𝐗𝐋𝐕𝐈
Draco è stato avvisato dai suoi tre amici riguardo quello che è accaduto con i documenti di Esme e ciò lo ha scosso molto.
Questa è un'altra prova che stanno facendo di tutto pur di insabbiare una qualsiasi verità e tenere la donna alla larga dalla comunità magica.
Non si tratta solo di lavoro, del Ministero, altrimenti l'avrebbero semplicemente licenziata.
Qui si tratta della voglia di mandarla il più lontano possibile in modo tale da non poter interferire su nulla. Tutto questo è preoccupante e ha paura che possa risultare impossibile scagionarla prima di quei ventisei anni.
Il problema maggiore? Esme non dovrebbe essere lì dentro e stare un giorno in più la porta a soffrire terribilmente.
Il compagno non sopporta le sue attuali condizioni a dir poco pessime, quel suo malessere fisico non indifferente, e lo mette in subbuglio.
Vorrebbe farla uscire adesso, immediatamente, ma sembra completamente impossibile.
L'uomo dai capelli biondi si dirige a lavoro prima del dovuto volendo copiare qualche documento prima che possa sparire anch'esso.
Deve frugare per qualche manuale, ma non può perdere tempo.
Una volta in ufficio, infatti, inizia a rovistare per le varie cartelle del Ministero, aiutandosi con qualche incantesimo a trovare le giuste cose riguardanti la moglie.
Le prende tutte, anche le più insignificanti, copiandole e tenendole da parte per poi rileggerle.
Magari si porterà qualcosa a casa, ci lavorerà di notte, perché non può davvero sprecare anche un singolo secondo.
Più passa il tempo e più sarà difficile aiutarla.
«Buongiorno, signor Malfoy» sente una voce a lui famigliare entrare nello studio e un sorriso leggiadro mostrarsi spontaneo sul viso di Meredith.
«Buongiorno a lei, signora Wilson»
«Suppongo che sia arrivato in anticipo» si avvicina alla sua scrivania e si mette a sedere davanti ad essa, sempre sorridendogli.
«Il lavoro non può tardare» scuote le spalle e risponde con gentilezza «Purtroppo è capitata in un periodo molto turbolento del Ministero»
«Sono certa che tutto andrà per il meglio, soprattutto visto il suo lavoro» si mostra sempre molto carina nei suoi confronti e osserva bene i suoi modi di fare «Anzi, signor Malfoy, le vado a prendere un bel caffè!»
La ringrazia per la sua gentilezza e attende volentieri l'arrivo di una tazza fumante di quella bevanda.
La donna è sempre disponibile e ciò gli fa piacere visto che ha bisogno di una presenza positiva in quel postaccio.
Dopo solo un paio di minuti eccola lì con il suo adorato caffè amaro, ancora caldo, che si presta a sorseggiare con attenzione.
«Le posso essere d'aiuto, signor Malfoy?»
«Sto semplicemente catalogando questi documenti per data, vuole aiutarmi?» le passa dei fascicoli e subito la vede annuire.
Sospira piuttosto rilassato mentre beve e continua ad analizzare qualche modulo mentre lei gli toglie il peso di catalogare quelli già prelevati.
Scuote il capo e sente un leggero brivido percorrere la propria schiena, cosa che lo fa sussultare.
Sembra quasi come se sentisse leggermente freddo alle ossa, eppure questa sensazione sparisce dopo pochi istanti.
Probabilmente una folata di vento si è fatta sentire.
«Tutto bene, signor Malfoy?» domanda lei, accorgendosi di quel sussulto.
«Oh sì, non si preoccupi» sorride e la vede ricambiare la gentile espressione, tornando poi a lavorare.
Draco sta ben attento a quello che fa, eppure sente un certo peso man mano che va avanti.
Quel lavoro si fa sentire, come la mancanza di Esme a casa, e quei pensieri preoccupanti lo hanno turbato notevolmente.
Storce le labbra mentre controlla un determinato modulo, precisamente quello riferente al suo licenziamento come capo del dipartimento Auror, ma ringrazia il cielo di avere almeno quel documento ancora tra le mani.
Lo ricorda bene quel momento, il suo malessere, e si dispiace particolarmente per tutto quello che le è successo negli ultimi anni.
Meredith si rende conto di quel volto corrucciato e cerca di catturare la sua attenzione, preoccupandosi per lui e volendo sapere in che modo può essere d'aiuto.
«Signora Wilson, vedo che lei si interessa in quello che faccio» risponde con un riso breve, ma senza essere sgarbato.
«Voglio solo fare del mio meglio in questo lavoro, signor Malfoy»
«Le posso assicurare che già lo fa, davvero»
«Detto da lei è un complimento, sa? Un uomo così diligente come lei son certa che non mente sul lavoro»
«In realtà, tendo a non mentire mai» confessa scuotendo piano le spalle.
Sente che trova piacevole chiacchierare, magari potrebbe essere un modo migliore per trascorrere la giornata lavorativa, e forse non è una brutta idea interagire con qualcuno.
Tutta quella solitudine è assordante e adesso è così sensibile che scambierebbe due parole con chiunque.
«Allora, signor Malfoy, inizio a credere che non abbia alcun difetto!» dice ironica, accennando anche una risata.
«Non ha nemmeno idea di quanti difetti io possa avere» ammette sghignazzando a sua volta «Forse più di quelli che lei possa pensare»
«Posso chiederle un esempio?»
Probabilmente anche a lei fa piacere non essere in un austero e silenzioso posto di lavoro, sarebbe bello instaurare un rapporto con il suo collega e scambiarsi qualche chiacchiera.
«Mia moglie dice che delle volte sono fin troppo rigoroso»
«Lo vedo un pregio, però, più che un difetto. Penso potrebbe essere bello avere un compagno molto preciso nei suoi doveri... insomma, penso sia fortunata ad averla come marito»
«Spero che lei possa chiederlo di persona al più presto, sa?» un piccolo sorriso di mostra delicato sulle sue labbra e alza il capo verso Meredith «E, non per vantarmi, credo che vi dirà che sia fortunata»
La donna si sposta una ciocca bionda dal viso e si mette maggiormente più comoda sulla sedia, guardandolo non appena sente per qualche istante gli occhi su di sé, così sorride.
«Chi non sarebbe fortunata ad averla, signor Malfoy?»
«A me interessa che si senta tale la mia Esme, lei è davvero una donna fantastica»
Annuisce a quelle sue parole e nota quanto sia preso dalla compagna, come se ogni minima cosa, ogni minima frase, potesse portarlo a lei.
Sembra come se non riuscisse a cogliere altri significati dietro ciò che vuole comunicargli perché troppo concentrato sulla moglie, fin troppo, in maniera assurda a suo parere.
Magari deve tentare con altro per farlo distrarre un po', ci terrebbe a farlo pensare a qualcosa di diverso.
«Invece, se dovessimo parlare di pregi, ne riconosce qualcuno?» domanda Meredith a Malfoy, ma senza distrarsi dal proprio lavoro, dovendo comunque soddisfare le sue richieste.
«Mia moglie dice che so essere un uomo paziente, ma non so quanto abbia ragione, fa fin troppi complimenti»
«Penso che qualsiasi donna le farebbe dei complimenti considerevoli» un sorrisetto furbo viene mostrato per qualche attimo, e la voce si è fatta in qualche modo più complice «Anche se la conosco da poco tempo lo posso garantire»
Draco non si accorge del suo modo particolare di parlare, degli argomenti che sta tirando fuori, veramente fin troppo assorto da Esme.
Sembra che lei sia una sorta di droga, che lo porta ad essere completamente stordito.
«Mi stupisco per la sua gentilezza, è davvero una brava donna» le risponde semplicemente, non cogliendo ancora una volta il velato significato delle sue affermazioni.
Lui non è tonto, come non è mai stato stupido, anzi è sempre stato particolarmente furbo e intuitivo. Adesso, però, le cose sono diverse e forse è la mancanza della moglie si fa fin troppo sentire. Oltretutto, si stranisce lui stesso del suo modo così limpido di parlare e ingenuo di pensare, si rende conto che sembra non essere in sé, come se qualcosa lo avesse scombussolato.
E insomma, è facile ricondurre il tutto ad Esme, almeno così pensa.
Probabilmente il suo comportamento quasi assurdo può essere collegato alla sua attuale fragilità, e non vuole nemmeno porsi troppe domande a riguardo.
Ha bisogno di parlare, almeno così pensa.
«Signor Malfoy, le posso garantire che, come lei, anch'io sono sincera e onesta»
«Penso che sia davvero un ottimo pregio, signora Wilson»
«Un complimento da lei vale particolarmente»
Accenna una risatina, scuote piano la testa e l'alza verso la donna, mostrandole un sorriso particolarmente carino.
Lei lo ricambia immediatamente ed è convinta che magari sta sbloccando i suoi pessimi pensieri.
Lo vede mordersi il labbro inferiore e scuotere le spalle.
Sì, forse ha catturato la sua attenzione.
Finalmente, per la barba di Merlino, ha catturato l'attenzione di Draco Malfoy.
«Sembra una frase tipica di mia moglie, sa?»
Meredith si spegne.
Non è sul serio possibile che ogni cosa gli ricordi quella donna, sembra assuefatto dalla sua esistenza. Gli ha palesemente detto qualcosa di carino per colpirlo, ma come risposta ha ricevuto ancora una volta qualche frase sulla Smith.
«Lei diceva sempre che ciò che dicevo, la considerazione che avevo di lei, era più importante di qualsiasi altra»
Meredith forza un sorriso e annuisce piano: «Sì, ha sicuramente ragione».
«Esme è sempre stata luminosa come una stella...» mormora lui a bassissima voce, quasi inudibile, sorridendo a tale affermazione mentre gli occhi sono ancora fissi tra i vari fogli sparsi sul tavolo.
La donna punta lo sguardo verso Draco, nota la sua espressione e ciò gli le fa corrugare la fronte.
'Non doveva pensare a lei' dice a se stessa incredula 'Non era così che doveva andare'.
Il tempo scorre in questa maniera, abbastanza in fretta, con Draco preso dal suo lavoro e qualche chiacchiera piacevole con Meredith, forse annoiandola un po' con mille riferimenti alla moglie. Ogni argomento è buono per parlare di Esme.
Pranza poco, tormentato dal lavoro, e continua in questa maniera finché non è ora di tornare a casa e, quindi, di recuperare il suo amato Scorpius.
Ha promesso al figlio di preparare dei bastoncini di pesce e delle patate al forno, sicuramente apprezzerà molto.
Quando sono a casa, il piccolo è ancora pieno di energie, vorrebbe correre un po' ovunque e stranamente non è per niente stanco.
Ogni tanto i bambini sanno essere super carichi come delle batterie.
«Fagiolino, non ti agitare altrimenti cadi e ti fai bua!» esclama con un sospiro, vedendo che sta già scappando via dalla sua cameretta; il tempo di avergli messo il pigiamino ed è volato via.
Segue il gatto nella camera dei genitori e Draco non fa altro che stargli dietro, incitandolo più volte a star fermo.
Scuote il capo e ne approfitta per averlo vicino nella propria stanza così da potersi cambiare e indossare anche lui qualcosa di più comodo.
Volta lo sguardo e lo vede curiosare nel comodino della madre, cosa che fa strabuzzare gli occhi all'uomo. Questa sera Scorpius sembra davvero incontrollabile.
«Che stai facendo? Non si mettono le mani nei posti degli altri» lo rimprovera, ma con un tono pacato, avvicinandosi e vedendo qualche oggetto riversato a terra, che il bambino ha sgarbatamente messo via.
«Papà, voglio vedere cosa ha la mamma!»
Si piega e delicatamente afferra ogni cosa, suscitandogli un effetto malinconico, rattristendo l'animo dell'uomo: un libro di favole che spesso raccontava al piccolo, una spazzola, un paio di foto e anche un fermaglio argentato di sua conoscenza.
Draco si mette a sedere sul bordo del letto e posa il figlio sulle proprie gambe, mostrandogli quel bellissimo accessorio per i capelli.
«Lo presi a tua mamma quando andavamo a scuola» spiega osservandolo con un sorriso «Lo mette ancora adesso»
Scorpius lo afferra e lo poggia sulla prorpia testa, strappando una risatina al padre, che lo coglie al volo non appena sta per cadere.
«Stai molto bene anche tu» afferma scherzoso, baciando anche una sua guancia.
Il piccolo si volta, alza lo sguardo verso il padre, e nota con la sua solita sensibilità un velo di tristezza ricoprire i suoi occhi brillanti.
Vede come osserva quell'oggetto e si rende conto che magari gli manca quella che è la sua mamma.
«Non puoi dire al lavoro di mamma di farla tornare?»
«Lo sto già facendo, fagiolino, spero solo mi ascoltino» scuote le spalle e accarezza piano una sua guancia, vedendolo storcere la bocca «Ma non te ne devi preoccupare, mamma tornerà presto»
«Lo hai già detto...» sussurra.
Il cuore di Draco si frantuma a queste poche parole, intuendo che il bimbo sia convinto che lo stia prendendo in giro.
Non vuole che pensi a qualcosa di brutto, ma non sa davvero che cosa dirgli, come proteggerlo.
«Papà...»
«Sì?»
«Sei sicuro che la mamma ci vuole bene?»
«Te lo giuro, amore di papà, davvero»
«E sei sicuro che non dici bugie?»
Gli occhi vengono socchiusi per qualche istante, mortificato.
«Io non dico bugie, ma semplicemente dobbiamo avere pazienza»
Scorpius annuisce, ma poco convinto, venendo subito stretto in un saldo abbraccio dal padre.
Un abbraccio che forse necessita più Draco stesso che il suo bambino.
«Mamma ci vuole molto più bene di quello che possiamo immaginare» sussurra vicino il suo orecchio, dandogli poi un bacio premuroso sulla guancia «Lei è la mamma più brava di tutte e quando tornerà non andrà mai più via»
«Niente lavoro?» accenna un sorriso e lo osserva con gli occhi brillanti.
«Esatto, niente più lavoro per tutto questo tempo»
Scorpius sembra essersi calmato dopo quel piccolo discorso e scende in cucina con il padre mano nella mano.
Lui, invece, non è confortato come il bambino, visto che mentire e mantenere un sorriso sul volto gli pesa particolarmente. Il proprio cuore è un macigno, conta i giorni che ha trascorso senza la sua amata e tutto ciò è davvero difficile.
Inizia a credere che Esme sarebbe stata più brava di lui a crescerlo da sola, che forse era meglio se tra i due avessero perso Draco.
Certo, deve farcela, e vuole farcela, ma non si sente tenace e capace come la moglie.
Lei è una roccia, un vulcano in eruzione, lui si sente uno straccio.
Spera di essere un bravo padre, di lasciare a Scorpius un buon ricordo.
Non vuole essere come Lucius, forse il Molliccio di Draco sarebbe proprio lui nelle vesti del padre, diventando un uomo austero e borioso.
Nonostante la sofferenza si è promesso di essere una brava persona: per Esme, per Scorpius e soprattutto per se stesso.
L'odio lo ha portato nel baratro, solo con l'amore può salvarsi e tenere duro.
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Tic e Tac, Tic e Tac
Il ticchettio dell'orologio risuona in una stanza piuttosto buia, illuminata da una lampada che emana una certa luce giallastra.
Il camino è vuoto, ma tre bicchieri di firewhisky riempiono due bicchieri di cristallo.
«Sembra il suono di una delle penitenze» afferma una voce maschile.
«Una delle mie preferite» risponde un altro, con un sorrisetto beffardo dipinto in volto.
«Devo dire che l'idea del nostro amico è stata ottima» aggiunge sempre il primo, riferendosi ad una terza persona.
I presenti sono seduti rispettivamente su tre poltrone scure, marroni per la precisione, e si rilassano discutendo e parlando di alcune pratiche di loro conoscenza.
«Lui lo ha scoperto?»
«Chi? Malfoy?» domanda incuriosito uno di loro «Non credo, ha ricevuto la sua doccia mensile il giorno prima della visita»
«Quanto pensate durerà?»
«Il signor Malfoy spero molli presto l'osso, lei... beh, non so quanto reggerà»
«Lui cadrà non appena cadrà la sua signora» afferma il terzo, sorseggiando poi la sua aspra e alcolica bevanda «Il tempo che lei possa cedere»
«Il problema è che non dovremmo aspettare così tanto, la soluzione migliore sarebbe se lui cedesse prima, anche perché stento a credere che possa morire subito quella donna» afferma preoccupato il primo uomo che ha iniziato l'attuale conversazione.
«Ha poca fiducia nel nuovo trattamento di Azkaban?»
«Semplicemente, se mai lei dovesse sopravvivere o morire tardi, Malfoy deve aver già cambiato le sue idee»
Qualche secondo di silenzio avvolge la stanza, il tempo che tutti e tre gli adulti possano godersi le loro bevande e possano anche riflettere per un po' riguardo alcuni particolari pensieri.
«Malfoy potrebbe diventare solo un impiastro nella sua posizione»
L'affermazione fa voltare subito uno dei tre, che aggrotta la fronte e mostra un ghigno nervoso: «Mio figlio non sarà un impiastro, deve solo trovare la sua strada»
«E sappiamo anche come lo farà» continua l'altro, ribattendo a sua volta la prima affermazione.
«Abbiamo bisogno solo di tempo per far sì che ogni cosa venga fatta a dovere, senza ripercussioni e senza ripensamenti»
Quella stessa prima persona soffoca una risatina e scuote il capo, come se fosse poco convinto delle loro convinzioni: «Sembra un osso davvero duro».
«Cambierà, tornerà come prima»
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Ebbene sì, abbiamo svelato l'identità di una delle persone dietro questo terribile evento!
Molti di voi lo avevano capito già e penso che era anche scontato, forse, ma non è certo l'unica cosa che verremo a scoprire.
Eh sì ... ne vedremo delle belle!
Voi cosa ne pensate?
Un bacio LadyD 💚
PS: prossimo aggiornamento previsto per giovedì!
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