𝐕𝐈𝐈

Il Manor quest'oggi è ben sistemato e perfettamente in ordine.
Esme non è casa ed è fuori con le sue amiche, in modo tale da potersi rilassare un po' dopo noiose giornate lavorative.
Lei, Hermione e Ginny, infatti, hanno lasciato da soli i loro tre mariti con i rispettivi neonati e sono andate a godersi del meritato riposo.
Soprattutto le due Grifondoro, che hanno partorito da poco e necessitano del relax post-parto. Certo anche Esme è sempre indaffaratissima, ma aver evitato nove mesi di gravidanza e un travaglio non è certo una sciocchezza.

Albus, Rose e Scorpius sono in un box per neonati molto spazioso a dormire beatamente con una morbida copertina adagiata sui loro corpi, mentre James Potter, che ha appena due anni, si trova sulle gambe del padre a giocare con una lavagnetta colorata.
I tre uomini sono tutti in salotto con i bambini e chiacchierano nell'attesa che le loro compagne tornino da quella loro uscita piacevole.
Andranno dal parrucchiere, faranno shopping e berranno qualcosa di caldo in una caffetteria.
Adorano passare il tempo assieme e, a dire il vero, dopo quel settimo anno e il tempo passato a lavoro, anche i loro mariti apprezzano la loro reciproca compagnia.

Draco amico di Harry e Ron? Esattamente.
Durante l'ultimo anno ad Hogwarts si sono susseguiti degli eventi che li hanno fatti avvicinare inaspettatamente.
Hanno scoperto di avere delle caratteristiche in comune e di poter stare in compagnia senza urlarsi uno contro l'altro.
Tra due Grifondoro irascibili e un Serpeverde autoritario non è difficile immaginare che con la giusta spinta si siano avvicinati.
Anche se quest'ultima è stata del tutto involontaria...

20 Marzo 1999 - Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts

Era il secondo semestre dell'ultimo anno ad Hogwarts.
Andava tutto a gonfie vele, non c'erano problemi da affrontare, e gli studenti se la spassavano tra qualche festa in sala comune e chiacchiera per i corridoi.
O meglio, andava quasi tutto bene.

L'istituto aveva deciso di ospitare qualche studente da altre scuole magiche, iniziando così uno scambio per scopi didattici e anche per via della popolarità che Hogwarts aveva assunto dopo la battaglia contro Lord Voldemort.
Tra studenti americani di Ilvermorny e giapponesi di Mahoutokoro, quelli inglesi si erano mostrati contentissimi di condividere il loro percorso di studi con nuovi amici.
Ognuno di loro era stato smistato in una casa che gli si addicesse, ed era veramente divertente includerli nelle loro feste ed uscite ad Hogsmeade.

Ma c'era un ragazzo, John Dave Miller, proveniente dall'America, che non stava per niente simpatico ad Harry, Ron e Draco.
Messo tra i Grifondoro, un purosangue originario delle streghe di New Orleans, campione di Quidditch nonché affascinante come pochi.
Capelli castani lunghi fino alle spalle, occhi blu e un fisico statuario.
Inutile dire che non poche ragazze lo fissavano ammaliate, eppure lui sembrava attirato da due persone in particolare: colei che aveva sconfitto il Mago Oscuro e la più grande giocatrice di Quidditch della scuola.
Parlava con Esme di Arti Oscure, dato che la sua famiglia ne era molto esperta, e durante gli allenamenti si complimentava sempre con Ginny.

Erano ad una festa nella sala comune dei Serpeverde quando Harry e Draco si trovarono seduti vicini su un divano a fissare in maniera truce quel John, impegnato a chiacchierare con le loro fidanzate.
«Ti giuro, lo odio, Draco»
«Non sono solito concordare con te, ma lo odio anch'io»
«Viscido, orrendo, stupido...»
«Non è nemmeno così bello»
«O bravo a Quidditch»
«O in Arti Oscure»
Le braccia erano incrociate al petto e sembravano trapelare odio e rabbia, trattenendosi dal fare una grandissima scenata.
Anche se loro fidanzate non ci stavano dietro e la loro era semplice cortesia quando parlavano con lui, avrebbero voluto comunque prenderlo a pugni.

Per quanto Draco avesse sempre saputo come gestire le sue emozioni ed impulsi, non a caso era un bravo occlumante, vedere quel buffone vicino alla sua Esme gli faceva ribollire il sangue nelle vene.
Questa volta si era trovato in perfetta linea con i pensieri di una persona più irascibile come Harry. Ma il bello doveva ancora venire.

John posò una mano sulla spalla di Ginny e in quel momento Harry scattò come una molla. Draco lo seguì con gli occhi leggermente spalancati mentre si avvicinava a lui bruscamente.
«Devi smetterla di provarci con tutte, hai capito? Soprattutto quando sono persone che non ti appartengono»
Le due ragazze, completamente confuse da quella reazione, scossero la testa e cercarono di chiedere spiegazioni, ma l'occhialuto aveva sempre il viso rivolto verso l'americano.
«Cosa? Non stavo facendo un bel niente, Potter»
«Tu l'hai toccata»
Per quanto non facesse nulla di avventato, comunque John era un tipetto piuttosto beffardo e provocatorio e questo faceva saltare i nervi ai due ragazzi.

Si avvicinò ad Harry di un passo e lo guardò con un'aria sarcastica: «Paura di perdere la tua fidanzatina?»
Stava per colpirlo in piena faccia quando venne fermato con una mano sulla spalla da Draco. Ma, insomma, il bello doveva ancora venire!

«Nessuno di voi si può permettere di dirmi quello che devo fare con le persone, quindi se voglio parlare con Esme e Ginny o toccarle, lo farò»
«Tu non farai un bel niente!» questa volta a parlare fu Draco, che spostò la mano da Potter, che sferrò subito un pugno in piena faccia a John.
Le due ragazze sussultarono, ma, prima che potessero fermare il tutto, si scatenò una rissa notevole.

Gli amici americani di John si schierarono con lui, mentre Draco ed Harry ormai acciecati dalla loro gelosia si spalleggiarono per suonargliele di santa ragione.
Ed ovviamente Ron Weasley non poteva non supportare il suo migliore amico.
Inoltre, Ginny era sua sorella quindi vedere quel viscido vicino a lei gli aveva fatto accapponare la pelle.
La situazione sfuggì di mano e i presenti iniziarono ad intromettersi, chi dalla parte dei tre ragazzi inglesi e chi dalla parte di John.

«BASTA!» la voce di Ginny si fece presente mentre saliva su una sedia, ed Esme si occupò di bloccarli con un incantesimo e separarli.
Sembravano una mandria di bufali e si stavano prendendo a cazzotti come se fossero in un'osteria del far west.
Hermione non appena sentì quel gran baccano raggiunse le amiche in un meno di un secondo e rimase sconvolta data la folle scena davanti a sé.
«Che diavolo ti salta in mente?!» si rivolse ad Harry con uno sguardo di rimprovero e lo vide sospirare e pulirsi il labbro sanguinante con il dorso della mano.
«Senti, si parla di principio, lui non mi piace»
«Harry ha ragione, John è un grandissimo buffone» aggiunse Draco con un ghigno, sistemandosi la cravatta nera e roteando gli occhi al cielo.
«Sembra strano dirlo, ma Draco ha detto bene: quello è un buffone» concluse Ron, sfregandosi una mano dietro il collo e sentendosi però un po' colpevole visti gli occhi critici che gli aveva rivolto la sua ragazza.

Le tre si avvicinarono ai loro rispettivi fidanzati e posarono in maniera autoritaria le mani sui fianchi.
«Quindi eravate gelosi?» domandò Esme alzando un sopracciglio stupefatta.
«E per questo avete iniziato una rissa nel bel mezzo di una festa?» continuò Ginny.
«Vi sembra normale?» finì Hermione allibita.
I ragazzi si guardarono per qualche attimo e poi annuirono scuotendo le spalle con fare ovvio.
Un bel ceffone rumoroso sulle facce di Draco, Harry e Ron, dati in contemporanea da quelle streghe.
«Idiota di un Malfoy!»
«Stupido Potter!»
«Ah, sei un disastro Weasley!»

Proprio grazie a John, infatti, quei tre iniziarono ad avvicinarsi e fare amicizia.
Si resero conto che avevano un "nemico" in comune e, oltretutto, c'era qualcosa che li accumunava: amare con tutto il proprio cuore le loro bellissime ragazze.
Ron pendeva dalle labbra della sua Hermione durante le lezioni, Harry guardava Ginny incantato quando giocavano a Quidditch, mentre Draco leggeva ancora decine di libri alla sua Esme riempiendola di dolci carezze.
Notarono questi loro gesti e compresero che forse, dopo anche una grande battaglia affrontata assieme, non c'era più bisogno di odiarsi ancora.
Iniziarono a parlare prima di tutto di quel buffone di un americano, per poi confessarsi alcuni pensieri sulle rispettive amate, ridacchiando e notando che tra loro poteva nascere una buona amicizia.

Quella rissa, infatti, suggellò la loro complicità, certo all'inizio c'erano ancora delle divergenze tra i due grifoni e Draco, però col tempo i rancori passati iniziarono ad affievolirsi e scomparire, divenendo solo dei lontani e divertenti ricordi.

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Quei tre uomini parlano per lo più di lavoro e dei loro bambini, confrontandosi sugli ultimi tempi passati come neogenitori.
Oltre Harry che ha avuto già il piccolo e bellissimo James, i due sono leggermente più inesperti e allo stesso tempo emozionatissimi per quei due pargoli appena arrivati a casa.
Ron è innamorato di quella bambina dolcissima, mentre Draco non ha occhi che per il suo ometto biondo.
Buttano uno sguardo nel box dal colore blu e li vedono ancora presi dal loro sonno profondo e rilassante.
Sono coperti da un lenzuolino con delle stelline sopra e sembrano tanto sereni in questo momento, come se niente e nessuno potesse disturbarli.
Il particolare che intenerisce gli uomini, oltre che anche gli altri loro amici e famigliare, è il fatto che i loro figli sono quasi tutti coetanei.
Potranno crescere tutti quanti assieme e sarà sicuramente bellissimo, proprio come se fossero dei cuginetti.

Continuano a parlare molto serenamente, giocando anche con il piccolo James e la sua graziosa lavagnetta, trovandolo un bambino decisamente carino e affettuoso.
Mentre sono presi dai loro piacevoli discorsi, però, ecco che si sente la serratura della porta e tutti vengono subito attirati con lo sguardo verso l'ingresso.
Le loro amate compagne si dirigono belle allegre in salotto e con delle grandi buste tra le mani, felici di aver fatto un po' di compere.
Fanno irruzione con un gran sorriso dipinto in volto e hanno un aspetto raggiante.

«Notate qualcosa di nuovo?» domanda tutta allegra Esme, muovendo leggermente i capelli e riferendosi alle loro capigliature completamente differenti da prima.
Ron sta per scuotere la testa dubbioso quando riceve una gomitata furtiva da Draco che si volta anche e mima con le labbra un semplice "i capelli".
«Oh sì, amore hai cambiato acconciatura?» afferma prontamente il rosso, approfittandosi del suggerimento dell'amico e facendo subito annuire soddisfatta Hermione.
Che poi, nemmeno Harry si capacita come quel Weasley sia così distratto certe volte: Ginny ha i capelli mossi e spuntati, Esme li ha tagliati fino alle spalle ed Hermione si è fatta delle ciocche chiare e li ha fatti piastrare.
Insomma, dei cambi più che evidenti.

Il moro si complimenta con sua moglie e subito Draco si avvicina ad Esme con uno sguardo beffardo e un piccolo sorrisetto: «Più corti, completamente dritti e non scalati, per giunta sento il profumo di una maschera al cocco, giusto?».
Batte le mani tutta soddisfatta e lo abbraccia contentissima.
Draco ha un occhio incredibile ed è una persona attenta ai minimi dettagli, soprattutto se si tratta di sua moglie.
Lo fa soprattutto perché nota quanto le faccia piacere ed è bello rendere contenta la propria compagna. Sembra proprio una bambina quando Draco le dà qualche attenzione in più e lui trova questo aspetto tenerissimo, dimostrando che, nonostante gli anni assieme, lei non si sia mai annoiata di lui.

Le tre donne vanno subito a controllare i loro bambini e sorridono intenerite quando li vedono riposare beatamente in quel box.
«Quindi, vi siete divertite?» domanda Harry mentre passa a Ginny il loro amato James, visto che ha tanta voglia di abbracciare la madre.
«Sì, dopo siamo anche andate a prendere una cioccolata calda» inizia a spiegare Hermione mentre è intenta a sistemare meglio la copertina sul corpicino di Rose, ma lasciandosi sfuggire un leggero sospiro.
Quelle amiche si guardano con fare complice e la Granger arriccia le labbra in un ghigno, facendo intuire che è poco convinta della risposta data.
Esme si morde l'interno guancia e Ginny scuote piano la testa, anche loro due abbastanza turbate.
«Volevamo dirvi una cosa, in realtà» inizia subito a parlare la rossa, facendo corrugare la fronte dei tre uomini, straniti per quel loro repentino cambio d'umore.
«Lo sapete che ogni tanto si sentono ancora delle persone che borbottano sull'inclusione, vero?» domanda subito la mora, cercando di farsi capire al meglio «Stavano delle persone in caffetteria che parlavano di come il Ministero lo vedano fragile e di come non se ne può più di mezzosangue e babbani tra i maghi»
«Non penso sia una cosa grave, no? Insomma, anche i miei genitori hanno queste idee pessime, ma più di non venire alla cena di Natale non sono un pericolo per questa società»
«Il problema è che erano persone importanti, Draco, e sembravano molto serie. Non prendiamoci in giro, Lucius è anche molto limitato per via di me e di te»
«Io concordo con Draco, invece. Possono essere i soliti classisti di sempre» continua Harry, incrociando le braccia al petto e non volendo giungere a conclusioni affrettate.

Esme, Ginny ed Hermione si scambiano un altro sguardo e poi scuotono piano la testa.
«No, erano discorsi seri. Discorsi sul Ministero, sul chiedere nuove riforme» riprende a parlare sempre la mora, mostrandosi alquanto scossa «E sapete benissimo quanto possono essere fragili le menti delle persone e quanto è facile dare potere ad un folle»
«Sei letteralmente resuscitata e non puoi essere ferita, mi spieghi perché siete così agitate? Insomma, sanno benissimo chi sei e soprattutto ci siamo tutti noi al Ministero. Chi dovrebbero ribaltare e come?»
«Draco, parlavano di proteste, di clausole, di riforme...»
«Io capisco che dopo tutto quello che abbiamo passato questo genere di discorsi possano turbare, ma dovete stare tranquille» a prendere parola questa volta è Ron, che fa annuire anche gli altri due giovani uomini, che concordano con lui.
Eppure, a quelle tre donne non è proprio piaciuto il dialogo udito in caffetteria.
«Hermione, lavori a stretto contatto con il Ministro. Mentre tu, Esme, sei il Capo del dipartimento Auror. Voglio dire possono anche lamentarsi di babbani e mezzosangue ma non possono fare molto»

Chiaramente le parole dei tre uomini fanno subito tranquillizzare le loro compagne, ma si sa che dopo una grande battaglia affrontata è normale avere sempre un po' di terrore.
Soprattutto la bella Smith si sente ancora in dovere di proteggere tutti nonostante non ci sia alcun bisogno di farlo.
Ancora oggi cerca di tenere sott'occhio le persone a lei care e ad ogni minimo movimento si tiene in allerta.
Vuole tenere al sicuro soprattutto il suo Draco e non permetterebbe ad alcun dolore di trafiggergli il cuore.
Avendo vissuto una vita intera sapendo di dover proteggere il prossimo, quasi come se fosse uno strumento più che una ragazzina, adesso per lei è strano vivere una vita propria e senza alcun pensiero ad affollare la sua mente.
Tuttavia, lui ha cercato di tranquillizzare il suo animo tormentato dopo la battaglia e ha reso Esme più cauta e spensierata.
Il suo amato è stato molto d'aiuto e le ha dato modo di sentirsi qualcuno più che qualcosa.

Per Malfoy, lei non è mai stata un'arma da guerra, bensì la sua dolce e incredibile fatina.

Forse è tutto così bello e quieto che lei stenta a crederci.
Le sembra assurdo che lei stia bene, che il suo amore stia bene, che i suoi amici e la sua famiglia stiano bene.
Ma ne è sollevata e spera che nulla possa mai disturbarli, che alcun male venga a bussare alla loro porta.

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Buonasera a tutti!
Scusate se ho anticipato la pubblicazione del capitolo, ma domani non sarei stata in grado di toccare il pc.
Visto che era già steso chiaramente, non ho potuto fare a meno di metterlo!

Oltre questo, volevo chiedervi se il capitolo vi è piaciuto e vi invito a farmi sapere cosa ne pensate!
Come avrete potuto notare, ho inserito un piccolo flashback e non è il primo che troverete in questo sequel.

Questo trattava a grandi linee di come, secondo la mia fantasia chiaramente, quei tre hanno potuto avvicinarsi dopo la grande battaglia.

Ma adesso, andrà tutto liscio come sempre? Chissà!

Un bacio, LadyD 💚

PS: prossimo aggiornamento previsto per mercoledì!

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