𝐗𝐗𝐈𝐗

21 dicembre 2003 - Praga

Esme e Draco camminavano per Křižovnická, una lunga via della capitale della Repubblica Ceca.
La neve si posava sulle loro spalle ed erano ben coperti dalla testa ai piedi per via del gelo invernale, nonostante la bruna, come al solito, avesse dimenticato i suoi guanti.
Nascondeva le sue dita nelle tasche del cappotto nero che indossava e si guardava attorno ammirata dalla bellezza di quel posto.
Videro il famoso Ponte Carlo mostrarsi maestoso e candido, trovandolo a dir poco mozzafiato.
Lui le lanciò un'occhiata e sorrise nel vederla così felice, allegra per via non solo della piacevole vacanza ma anche perché era il giorno del loro sesto anniversario. Ormai erano fidanzati da un po' di anni e si sentivano ogni giorno più legati, più innamorati.

Si dirigevano lungo quel ponte di pietra e osservarono il fiume Danubio marcare il panorama.
«Wow...» mormorò Esme, notando anche il sole fioco e spento calare per via dell'orario pomeridiano.
L'atmosfera era splendida, sembrava una favola e quel posto era a dir poco magico, forse più di loro.
«Draco, hai scelto una meta fantastica!» esclamò guardandolo con un'espressione contenta, abbracciandolo felice e riprendendo a passeggiare vicino lui.
Il biondo si era personalmente occupato di quell'anniversario e lo aveva fatto proprio perché aveva intenzione di stupirla, di stravolgerla.
«Questo ed altro per la mia bella fatina» posò un bacio sulla sua fronte e percepì le sue fredde mani accarezzare il suo viso.
Accennò una risata, sapeva benissimo che si sarebbe ancora una volta dimenticata di coprirsi le dita, lo ha sempre dimenticato fin da quando andavano ad Hogsmeade a quindici anni.

Si poggiarono vicino il muretto del ponte e osservarono Praga davanti ai loro occhi. Rimasero in silenzio per qualche istante per godersi quel momento assieme.
«Non è meraviglioso, Esme?»
«Questo posto?»
«Non solo, a dire il vero. Intendo dire... tutto questo» scosse le spalle e cercò di esprimere al meglio alcuni pensieri abbastanza profondi.
Draco è sempre stato un tipo piuttosto introverso, che ha sempre avuto difficoltà nell'esprimere le proprie emozioni.
«Sai, oggi sono sei anni assieme e sono davvero stupito per questo. Insomma, non mi sarei mai aspettato di fare questa vita, di diventare così»
«E ne sei felice, amore?»
«Se ne sono felice? Esme, io sono finalmente felice per la prima volta» si voltò e le mostrò un sorriso, facendo incontrare i loro sguardi profondi «Da quando ti ho conosciuta non mi sono mai sentito solo, incompreso. So che te lo ripeto sempre, son certo che ti sarai anche annoiata di sentirmi, ma non posso fare a meno di dirlo, di pensarlo»
Esme ricambiò il suo sorriso con molto amore e nel frattempo si sfregava le mani, ma la mente era troppo concentrata ad ascoltare e ammirare il fidanzato.

«Io avevo una concezione della vita differente, Esme. Ero una persona diversa da ora...così diversa che mi sembra di essere un nuovo Draco, di non essere lo stesso. Ho imparato a vivere più spensieratamente, con meno barriere, con meno pregiudizi. E, davvero dico, non avevo mai pensato di poterlo fare prima di conoscerti, ma nel momento in cui ho deciso di vivere differentemente, beh...ho compreso cosa volesse dire essere felice, dormire sereni, senza rancori o pentimenti, senza amarezza. Non c'è stato un giorno in cui io non ti sia stato grato, per qualsiasi cosa, Esme. Per sorridermi, per supportarmi, per rimproverarmi, per avere pazienza. Sei stata il mio faro, la luce del mio cammino, sei stata e sei tutto»
Gli occhi di lei brillarono nel sentire quelle parole e il cuore iniziò a trottare come un cavallo. Sospirò e si morse il labbro inferiore, ancora incantata dalla sua figura.

«Se dovessi rinascere, Esme, sono certo che rincontrerò di nuovo te, sono certo che mi innamorerei di nuovo di te. Non esiste Benedetto senza la sua Beatrice, e non esisto io senza di te. Non posso immaginarmi senza la mia bellissima fatina al mio fianco, non posso immaginarmi senza tutti quei dolci, quella vocina squillante, le letture serali...» fece una pausa e prese un grosso respiro, chiudendo gli occhi per qualche istante e staccandosi dalla ringhiera del ponte.
Si mise dritto e la guardò, mostrandole uno dei sorrisi più delicati ma amorevoli mai fatti.
«Non posso immaginarmi senza la mia migliore amica, senza la mia compagna di banco, senza tutto ciò che ti riguarda» le prese le mani fredde e le strinse delicatamente «Non posso immaginarmi senza i tuoi occhi bruni che mi hanno incantato, dei tuoi capelli profumati, del tuo sorriso, della tua pelle morbida... di queste mani sempre fredde perché non c'è stato un giorno in cui ti sei ricordata di prendere i guanti»
Accennarono entrambi un brevissimo riso e si guardarono negli occhi.
«E ringrazierò sempre questa tua testolina sbadata per tenere queste dita libere...»
Lei aggrottò la fronte stranita da quelle parole ma poi tutto iniziò a diventare più chiaro.

Draco mise una mano nella tasca interna della giacca e lei per un attimo fu convinta che le stesse passando i guanti, però si rivelò qualcosa di completamente inaspettato.

Si inginocchiò davanti alla graziosa figura di Esme e le sue palpebre si spalancarono incredule.
Lui tirò fuori una scatola in velluto rosso e la aprì: «Esme Smith, vuoi farmi l'onore di diventare mia moglie?».
Un anello grande e prezioso luccicò davanti agli occhi della bruna e lei si coprì la bocca con le mani per via dello stupore. L'aria le si bloccò in gola, un velo di lacrime coprì i suoi occhi.
La testa venne scossa su e giù e subito gli porse la mano tremante: «S-sì, Draco... lo voglio».
Le lacrime iniziarono a scendere lungo le sue guance, ma mostrò uno dei sorrisi più lucenti mai fatti.
Il biondo lo ricambiò e si affrettò a metterle il diamante sull'anulare, notando quanto stesse ancora piangendo la ragazza.

Draco si alzò in piedi e le prese il volto di scatto, baciandola e sentendo le sue dita stringergli il cappotto, ancora emozionata per ciò che era successo.
Lui aveva preparato quella proposta così romantica accuratamente, aveva scelto il momento e il posto più adatto per poter rendere tutto ancora più speciale, adatto ad un amore magnifico come il loro.
Si staccò dalla sua bocca e le sorrise ancora una volta, posando la fronte sulla sua e socchiudendo gli occhi: «Io non amo niente al mondo come amo te, Esme, non è strano?».
La giovane riconobbe le parole del loro amato libro e sorrise lievemente, continuando: «Sì, è strano. Io pure potrei dirti che non amo niente come amo te».
«Dillo con tutto il cuore...»
«Ti amo con così tanto cuore fino a non avere più cuore per dirtelo, Draco»
Lei si alzò sulle punte e richiese un altro bacio, avvolgendo il suo collo con le braccia e sentendosi felice.
Sentendosi felice come mai le era successo in vita sua.

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«Brindiamo al nostro quinto anniversario di nozze!» esclama Draco, mostrando un sorrisetto alla moglie e alzando il calice di vino in alto.
Lei fa lo stesso e fa tintinnare il proprio bicchiere contro il suo: «Al nostro quinto anniversario di nozze!».
Sorseggiano quella gustosa bevanda alcolica e l'uomo le mostra un occhiolino complice.
Oggi è il 27 marzo 2010, precisamente sabato.
Sono a Brighton come si erano promessi, in un grazioso ristorante molto romantico a godersi il loro giorno speciale. Si sono ricordati i loro momenti a Praga, quando Draco le ha chiesto di sposarlo, e hanno iniziato anche ad elencare tutti gli altri giorni speciali che hanno accompagnato la loro vita matrimoniale.
Ridacchiano mentre lo fanno, si godono del vino rosso e si sentono davvero spensierati.

Dopo giorni di intenso lavoro, di stanchezza e preoccupazione, finalmente possono godersi un momento solo per loro. Non vedevano l'ora di partire, di vedere un posticino nuovo e non pensare ad altro.
«La parte più bella di oggi sarà il mio sformato ai funghi» ridacchia Esme, coprendosi le labbra, impaziente di assaggiare quella buonissima pietanza preparata dal ristorante.
«La tua è un'ossessione nei confronti dei funghi»
«Ma piacciono anche a te, amore!»
«Sì, ma non mangerei solo quello» sghignazza scuotendo il capo, eppure la trova davvero buffa e adorabile.
«E poi ultimamente non facciamo altro che mangiare solo a cena visto tutto il lavoro che c'è da fare»
«Non mi parlare di lavoro, sono stremato» sospira smorzando un riso e socchiude gli occhi per qualche istante, per poi farli roteare al cielo, stanco.
Lei gli sorride e nota le sue leggere occhiaie, sapendo bene quanto si stia dando da fare al Ministero.

Stanno cambiando troppe cose, troppi lavoratori, troppi funzionari.
Addirittura Hermione è stata declassata, proprio come è successo ad Esme, e molti segretari sono stati licenziati e sostituiti. Tutto è un gran casino e Draco, in quanto si trova in una posizione elevata, è costretto a fare il doppio del lavoro e occuparsi di ogni singolo rinnovamento.
«Ho cercato anche di sistemare le carte di Hermione, mi è stato detto che non è adatta per una certa carica, sai?»
Lei sospira e storce la bocca dispiaciuta, notando quanto sia affaticato il suo compagno.
«Ti sembra giusto? Non mi sembra» l'uomo sbuffa silenziosamente e scuote il capo molto contrariato «Non hai idea di tutto quello che sta uscendo dalle nuove riforme. Sembra che vogliano aggrapparsi a qualsiasi cosa pur di creare un Ministero elitario»
«Draco, amore mio, devi stare sereno oggi...» mormora sorridendo, per poi allungare una mano sul suo viso e lasciargli una carezza «Non devi pensare al lavoro, fallo per me. Oggi è il nostro giorno»
«Hai ragione, fatina, scusami» chiude gli occhi per qualche istante, così da godersi il suo tocco, e poi le sorride.
Non ha torto, deve pensare solamente al loro anniversario. D'altronde pensare a tutti questi problemi proprio adesso non darà modo di risolverli.

Esme decide di intavolare un altro discorso e nel frattempo giungono davanti a loro anche i piatti colmi di buon cibo, pronti a saziarli.
Con una forchetta afferrano ognuno le proprie pietanze e le assaggiano a vicenda.
«Prova, amore, è buonissimo» mugola la bruna spalancando gli occhi, prendendo un pezzo del proprio sformato e avvicinandolo alle labbra di Draco, che subito lo afferrano. Ne rimane compiaciuto e deve ammettere che è davvero un'ottima scelta.
Lei, invece, prova la sua bistecca e si fa imboccare gentilmente.
«Sai, stavo pensando che l'anno prossimo, visto che Scorpius sarà anche più grandicello, possiamo andare in viaggio tutti e tre, che ne pensi?» propone il biondo, scuotendo le spalle e facendola annuire convinta.
«Oddio, amore sarebbe stupendo! Possiamo andare in qualche posto carino, magari qualcosa immerso nella natura»
«Stavo pensando alla Cornovaglia, così possiamo fare qualche passeggiata vicino il mare»
«Mio caro Malfoy, hai sempre delle idee spettacolari» lo guarda complice e sorseggia altro vino, concordando con la sua idea.

Potranno portare per la prima volta il loro bambino in qualche posto più lontano e potranno godersi il futuro sesto anniversario di nozze tutti e tre assieme.
«Poi in estate possiamo portarlo a Disneyland» propone questa volta lei.
«Il parco babbano, vero?»
«Sì! Dei cartoni animati che vede alla televisione, amore»
Draco corruga la fronte per qualche attimo e poi scoppia a ridere: «Ammettilo che ci vuoi andare anche tu».
Ed ecco che è stata colta in fragrante.
Esme adora vedere quei film con Scorpius e li trova molto carini, conoscendo alcuni a memoria.
Si rivedono alcuni in particolare grazie ad un registratore di dischi e poi non può mancare la maratona natalizia il 25 dicembre.
«Ma dai, amore, ci possiamo divertire anche noi»
«Mi toccherà accompagnare due bambini a Disneyland, allora»
A lui non dispiace questa idea, la trova divertente, e poi vedere le due persone più importanti della sua vita belle allegre di certo gli farà piacere.
Sa bene che si annoierà, non è un posto per Draco Malfoy quel parco a tema, però non può negare una giornata spensierata ad Esme e Scorpius.
Ormai è così da parecchi anni, si fa trascinare in tutte quelle cose bizzarre che le piacciono, ma non è così male farsi trascinare dall'energia della moglie.

Continuano a parlare di tutto e di più, facendo altri progetti, pensando anche a rinnovare qualcosa in casa.
Insomma, per una volta riescono davvero a non pensare al lavoro.
Addirittura optano di prendere il prima possibile un altro gatto per fare compagnia al loro Salem.Poi passano anche ad altri divertenti discorsi ed Esme fa una piccola confessione, che stranamente non le è mai venuto in mente prima di dire a Draco.
«Quando ero piccina dicevo sempre che non mi sarei mai sposata con nessuno!» esclama accompagnata da un breve riso «Visto che dovevo rimanere in casa per proteggere me e la profezia, senza avere rapporti con dei maghi, pensavo che non avrei mai potuto dire a nessuno dei miei poteri e quindi non avrei trovato nessuno»
Sul volto di Draco si mostra un sorriso molto intenerito, la guarda e nota che sta sghignazzando molto divertita da quel ricordo.
«Pensavi che nessuno ti avrebbe capita?»
«Nessuno mi ha mai capita prima di te» scuote le spalle e gli mostra una dolce espressione «Sai, nascondere le emozioni, non dire come ci si sente, sono cose che hai sempre fatto anche tu, quindi sapevi interpretarmi. Purtroppo i miei erano così presi dal tenermi al sicuro che ogni tanto si sono dimenticati che ero una bambina anch'io»
«Sono dei bravi genitori, però»
«Non lo metto in dubbio, loro sono davvero fantastici, ma era una situazione particolare. Purtroppo tutto quello non era nemmeno nel loro potere»

«Quindi, ti vedevi sola?»
«Oh sì! Mi vedevo in un appartamento chiusa a fare qualche magia...o magari uccisa, a dire il vero»
Lei storce le labbra, ma quel ricordo non la tocca più, lei adesso è felice con Draco ed è piena di amici, oltretutto è parte integrante della società magica.
Il marito è consapevole di quanto è maturata Esme, di come si è evoluto il suo cuore e lo rende molto fiero pensare che è una delle cause principali del suo benessere.
Insomma, nonostante fosse un'idiota è sempre riuscito a riscaldare il suo cuoricino tutto freddo.
«Però sono viva e sono qui a festeggiare il mio bellissimo anniversario di nozze!»
«Sono pur sempre il marito più bravo del mondo» afferma con ironia, mantenendo leggero e simpatico quel discorso «Non puoi non ammettere che Draco Malfoy è l'uomo più incredibile che si può incontrare»
«Sei un idiota» ridacchia anche la bruna e si copre le labbra con il dorso della mano, scuotendo la testa con finto fare esasperato.

Ma l'uomo ne approfitta per cambiare ancora una volta discorso, non è nulla di serio o noioso, ma tutt'altro.
«Un idiota che ti piace parecchio, però» afferma con un sorrisetto sornione, mostrandole un occhiolino e sorseggiando qualche goccia di vino.
Le pupille di Draco cadono sulla sua scollatura per un attimo e si passa la lingua contro l'angolo delle labbra, spostando poi lo sguardo nel suo.
Esme coglie il suo messaggio malizioso e con la punta del proprio tacco strofina la sua gamba da sotto il tavolo: «Mi piacerai di più quando torneremo in albergo, mio caro».
«Ti piacerò eccome, mia cara»

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Sono arrivati addirittura al quinto anniversario di nozze... beh, conviene ad entrambi goderselo!
E, mi raccomando, godetevelo anche voi 👀

Ci vediamo venerdì, LadyD 💚

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