𝐗𝐂𝐕
La scuola sembra un posto adatto per Scorpius, si sente molto a suo agio in quelle mura e ha iniziato a farsi qualche nuovo amichetto, oltretutto si sta mostrando uno studente molto capace e abile in ogni materia. Appena arriva a casa vuole fare i compiti e mostrare la sua bravura, non vuole mai passare in secondo piano, e i genitori sono lì con lui che lo guidano in questo percorso educativo. Si interessano molto ai suoi progressi, sono molto presenti in ogni cosa che fa, a partire dalle sue piccole soddisfazioni fino a notare come il suo caratterino si sta ben delineando. Sono fieri di lui, di come sta crescendo, e sono contenti che sia un bambino tanto spensierato quanto brillante, non si fa sfuggire nulla questo furbetto.
Quest'oggi gli aspetta un altro giorno di scuola, sono passati due mesi pieni da settembre e adesso ha dimestichezza tra i corridoi e le attività in cortile.
Anche se fa più fresco, i bambino vogliono comunque correre fuori a giocare, soprattutto perché il clima a Charleston non è così rigido e se non è piove perché bisogna sprecare una bella giornata luminosa?
Entra in classe e si siede al solito posto, in mezzo ai suoi due amichetti del cuore, e attendono che la maestra Patel entri per iniziare la nuova lezione di geografia.
«Buongiorno bambini!» esclama la donna, ma non è sola quando arriva, bensì è accompagnata da un bambino dall'aspetto molto rigido.
Scorpius lo squadra a dovere: ha i capelli lisci e scurissimi proprio come la sua mamma, gli occhi neri ma sono molto più piccoli, e la pelle sembra candida come la porcellana come quella di suo papà.
Il nuovo arrivato stringe le bretelle dello zainetto blu con forza e osserva con gli occhi spalancati la classe, forse incerto sul da farsi.
«Oggi con noi abbiamo un nuovo compagno! Si chiama Tao Jackson e sono certa che si troverà bene qui con noi» lo guarda sorridendo e posa una carezza sulla sua testolina.
Il piccolo viene fatto accomodare in prima fila, proprio davanti a Scorpius e lui la trova una posizione strategica per osservarlo.
Per questo il biondino bussa alle sue spalle e il compagno sussulta e si volta di scatto, ricevendo un sorrisone da parte sua: «Ciao! Sono Scorpius».
Ma Tao non risponde, lo fissa per qualche istante e poi si volta di nuovo, spegnendo l'espressione raggiante del bambino che si aspettava un saluto di tipo diverso. Non è stato nemmeno scorbutico come quel trio di bulletti, ma sembrava seriamente confuso, quindi lascia perdere e adesso è ora di fare lezione.
Per tutto il tempo segue i maestri e lascia stare il nuovo arrivato, ma quando suona la campanella ed è tempo di correre in cortile lo vede fermo nel suo banchetto.
«Che fai? Dobbiamo andare o si prendono l'altalena!» lo sprona Dot, tirando la manica della maglia di Scorpius che sembra fermo vicino alla porta.
Ma lui la ignora e cammina verso quel bambino bruno.
«Perché non giochi fuori?» domanda curioso, inclinando il capo e osservandolo, ma ancora una volta non ha risposta.
Lui e i suoi due amichetti si guardano per qualche istante, non capiscono perché li guardi immobile.
«Forse non sente bene, anche mio nonno non sente» mormora Marcus vicino l'orecchio dei due.
Sicuramente avrà ragione, quindi Scorpius si avvicina a pochi centimetri dalla faccia di Tao e urla forte: «PERCHÈ NON GIOCHI FUORI?».
Suppone che abbia sentito, ma il bambino sussulta e lo guarda quasi terrorizzato.
Quell'urlo viene percepito da uno dei maestri, quello di inglese per l'esattezza, ed entra in classe per risolvere quella situazione.
«Bambini, ma che succede?» domanda lui preoccupato.
«Marcus ha detto che Tao non sente come suo nonno e noi vogliamo che venga a giocare con noi» dice la piccola Dorothy, senza alcuna vergogna.
Il maestro si fa sfuggire un breve riso, intenerito, e scuote la testa: «Tao ci sente benissimo, solo che parla poco la nostra lingua. Vi capisce bene, ma deve abituarsi a parlare».
«Non sa parlare?»
«Sa parlare, ma in modo diverso!»
Adesso ha senso, quindi Scorpius lo osserva ancora più curioso e smorza un piccolo sorriso: «Allora se mi capisci vieni con noi, non devi parlare per forza, nemmeno il mio gatto parla però è simpatico!».
L'ingenuità di un bambino è a dir poco adorabile e lui è molto premuroso e amichevole, comprende subito le differenze tra persone ed esseri viventi, come se per lui fosse qualcosa di naturale. Sarà che una vita in mezzo ad elfi, maghi e creature varie lo ha portato ad avere una mente molto aperta, ma per lui non c'è nulla di male se Tao non sa ancora parlare per bene la sua lingua.
A questo punto, anche se titubante, il bambino dai capelli neri si alza e ricambia il sorriso annuendo. Forse è un po' pauroso, è tutto nuovo per lui, ma avrà modo di presentarsi e di farsi conoscere a dovere.
Così segue i tre, guardandosi attorno e sentendoli parlare e illustrare il bel cortile scolastico.
Quella chiacchierona di Dorothy non fa altro che parlargli ancora e ancora, porre domande consapevole che non riceverà molte risposte, sembra un disco rotto ma è tanto socievole.
Tao sembra a suo agio con loro, anche se timido loro appaiono tanto gentili e sembra gradire la loro presenza, forse ha bisogno di una piccola spintarella per aprirsi.
«Quelli sono Gavin, Ian e Max» sussurra Marcus vicino al suo orecchio «Non sono bravi, sono cattivissimi e io ho paura quando si avvicinano»
«Io no!» esclama duro Scorpius «Non ho paura di quelli... sono scemi!»
L'amico sussulta e si copre la bocca con le mani: «Non si dice quella parola, Scorp!».
«Ma loro sono scem-» lo ferma mettendogli una manina vicino la bocca: «Non si dice!».
Il biondo rotea gli occhi al cielo e scuote le spalle, ma non trova altri termini adatti per descrivere quei bulletti.
E anche le loro madri non sembrano poi così tanto affabili, ma riescono a mantenere sempre una facciata da persone composte e ben educate.
Fuori sembrano letteralmente delle donne perfette in ogni singolo particolare, a partire dal loro aspetto impeccabile, fino alla loro vita che sembra perfetta come un quadro incorniciato: socialmente accettabile e rigorosa.
Adesso è bene presentarle queste tre donne: Luisa Diaz è la mamma di Gavin e di un altro bambino di qualche anno in più, moglie di un rinomato chirurgo estetico e con un'eccellente dote nel preparare brunch domenicali appena la primavera bussa alle porte di Charleston; Regina Brown, la donna dai capelli rossi e dal fisico slanciato, elastico e tonico per via delle sue mille lezioni di yoga. Quest'ultima è la madre di Max, figlio unico super viziato da lei ma anche dal padre, che sembra essere un agente immobiliare interessato tanto agli ottimi affari quanto alle belle donne.
Infine c'è Olivia Allen, proprietaria assieme al compagno di un grande e redditizia agenzia di viaggi. Loro sono i genitori di Ian e altre due bambine, e sembrano i più "normali" dei precedenti nominati.
Luisa dedica molto tempo a rilassarsi, fare giusto qualche faccenda e spesa, per il resto si gode la sua vita piena di agi e senza pensieri.
Lei e il marito si possono permettere qualcuno che faccia i lavori di casa al posto loro, hanno anche una babysitter che bada spesso al figlio, quindi possono tenersi occupati con ciò che a loro piace e conviene.
Si scomoda solo per fare la spesa, perché non si fida dei prodotti acquistati altrui, ma per il resto questa donna non fa quasi nulla durante le sue giornate. O meglio, tranne il suo corso di cucito e ricamo, e qualche torta.
Sta girovagando per l'Harris Teeter, un famoso supermercato di Charleston, quando i suoi occhi incontrano qualcosa di più interessante di un vino scadente.
«Salve!» esclama con la sua voce acuta, andando verso quella figura a lei non tanto nuova «Signor Malfoy non pensavo di trovarla qui»
Lui si volta subito non appena ode quelle parole e corruga la fronte stupito, ma mostra un cortese sorriso: «Salve, signora Diaz».
«Può chiamarmi Luisa, non c'è bisogno di tutta questa formalità tra genitori»
Annuisce alle sue parole, ma non gli sembra comunque il caso di dare così tanta confidenza. Per quanto sia diventato un uomo affabile e senza pregiudizi, Draco rimane di classe, una persona a modo.
«Come mai qui? Oh, ma che sciocca... sicuramente le manca qualcosa in frigo» la donna accenna una simpatica risatina, ma lui non fa altro che sorridere e basta.
Insomma, è ovvio che era lì per comprare del cibo che razza di domanda sarebbe.
Luisa inizia a parlare un po' troppo per i gusti di Draco, lui mantiene un'espressione impassibile e ferma per non risultare scortese.
Essendo una madre di un compagno di scuola del figlio non vuole sembrare una persona sgradevole, ha pur sempre promesso di essere più paziente e meno arrogante.
Ma nonostante le sue promesse, lui rimane Draco Malfoy.
Per la barba di Merlino, sembra surreale quanto stia parlando e di cose veramente futili, che non interessano proprio a lui e soprattutto sono argomenti così stupidi che non riesce nemmeno a comprendere come possa una persona pensare cose del genere.
La fissa intensamente, con la fronte leggermente corrugata e stordito da tutte quelle chiacchiere, cercando di comprendere se sul serio sia possibile parlare per così tanto tempo di certe cose.
'Esme non faceva certi ragionamenti nemmeno quando aveva quindici anni' pensa, e lo pensa sul serio.
La sua vecchia amica ed ex-compagna è una donna brillante, piena di interessi e sempre pronta a fronteggiare qualsiasi tipo di discussione.
Una persona con la testa sulle spalle, che sapeva e sa il fatto suo, caratterizzata da una forte personalità grintosa e degli ideali ben definiti.
Con dei gusti personali, delle idee, una grande cultura e una voce soave che lo incantava ogni volta che gli rivolgeva la parola.
Poi quell'amore in comune per l'alchimia e l'astronomia è sempre stato unico, qualcosa che lui sa di non trovare in nessun'altra. Nessuna potrà mai essere Esme Smith, lui lo sa bene.
Oltretutto vedere una donna sposata e con figli comportarsi come una ragazzina in crisi ormonale non è un bel vedere, lui da uomo adulto e da padre non si comporterebbe così; insomma, questo discorso vale per entrambi i sessi.
La sua Esme non ci avrebbe mai provato con un altro, non avrebbe mai fatto questo teatrino patetico, come non lo faceva nemmeno da ragazzina a dire il vero.
Scandalosa, Luisa appare davvero scandalosa.
Draco Malfoy adora i caratteri forti, dominanti, la sua Esme è una donna magnifica, indipendente e tenace. Non gli piacciono le persone dall'apparenza "molle", che si riversano sul primo uomo che capita, o che hanno atteggiamenti discutibili.
Come le persone gelose, o quelle che ricadono i momenti di silenzio ignorandoti, oppure che al primo problema cercano già qualcuno con il quale dimenticare tutto.
Esme non è così, lei non ha mai avuto bisogno di un uomo: lei è integra, perfetta.
Lei lo amava sul serio e lo ama ancora, nella maniera più pura possibile, senza drammi, senza tradimenti, senza vittimismi.
E poi, se mai dovesse dimenticarsi di lei (cosa impossibile, si sa), di certo non sceglierebbe una donna come Luisa, bensì una come la sua ex-moglie.
«Comunque mi scuso per starla interrompendo, ma adesso dovrei andare, ho degli impegni da sbrigare» sorride cortese Draco, volendo fuggire via.
Così riesce a staccarsi da quella noiosa conversazione, andandosene al più presto da quel supermercato. Rotea gli occhi al cielo e prende un grosso respiro mentre è di ritorno verso casa, non ce la faceva più.
Dopodiché, quando ha sistemato la propria spesa, va verso la villetta dove dimora Scorpius per poterlo salutare.
Oggi, essendo la giornata di libera di Esme, lei lo ha preso da scuola e si sono fatti un bel giretto in centro prendendo anche una bella crepes al cioccolato.
Draco bussa alla porta e subito viene aperta dal figlio: «Papà, ciao!».
«Ma ciao, fagiolino» si piega e gli stampa un bacio sulla guancia, prima di entrare dentro e guardarsi attorno in cerca di Esme «Mamma dov'è?»
«Vieni...» lo tira per un braccio «È in cucina a parlare al telefono con Javier»
Lui lo segue e si va a sedere vicino il tavolo, con il bambino che gli mostra l'ultimo disegno fatto per la lezione di Arte.
Mentre osserva quel bel paesaggio di mare e si congratula con lui sente la conversazione che sta facendo la moglie, mentre è poggiata vicino al lavello e osserva il suo piccolo con dolcezza.
Non lo fa per farsi i fatti suoi, ma in quella stanza così piccola è normale udire qualsiasi conversazione, anche sussurrata.
«Javier, purtroppo non posso proprio venire stasera, devo stare con il bambino lo sai» sospira ma sorride, a lei non dispiace mai stare con il figlio però si dispiace nel dover declinare un suo invito.
L'uomo, infatti, le aveva proposto di andare all'apertura di una nuova enoteca assieme a Dominic, ma di certo non può permetterselo.
Tuttavia, Draco non è molto contento di sentire questa frase da parte sua, lei si meriterebbe una serata fuori, un po' come faceva ai vecchi tempi in Inghilterra con Hermione e Ginny.
Si avvicina a lei e mima con la bocca una frase: «Vai pure, Scorpius può stare con me».
Lei comprende, inizialmente non è molto sicura di quella proposta, non ha mai lasciato i due per una notte intera da soli, ore ed ore, a dormire per giunta in una casa che non è la sua.
Sospira e lo guarda, lui ripete la stessa frase convinto che non l'abbia capita.
Ma può fidarsi di quell'uomo?
Ci riflette un attimo, e poi guarda i suoi occhi chiari e limpidi che sembrano quasi supplicarla di lasciargli il piccolo per una notte sola. Lui si sta impegnando tantissimo come padre, deve riconoscere che ha fatto di tutto per Scorpius addirittura trasferendosi in America.
Socchiude gli occhi per un istante e poi annuisce, deve dargli questa possibilità.
Il volto di Draco si apre in un'espressione raggiante non appena gli dà il permesso di poter stare tutta una serata con il figlio. Potranno dormire abbracciati come un tempo, potrà leggergli una bella favola, magari potranno parlare per ore intere assieme nel lettone. Non vede l'ora, freme dalla voglia di godersi questa serata.
Ma non appena Esme riattacca la chiamata dopo essersi concordata con Javier su cosa fare, guarda il biondo molto seriamente.
«Mi raccomando, ti sto dando questa opportunità e dimostrami che davvero stai migliorando, che tieni al tuo bambino più di ogni altra cosa» la voce non è minacciosa questa volta, ma molto molto severa.
«Lo farò, devi starne certa. Staremo benissimo insieme, davvero»
Lei lo guarda un attimo, nota la sua euforia, la sua gioia, ma vuole comunque assicurarsi che tutto vada bene e che sia costantemente aggiornata su quella serata.
«Facciamo così, ma solo per oggi, Malfoy» inizia a parlare dura «Io ho un cellulare ormai, lo sai bene, chiamami con il telefono di casa appena si addormenta e avvisami per qualsiasi cosa. Se scopro che mi hai nascosto qualche particolare ti faccio tornare in Inghilterra»
E lui annuisce convinto, sa che rispetterà queste prerogative, alla fine sono cose normali che avrebbe fatto anche in condizioni diverse, anche se stessero ancora insieme.
Esme sospira ma deve cercare di dargli quel poco di fiducia per il figlio, perché Scorpius sicuramente vuole un rapporto più profondo e stretto con il padre.
•·················•·················•
Esme si è preparata molto bene per questa sera, può finalmente riutilizzare uno dei suoi vestitini preferiti e per questo è emozionatissima.
Tra Azkaban e la sua convalescenza a casa non ha potuto godersi pienamente una serata di spensieratezza e con un bel tubino corto dal colore acceso.
Il suo bimbo è già a casa con Draco e adesso non le resta che mettersi un bel rossetto ed è pronta: il vestito è giallo, i capelli sono leggermente mossi e il trucco marca il suo viso affascinante.
Javier e Dominic vanno direttamente a prenderla con la macchina e lei salta dentro euforica.
«Buonasera ragazzi!» esclama lei.
«Buonasera a te, bellezza!» risponde altrettanto allegro Dominic che è alla guida.
«Santo cielo, non uscivo da... wow, troppo» sospira lei, sentendosi un po' libera dalla monotonia, e sul serio non usciva da tanto anzi troppo tempo.
I suoi amici sono così contenti di portarla con loro, sanno quanto sia stanca e quanto abbia bisogno di un po' d'aria.
D'altronde è una donna giovane e piena di energie, ha solo trentuno anni.
Arrivano a destinazione e lei scende dalla vettura tutta contenta, si guarda attorno e nota già un po' di gente affollarsi davanti all'ingresso di un locale ed intuisce che è proprio quello in cui devono recarsi. La clientela ha la sua stessa età, ci sono solo un sacco di adulti, ma non la mette più a disagio una tale situazione.
Grazie al lavoro e al contatto con la gente non ha più questo genere di paranoie, quindi era anche il momento di godersi tale serata. Questo è un piccolo ma grande passo per una come lei che ne ha passate tante e merita sul serio il meglio.
Adesso è come se avesse ripreso al cento per cento la sua vita.
Entrano dentro il locale e per prima cosa si vanno a congratulare con il proprietario per quest'apertura che è un caro amico di Dominic e che ha invitato personalmente lui con il compagno e chiunque loro volessero. All'uomo fa solo piacere avere più clienti possibili e soprattutto poter avere il locale pieno per quest'apertura speciale.
Vanno subito a prendere qualcosa da bare dal bancone e si fanno consigliare un buon vino rosso da assaggiare.
Una volta presi i loro calici si vanno a sedere ad un tavolo in vetro molto elegante, con le sedie alte e una visuale verso l'intero locale.
«Mhn... ma è buonissimo» mugola lei, spalanca anche gli occhi e non beveva un vino così buono da parecchio.
«Il mio amico lavorava con me, ma ha fatto un corso da sommelier e si è innamorato di questo settore... ed è bravissimo» spiega Dominic, bevendo quella bevanda anche lui con gusto.
«Dobbiamo venire spesso qui, voglio assaggiare tutto ciò che hanno» ridacchia Javier «Anche perché non guido quasi mai io, quindi posso permettermi di tornare a casa poco lucido»
Entrambi i suoi amici ridono a questa sua affermazione, ma non ha torto vista la buona qualità dell'alcolico.
Chiacchierano serenamente del più e del meno, mentre anche un altro paio di bicchieri vengono riempiti ad Javier ed Esme che non hanno la preoccupazione dell'automobile.
Ridono di gusto, le battute si susseguono una dopo l'altra e sembrano spensieratissimi.
«Ah, ne voglio un altro!» esclama l'uomo già piuttosto allegro.
«Solo uno o stasera ti devo trascinare verso casa» lo prende in giro il marito, ma lascia che vada con l'amica a prendersi un bel rosato questa volta.
Si avvicinano al bancone e aspettano che sia il loro turno, c'è tanta gente quindi magari ci metteranno un po' di tempo ma intanto si intrattengono con altre risate.
«Buonasera, ho notato che sta molto apprezzando questo buon vino!»
Esme si volta e sente una voce calda e maschile avvicinarsi a lei.
Corruga la fronte, sembra famigliare ma non ricorda bene dove lo ha intravisto, e poi non fa caso agli uomini che girano per Charleston.
«Oh, buonasera» si limita a rispondere, giusto per non risultare scortese.
«Posso permettermi di offrirle qualcosa?»
Lei storce appena la bocca, ci sono molte cose che non la convincono di quell'approccio: il fatto che abbia notato che lei abbia bevuto, non aver salutato la persona con la quale sta condividendo la serata, e approcciare in maniera così diretta.
«Non si preoccupi, posso prendermi da sola da bere» smorza un sorriso e si volta in direzione di Javier per stroncare quella conversazione.
«Insisto» parla piano e con fare gentile (se così si può definire) «In una serata del genere è sempre bello condividere dei momenti con persone che sembrano affabili»
Esme volta le pupille di lato e rimane qualche attimo a guardarlo, addentrandosi nella sua mente per capire totalmente cosa volesse e chi fosse.
Non che non avesse già capito le intenzioni di tale persona, ma la magia torna spesso utile.
Richard Brown.
Ma dove lo ha sentito già questo nome?
Appena le immagini della sua mente proseguono le è tutto più chiaro: quest'uomo non è altro che il marito di Regina Brown, la madre di Max, la donna dai capelli rossi.
Dannazione, che porco.
Ha mentito alla moglie dicendole di dover fare un incontro di lavoro ed è lì a provarci con un'altra donna spudoratamente e in maniera viscida. Per giunta, all'età di ben quarantatré anni.
«La ringrazio, non sono interessata» risponde freddamente, con il suo tono rigido.
«Mi scuso se sono sembrato indiscreto, sicuramente avrà un compagno»
Maschilista, becero e cafone, ecco cosa pensa Esme adesso.
«Non sono più sposata, ma questo non mi toglie il diritto di rifiutare il suo invito. Sono in compagnia di amici, sto bene così»
La sua risposta lo stronca, lei sa sempre come parlare a tono e farsi rispettare con poche frasi dette in maniera tagliente.
Risentito le mostra un ghigno, ma va via, intuendo che non ci sono per lui possibilità di proseguire quella conoscenza, e trovandola fin troppo irrispettosa.
Come osa una donna trattarlo così, soprattutto un uomo d'affari come lui che viene raramente rifiutato.
Esme lo vede andare via e ha la faccia disgustata.
Anche Javier ha un'espressione poco contenta dipinta in volto, non è piaciuto nemmeno a lui quel tipo di approccio, davvero poco elegante.
«Certi uomini sono davvero dei cafoni» mugola lui con disprezzo.
«Io sono allibita» sospira e rotea gli occhi al cielo «Non è possibile che esista gente del genere. E poi come si permette a pensare che con una donna single può pretendere ciò che vuole! Non sono certo un oggetto, né io e né altre persone»
Finalmente ai suoi viene servito da bere e questa volta ci vuole proprio qualche goccio di vino.
Tornano da Dominic e brevemente gli viene raccontato quell'accaduto un po' sgradevole.
«Certi sono alquanto scandalosi, non capisco nemmeno come riescano a pensarle queste cose» mormora lui, altrettanto orripilato da quel racconto.
«E poi è padre di uno dei bambini che va a scuola con Scorpius» aggiunge lei «L'ho visto con la moglie una volta, ecco perché mi sembrava famigliare»
Un po' mente riguardo come si è ricordata di quell'uomo, ma è vero che va in giro con moglie e figli a sbandierare la felice famiglia che invece non ha.
«La tradisce? Oh mio Dio, che degrado...» afferma riluttante Javier «Non si può sentire, davvero»
Esme beve tutto d'un fiato il resto del suo bicchiere e deglutisce duramente.
«Anche se il mio ex-marito è un coglione non avrebbe mai fatto una cosa del genere» ammette con spontaneità, forse è per via del vino che si sente più libera di parlare ma pur sempre con molta lucidità.
«Se ci pensi nemmeno adesso si sta cercando un'altra donna» risponde Javier, scuotendo le spalle.
«Esatto! Cioè questo grandissimo coglione ancora mi è fedele»
I due accennano una risata a questa affermazione, e anche lei si fa scappare una risatina.
«Ha fatto degli errori, molto gravi, ma non mi ha mai mancato di rispetto in quanto donna e compagna» ed è la verità, Draco è andato fuori di testa per via degli avvenimenti che si sono susseguiti, ma Esme è sempre stata trattata con riguardo e amore.
«Per questo è doppiamente coglione» continua sempre il messicano «Ha rovinato tutto questo per cose inutili»
Lei osserva il bicchiere vuoto con un mezzo broncio, ripensare a quello che lui ha buttato la innervosisce.
«Draco sembra un uomo fedele» dice Dominic «Quando l'ho visto con Scorpius a mare sembrava molto premuroso»
«Lo è, davvero! E vi assicuro che era impeccabile quando stavamo insieme... insomma, prima del declino» conclude con un'ironica ma amara risata.
Per Esme anche se non ha intenzione di fidarsi di nuovo, né di lui né di un altro uomo, Draco rimane un modello di compagno eccellente: non solo per la sua fedeltà, ma anche per i suoi modi di fare e l'enorme rispetto e ammirazione che ha sempre provato per lei.
E non si è mai imposto, non si è mai comportato in maniera brusca, bensì è stato un ottimo marito.
Se solo non le avesse mentito su qualcosa di così grande.
Un amore sprecato, che ha fatto fin troppo rumore per nulla.
-----------------------------------------------------
Buongiorno!
Oggi Esme e Draco hanno espresso un po' quello che pensano ancora l'uno dell'altra, nonostante la loro distanza.
Inoltre, abbiamo conosciuto meglio questi nuovi personaggi poco simpatici.
Voi cosa ne pensate? Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Ci vediamo venerdì, LadyD 💚
PS: se vi va, vi ricordo che sono disponibile anche su Tiktok (come _ladyd__) e su Instagram (come _ladyd__wattpad)!
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top