Dormiva, dormiva tanto, troppo. Dormiva perché quello era l'unico suo rifugio da un mondo che la devastava, che le obbligava ad essere forte. Lei forte non voleva esserlo perché non si sentiva vera.. in realtà non sapeva neanche farlo.

Aveva momenti di squilibrio, attimi di depressione perché quella che dimostrava agli altri non le apparteneva. Forse era solo una sua paura. Lei era cambiata e non lo voleva accettare. Ormai l'essere forte era l'unica via d'uscita, l'unica soluzione.

E allora dormiva perché nei suoi sogni poteva essere chiunque voleva essere. Perché per alcune ore della sua giornata poteva staccare e lasciarsi andare alle emozioni: nei suoi sogni poteva piangere quanto le pareva, poteva amare senza paura, poteva provare ad essere felice.

Lei non aveva più emozioni, era diventata gelida e per quanto volesse far credere a tutti di amare ancora, l'unica cosa che riusciva ad amare era una fantasia che si nutriva della sua stessa vita: piano piano le stava divorando la testa, il cuore, i polmoni, il fegato, la pelle, il sangue..le stava togliendo la voglia di vivere, di respirare ancora quell'aria. Le stava togliendo ogni forma di emozioni, non provava più meraviglia per una farfalla che si posava su una rosa, per un cane che gioca con la palla, per due ragazzi che si amano, per ogni forma di bellezza che pervade questo mondo.

E le veniva da piangere perché era diventata un mostro. Ogni sua forma di emozione stava andando via, anche l'odio. E se anche questo fosse andato via definitivamente lei non poteva che considerarsi morta in un corpo ancora in vita.

Può morire prima l'anima che un corpo?

E così doveva essere forte, doveva svegliarsi da quella fantasia, uscire e provare di nuovo a sentirsi viva. Doveva trovare la forza non perché lo voleva ma perché era l'unica soluzione.. ed era questo che la faceva stare male..lei non voleva per forza andare avanti..per lei era troppo difficile iniziare di nuovo a lasciarsi andare. Non voleva farlo semplicemente perché era costretta. Voleva farlo quando si fosse sentita pronta. Ma quando?

La sua era diventata un'ossessione quella di non riuscire più a resuscitare se non per forza, per costrizione.