4. NON LITIGATE PER UNA VALIGIA
Lovie
La voce di Lugh esplode nella stazione. -Damigella in difficoltà?
Il cuore mi salta in gola. Come si permette di chiedermi se sono una damigella in difficoltà? -Sono una damigella, potrei essere in difficoltà, non ho bisogno del tuo aiuto
Lugh non mi ascolta e solleva la valigia. -La mia non era una vera domanda, è chiaro che hai bisogno di aiuto
-Lasciala- cerco di sfilargliela dalle mani, ma è una lotta contro i mulini a vento. Lugh la trattiene. Non riesco a spostarla di un centimetro. Mi mordo il labbro inferiore. Ecco, adesso a causa sua il battito cardiaco mi rimbomba in tutto il corpo. Perché deve sempre farmi innervosire?
-Non riesci a rilassarti nemmeno in vacanza?- Lugh si gira, io resto aggrappata al bagaglio, il tessuto rigido contro i polpastrelli. Non ho nessuna intenzione di arrendermi. Il suo profumo di cocco m'inonda le narici. Ignoro la voglia di ispirare più a fondo. Devo recuperare la valigia.
-Non hai la tua valigia da portare?- ansimo.
-Ci pensa Jack
Punto i piedi e tiro. Barcolliamo sulla banchina come se fossimo coinvolti in una danza. Perché deve mettermi in difficoltà?
La lotta dura appena il tempo di attirare l'attenzione delle persone che si fermano intorno. Lugh ne riprende possesso e me la toglie.
-Sii realista, non avevi possibilità di alzare la valigia- i suoi occhi si posano sulla mia maglietta per poi spostarsi sul trolley. Mi rendo conto che le principesse Disney appiccicate sopra non lo rendono molto da adulta. Lugh ghigna e mi conferma che le ha viste. La solita sfortuna. -Cenerentola- si volta.
Avvampo. Lugh non può capire. Nicolas non è così superficiale. -Beh, avrebbe potuto aiutarmi un'altra persona
Lugh si blocca. Gli vedo solo la schiena, ma dal modo in cui irrigidisce i muscoli non sembra contento. -Mmm, fammi indovinare, una persona che parla per il gusto di sentire la propria voce?
-Una persona che ha una grande sensibilità, un vero principe- Nicolas è un cavaliere... non come Lugh... Alya è solo una svista. Deve essere una svista.
-Mmm, parli del Principe Azzurro? Perché quello che sospetto io ha una principessa dai capelli rossi- si volta.
La gola mi si chiude. Ma l'ha capita anche lui? -E se non m'importasse?- un brivido mi scava la schiena. Di colpo questa stazione soffocante è diventata una cella frigorifera.
-So che t'importa, tu sei una sognatrice, ti affezioni... altrimenti non saresti venuta a fare questa vacanza che sta diventando un disastro
-Non è un disastro, siamo appena all'inizio
-Sicuro, ma credimi, Alya non lascerà la presa e sai cosa dicono delle rosse- ammicca con l'occhio.
-So cosa dicono degli scemi... e ne ho proprio uno davanti
Lugh sobbalza. Bene, l'ho messo in difficoltà. La cosa però non mi rende felice, al contrario, mi provoca uno spasmo allo stomaco. Non mi piace essere cattiva. Nemmeno con uno come Lugh. Forse con Alya.
-Bisogno di aiuto?- Nicolas gli appare accanto. Guarda me e guarda lui, come se gli stesse sfuggendo qualcosa di vitale importanza.
-Per la valigia- mormoro. Ho il cuore che mi si schianta contro le costole. Si sta spaccando.
-La porto- la prende.
Lugh contrae la mascella. -Fai come cazzo vuoi- sussurra.
-Cosa?- Nicolas si gira a guardarlo.
-Nulla, porta pure tu il trolley- lo sguardo di Lugh è su di me. Punge. Vorrei scomparire. Trattengo il respiro. Che cosa vuole da me? Perché mi odia? -Io ho altro a cui pensare- mi dà le spalle. Ho la sensazione che mi stia sfuggendo qualcosa.
Sarah sta cantando a squarciagola Cruel Summer di Taylor Swift. Ho il ritornello conficcato in testa.
Il treno fa una curva. Mi aggrappo al sedile per non sbattere contro il finestrino. Spero di non avere un colorito troppo verdastro. L'ambiente è spazioso, con sedili comodi, ma questo non toglie che ogni parte di me è sottosopra. Dallo stomaco al cuore.
Alya sbadiglia. Posso vedere un primo piano delle sue tonsille. -Sai che sei pallida?
-Dici?- sorridere è complicato, ma non posso permettermi di sembrare debole. Non davanti ad Alya. Peggio ancora davanti a Nicolas.
-Vuoi che ti vada a prendere qualcosa?
Il cuore mi si scioglie. Nicolas mi guarda, gli occhi grigi che accarezzano ogni centimetro del mio volto. I capelli tanto castani da sembrare neri gli mettono in risalto i lineamenti morbidi. E quelle labbra, poi. Carnose e rosee in contrasto alla pelle delicata. Se non fosse per la presenza di Alya vicino a lui, beh, potrei dire di vivere un sogno. Sto andando in vacanza con il ragazzo che mi piace. Cosa c'è di meglio? E poi una voce mi ricorda che c'è anche un'altra cosa che non va.
-Io avrei bisogno di un caffè
Lugh è stravaccato su due sedili, un gomito puntato sul bracciolo, le cuffie nelle orecchie. I capelli neri sono scompigliati. Gli danno un'aria da brigante. Non avrebbe dovuto venire. Mi costringo a non seguire il contorno della sua mascella decisa. È strana la sensazione del suo sguardo azzurro sulla pelle.
-E io di qualcosa di forte- Jack, seduto di fronte a Lugh, si stropiccia gli occhi scuri. –Hai della vodka, tesoro?- fa l'occhiolino a Sarah che avvampa. Deve essere bello amare una persona tanto da arrossire quando ti chiama tesoro. Forse un giorno Nicolas mi chiamerà così. Forse. Oppure non succederà mai.
-Niente vodka- Nicolas ha gli occhi su di me. –Dico sul serio, vuoi qualcosa?
Scuoto la testa. Non mi fido ad aprire bocca. Ho paura di vomitare e non sarebbe una gran cosa vomitare addosso al ragazzo che mi piace.
-Secondo me sta per vomitare
Mi trattengo a stento dal dare un calcio a Alya. Sospetto che se lo facessi inizierebbe una guerra che non riuscirei a fermare. Tanto più che Alya è parecchio più robusta di me.
Sarah tossicchia. -Nicolas, dovresti accompagnarla a prendere qualcosa alla carrozza bar, fare due passi le sarebbe d'aiuto
Okay, questo è uno dei momenti in cui romperei la nostra amicizia e la bloccherei su tutti i miei social.
Nicolas apre e chiude la bocca. –Non so, te la senti di camminare?
-Naturale- Sarah si alza e mi trascina su. –Sicuro che se la sente
Non so cosa dire. Ho le gambe di piombo.
Anche Nicolas mi sembra sorpreso. Se ne sta seduto, gli occhi su di me. Se non si trattasse della mia vita ne riderei. È una commedia dell'assurdo. O è una tragedia?
-L'accompagno io, così ne approfitto per bermi un caffè
Ed ecco l'imprevisto. La mina vagante. Lugh. Mi attorciglio una ciocca di capelli all'indice. C'è sempre qualcosa che va storto. Non so nemmeno perché m'illudo di riuscire a vivere un lieto fine.
NOTE DELL'AUTRICE:
Ciao!
Come state?
Come vi sembra questo primo incontro/scontro?🌠
Grazie a tutti! Ricordate di votare e commentare per farmi sapere che la storia vi sta piacendo.
A lunedì!
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