3. SEI UNA DAMIGELLA IN PERICOLO?

Lovie

-Non arrivano- Sarah si appoggia alla valigia e batte le ballerine nere contro il pavimento. -Perché non arrivano?

Mi avvolgo una ciocca di capelli intorno all'indice. A breve Lugh sarà qua. Non posso credere che dovrò passare le vacanze con lui. Mi sembra di vederlo in tutti i visi degli uomini che si avvicinano. È un disastro.

-Il treno arriverà al binario 3- Nicolas ha lo sguardo puntato sul tabellone. Nemmeno la sua vicinanza aiuta. Tiro la ciocca.

-Ma perché Jack non risponde al mio messaggio?- Sarah sta per avere un attacco isterico. -E se avesse avuto un incidente?

Alya appoggia una mano sulla spalla di Nicolas. Mi manca l'aria. Quanto sono intimi? Una fitta di dolore mi esplode sul cuoio cappelluto. Abbasso lo sguardo e vedo alcuni capelli scuri tra le mie dita. Ho strappato la ciocca. L'ho tirata troppo forte. Mi costringo a infilare le mani nelle tasche dei jeans fucsia. Mi fanno sentire una bambina. Perché non mi sono messa un paio di jeans normali?

-Ma perché non arrivano?- Sarah fa un giro su sé stessa. È disperata.

-Di sicuro hanno cambiato idea- mormoro. Voglio fingere che non m'importi. Ho il cuore che esplode in gola. Mi mordo il labbro inferiore. Lugh non deve venire, se c'è una cosa che può rovinare ancora di più la vacanza è lui.

-Jack non mi lascerebbe mai- Sarah sospira.

-Non parlo di lui

Il problema è Lugh. Lo è da quando sono arrivata alla New York University e non sapevo nemmeno il suo nome. Dalla prima volta in cui ci siamo incontrati e ho sentito il cuore sussultare in gola. Prima di scoprire che uomini come lui è meglio evitarli.

-Arriveranno, dagli tempo- Nicolas cerca di stemperare gli animi. -Sarà meglio se iniziamo ad avvicinarci ai binari

-E Jack?- esclama Sarah.

-Ci raggiungerà- Nicolas le sorride. Ha un bel sorriso. Peccato che Alya rovina la bellezza del momento.

-E che ci frega se non ci raggiunge?- fa una bolla con la gomma da masticare.

-Non posso andare senza di lui- Sarah punta le mani sui fianchi. Per essere tanto minuta è temibile.

-Non possiamo rinunciare al viaggio per il tuo ragazzo- Alya fa un passo avanti. Il seno sussulta nel top. E lo sguardo di Nicolas ci cade sopra. Okay, una pugnalata avrebbe fatto meno male, ma devo mantenere la calma.

-Visto che vieni in vacanza nel villaggio di mio padre non ti permettere di parlarmi così- ruggisce Sarah.

Brava!

Nicolas scuote la testa. -Su, ragazze, calmatevi, non lasciamo indietro nessuno, okay?

Sarah non smette di guardare Alya con occhi che inceneriscono.

L'aria si sta facendo pesante. È...

-Amooore

L'urlo scoppia nella stazione come un fuoco d'artificio.

-Amoruccioooo- Sarah lascia ricadere le braccia, gira su sé stessa, dimentica ogni conflitto.

Jack si fa strada tra ragazzini e uomini con la ventiquattr'ore. -Amore mio, sono arrivato- la saluta, le braccia tese in alto, i capelli spettinati che gli cadono negli occhi.

Sarah grida e gli si lancia incontro.

-Terribili- Alya sbuffa.

-Sono romantici invece- mormoro. In realtà penso che siano esagerati, ma in questo momento direi qualsiasi cosa pur di contraddire Alya.

-È bello vedere un amore così- mi fa eco Nicolas. Le guance mi bruciano. Mi sta dando ragione.

Sarah butta le braccia al collo di Jack. Lui la prende in braccio. Gli occhi di tutti sono su di loro.

Il bacio di Times Square è nulla in confronto a loro.

Che imbarazzo.

-Tra un po' li denunciano per atti osceni in luogo pubblico

Il cuore mi si schianta contro il pavimento. Riconosco la voce graffiante.

Lugh avanza e le persone si spostano per farlo passare. Un paio di ragazze si fermano a guardarlo. Lui se ne accorge e distribuisce occhiolini. Il solito idiota.

Gli occhi sono di un azzurro intenso, con sfumature blu alla luce che entra dai finestroni. I capelli neri gli accarezzano gli zigomi. Faccio vagare lo sguardo sui lineamenti decisi, sul naso dritto, sulla mascella pronunciata. Un leggero sorriso gli piega le labbra. È l'immagine della spensieratezza. Serpenti neri gli scivolano fuori dal colletto della felpa nera, su cui sono disegnate delle costellazioni, e gli si arrampicano sul collo. I jeans strappati gli fasciano i muscoli delle gambe. Tanto bello quanto arrogante. Sembra la versione affascinante del Signore Oscuro di un qualche fantasy.

Naturalmente Lugh non mi piace. Perlomeno non più da quando ho saputo com'è davvero. Tra di noi non sarebbe possibile un rapporto nemmeno tra mille anni. Allora perché non riesco a smettere di guardarlo?

-Ma chi è quel figo?- Alya mi riporta alla realtà.

Lugh la sente, come potrebbe non sentirla, visto che sta urlando, e le rivolge un sorriso. -Il tuo sogno diventato realtà, baby

Stupido e prevedibile.

Alya si abbandona a un lungo sospiro. Superficiale e sciocca. Ma che cavolo ci trova Nicolas in una così?

-Vieni in vacanza con noi?- Alya batte le ciglia finte.

-Dobbiamo andare al treno- Nicolas mi tocca per il gomito. -Riesci a trascinare la valigia?- mi chiede.

-Ehm sì, credo di sì- la prendo per la maniglia e la tiro.

-Stai dietro di me- Nicolas mi fa un enorme sorriso. Sono incantevoli le fossette che gli si formano sulle guance.

Lo seguo. Passiamo tra i viaggiatori fermi sulla banchina. Il respiro mi si accorcia. Devo allungare il passo. Non sono abituata a correre. Di solito io mio sport consiste nel leggere quanti più romanzi possibili.

Qualcuno mi spintona da dietro. Barcollo.

-Veloce- grida Nicolas.

Prendo un profondo respiro e riparto.

Alya mi supera in uno svolazzare di capelli rossi. Io cerco di tenere lo sguardo sulla schiena di Nicolas.

È già davanti alle porte spalancate del treno. Sta buttando dentro la sua valigia.

Okay, un paio di passi e ci sono.  Mi fermo. Ora devo solo salire. Prendo un lungo respiro, abbasso la maniglia del trolley, lo afferro ai lati. Cerco di sollevarlo, ma il peso mi fa sbilanciare in avanti. Cerco di recuperare l'equilibrio, le braccia strette intorno alla valigia.

Okay, okay. I polmoni mi bruciano per lo sforzo. Tutto sta riuscire a fare leva. Allargo le gambe nella speranza di avere un migliore equilibrio, stringo i denti, sollevo.

La forza di gravità ha la meglio e sono sbilanciata in avanti. Cado sulla valigia a pancia in giù sulla valigia.

Non ce la farò mai.

Mi ritiro su.

Ce la devo fare. Non voglio farmi vedere debole da Nicolas. Le fanciulle in pericolo non vanno più di moda.

Ci riprovo.

E poi la valigia diventa leggera. O io divento Wonder Woman.

Nah, di sicuro è la valigia che è diventata leggera.

Nicolas mi sta aiutando. Sorrido. Sì, è lui il cavaliere che mi salva.

Alzo lo sguardo con un sorriso sulle labbra e una battuta che mi punge la gola. Peccato che mi trovi a guardare il paio di occhi sbagliati. Occhi azzurri. Occhi dentro i quali posso vedere il mare e che mi trascinano tra le onde come calamite. Adesso quegli occhi sono su di me. Scavano nelle mie iridi.

Le labbra di Lugh si allargano in un ghigno. C'è una sfumatura crudele nella sua espressione. È un demone, non un principe. La bocca si schiude e ne esce un sussurro roco. -Damigella in difficoltà?


NOTE DELL'AUTRICE:

Ciao!

Grazie a tutti coloro che stanno leggendo questa storia.

Siamo arrivati al primo incontro tra Lovie e Lugh. Che ne pensate?

Ricordatevi di farmi sapere se la storie vi è piaciuta con un voto e un commento.

Vi metto le immagini (create con l'AI) di Lovie e Lugh. Su Tik Tok e Instagram nei prossimi giorni farò un sondaggio tra varie immagini per scegliere quella definitiva di Lovie. Lo farò anche per Lugh.

Nel frattempo fatemi sapere che ne pensate delle immagini provvisorie.

Aspetto i vostri pareri.

Salvo imprevisti a venerdì!

Lovie

Lugh

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