è praticamente crollato in testa. Mi viene in mente ancora ciò che mi sta mandando in crisi da tutto il giorno e di colpo mi passa la fame, come se fosse un dilemma troppo grande da dover concentrare tutte le mie energie nel pensare. Chiedo di potermi alzare e mi dileguo in camera mia, forse non mi hanno nemmeno vista e sentita muovermi, sono davvero molto veloce.
Metto la sveglia e leggo per l'ennesima volta quel messaggio romantico, inquietante, con un pizzico di tristezza. Mi addormento con il telefono stretto al petto.
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