8. SOTTO IL SOLE
Lovie
Sarah si toglie un bracciale. Charms dalle forme più disparate riflettono la luce. Scarpette, zucche, bacchette magiche. -Questa è un'edizione limitata di Cenerentola ed è anche il mio portafortuna- abbassa la voce. -Inoltre ce l'avevo quando Jack si è dichiarato e sai quanto tempo ci ha messo- sorride. -Con Nicolas è la stessa cosa... tipo Jack Skeletron e Sally
Rido. -Nightmare before Christmas- lo abbiamo visto mille volte e abbiamo cantato le canzoni del film così tante volte che le ricordo a memoria.
-Noi siamo delle Sally, dobbiamo avere pazienza, e ora mostrami il polso
-Non devi darmelo- non voglio che si senta in obbligo con me. Sta già facendo tanto. Ha sempre fatto tanto.
-Zitta e fai quello che ti dico
Obbedisco, il cuore che mi esplode in gola. Sarah me lo mette e lo chiude intorno al polso. Mi è largo ed è pesante.
-Ti porterà fortuna, la conquista di Nicolas, è garantita- mi strizza l'occhio. -Parola di fata madrina- si posa la mano destra sul cuore.
-Lo spero
-Da Sally a Sally, bisogna credere nel lieto fine e più è difficile da conquistare, più possiamo goderlo con gioia
Non ne sono così sicura. -E se Nicolas mi preferisse Alya?
-Per quanto? Uno o due giorni, poi si stuferebbe, credimi
-Ma non basterebbe quello per farmi capire che non mi vuole?- che non è il principe che mi salverà? Quello che mi porterà via da una famiglia che odio?
-Ehi, andrà bene- Sarah mi posa le mani sulle spalle. Ho sempre pensato che fosse bella. Una di quelle ragazze che gli uomini si fermano a guardare quando passa per strada. Era bellissima perfino quando aveva i capelli castani, prima di tingersi di biondo. Non ho mai capito perché volesse un'amica come me. Una sognatrice. E poi un giorno mi sono detta che Sarah ha la sindrome della fata madrina. Vuole trasformare le altre persone in qualcosa di meglio. È per questo che ha preso Jack e lo ha reso un giocatore di football. Le piace fare magie. -Nicolas ti ama, credimi... e adesso ce ne andiamo in spiaggia, okay?
Il cuore accelera. Perché il momento in cui dovrò mettere il costume sarà il peggiore. Rischierò che Nicolas veda le cicatrici. E di perderlo per sempre.
Il sole è tanto forte da farmi bruciare la pelle. La sabbia bollente mi scotta i piedi. Mi nascondo sotto l'ombrellone.
Sarah lancia un grido e si lancia in acqua. Jack si toglie maglietta e pantaloni, li butta sulla sabbia e la segue.
Sento la pelle pizzicare e mi mettto a cercare la crema protettiva che ho infilato in borsa. Devo ignorare la voglia di correre a nascondermi e di il cuore che fa le capriole. Non mi piace stare in costume. Nonostante il trikini che indosso mi copra la pancia sono a disagio. Alcuni ragazzi passano vicino l'ombrellone e mi guardano. Le vene mi si ghiacciano. Possibile che vedano che sono danneggiata?
Mi giro e metto la crema sulle braccia, sulle gambe, sul petto. Il costume intero che porto mi copre la pancia, ma mi lascia scoperta la schiena. Ho bisogno di aiuto per finire. Questa è la mia occasione. Mi guardo intorno.
Nicolas sta mettendo un asciugamano verde su uno degli sdrai. Prendo un lungo respiro. Questa è la mia occasione.
-Nicolas?- ne esce un sussurro.
Nicolas continua a sistemare l'asciugamano. Tossisco e parlo più forte. -Ehm, Nicolas?
-Sì?- volta la testa e mi guarda da sopra la spalla.
-Potresti mettermi la crema protettiva sulla schiena... da sola non ci riesco, cioè, potrei provarci, ma rischierei solo di bruciarmi
-Certo, non appena ho finito qua- mi sorride. Un sorriso che mi scalda il cuore.
-Sì, fai con comodo, ti aspetto- metto l'asciugamano sul lettino e mi ci sdraio a pancia in giù, incrocio le braccia, ci appoggio sopra la testa. Il braccialetto di Sarah mi tintinna al polso. Voglio sperare che porti davvero fortuna. Non è...
Qualcosa di caldo mi si appoggia sulla schiena. Sorrido. Nicolas ha fatto in fretta. Forse la situazione non è disperata come credevo. Sento le dita che mi massaggiano le spalle. È una sensazione dolce. Avvolgente. Contraggo le labbra per trattenere un gemito.
-Grazie- sposto di lato la testa. L'ombra di Nicolas si allunga sulla sabbia. Frugo nella mente alla ricerca di qualcosa d'aggiungere. È la mia occasione. -Mettimela bene, altrimenti rischio di bruciarmi
Nicolas fa scivolare le mani sotto l'allacciatura della parte superiore del costume. Trattengo il respiro. Okay, questa è una cosa che non mi aspettavo. Non da Nicolas. Mi mordo il labbro inferiore. Non so cosa pensare di questo Nicolas. È troppo audace, forse, ma mi fa comunque piacere.
Le dita scivolano giù. I polpastrelli mi affondano nella carne. Sono scivolose per la crema. Giù, giù, giù. Fino agli slip. Le sento infilarsi sotto l'elastico.
-Ehm, la devi mettere anche lì?- la pelle mi brucia sotto il suo tocco ruvido. -Di certo non mi scotterò, forse non è necessario che...
La mano circonda il mio fianco e si dirige verso la parte anteriore.
Okay, questo è troppo. -Direi che così pu... - mi spingo su un fianco e incontro uno sguardo azzurro accompagnato da un sorriso tagliente. L'urlo mi gela in bocca. Scatto indietro e finisco sul bordo dello sdraio a un soffio dal cadere giù.
-Ma devo ancora finire- Lugh non si sforza di trattenere un sorriso. Per lui tutta questa situazione è divertente. Per me è un incubo che peggioradi minuto in minuto. -Non voglio proprio essere responsabile di una scottatura
NOTE DELL'AUTRICE:
Ciao!
Ve lo aspettavate che era Lugh quello che stava mettendo la crema?
A presto (chi lo sa, magari riuscirò a pubblicare un altro capitolo in giornata).
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